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Channel: Diari di viaggio – Il Giramondo
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La Turchia da scoprire

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Dopo aver trascorso a Istanbul il weekend del primo maggio, siamo stati così attratti da questo Paese da scegliere di trascorrere qui la nostra estate.

09.08.2009: Decolliamo da Roma con il volo Tarom destinazionazione Istanbul dopo lo scalo a Bucharest. Cambiamo terminal e con il volo della low-cost turca FlyPegasus raggiungiamo Izmir. Magari le low-cost fossero tutte così…ottimo servizio a bordo. Ritiriamo l’auto già prenotata dall’Italia e raggiungiamo a tarda ora Selcuk, dove abbiamo prenotato il pernottamento all’Atilla’s Getaway (Circa 14€ per la stanza matrimoniale con bagno privato in camera). La struttura è davvero carina, con una bella piscina. Offre sia stanze con bagno che la formula ostello. Il benvenuto in Turchia che ci ha riservato Atilla, lo stravagante gestore, ci strappa un sorriso… non è esattamente quello che ti aspetti da un paese musulmano!!

10.08.2009: Dopo una ricca colazione servita in giardino dalla moglie di Atilla, ci spostiamo al vicino sito archeologico di Efeso, il cui ingresso è a pochi chilometri da Selcuk. Il sito è ben conservato e la biblioteca di Celso davvero bellissima. Abbiamo scelto di fare la visita in autonomia, assistiti solo dalla LonelyPlanet e ciò ci consente di accelerare i tempi! Quando il caldo comincia a farsi insopportabile, torniamo in macchina e cominciamo il nostro viaggio on the road, con destinazione Pamukkale. Il percorso è di circa 200Km, di cui parte in autostrada e il resto su statali ben mantenute. Raggiungiamo Pamukkale alle 13:30. L’hotel riservato, il “Venus” è davvero carino e confortevole con un rapporto qualità-prezzo insuperabile (12€ per una matrimoniale con bagno privato). Dopo una meritata “siesta” pomeridiana raggiungiamo l’ingresso del sito di Pamukkale-Hierapolis. L’ingresso è unico e permesso h24. Dall’accesso Nord c’è un funzionale servizio navetta (incluso nel prezzo ma che termina alle 20:00!) che permette di raggiungere il centro del sito. La piscina termale, in cui si nuota fra resti di colonne romane è eccessivamente affollata, dando più l’impressione di parco acquatico che di una bellezza da preservare. Le vasche di travertino sono uno spettacolo unico che al tramonto, quando i gruppi di turisti hanno lasciato posto al silenzio, diventa ancor più eccezionale. Belle anche le rovine di Hierapolis. Lasciamo il sito che è già buio, e poichè il paese di Pamukkale non è nulla di più che un gruppo di case cresciute ai piedi della collina, decidiamo di mangiare in Hotel e di sfruttare al massimo un ambiente così carino e famigliare.

11.08.2009: Anche oggi sveglia presto. Dopo una ricca colazione turca in hotel ci rimettiamo in auto pronti alla lunga traversata di 700Km che ci porterà a Goreme nel cuore della Cappadocia. Da qui in poi non ci sono più autostrade, ma solo statali per la maggior parte a unica corsia che non consentono grandi medie di velocità…circa 11 ore con sosta per il pranzo e pause fotografiche, ma ne vale davvero la pena. Immergendosi nell’Anatolia, la civiltà e i turisti sembrano scomparire e si incontrano solo piccoli villaggi in spazi sterminati e bellissimi, fatta eccezione per le città di Konia e Aksaray. Mi è sembrato davvero di rivivere l’atmosfera USA. Lungo il percorso sosta pranzo in una locanda a gestione familiare: addio inglese…abbiamo comunicato a gesti eppure non solo ci siamo capiti ma abbiamo mangiato benissimo e con soli 7 Euro in due. Questa gente si è rivelata davvero meravigliosa. Tutti. Nel loro modo di essere e di porsi verso di noi. Passato Neveshir dopo pochi kilometri, improvvisamente si apre davanti a noi Uchisar e la valle di Goreme al tramonto. Emozionante davvero. Prima sera a Goreme. La calma, la tranquillità e la magia di questa cittadina ti avvolgono completamente. Sembra di essere nel paese delle fiabe.

12.08.2009: Cominciamo la nostra giornata con la visita al Museo all’aria aperta di Goreme, unico luogo davvero affollato di turisti. Il sito, patrimonio UNESCO è molto bello, sopratutto per le chiese nella roccia affrescate. Lasciato il museo, prendiamo la strada per Urgup e possiamo dire che tutta la valle è un museo a cielo aperto. I famosi camini delle fate sono praticamente ovunque, anche se in forme e colori diversi  tra loro. Lungo la strada ogni piazzola merita una sosta. Andiamo poi ad Avanos e proseguiamo con la visita di un bel caravanserraglio e della città sotteranea di Ozkonak. Non è rinomata come quella di Derinkuyu, ma rende bene l’idea. Nel pomeriggio sosta a Cavusin. Serata a Uchisar. Nonostante il periodo, con giornate caldissime ma secche, le serate sono davvere freddine da queste parti!

13.08.2009: Altra giornata a disposzione per scoprire le bellezze della Cappadocia. Dedichiamo la mattinata a una passeggiata nella valle bianca, dove siamo soli. Qui i camini delle fate sono bellissimi, perfetti per tante fotografie. Luogo stupendo. Stanchi e accaldati, raggiungiamo Urgup, dove visitiamo il villaggio e sostiamo per il pranzo. Dedichiamo tutto il pomeriggio a perderci per le mille stradine che si diramano nella zona e a rilassarci in ogni angolo incantato che questa regione ha da offrire. Ultima serata a Goreme, con cena tipica nel famoso ristorante DIBEK, consigliato vivamente dalla Lonely e l’unico in cui è necessario prenotare; buono ma non così sensazionale rispetto ad altri meno noti e più economici!
Credo che la Cappadocia sia un altro di quei luoghi che può essere raccontato ma le emozioni che comunica possono solo essere vissute. Salutiamo Goreme accompagnati dall’ultima preghiera del Muezzim.

14.08.2009: Con un pò di tristezza lasciamo la meravigliosa Cappadocia e ci rimettiamo in marcia per percorrere gli altri 700Km che ci separano da Antalya, dove sosteremo per la notte di ferragosto. Non era possibile raggiungere in un solo giorno la prima destinazione di mare scelta…così abbiamo prenotato una notte nel paradiso del divertimento turco.
E’ bello scoprire questo Paese attraverso le sue strade e ci colpisce il livello davvero elevato raggiunto dai servizi come benzinai, aree di sosta e bagni pubblici anche nelle zone più remote. Raggiungiamo Antalya nel primo pomeriggio. Siamo accolti da un caldo insopportabile e da un caos che avevamo dimenticato. Dopo una sosta rigenerante nella piscina dell’hotel, usciamo alla scoperta della parte vecchia della città piena di negozietti e ristoranti. E’curata, è piena di turismo ma nulla qui mi è veramente piaciuto. Escludendo le viuzze della città vecchia, il resto è davvero uno scempio. Sembra una metropoli dell’est europa o un triste quartiere periferico delle nostre città. Spiagge affollate e per nulla speciali. Sono davvero felice di scappare già domani mattina.

15.08.2009: Poca strada ci separa dalla nostra destinazione, Fethiye, che abbiamo scelto come prima meta per il soggiorno balneare. Lungo il tragitto facciamo sosta alla famosa spiaggia di Patara e alle sue rovine. Indubbiamente i 20Km di sabbia bianca sono belli da vedere, ma il mare lascia un pò a desiderare. Viene descritta al meglio di cio che è….
Finalmente arriviamo a Fethiye. L’albergo scelto è il Club Turkuaz Garden, è un piccolo villaggio in cui siamo stati benissimo. Curato, pulitissimo, ricca cena a buffet servita a bordo della strepitosa piscina. Pochi turisti e quasi tutti turchi.
Pomeriggio di relax e di prima scoperta della città con visita alle tombe licie e al castello. Serata di shopping nel dedalo di viuzze della città vecchia. Il caldo di Antalya è dimenticato e qui la vita sembra scorrere più lenta. Fethiye è molto carina, molto verde e con un lungomare pieno di localini caratteristici.

16:08.2009: Finalmente mare! Attorno a Fethiye, in pochi Kilometri si trovano delle calette meravigliose, raggiungibili quasi completamente in macchina. Non sono affollate e frequentate sopratutto da turchi.
Qui il mare è davvero bello. Numerosissimi sono i caicchi che attraversano il golfo e che raggiungono le spiagge più inaccessibili. Totale relax. Ci tengo a una precisazione che ritengo importante: le spiagge pubbliche sono frequentate da tante famiglie locali, le donne nella maggioranza dei casi restano vestite e si immergono in acqua con i propri abiti o con i più moderni così detti “Burkini”. Ciò nonostante nessun divieto è posto a riguardo e nessuno pone molta attenzione alla vostra mise da bagno.

17.08.2009: Direttamente in hotel abbiamo prenotato per oggi l’escursione alle 12 isole. Con soli 12Euro ci vengono a prendere alle 9:00 per riportarci qui alle 19:00, escursione e pranzo in barca  incluso. Ci sono moltissime barche che partono ogni giorno, con il medesimo itinerario ma soste differenti; alcune con speaker in inglese, tedesco, francese. La nostra è occupata solo da turchi, con speaker turco e poche parole di inglese a noi dedicate! Ma ci basta uscire dal porto per non pentirci della nostra scelta. Per l’intera giornata siamo stati animati da balli, musica e danze del ventre improvvisate. Abbiamo effettuato 8 soste di circa 50 min in diverse isole, fra cui il famoso bagno di Cleopatra. Esperienza da non perdere.

18.08.2009: Oggi ultimo giorno a Fethiye non potevamo perdere una visita alla baia di Oludeniz. Un vero paradiso. La lingua di sabbia che divide il mare dalla laguna è equipaggiata di tutti i servizi necessari: ristorante, bar, doccie gratuite e possibilità di praticare tutti gli sport acquatici. Davvero bella ma purtroppo, e naturalmente direi, affollata. Difficile trovare un angolino per il proprio ombrellone. Abbiamo deciso così di noleggiare un pedalò per l’intera giornata!
Ultima sera da trascorrere a Fethiye, che ci resterà nel cuore.

19.08.2009: Oggi si riparte per la seconda destinazione balneare di questa vacanza. Avevo sentito parlare di Cnidos e così abbiamo deciso di trascorrere l’ultima settimana nella penisola di Datca. Lungo il tragitto (solo 200Km stavolta!) facciamo sosta a Gocek, l’altro villaggio affacciato sull’omonimo golfo. Un piccolo gioiello frequentato per la maggior parte dai proprietari dei lussuosi yatch ancorati nel piccolo porticciolo. Altra sosta a Marmaris, porta alla penisola di Datca. Per pranzo siamo all’ Olive Garden Hotel, prenotato dall’Italia. Non siamo nemmeno nel paese di Datca, ma a 15Km dal villaggio affacciati su una piccola baia nella frazione di Mesudiye. L’hotel, piccolo e a gestione familiare, è immerso fra gli uliveti rigogliosi della zona. La famiglia che lo gestisce è stata davvero splendida, anche se solo uno di loro parlava inglese…
Andiamo subito al mare, che qui è proprio meraviglioso. E la vita scorre lenta. Qui ci sono pochi turisti, la maggior parte di loro giunta qui in barca a vela. Sostano e ripartono. La prima impressione è di essere tornati indietro nel tempo e di essere finiti in uno dei pochi luoghi rimasti integralmente come la natura ha voluto. Fino al 24 restiamo qui, trascorrendo le giornate al mare e visitando le numerose calette facilmente raggiungibili lungo l’unica strada costiera. Dopo un paio di giorni che siamo qui, ha inizio il Ramadan, e così anche i pochi turisti locali non ci sono più e ci godiamo il mare e le stupende spiagge totalmente soli o con qualche sporadico campeggiatore. Le piccolissime frazioni sul mare come Palamutbuku sembrano non avere idea di cosa sia la delinquenaza e vivono a ritmi da noi completamente dimenticati. Numerose sono le taverne sul mare (molti tavoli sono in spiaggia, illuminati solo dalle candele!) dove si possono fare scorpacciate di pesce a prezzi imbattibili. L’unico avamposto turistico è Datca, dove andiamo la sera per passeggiare e per il solito shopping. E’ qui che abbiamo l’unica delusione della vacanza: spinti dalla lonely planet mangiamo al Fevzi’nin Yeri, etichettato come il museo del mare e consigliato per il pesce a prezzi imbattibili. Pieno di affissioni di recensioni della Lonely e similari. In realtà è una taverna più brutta di molte altre con un servizio a dir poco incredibile rispetto a qualunque altro posto visto in Turchia…circa due ore per avere da mangiare, non hanno portato quanto ordinato e il pesce non era un pesce ma una porzione di un filetto PALESEMENTE CONGELATO. Il conto ancor più assurdo, circa il 60% in più di qualunque altro locale a Datca e dintorni (impossibile verificare prima, spesso il menù è il proprietario in persona!). Alle nostre proteste sul cibo e sul trattamento, siamo stati trattati piuttosto male e il proprietario non ha fatto altro che dirci parolacce in turco (non sappiamo il turco, ma alcune cose sono universali).
Ne abbiamo parlato anche con gente del posto, come ripeto amichevole e splendida, che rideva al nostro racconto sottolineando che quel posto è per loro rinomatamente DA EVITARE. Ci ridiamo su anche noi..e ci godiamo il resto.
Assolutamente da non perdere è il sito di Cnidos. Situato sulla punta della penisola è raggiunto esclusivamente in barca (eravamo i soli in auto) e le rovine si estendono su un’ampia superficie affacciata sui due vecchi porti romani. Entrando al sito (6Euro a persona) si può trascorrere la giornata nelle varie baie incontaminate e deserte..da sogno.
Sembra starno, ma dopo 6 giorni in questi luoghi senza TV, giornali, internet…mi sento rigenerata.

25.08.2009: Purtroppo si torna a casa. Rientrando a Izmir passiamo di nuovo per Selcuk, dove visitiamo la casa di Maria, meta di pellegrinaggio anche per i musulmani. E infine Izmir..una visita lampo della città che non è paragonabile a Istanbul ma..ha un fascino diverso ma ugualmente apprezzabile. L’ultima passeggiata al bazar prima di tornare in aeroporto. Riconsegnamo l’auto. Km totali 3100!
Non ne dimenticheremo neanche uno.


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