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Riga 2023: ordinata, pulita, elegante con tanto verde

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Finalmente si può tornare a viaggiare senza restrizioni e con il ponte del Primo Maggio che allunga il fine settimana cerchiamo una destinazione in Europa che non abbiamo ancora visitato. La scelta cade sulla terza capitale delle Repubbliche Baltiche che ancora ci manca. Dopo aver visitato Vilnius e Tallinn negli anni scorsi, siamo pronti a dirigerci a Riga in questa primavera del 2023.

I prezzi dei voli sono aumentati per tutte le destinazioni e anche andando con il solito vettore low cost Ryanair spendiamo abbastanza, più del solito ma ormai temo che dovremo scordarci voli sotto i venti euro. La partenza è la mattina presto del 28 aprile dall’aeroporto di Bergamo. In Italia la primavera non è ancora sbocciata e fa abbastanza freddo e siamo pronti ad andare in uno stato dove le temperature sono ancora piuttosto fredde. Le previsioni sono variabili, poi in realtà andrà anche meglio del previsto.

Il volo è puntuale e, anche con l’ora di fuso orario in avanti, prima delle 12 locali atterriamo a Riga. All’aeroporto c’è il bus numero 22 che porta verso il centro. Questo è l’unico bus in cui il biglietto può essere fatto anche a bordo, dal conducente pagando 2 euro, invece di 1.50. Ci sono però anche altri modi per fare i biglietti, le macchinette automatiche alla fermata e tre app che consentono di fare il biglietto elettronico, l’app del servizio di bus locali, più altre due app che consentono di acquistare biglietti per bus, treni e altri servizi in tutta la Lettonia.

Noi abbiamo deciso di utilizzare l’app Mobility in previsione di utilizzare anche il treno il giorno successivo. Il centro si dovrebbe girare tutto a piedi, ma con l’idea di fare un’escursione in periferia e comunque dovendo andare e tornare in aeroporto, ho deciso di fare un biglietto da 3 giorni con corse illimitate, valido dal primo utilizzo, al costo di 8 euro. Avevo acquistato facilmente dall’app l’abbonamento il giorno prima della partenza e poi viene attivato sulla prima corsa, scansionando il codice QR sul bus oppure scrivendo il numero del bus quando viene chiesto.

L’aria è frizzantina, siamo sotto i 10 gradi, per ora non piove ma aspettare qualche minuto il bus numero 22 nella pensilina appena fuori dall’aeroporto si sente la differenza di temperatura con l’Italia. Il bus, molto pieno, ci mette una mezz’oretta ad arrivare nella zona residenziale di Riga.

L’hotel che abbiamo scelto è il Mercure Centre Riga, prenotandolo direttamente con il sito della catena Accor Hotel. Anche a posteriori si è rivelata un’ottima scelta. È situato nella zona della stazione centrale, accanto al centro commerciale Origo. Si arriva al centro storico con una camminata di una quindicina di minuti attraversando il bel parco Bastejkalna. Abbastanza vicino anche alla fermata del bus 22 che arriva dall’aeroporto. È situato in un palazzo storico, ma all’interno ha tutto molto moderno e funzionale. Camera standard di dimensioni accettabili con tutti i confort. Ottimo wifi specifico per ogni singola camera. Colazione spettacolare con tantissima scelta sia di salato che di dolce. Ottimo rapporto qualità prezzo.

Il tempo di fare il check-in e salire in camera e inizia a piovere. Dobbiamo cercare un posto dove pranzare e per fortuna abbiamo a meno di venti metri una delle tante entrate dell’immenso centro commerciale Origo dove ci sono almeno una decina di posti dove si può mangiare e quindi entriamo senza bagnarci anche se sta piovendo. Il centro Origo è veramente grandissimo, ci sono negozi e tanti ristoranti di ogni genere, tipologia e prezzo. Si trova veramente di tutto. Interno abbastanza pulito e organizzato. La nostra scelta per pranzare è su un self-service di una catena lettone che ha anche altri ristoranti in giro per la città, il Lido. A dire il vero, la prima volta facciamo anche fatica a trovarlo orientandoci con difficoltà tra le tante uscite e corridoi del centro, poi una volta imparata la strada i prossimi giorni non avremo più problemi di orientamento.

Il ristorante Lido sarà il nostro locale di riferimento per pranzo e cena per tutta la breve vacanza. È un self-service molto frequentato dai lettoni, soprattutto nei giorni feriali per la pausa pranzo. Ci sono diverse scelte a buffet, pasta, riso, carne, pesce, verdure, zuppe e anche altri piatti locali. Molto economico, con meno di 10 euro ci siamo sempre saziati abbondantemente.

Il tempo di mangiare e siamo pronti per partire alla scoperta della città. Per fortuna, esattamente quando usciamo dal centro commerciale, smette di piovere. Abbiamo dietro gli ombrellini, ma non dovremo mai aprirli. Nel pomeriggio ci saranno altri due momenti di breve pioggia, ma è sempre smesso dopo pochi minuti in cui ci siamo fermati a ripararci in qualche zona al coperto.

Il nostro programma prevede una prima veloce visita al centro storico della città, quello che in lettone si chiama Vecriga, la “Old Town”, come è conosciuta internazionalmente, diventato patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Come spesso accade al primo impatto con una città sconosciuta e, considerando anche che appena fuori dal centro commerciale, ci troviamo un grande sottopassaggio con tantissime uscite per evitare un grande snodo stradale, abbiamo un po’ di difficoltà ad orientarci e anche Google Maps non ci aiuta molto, ma, dopo aver perso un po’ di tempo, riusciamo a trovare la strada che ci porta a piedi verso il centro.

Dopo qualche giro a vuoto riusciamo a interpretare bene la mappa e capire che, anche se forse non è il percorso più breve, quello sicuramente più piacevole da fare è attraversando il parco Bastejkalna. È un parco molto pulito e ordinato situato tra la stazione centrale e il centro storico. Si arriva nella piazzetta del Monumento alla Libertà, proprio all’inizio della old town. Tante statuette, fontanelle, cascate, tanti tanti fiori. Molte panchine su cui rilassarsi tra una passeggiata e l’altra alla scoperta della città. Volendo ci sono anche le barchette che fanno il giro del canale. Anche in una giornata nuvolosa come questa riusciamo ad apprezzare questo posto così rilassante. Nei due giorni successivi il Bastejkalna Park sarà il nostro punto di passaggio per andare e venire dal centro all’hotel e per fare qualche pausa riposante e rilassante durante i tanti passi fatti a piedi.

Monumento alla Libertà

Alla fine del parco c’è il grande e maestoso Teatro dell’Opera, un edificio molto bello con un grande colonnato in marmo bianco e una scalinata imponente. Non a caso ci sono parecchie persone che fanno le foto dalla zona del parco, magari vicino a qualche pianta fiorita con lo sfondo del teatro.

Teatro dell'Opera  Teatro dell'opera

Proprio alla fine del Bastejkalna ci si trova in una piazzetta dominata dall’altissimo Monumento alla Libertà. Il monumento è alto 42 metri ed è il simbolo dell’indipendenza della Lettonia. Alla sua sommità si trova una figura femminile che solleva tre stelle dorate.  È stato eretto tra le due guerre mondiali ed ha resistito a diversi tentativi di distruzione da parte degli invasori di turno, sovietici compresi. Questa piazza è anche il punto di ritrovo di tanti lettoni e il punto di partenza di manifestazioni e varie attività.

A questo punto invece di procedere verso il centro città, procediamo in direzione della grande cupola dorata che vediamo in direzione est. È la Chiesa della Natività di Cristo, la più importante chiesa ortodossa della Lettonia e la più grande in tutte le repubbliche baltiche. Tante cupole dorate che brillano, viste da vicino sono ancora più appariscenti. Si può entrare gratuitamente, ma non si possono fare fotografie. L’interno è illuminato da una luce tenue proveniente soprattutto dalle tante candele accese dai fedeli con candelabri bellissimi e pulitissimi grazie al continuo lavoro di tante signore che lucidano continuamente arazzi e candelabri. Ci sono tante decorazioni e soprattutto moltissime icone di pregevole fattura e anche tanti affreschi. Restiamo qualche minuto all’interno, poi torniamo fuori a fare altre fotografie nei giardinetti antistanti la cattedrale con le grandi cupole dorate sullo sfondo e poi torniamo indietro verso il Monumento alla Libertà con la stessa strada che avevamo fatto per arrivarci.

Chiesa Natività di Cristo Chiesa Natività di Cristo

Dalla piazza con il Monumento alla Libertà si vede la torretta circolare della Torre delle Polveri. Era un estremo delle mura di cinta della città, che sono andate distrutte, e qua venivano conservate le scorte della polvere da sparo per le munizioni. All’interno adesso c’è anche un museo della guerra che non visitiamo.

Torre delle Polveri

Proseguendo verso il centro attraversiamo la Porta Svedese, l’unica rimasta delle mura originali e passiamo accanto alla “Casa del Gatto”. Secondo la leggenda, l’edificio fu fatto costruire da un ricco commerciante, che aveva chiesto di poter entrare a far parte della Camera di Commercio Maggiore della città. Vistosi negare il consenso, fece porre sul tetto della casa due gatti con il posteriore rivolto proprio in direzione della sede della stessa in segno di spregio. Poi, a seguito della ammissione alla Camera, ha deciso di girare i due gatti.

Casa del Gatto

Camminando per la Vecriga ci iniziamo a rendere conto che è sempre bene passeggiare spostando ogni tanto la testa all’insù perché sono davvero tanti i palazzi bellissimi con decorazioni in stile liberty che sono almeno un terzo di tutti i palazzi del centro storico. Non a caso Riga merita decisamente il titolo di capitale Art Nouveau d’Europa.

Proseguiamo camminando senza una meta precisa e arriviamo alla grande piazza che ospita il Duomo di Riga. È la più grande chiesa medievale di tutto il Baltico e la più grande cattedrale protestante dell’intera Lettonia: il Duomo di Riga si presenta in tutta la sua maestosità. Si tratta di un edificio, che contiene diversi stili dal barocco al gotico, passando per il romanico. Come da tradizione luterana l’interno (a pagamento) è semplice e spoglio. Il Duomo ospita uno degli organi più antichi al mondo, ancora perfettamente funzionante.

Duomo di Riga

Qualche goccia di pioggia ci costringe ad una pausa nel nostro camminare, ma per fortuna, la pioggia dura solo una decina di minuti, giusto il tempo di studiare i nostri appunti e la cartina per capire cosa altro vogliamo vedere in questo primo pomeriggio lettone. C’è molto altro di interessante nel centro storico ma siamo curiosi di visitare subito l’attrazione più fotografata di Riga, la piazza del Municipio con la Casa delle Teste Nere.

La grande piazza del Municipio, con al centro la statua di Rolando, storico cavaliere di Carlo Magno, che ha difeso la città, ha da un lato l’edificio che ospita il Museo dell’occupazione, da un altro lato il palazzo Comunale, e dall’ultimo lato la Casa delle Teste Nere.

La Casa delle Teste Nere deve il suo nome alla corporazione di mercanti tedeschi, che era già attiva nel quattordicesimo secolo. Qui venivano organizzate feste e ricevimenti che erano aperti anche ad altri cittadini. L’edificio, in realtà, rappresenta una ricostruzione, visto che il palazzo originale fu distrutto sotto i bombardamenti tedeschi, però è stato riprodotto fedelmente lo stile originario. L’interno è parzialmente visitabile (a pagamento) e si possono vedere la ricostruzione delle sale originarie in stile barocco e neoclassico.

Piazza Municipio Casa delle Teste Nere

Facciamo le foto da varie angolazioni approfittando anche di uno squarcio di sole che ha fatto capolino e poi ci dirigiamo verso l’altra attrazione principale della città, la chiesa di San Pietro. È la chiesa dedicata al Santo patrono della città, caratterizzata da un altissimo campanile in stile gotico, uno dei più alti di tutta Europa. L’interno a pagamento permette anche la visita della cripta e la salita sul campanile, in parte in ascensore e in parte salendo una scalinata. Non entriamo anche perché il tempo non permette una limpida visione panoramica della città dall’alto del campanile.

San Pietro Riga San Pietro Riga

Nel nostro camminare nella Vecriga passiamo accanto e visitiamo velocemente altre due chiese, questa volta cattoliche, la Cattedrale di San Giacomo e la chiesa di Maria Addolorata, questa con alcuni importanti restauri in atto che non consentono di vedere quasi nulla all’interno.

Stiamo scoprendo che tutte le attrazioni del centro storico sono in realtà molto vicine tra di loro e quindi facendo ancora solo poche decine di passi arriviamo davanti agli edifici dei Tre Fratelli. Sono tre edifici storici, molto somiglianti tra di loro (da cui la denominazione di fratelli) che erano la dimora di importanti mercanti dell’epoca.

Tre Fratelli

L’ultimo itinerario del nostro primo assaggio del centro di Riga ci porta al Castello che si trova all’altra estremità del centro storico, con una facciata sui giardini presidenziali, sempre molto belli e curati e l’altra facciata poco prima della riva del grande fiume Daugava che attraversa tutta la città. Tra le due facciate c’è una torretta circolare. È un castello molto particolare, sempre un palazzo reale più che un castello, almeno rispetto alla tipologia di castelli a cui siamo abituati in Italia. Qua vive il Presidente della Repubblica lettone e quindi la maggior parte della dimora non è visitabile. È stato distrutto e ricostruito più volte e quindi si notano diversi stili architettonici nella facciata.

In un paio di ore siamo già riusciti a dare un primo sguardo allo splendido centro storico di Riga. Abbiamo ancora tempo prima di cena e, sfruttando il nostro abbonamento con i mezzi pubblici, decidiamo di fare un salto nella prima periferia di Riga, passando il grande ponte della Sindone, sul fiume Daugava e ci dirigiamo in bus all’isola di Kipsala.

Kipsala

Kipsala è una zona residenziale nella zona occidentale di Riga, tecnicamente è proprio un’isoletta perché circondata su tutti i lati dal fiume Daugava, anche se appena passato il ponte, scendiamo e non sembra di essere sull’isola ma è una zona con tante belle casette di legno, alcune tipiche abitazioni dei pescatori, ma anche vere e proprie villette molto curate, residenza di persone decisamente benestanti. Camminiamo un’oretta nelle viuzze in riva al fiume, superiamo la piccola spiaggia cittadina, completamente vuota in questa giornata nuvolosa, incontrando tante casette di legno e arriviamo fino alla zona che ospita il palasport di Riga, un grande centro sportivo e la fiera che in questo periodo ospita un evento automobilistico.

Ormai siamo stanchi, un po’ per esserci svegliati molto presto la mattina e po’ comunque per aver camminato tanto e quindi non ci resta che riprendere un bus che ci porta nella zona della stazione centrale e poi, in pochi minuti raggiungiamo il nostro hotel Mercure.

Per cenare non abbiamo voglia di camminare e quindi rientriamo nel grande centro commerciale Origo e, questa volta per provare qualcosa d’altro ci fermiamo al ristorante Cili Pizza, anche questa una catena con altri punti in giro per la città, che propone piatti tipici lettoni, ma anche pasta, pizza e molto altro. Facciamo un misto di tradizione e piatti locali che poi ci dividiamo, ma alla fine restiamo meno soddisfatti rispetto al Lido in cui avevamo pranzato e che quindi diventerà il nostro riferimento fisso per tutti i pasti della vacanza.

Sabato 29 aprile è il nostro secondo giorno di vacanza. Ci alziamo presto, come sempre in vacanza, facciamo un’ottima e abbondante colazione al Mercure e con grande soddisfazione vediamo che splende il sole. Certo è parecchio freddo, ci saranno non più di 7-8 gradi ma comunque avere il sole è molto positivo.

Dopo il primo assaggio della città del giorno precedente abbiamo ormai capito perfettamente quale sia la strada più breve per dirigerci in centro a piedi, usciamo quindi e andiamo a colpo sicuro a prendere l’uscita del sottopassaggio vicino all’hotel che ci porta all’ingresso del parco Bastejkalna e poi basta continuare nelle stradine del parco fino ad arrivare alla piazza del Monumento alla Libertà. Facciamo il percorso con molta calma, ci fermiamo parecchio davanti al Teatro dell’Opera e rifacciamo le foto con il sole ai lati delle piante fiorite con lo sfondo del Teatro. Al mattino presto il parco è ancora poco frequentato e la maggior parte dei rumori che si sentono provengono da anatre, ochette e altri volatili che frequentano il canale e il parco.

parco Bastejkalna parco Bastejkalna parco Bastejkalna

Il nostro primo appuntamento della mattinata è alle ore 10.00 davanti alla chiesa di San Pietro, perché abbiamo deciso di partecipare ad un Free Tour della città, disponibile solo in inglese, giusto per vedere se magari la guida ci possa condurre in qualche posto particolare e fuori dai percorsi standard. Il ragazzo che ci farà da guida è un inglese trapiantato a Riga da almeno una ventina di anni. Nel gruppetto ci sono persone provenienti da varie nazionalità e quindi la guida volutamente parla in un inglese molto rallentato con diverse pause proprio per carcare di farsi capire da tutti, anche da chi non mastica perfettamente la lingua.

Il percorso che facciamo è sostanzialmente lo stesso che avevamo fatto in autonomia il giorno precedente, del resto il centro storico di Riga è quello e, rispetto al giorno precedente, notiamo solo qualche altra chiesa e la sinagoga, principale centro di religione ebraica di tutta la Lettonia.

Camminiamo con il gruppo per circa un’ora abbondante e poi decidiamo di lasciarlo nell’ultima mezz’ora prevista e procedere autonomamente verso la zona della città nota per i palazzi e le costruzioni in Art Nouveau.

Il quartiere con i palazzi più belli si trova spostandoci verso nord est rispetto al centro storico (Vercriga), nel quartiere che si chiama Centrs (distretto centrale), che poi prosegue a sud nella zona dei parchi che poi porta verso la stazione centrale, dove alloggiamo noi.

Per arrivare alla zona con i migliori palazzi in Art Nouveau c’è poco più di un chilometro e mezzo, valutiamo se cercare qualche bus che vada in quella direzione, ma alla fine, anche per la piacevole giornata, con il sole e, adesso, con qualche grado in più rispetto a quando siamo usciti al mattino presto, decidiamo di farla tutta a piedi.

Arriviamo dopo una mezz’oretta di camminata all’inizio di Alberta Iela. Siamo una zona residenziale realizzata all’inizio del XX secolo, dove i più ricchi mercanti lettoni hanno commissionato la costruzione di quelli palazzi in stile Liberty ai più importanti architetti dell’epoca, tra cui Sergej Ejzenstejn, nato e vissuto a Riga per buona parte della sua vita, diventato poi famoso per i suoi film, il più famoso dei quali è la Corazzata Potemkin. Adesso la maggior parte dei palazzi di Alberta Iela, sono diventate sedi di ambasciate.

Art Nouveau Art Nouveau

Qua veramente bisogna camminare con la testa all’insù per ammirare tutti questi edifici, uno più bello dell’altro. I palazzi sono veramente tutti magnifici, ma quelli ho apprezzato più degli altri li ho trovati ai numeri civici 2, 4, 6, 8 e 13.

Alla fine di Alberta Iela, proseguiamo verso sud, prendendo Elisabetes Iela, che è la seconda via più importante per quanto riguarda l’Art Nouveau. Questa strada è molto lunga e arriva fino al Monumento della Libertà, quindi fino al parco Bastejkalna. Qua i palazzi si alternano a bar, ristoranti, hotel e locali molto eleganti, frequentati per molti anni dalla borghesia lettone e ora considerati come luoghi di tendenza per locali e turisti. I palazzi più belli di Elisabetes Iela li ho trovati ai numeri civici 10B e 33. Soprattutto quello al 10B è forse il più bello di tutti. Sempre progettato da Ejzenstejn ha una facciata in marmo bianco e azzurro con diverse statue incastonate ai lati delle finestre che raffigurano meduse, aquile e altri animali mitologici.

L’ultima strada che percorriamo per ammirare palazzi in stile Art Nouveau è Vilandes Iela, dove ammiriamo soprattutto quelli situati ai numeri civici 10 e 11.

Palazzo Riga Palazzo Riga Palazzo Riga

É tutta la mattina che camminiamo e iniziamo ad essere stanchi, ma nel nostro peregrinare abbiamo ormai abbiamo imparato a memoria tutte le strade attorno al centro storico e non abbiamo difficoltà a sbucare all’inizio del parco Bastejkalna, dove ci sediamo in una panchina proprio ai lati di una splendida cascatella e ci godiamo una mezz’oretta di riposo al sole di Riga.

Si sta veramente bene seduti al sole nel verde di questa splendida oasi naturalistica di Riga. A metà giornata c’è tanta gente che passeggia nel parco ma è comunque molto vivibile, la città non è ancora nei grandi circuiti turistici e quindi anche nel centro storico o nei luoghi più belli e interessanti non si trovano gli affollamenti di tante altre capitali europee. Vorremmo restare ancora ma, pur avendo fatto una bella colazione abbondante, iniziamo a sentire la fame e soprattutto nel pomeriggio abbiamo intenzione di prendere il treno per andare a fare una gita a Jurmala e quindi non volendo partire troppo tardi, decidiamo di spostarci verso l’hotel, fermandoci al centro commerciale Origo, per mangiare qualcosa di veloce al solito self-service Lido.

Siccome siamo così vicini all’hotel Mercure ci facciamo un salto giusto per rinfrescarci velocemente qualche minuto e poi torniamo in stazione, passando sempre dal centro commerciale Origo e cerchiamo sul display il binario del treno che porta a Majori, che è la fermata ferroviaria di Jurmala.

Riga e Jurmala sono collegate da una linea ferroviaria con molte fermate ogni pochi minuti, con treni che passano ogni 30 minuti dall’alba alla tarda serata. Il biglietto del treno costa 1.43 euro e si acquista facilmente anche con l’app Mobility che abbiamo già usato per i mezzi pubblici locali di Riga. Le alternative per comprare il biglietto del treno è farlo alle macchinette automatiche in stazione. I biglietti vengono controllati sistematicamente appena si sale in treno, se sprovvisti si può anche fare in treno, ma a un sovraprezzo.

Alle 14.30 parte il nostro treno per Majori. Finora avevamo visitato una città moderna, ben organizzata, tecnologica e al passo con i tempi. Questo viaggio in treno è il primo salto nel passato che ci capita di fare nella vacanza. Il treno è veramente vecchissimo e rumoroso. Ogni carrozza ha tanto spazio con posti in piedi con le maniglie per appendersi e qualche panca di legno su cui sedersi. Noi riusciamo a trovare posto da sedersi anche se il treno è pieno, ma le panche sono veramente scomode e ad ogni arrivo e partenza i sussulti sono veramente fastidiosi, sembra davvero di essere saliti su un nostro treno locale di quaranta anni fa. Per fortuna il viaggio è abbastanza breve, in trenta minuti siamo finalmente a Majori e, attraversata la strada, entriamo nella cittadina di Jurmala, la principale località turistica che si affaccia sul mar Baltico della Lettonia.

Appena entrati nella cittadina decidiamo di non dirigerci subito verso il mare ma di fare un giro attraversando tutta la via principale del paese, Jomas Iela, che taglia in orizzontale tutto il paese. Sembra di essere nel vialetto pedonale di una via della Versilia o della riviera romagnola. Pur non essendo ancora stagione estiva e, pur con il sole, la temperatura non supera i 12/13 gradi, ma i tantissimi locali che si susseguono nella Jomas Iela invitano a occupare i tavolini all’aperto e propongono cocktail, gelati e spuntini tipicamente estivi. Da altri locali esce musica a tutto volume e poi non mancano anche negozi eleganti con grandi firme alla moda anche e soprattutto italiana e tanti ristoranti e cafè per tutti i gusti. Insomma, Jurmala è la tipica cittadina sul mare che vive di turismo, è il punto di riferimento dei fine settimana di tutti i lettoni ed è anche la principale zona di acquisto delle seconde case per chi se lo può permettere.

Camminiamo una mezz’oretta abbondante per la lunga Jomas Iela e alla fine restiamo colpiti dalla cupola dorata di una chiesa ortodossa. È la Chiesa della Santa Madre, molto più piccola di quella della Natività di Cristo di Riga, ma comunque molto bella sia all’interno che all’esterno. L’esterno è tutto in legno con le cupole dorate, l’interno e anche qua pieno di icone e decorazioni con il divieto di fare fotografie e riprese.

Chiesa Santa Madre Jurmala

Girando a sinistra in poche decine di metri arriviamo finalmente sulla spiaggia di Jurmala. Da qua sia andando a sinistra che a destra ci sono chilometri di sabbia fine e un mare calmo che sembra infinito. Ogni tanto in mezzo alla sabbia ci sono delle panchine, utilissime per fermarsi a riposarsi. Ogni tanto si trova un bar sulla spiaggia già piuttosto affollato di gente anche se ovviamente non siamo ancora nella stagione estiva, ma evidentemente la bella giornata ha invogliato lettoni e turisti a fare una gita in questa località balneare.

Camminiamo mezz’oretta abbondante sulla sabbia fermandoci ogni tanto in qualche panchina, poi, seguendo il flusso della gente, ci spostiamo verso una delle tante vie che escono dalla spiaggia per raggiungere una grande scultura in bronzo che rappresenta una tartaruga, uno dei simboli di questa cittadina. Ci mettiamo in coda per aspettare il nostro turno per fare una fotografia.

Tartaruga Jurmala Jurmala

A questo punto possiamo tornare verso la stazione, ma non rifacciamo lo stesso percorso via spiaggia, ma entriamo nella foresta di Dzintari, un grande parco che va dalla spiaggia alla zona residenziale. Camminiamo nell’elegante vialetto e rimaniamo colpiti dalle tante case in legno, alcune in verità che sembrano abbandonate, alcune disabitate anche se ben tenute, ma altre molto belle che testimoniano una presenza umana almeno frequente. Questa è la zona più elegante per gli acquisti delle seconde case al mare dei lettoni e chi può permetterselo evidentemente ha acquistato la “dacia” negli anni scorsi.

Arriviamo in breve tempo alla piccola stazione di Majori. Il treno che ci deve riportare a Riga è un pochino più moderno e meno rumoroso di quello dell’andata, ma comunque i pochi posti a sedere sono in legno e piuttosto scomodi. Man mano che si susseguono le fermate (molto frequenti) continua a salire gente e alla fine il treno è piuttosto pieno anche se noi siamo riusciti a sederci subito a Majori. Solita mezz’ora di viaggio e siamo in stazione centrale a Riga. È ormai tardo pomeriggio e siamo piuttosto stanchi, quindi non ci resta che tornare in hotel, riposarci un po’ e poi andare a cenare al solito Lido e poi crollare stanchissimi alla fine della giornata.

Domenica 30 aprile è l’ultima giornata piena della nostra vacanza lettone. Almeno la prima parte della mattinata la vogliamo dedicare a visitare una zona che ancora non abbiamo visto, quella a sud rispetto al nostro hotel, subito dopo la stazione centrale, nel quartiere Maskavas Forstate, in quella che qualche volta viene definita la “piccola Mosca” o la “zona sovietica”. Per arrivarci basta fare qualche centinaio di metri dalla stazione centrale e incredibilmente sembra davvero di entrare in un altro stato e forse anche in un’altra epoca.

Al posto dei tanti colori dei fiori e dei prati perfettamente tagliati dei tanti parchi della città nuova, qua ci sono solo palazzoni, alcuni fatiscenti, niente verde e poche insegne, quasi tutte con scritte solo in cirillico. Nessuna insegna luminosa, poche macchine in giro, clima austero e sguardi cupi nelle persone che camminano velocemente per strada. Nelle ricerche che ho fatto prima di iniziare la vacanza mi ha sorpreso molto il dato che circa il 35% degli abitanti di Riga non parlano il lettone ma solo il russo. Sono tutti arrivati ai tempi della occupazione sovietica e hanno deciso di restare anche dopo l’indipendenza della Lettonia, ma conservano i loro usi e costumi e non hanno alcuna intenzione di integrarsi con il resto della popolazione. Qua davvero la storia sembra che si rimasta indietro di mezzo secolo.

La nostra “incursione” nella zona sovietica di Riga è dovuta principalmente al desiderio di vistare il grande mercato generale, che si trova proprio all’inizio di questa zona a poche centinaia di metri dalla stazione centrale.

Mercato Generale Riga

Il mercato è veramente immenso, la maggior parte degli stand sono collocati al coperto, all’interno di quelli che una volta erano gli hangar che ospitavano i dirigibili tedeschi usati nella Seconda guerra mondiale. Ci sono cinque di questi hangar che sono tutti collegati tra loro e quindi si passa da uno all’altro senza dover uscire. In questi spazi si trovano soprattutto prodotti alimentari di ogni genere, ma anche abbigliamento, ferramenta, biancheria e tanto altro. In linea di massima ogni hangar è specializzato in un settore, c’è quello della carne, quello del pesce, quello della frutta e delle verdure, quello di formaggi e latticini e uno con un supermercato che ha un po’ di tutto. Poi, negli spazi all’aperto, ci sono altre bancarelle molto simili a quelle dei nostri mercati all’aperto con fiori, piante, abbigliamento, accessori e cianfrusaglie varie.

In tutto sono oltre 3000 tra stand e banchi, alcuni molto colorati (soprattutto quelli di frutta e verdura), in generale ci si muove molto bene, c’è tanto spazio e i prezzi sono decisamente bassi, soprattutto quello degli alimentari; infatti, i banchi sono presi di assalto da tanti lettoni che evidentemente provengono da tutte le zone della città, non solamente da questa zona sovietica. Difficile però pagare con la carta di credito, e l’inglese è poco parlato e capito soprattutto dai gestori più anziani, a differenza delle altre parti della città, dove non ci sono mai stati problemi con la lingua inglese. Il mercato generale è un vero e proprio microcosmo, una città dentro la città. Per visitarlo tutto ci vorrebbero parecchie ore che non abbiamo e quindi facciamo solo un passaggio veloce in tre diversi hangar e poi attraversiamo la parte scoperta prima di dirigerci nuovamente verso la stazione e poi procedere verso il nostro amato parco Bastejkalna.

parco Bastejkalna parco Bastejkalna

Siamo a metà mattina e inizia a splendere il sole per fortuna. Ci fermiamo qualche decina di minuti nel parco a riposarci e poi torniamo per l’ultima volta nella Vecriga, il centro storico della città. Vogliamo comprare qualche souvenir e fare ancora qualche foto ai monumenti e alle zone più belle, rifacciamo, orami andando a memoria nel percorso, le strade che abbiamo fatto nei due giorni precedenti, ci fermiamo qualche minuto davanti alla Casa delle Teste Nere, ai Tre Fratelli, a San Pietro, al Duomo, alla casa del Gatto. Avvicinandoci al fiume Daugava, decidiamo di andare a vedere una costruzione particolare, quella che ospita la biblioteca nazionale lettone, che è proprio al di là del fiume, attraversando il lunghissimo ponte Akmens Tilts.

Sfruttando anche l’abbonamento dei bus che abbiamo fatto venerdì decidiamo di guadagnare tempo prendendo uno dei tanti bus che attraversano il lungo ponte e quindi in pochi minuti siamo davanti al modernissimo edificio che ospita la biblioteca. L’interno è normalmente visitabile anche dai turisti, ma, essendo domenica, la biblioteca è chiusa e quindi ci resta solo la possibilità di scattare diverse foto dall’esterno, che è comunque molto originale, in mezzo ad una grande area verde sorge questo edificio di otto piani, fatto di vetro e acciaio, con architettura ondulata che non risulta affatto disarmonico con il resto del paesaggio, ma al contrario, a me è piaciuto moltissimo.

Biblioteca Riga

Abbiamo fatto ormai quasi ora di pranzo, riprendiamo un bus in senso opposto che questa volta ci porta vicino al monumento alla Libertà. Ci rilassiamo ancora per qualche minuto in una panchina del parco Bastejkalna e poi torniamo verso il centro commerciale Origo per pranzare velocemente al solito ristorante Lido.

L’ultimo pomeriggio della nostra vacanza vogliamo trascorrerlo a nord est di Riga nella zona del grande parco Mezaparks. Per arrivare prendiamo il bus 11T e in un viaggio di mezz’oretta arriviamo proprio davanti l’ingresso del parco, che ospita anche lo zoo. Al pomeriggio per entrare nello zoo il biglietto costa solo 5 euro e quindi decidiamo di entrare subito anche in questa zona a pagamento del parco.

Lo Zoo è molto grande, situato in una area ben attrezzata con tanti spazi per il ristoro autonomo o con bar e altri punti vendita di snack e bevande e poi con tante zone con giochi per bambini e tante panchine sparse per l’area verde che circondano il giardino zoologico. Può piacere o meno visitare questi bioparchi, ma in quello di Riga è sicuramente un ambiente che si presta a gite domenicali di tutta la famiglia con i bambini. Non ci sono moltissimi animali e mancano molti di quelli grandi, le attrazioni principali sono due leoni che stanno tranquillamente coricati a dormicchiare nella loro grande zona.

Facciamo il giro completo del bioparco e poi usciamo per proseguire nelle viuzze del grande Mezaparks. Qua le attività che si possono fare sono veramente tante, si può noleggiare una bici, dei pattini, fermarsi nelle tante aree attrezzate per fare attività sportiva, andare sulle barche che noleggiano in riva al lago che costeggia il parco, correre o fare jogging in percorsi appositi, giocare a minigolf o semplicemente fare passeggiate nel verde che è quello che facciamo noi in questa domenica mescolandoci alle famiglie lettoni che passano la giornata festiva al parco. Ci sono anche tanti bar e posti ristoro con tavolini all’aperto, oltre a tante aree attrezzate per fare il pic nic. Ci sono anche diverse mappe del parco che indicano le varie direzioni. In estate sicuramente sarà ancora più piacevole trascorrere un pomeriggio in questo parco per rilassarsi nel verde.

Restiamo fin quasi alle 19 vista la bella giornata e poi torniamo sempre con il bus 11T per cambiarci e poi cenare come al solito al ristorante Lido, dove vogliamo provare ancora qualche specialità locale come i pelmeni, una specie di ravioli bolliti ripieni di carne, pesce o verdure. Siamo troppo stanchi per fare un ultimo giro in centro a Riga di sera e quindi la nostra ultima giornata piena lettone finisce qua.

Lunedì 1° maggio è il giorno della partenza. Se all’andata, il volo la mattina presto ci ha consentito di arrivare già in mattinata in Lettonia, al ritorno, lo stesso volo è in tarda mattinata, quindi non abbiamo altra possibilità che fare la nostra abbondante colazione al Mercure con calma, poi preparare i bagagli e infine dirigerci verso la fermata del bus numero 22 che ci riporta in aeroporto in mezz’oretta. Qua i controlli sono davvero fiscali, forse i più accurati che abbiamo mai visto, ma comunque riusciamo ad arrivare al gate in anticipo rispetto al nostro volo.

Riga è stata veramente una piacevole scoperta, una città moderna, ben organizzata, pulita con tanto verde e molto vivibile. Ovviamente la “zona sovietica” è un mondo a parte, completamente diverso, ma consiglio comunque di andare a visitare anche quello. Riga per me è la più bella delle tre capitali baltiche che abbiamo visitato, sicuramente merita la visita e a questo punto il prossimo obiettivo è di fare una vacanza che abbracci in una decina di giorni tutte le principali attrazioni di Lettonia, Lituania e Estonia per completare la visita anche di altre città e zone delle Repubbliche Baltiche.

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