Reykjavik è una città molto piacevole, colpevolmente ignorata dai classici tour dell’Islanda che la usano come semplice punto sulla mappa dove arrivare in aereo, affittare macchine o pulmini, e scappare via. Ha alcuni musei davvero belli (Perlan, Whales of Iceland, Maritime Museum e Árbær Open Air Museum, per citare i preferiti), un centro storico piccolo ma delizioso (soprattutto nella città vecchia attorno al laghetto Tjörnin), fantastiche piscine riscaldate e ottimi ristoranti e soluzioni “street food”.
Ma ciò che è davvero imperdibile è il capolavoro di arte contemporanea “The Home of Chromo Sapiens”, dell’islandese Shoplifter (il cui vero nome è Hrafnhildur Arnardóttir). L’artista si divide tra lo studio di Brooklyn (a New York, dove si trasferì quasi trent’anni fa) e il centro Höfuðstöðin (appunto a Reykjavik), creato assieme alla produttrice creativa Lilja Baldursdóttir, che ospita in modo permanente alcune sue opere d’arte e questa monumentale installazione.
“The Home of Chromo Sapiens”, infatti, fu presentata al Padiglione islandese della Biennale di Venezia del 2019, consacrando definitivamente Shoplifter come artista di fama mondiale. La sua visione si realizza attraverso i capelli: sintetici e artificiali, sciolti o intrecciati, modellati e multicolori, con questi fili sottilissimi Shoplifter crea paesaggi magici, sculture fantastiche e giocose che evocano l’energia e la varietà della natura. Una fibra duttile e ipnotica, morbida e plasmabile.
L’installazione visitabile a Reykjiavik (sita in Rafstöðvarvegur 1a) è una sorta di “caverna” divisa in tre sale, completamente rivestita di capelli di ogni colore dal pavimento al soffitto. Come una grotta carsica, “The Home of Chromo Sapiens” presenta stalattiti e colonne e cascate di milioni di fili, una visione lisergica e fluorescente, nella quale possiamo muoverci liberamente, accompagnati da un paesaggio sonoro, ancestrale e malinconico, creato dalla rock band islandese Ham.
L’installazione di Shoplifter è un processo di esperienza: si entra come homo sapiens e si esce come “chromo sapiens”. Dalla prima stanza, che è un passaggio scuro e intimo, si passa alla seconda (denominata “Astral Gloria”) che è una vera e propria esplosione di colore, l’eruzione di un vulcano psichedelico, una sinfonia cromatica che riempie gli occhi. Nella terza e ultima stanza si tira il fiato: dominano i bianchi e i colori pastello, ci si può sdraiare a terra, l’atmosfera è di morbidezza, relax, meditazione.
Usciti dall’installazione si ritorna nella grande sala d’ingresso da dove si è partiti: lo spazio è tutto vetrato e dà su un giardino e sulla campagna islandese, mentre al suo interno presenta alle pareti alcune opere dell’artista. Nella sala del centro culturale Hofudstodin ci sono un bar, con tavolini e divani disegnati da Shoplifter, e un piccolo spazio vendita, dove poter acquistare felpe, t-shirt, leggings e abiti da donna (l’artista ha lavorato con la moda ed è molto richiesta dagli stilisti) a prezzi contenuti.
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