Finalmente eccomi qui a raccogliere i miei pensieri, i miei ricordi, le mie emozioni per scrivere questo Diario di viaggio, dove negli ultimi mesi l’attesa felice ha lasciato il posto a tanti dubbi nella mia testa, ma partiamo dall’inizio…
Eravamo appena rientrati dalla mia vacanza per eccellenza e già mi butto su google alla ricerca della prossima meta, mi frullano per la testa molte località, West Coast usa, Turks, Bahamas e poi lì in fondo c’è il mio pallino, rimandato per diversi anni a causa dei tanti chiacchiericci e dei tanti episodi misteriosi…..Los Roques!
Dopo aver prenotato il mio West Coast in un periodo un po’ insolito, potevo non andare contro corrente anche in questo caso?? Claro que no!
Partono le mie ricerche per il volo su Caracas e la Posada.
Dopo molte indecisioni scegliamo la stupenda Posada Movida http://www.posadamovida.com/ ,90 € al giorno che comprende un’abbondante colazione, pranzo in spiaggia nelle famosissime cave piene di tutto e di più, merenda al rientro e cena, il tutto sempre abbondante e vario, dispone di 6 camere, con aria condizionata, bagno privato con acqua calda e wifi gratuito in tutte le aree, una zona soggiorno/sala da pranzo, collegata alla cucina e un grande terrazzo arredato con divanetti e amache dove rilassarsi dopo cena ammirando un favoloso cielo stellato.
Ogni giorno vengono organizzate gite alle Isole dell’arcipelago e sono comprese tutte le quelle all’interno della zona ricreazionale, le più lontane invece costano dai 15 ai 20 €, vengono inoltre messi a disposizione ombrelloni , teli mare e sdraio.
Ci mettiamo in contatto con Mario, il proprietario, Fiorentino come noi, il quale ci fornisce tantissime informazioni e tutta la sua disponibilità per procedere con l’organizzazione.
Il 3 Gennaio mettiamo a segno il nostro primo tassello, dopo numerosi preventivi prenotiamo tramite il sito http://www.caribe-airlines.com/ il nostro volo per Caracas a 476 € con partenza da Roma, evvai!!!!!!!!!!!
L’eccitazione dura ben poco, al mio risveglio trovo sul cellulare una valanga di messaggi, molti postavano un annuncio di giornale, altri frasi tipo “Noooooooooo non ci voglio credere” , “non potevi prenotare da un’altra parte!!!”, “Con tutti i posti belli che ci stanno al mondo proprio Los Roques dovevi scegliere??”
Sono un po’ frastornata, mi siedo con calma e leggo attentamente le ultime news, “Aereo scomparso a Los Roques!”
Non credo ai miei occhi, non sono passate nemmeno 24 ore dalla prenotazione dei voli……
Non nego che un po’ di panico mi e’ salito, per non parlare dei molti dubbi, avro’ fatto bene questa volta a seguire come al solito il mio istinto?
Indietro non torno mai…proseguiamo…
A Maggio, sempre grazie a Mario prenotiamo il volo interno con la compagnia Aerotuy a 170 € e ci mettiamo avanti con la prenotazione dell’hotel a Caracas per la prima notte, Buenavista Inn http://www.buenavistainn.com.ve/ 55 € la doppia e i trasferimenti.
Ormai e’ tutto pronto…le persone continuano a manifestarmi molte perplessità, molto scetticismo, ma chissenefrega!
Non sto mica andando in guerra, questa e’ la mia vacanza e il mio istinto non delude mai! O quasi…
02 Luglio
Dall’eccitazione non andiamo nemmeno a letto, ore 7,40 il nostro volo Iberia e’ puntuale, si parte!!!!
Nel giro di 15 minuti crolliamo in un sonno profondo…la nostra nuova avventura ci attende!
Ore 14,35 atterriamo a Caracas e dopo aver ritirato i bagagli troviamo il caro Ector, incaricato da Mario, che ci accompagna in hotel.
Ci guardiamo intorno, filo spinato e cavi dell’alta tensione circondano gli edifici; Ector si raccomanda che se usciamo per una passeggiata di lasciare in hotel soldi, borse e materiale elettronico.
Ci guardiamo negli occhi……….e chi esce!!
3 Luglio
Riposatissimi ci alziamo prima della sveglia e alle 4,45 troviamo Ector con il suo bel sorriso, pronto ad accompagnarci in aeroporto per il volo delle 6.00 per Los Roques.
Molto velocemente sbrighiamo le operazioni al check in e siamo pronti per l’imbarco, peccato che il volo sia in ritardo causa mal tempo…Iniziamo bene penso io!
Con i miei compagni di viaggio non ci guardiamo nemmeno in faccia, non ci sono notizie,i minuti sembrano ore, e’ inutile negarlo, a questo punto la fifa c’è.
Ore 7,00 finalmente si parte.
Osservo accuratamente il caro Dash e non mi sembra così male, scegliamo i primi posti sul lato sinistro come ci ha consigliato Mario…si decolla!
I primi minuti ogni turbolenza era un colpo al cuore, ma dopo poco inizio a rilassarmi e a sorridere…tutta questa ansia e’ soltanto frutto di mesi passati a farmi chissà quale film, a commenti superficiali di persone che magari non hanno nemmeno mai preso quel volo, perchè tutto e’ davvero tranquillo.
Dopo poco iniziamo a vedere i vari isolotti e la meraviglia dei suoi colori, questo spettacolo attira così tanto la nostra attenzione che ci dimentichiamo della tratta maledetta…
E finalmente mettiamo piede a Gran Roque, “sani e salvi” scherziamo noi!
Ad accoglierci c’è Mario sorridente, paghiamo la tassa d’ingresso al casottino bianco di legno di 214 bolivar e in pochi minuti troviamo già Mario con le nostre valigie sul carrellino.
Percorriamo le strade fatte si sabbia che ci portano alla Posada, passiamo davanti a casette colorate, notiamo i bambini che passeggiano scalzi e sorridenti , tutti si salutano, i cani che scodinzolano qua e là, molto tranquillo, easy, questo ambiente cattura la mia attenzione, sembra di essere a casa….
Arriviamo in Posada e troviamo del buonissimo succo fresco e dopo un breve briefing veniamo accompagnati alla nostra stanza n. 5 per rinfrescarci e prepararci per la prima escursione che viene concordata insieme agli altri ospiti ogni mattina in base alle condizioni del tempo e del mare.
Scambiamo le prime parole con i nostri nuovi compagni di vacanza, avendo già trascorso molti giorni insieme notiamo che sono un gruppo molto affiatato e hanno già deciso quale isola visitare oggi.
La mia perplessità su questa vacanza era proprio quella di dover dipendere troppo dalle decisioni di altre persone, di non poter decidere o scegliere liberamente, di incontrare persone “pesanti” e quindi di non aver la possibilità di vedere tutte le isole che avevo in programma e sentirmi vincolata.
Ma oggi non posso aprire bocca..non voglio mica farmi riconoscere subito!
Vada per la scelta del gruppo che non mi entusiasma più di tanto…..Noronqui.
Ore 9, ci mettiamo in cammino verso il porto con le nostre cave piene di birra, coca cola, acqua, snack, macedonia e insalata di riso freddo.
Ad attenderci c’è la nostra Movi 2 che in circa 20 minuti di tragitto molto tranquillo ci accompagna sull’isola…
Bhe’ devo dire che nonostante non fosse nel mio elenco la sua baia non e’ affatto male, direi che come inizio può andare!
Scaricano ombrelloni e sedie che collochiamo a nostro piacimento visto che l’isola e’, al momento, tutta per noi e macchina fotografica alla mano, parte la perlustrazione…
Passiamo la giornata ridendo, giocando a carte, scattando foto, dando da mangiare alle pulcinelle che invadono queste isole, prendendo confidenza con le piccole lucertole nere e senza nemmeno accorgercene e’ già l’ora di rientrare, la Movi 2 e’ in arrivo.
Al rientro in Posada troviamo Francesca, che ha preparato per noi la merenda accompagnata da l succo fresco e Mario canterino e sorridente. Andiamo in camera per la doccia e al contrario di questa mattina noto ogni particolare su come sia arredata, piccola ma accogliente, con tantissime conchiglie e coralli.
Ore 19,30 viene servita la cena, chiamarla cena e’ davvero riduttivo!!!
Pennette alla norma, barracuda alla piastra con salsa di olive, insalata mista di contorno, dolcetto al cioccolato, caffe’ e per non farci mancare nulla rum, servito in modo particolare da Mario :un piccolo spicchio di lime viene passato su un lato dallo zucchero e sull’altro dal caffè, si morde il lime e si beve il rum ‘al colpo’, le faccie di chi lo prova sono tutto un dire!!
Ho già preso un kg ed è solo il primo giorno!!!!!
Per smaltire la grande abbuffata decidiamo di andare a fare una passeggiata in esplorazione dell’isola.
Non c’è molta vita se non nei pressi della spiaggia dove ci sono due/tre localini.
Oltre alle tante casette colorate, alle numerose Posade, ci sono la farmacia, una clinica, la scuola, la banca, il municipio, una graziosissima chiesetta sul mare, un area giochi per bambini, la piazza centrale e 4/5 negozini di souvenir a quell’ora già chiusi.
La stanchezza e il fuso orario iniziano a farsi sentire…rientriamo in posada.
4 Luglio
La sveglia non fa in tempo a suonare che anche oggi la battiamo di un oretta circa, ne approfittiamo quindi per fare alcune chiamate e dare notizie di noi in Italia e già sentiamo un piacevole profumino venire dalla cucina…muffin caldi…Francesca e’ pronta a viziarci anche oggi!!!!
Dopo colazione Mario mi spiega e mi illustra la cartina dell’arcipelago, mi indica le isole comprese nella zona ricreazionale e quindi gratuite e la scelta del gruppo, Francisquì e Cayo Muerto, sono nel mio elenco, andata!
Carichiamo sulla Movi 2 le cave, stamani ad accoglierci c’è Harry, capitano della barca e collaboratore di Mario, indossiamo il solito giubbotto di salvataggio e vamossss.
Francisquì e’ a 10 minuti di barca da Gran Roque, Harry ci spiega che e’ composta da 3 isole: Arriba, Medio e Abajo e sono le più frequentate anche dai locali con una buona posizione economica, che soprattutto nei week end arrivano con le loro barche a passare le giornate.
Decidiamo di scendere a Franciquì del medio, ancora deserta e mentre i ragazzi posizionano gli ombrelloni io sono già a giro per l’isola….C’è la bassa marea e dalla spiaggia appare una meravigliosa lingua di sabbia in mezzo alle tante sfumature di azzurro e di blu, foto foto foto
La mattinata scorre tranquilla, lunghe passeggiate, sole, relax, partite a carte, racchettoni e già vediamo in lontananza arrivare la nostra barca.
Aiutiamo Harry a caricare le attrezzature e nel giro di 5 minuti ci troviamo davanti questo isolotto che sembra più una piccola lingua di sabbia.
Scarichiamo dalla barca solo qualche sedia ed essendoci poco da esplorare ci rilassiamo.
Alle 16,30 decidiamo di rientrare, ad attenderci in Posada c’è della buonissima pizza e il solito succo, mi dico di mangiarne solo un pezzetto, ma chi resiste!!!!
Decidiamo di fare una doccia veloce per andare a vedere i negozietti di souvenir prima di cena, ma anche stavolta viaggio a vuoto, chiudono alle 18,30, proviamo a recarci in spiaggia per vedere se siamo almeno in tempo per il tramonto, ma siamo in ritardo anche qui…
Non ci resta che rientrare in Posada per l’abbuffata serale.
Stasera carpaccio di pesce, spiedini di tonno, patate e semifreddo al caffe’, tutto davvero delizioso!
Sarà il vino, sarà il rum, sarà che Mario e’ particolarmente informa ma in posada c’è un aria di festa, musica, canti e balli. Una vera Movida!
5 Luglio
Stamani stranamente veniamo svegliati dal suono della sveglia e dal buon profumo di caffè, dopo la solita abbondante colazione e’ il momento di scegliere la meta dell’escursione, Harry propone a tutti Crasquì e all’unanimità accettiamo.
Il “gruppetto solido” della posada si e’ quasi sciolto e ancora non abbiamo preso nessuna confidenza, proprio stamani invece e’ arrivata una coppia di sposini carinissimi dal Brasile, lei soprannominata la “principessa” per il suo modo altezzoso e lui Raphael davvero alla mano e sempre sorridente, parlano solo spagnolo ma non abbiamo problemi ad intenderci e a farci tante risate.
Mario ci urla che e’ ora di partire, la Movi 2 ci aspetta al porto.
Dopo circa 20 minuti arriviamo sull’isola, lo scenario è favoloso….i colori del mare sono di un azzurro accecante, la spiaggia sembra abbastanza grande ed è completamente deserta, ha un po’ di vegetazione e una meravigliosa lingua di sabbia sulla destra ricoperta di pulcinelle e pellicani…. Diamo una mano ai ragazzi per il solito scarico delle cave e le attrezzature, ci cospargiamo di crema protezione 50 e siamo pronti per una bellissima passeggiata.
Il mare e’ una tavola e appaiono delle grosse stelle marine, il sole ci scalda la pelle, tantissimi pellicani prendono il volo per poi tuffarsi in acqua a pochi metri da noi perdiamo come al solito la cognizione del tempo…
Lo stomaco inizia a brontolare, e’ l’ora di aprire e saccheggiare la cava.
Il cielo si incupisce e una pioggia di breve durata viene a farci visita, 10 minuti dopo siamo già con le nostre seggioline al sole…
C’è poco da raccontare del pomeriggio, lo sport preferito in queste giornate e’ solo tanto sole, relax, passeggiate, foto e chiacchere.
Sarà che l’isola e’ tutta per noi ma oggi iniziamo a scambiare qualche parola in più con il resto del gruppo…meglio tardi che mai, sono asociale lo so!
Puntualissima come sempre vediamo arrivare la nostra barca all’ora concordata e mentre aiutiamo Harry a caricare le sedie, le cave e gli ombrelloni penso che sia un vero peccato lasciar l’isola adesso, quando il mare e’ una tavola, il calore del sole e’ piacevole e poi non c’è nessuno….tranquillità…pace…
Al rientro in posada troviamo la solita merenda, decidiamo di rimandare la doccia per un po’ di shopping prima che i negozietti chiudano e ci incamminiamo per l’isola.
Compriamo calamite, parei, ciabatte, gadget in legno e braccialetti, soddisfatti rientriamo in stanza per una doccia veloce, giusto in tempo per sentire Francesca urlare “A Tavolaaaaaa” e’ inutile elencarvi anche questa volta le prelibatezze preparate, come al solito ci alziamo appesantiti e soddisfatti.
Dopo cena andiamo a fare una passeggiata, l’isola mi piace sempre di più, dopo pochi giorni diventa tutto familiare e ti sorprendi di sentirti parte di questa vita, di ritmi quasi dimenticati, i bambini giocano e quando gli passi a fianco ti salutano con un dolcissimo sorriso, camminando notiamo che in una via tutti gli abitanti sono fuori con le loro seggioline a giocare a tombola, serenità, la parola stress qui non sanno nemmeno cosa significa….
6 Luglio
Nuova giornata in un favoloso isolotto. Mi alzo carica pronta a proporre io la destinazione di oggi, ho in mente Carenero, mesi e mesi passati a studiare queste isole hanno fatto si che questa fosse tra le mie preferite, mio marito però ha passato una brutta nottata, problemi intestinali e sembra deciso a rimanere in posada.
Harry mentre stiamo facendo colazione si avvicina a noi chiedendoci dove volevamo andare, ne approfitto subito esponendo la mia idea e non ci sono obbiezione!Non vedo l’ora di vederla!!!!!
Prendiamo i nostri asciugamani puliti, come ogni giorno, annunciamo il forfait di Simone e ci avviamo al porto in attesa della Movi 2, il tragitto dura circa 35/40 minuti e non appena ci avviciniamo all’isola tutti siamo senza parole, macchine fotografiche alla mano ancor prima di scendere…la sua baia ha un azzurro da togliere il fiato, sembra una piscina!
Impossibile spiegarvelo…
Ormai “padrona” della Movi inizio a passare le sedie e gli ombrelloni da scaricare e nel giro di 5 minuti siamo già a passeggio, ho adocchiato una bellissima lingua di sabbia, circondata da tantissime sfumature di azzurro, siamo i primi ad essere arrivati sull’isola e tutto e’ così tranquillo, un vero paradiso.
Non sto un attimo ferma, non riesco proprio a godermi un minuto di relax, voglio vedere, scoprire e ammirare ogni cm di quest’isola che e’ e sarà la mia preferita!
Come al solito il tempo quando si sta bene scorre troppo velocemente e Harry si avvicina con la barca per chiamarci a raccolta.
Con ancora queste favolose immagini nella mente penso già a domani, vorrei giocarmi subito la carta Cayo de Agua, sperando che Simone stia meglio.
Rientriamo in posada e la merenda è già pronta, solita musica latina riecheggia nella stanza, quest’isola mi piace sempre di più!!!!
A pancia piena vado in stanza a vedere se Simone e’ vivo, Livia, moglie di Mario, mi dice che non si e’ visto per tutto il giorno.
Lo trovo moribondo sul letto, con febbre alta….Uomini!!!!!!!!
Provvedo subito con una tachipirina e uno sciroppo rosa datoci alla clinica per i problemi intestinali e dopo una cena leggera, per lui, alle 21,30 siamo già a letto.
7 Luglio
Vengo svegliata da una bufera, vento e pioggia a catinelle!!! Controllo l’ora e sono circa le 6… Speriamo sia passeggero…
Provo a rimanere ancora un po’ nel letto ma ovviamente non riesco più a prendere sonno e non sono la sola, Simone stamani sembra stare molto meglio, Santa Tachi!!!!
L’acquazzone dura circa mezz’ora e non appena smette di piovere i collaboratori della posada sono già all’opera per ripulire le aree bagnate, non mi aspettavo di trovare una pulizia così efficiente, quasi maniacale, il pavimento viene pulito anche 4/5 volte il giorno!
Sono curiosa di vedere se il cielo si e’ schiarito quindi mi preparo, saluto i ragazzi in cucina a preparare la colazione e esco fuori…
Sono ignorante in materia ma non sembra promette nulla di buono…
Mentre facciamo colazione ecco Harry con la sua solita domanda “Dove volete andare oggi?”, io provo ad azzardare Cayo de Agua e nel vedere un sorriso nascergli sulle labbra penso che forse tanto impossibile come meta non e’.
Ci avverte pero’ che l’unico problema potrebbe essere il mare un po’ mosso in conseguenza del brutto tempo di stanotte, quindi si “ballerà” un po’, ma se siamo convinti noi per lui e’ fattibile, espone la mia idea all’altro tavolo e parte un brusio generale, chi ha paura, che vorrebbe tenersi quest’isola per l’ultimo giorno di vacanza come ciliegina sulla torta, chi propone nuovamente Noronquì come alternativa.
A me sale l’agitazione, il cervello inizia a frullare!
Anche i miei compagni iniziano a dirmi di lasciare stare…
Io figuriamoci se lascio stare qualcosa…
Spiego loro che ritornare a Noronquì e’ come perdere un giorno di vacanza e cerco un appoggio guardandoli, conoscendomi sanno che non darmi ragione sarebbe un grave danno per l’intera giornata e perplessi si rassegnano!
Vado da Harry e gli comunico che abbiamo cambiato idea, che porto tutti a “ballare” in direzione Cayo de Agua!!!!!!!
E’ inutile dirvi che l’unica eccitata sono solo io, gli altri hanno facce molto perplesse, troviamo un accordo aggiungendo nel pomeriggio una sosta a Sarquì.
Mentre ci prepariamo per andare al porto Mario ci annuncia che verranno anche lui, Livia e i bambini, Martino e Federico, con noi visto che non vedono l’isola da circa 6 anni.
Mi viene da sorridere e consolo il mio gruppo spiegando che forse tanto ballerino il viaggio non sarà se hanno deciso di venire con due bambini piccoli.
Carichiamo la Movi e si parte…Bhe il mare tanto calmo non e’ e vorrei avere una foto da postare per farvi vedere le facce dei partecipanti…Chissa’ quante me ne stanno dicendo, ma io adoro cavalcare quelle onde!!!!!
Il tragitto dura circa un ora e il nostro capitano e’ davvero bravo a domare le onde, ci avviciniamo alla riva e quello che vedono i nostri occhi non si può commentare…
Il cielo e il mare sono una cosa sola…
Siamo i primi ad arrivare e possiamo cosi’ scegliere la posizione migliore per i nostri ombrelloni, la prima cosa che facciamo e’ lanciarci in mare insieme ai bambini, e’ impossibile resistere, e’ di un azzurro accecante, in cielo nemmeno una nuvola, il venticello rende la temperatura del sole gradevole..Lasciateci qui!!!!!!
Nei vari mesi di studi di quest’isola ricordo le foto di una magnifica lingua di sabbia, nel bel mezzo dell’azzurro del mare, decido che e’ il momento di andare a cercarla, macchina fotografica alla mano e pronti per una lunga passeggiata.
Dopo 30 metri circa di camminata eccola lì, la famosa lingua di sabbia tanto decantata è in realtà un gioco di maree tra due isole.
Ci fermiamo a fare parecchie foto in questo paradiso e notiamo che il colore dell’acqua e’ simile a quella vista ieri a Carenero.
Ripartiamo lentamente in direzione del faro, godendoci la pace di Cayo de Agua ancora deserta.
Arrivati fino al faro, notiamo che e’ impossibile raggiungerlo a causa di rocce e coralli, decidiamo di rinunciare e tornare indietro.
Arriviamo all’ombrellone che e’ già ora di pranzo, cosi’ decidiamo di rilassarci un po’ mangiando il nostro panino e notiamo che l’isola non e’ più deserta, hanno avuto la nostra solita idea altre 2 barche.
Dopo l’ennesimo lungo bagno e un po’ di relax, arrivano le 14, l’ora concordata per la partenza verso Sarquì, che peccato!
Carichiamo la barca e si riparte, alla guida della Movi c’è Mario ed e’ un bel ballare stavolta!
In meno di mezz’ora siamo già a Sarquì, scarichiamo solo le sedie e mentre gli uomini decidono di andare a caccia di ostriche, per noi inizia l’esplorazione.
Il sole e’ molto basso ed i colori non sono gli stessi visti la mattina, ma l’isola e’ tutta per noi, passiamo un oretta in completo relax…
E’ l’ora del rientro…la giornata e’ stata favolosa, tempo ottimo e un sacco di risate, tutto il gruppo e’ soddisfatto, io ne sono davvero entusiasta e penso già a domani….
Stasera cena a base di ostriche pescate nel pomeriggio. Io inizio a non poterne più di tutto questo pesce, da buona Fiorentina mi manca la carne!!!
Dopo cena decidiamo con gli altri ospiti della posada di andare in spiaggia per un mojito tutti insieme, vediamo di socializzare un po’!
Il locale scelto e’ il bar sulla spiaggia della Posada Acuarena, Harry viene a farci compagnia, stiamo per incamminarci quanto salta la corrente in tutta l’isola!!
Harry ci spiega che e’ normale e capita quando c’è un sovraccarico di energia, con i cellulari che ci fanno luce arriviamo in spiaggia, siamo in penombra, non si sente nessun rumore se non quello del mare e alzando gli occhi al cielo…..wow…..e’ pieno di stelle, grandi, luminose, cosi’ vicine che se allungo la mano mi sembra di toccarle….
8 Luglio
La sveglia suona e io sono già sveglia da alcuni minuti con in mano la mia guida….Boca di Sebastopol e’ la mia scelta di oggi.
Ci prepariamo per la colazione, come al solito tutto divino, e alla solita domanda di Harry anche stamani rispondo decisa e ormai non ci sono più obbiezioni!
L’accoppiata e’ Sebastopol e Cayo Sardina.
Alle 9 circa ci incamminiamo tutti verso il porto, la traversata dura circa 50 minuti e appena Harry ci mostra in lontananza il nostro isolotto lo sguardo si perde….
Sembra un’immensa piscina…acqua trasparente e calda che arriva alle caviglie per metri e metri, tantissime lingue di sabbia circondano un lato di questo scenario, l’altra meta’ e’ mare aperto..
Posizioniamo i nostri ombrelloni e ci prepariamo per il solito sport di queste giornate, relax, foto, passeggiate e tante chiacchiere..
Vista l’ottima pesca del giorno prima gli uomini decidono di replicare e andare alla ricerca della cena, non sono altrettanto fortunati, rientrano portando una tempesta di pioggia che dura circa 20 minuti, come al solito in pochi minuti il cielo torna azzurro e riappare il sole.
Carichiamo tutto e partiamo per la seconda tappa che e’ circa a meta’ strada del tragitto.
Cayo Sardina è un piccolissimo isolotto o lingua di sabbia in mezzo al mare, nonostante il sole e’ già basso riusciamo a vedere sfumature di colori davvero favolose.
Questa volta la sosta dura poco più di mezz’ora, siamo tutti molto stanchi e non vediamo l’ora di rientrare.
Come al solito al rientro troviamo il sorriso di Mario e il profumo della merenda, ci sentiamo proprio coccolati.
La serata scorre piacevole tra musica latina, risate, battute e canti, ormai c’è un gruppo solo.
Stravolti decidiamo di andare a letto presto. Domani ci attende un altro bel programma.
9 Luglio
La vacanza sta quasi per finire e un po’ di malinconia inizia a far capolino.
Oggi il tempo non e’ bellissimo, tira molto vento e con il gruppo decidiamo di rimanere vicini a Gran Roque.
Provo a proporre ad Harry Espenquì ma essendo lunga e stretta mi indica che non e’ ben riparata, con poco entusiasmo accettiamo la sua proposta di ritornare a Crasquì.
Avendola gia’ esplorata qualche giorno prima ci limitiamo a perfezionare il nostro sport, sole, relax, chiacchiere, passeggiate e partite a carte.
Nonostante il venticello la temperatura e’ gradevole, ci permettere di stare al sole e perfezionare la nostra abbronzatura.
Ore 16,30 ecco arrivare la nostra barca, come al solito mentre tutti smontano ombrelloni e sedie io cerco di rimetterli a posto, con il vano anteriore delle sedie ancora non andiamo d’accordo!
Mentre ci stiamo allontanando dalla riva alcuni del gruppo avvistano delle tartarughe, a dire il vero sembra che tutti le vedano tranne me, tra lo scompiglio e le prese in giro generali per la sospetta visione delle tartarughe ne esce fuori una scommessa…chissà se verrà mai pagata…
Durante la tratta di rientro mi improvviso capitano e con l’aiuto di Harry guido la Movi fino all’entrata del molo, che sensazione stupenda!
Mi chiede se ho già in mente l’escursione per domani essendo l’ultimo giorno e io in verità non ci ho ancora pensato, gli dico che vorrei rivedere Carenero visto che mi era rimasta nel cuore ma dovremmo sentire anche gli altri, mi guarda sorridendo e ci capiamo al volo…Quando mai ho ascoltato il parere degli altri??
Dopo una doccia veloce, siamo tutti in soggiorno a chiacchiere e a ridere con il solito sottofondo di musica latina, ovviamente anche stasera mega abbuffata, tutto e’ sempre delizioso, abbondante e vario, ma io scherzando con Mario gli dico che mi manca una bella cenetta toscana e una bistecca alla Fiorentina, lui mi accontenta dicendomi che domani mi farà trovare un bel filetto!
Verso le 21,30 andiamo al bar sulla spiaggia per un mojito con Harry, il locale e’ pieno e alterna musica latina a musica da discoteca, noi trascorriamo la serata a fare due chiacchiere e a spettegolare sui vari soggetti strani in pista.
10 Luglio
Ebbene si, ultimo giorno….
Ma gran ultimo giorno!
Ci prepariamo per andare a fare colazione, sono già tutti al tavolo, i miei occhi come al solito vanno al cielo, ancora vento e…… nuvoloso!!!Dov’ è il sole???????????
Con la speranza che sia passeggero, come nei giorni precedenti, vado a fare colazione.
Proviamo ad attendere fino alle 9,30 ma il cielo continua a non volerci bene, la mia idea di bissare Carenero quindi salta, il nostro capitano prova a proporci Madrisquì, isola vicina a Gran Roque cosi’, in caso il tempo peggiorasse, possiamo rientrare in breve tempo.
Non sono per niente entusiasta!!!!!!!! :-(
In nemmeno 5 minuti siamo già sull’isola, nel mentre aiutiamo a scaricare la barca Harry mi propone di vedere come va il tempo nella tarda mattinata, in caso di un po’ di sole verrebbe a prenderci per fare un giro in un isola vicina e con il mio gruppo azzardiamo anche di vedere un bel tramonto in barca, andata!
La mattinata trascorre senza sole, oggi non vuole proprio venire a salutarci, i colori della sua baia non sono un granchè anche a causa del mare un po’ agitato, ci limitiamo a chiacchierare e ad analizzare la nostra vacanza quasi finita e non faccio nemmeno una foto…tristezza mode on…
Mentre stiamo mangiando la nostra piadina ecco un timido raggio di sole e il cielo sembra volersi aprire, come promesso alle 15 vediamo arrivare la nostra barca che carica solo noi, scegliamo di visitare Francisqui abaco e chi fa galoppare i 400 cavalli sono come al solito io! 8-)
Ci facciamo una bellissima passeggiata di esplorazione dell’isola quando e’ già l’ora di tornare a prendere il gruppo.
Lasciamo tutti al molo e torniamo al largo, poco distanti da Madrisquì, in attesa del tramonto improvvisiamo un bel bagno con tanto di tuffi, l’acqua e’ caldissima, si sentono solo le nostre risate e i nostri schiamazzi, tutto e’ cosi’ tranquillo mentre piano piano il sole incontra il mare…
Come al solito non ci rendiamo conto dell’ora, sono le 19 e tra poco verrà servita la cena, non voglio perdermi il mio filetto!
Facciamo le corse e alle 19,35 abbiamo già fatto la doccia, buttato cosi’ come viene le prime cose in valigia e siamo in soggiorno, Mario domanda se qualcuno preferisce il filetto o la classica cena di pesce e guarda un po’ tutti scelgono il filetto!
Cottura al sangue con contorno di patate, che meraviglia!!!!
Per festeggiare la nostra ultima serata decidiamo di tornare in spiaggia alla posada Acuarena, solito drink e stasera ci dedichiamo alle danze.
Le risate come al solito non mancano, c’è chi fa conquiste desiderate, chi no, c’è chi se le lascia sfuggire e c’è chi perde completamente la testa….
Sono le 1.30, tra poche ore la nostra sveglia suona per ricordarci che la vacanza e’ davvero finita, come al solito c’è la tristezza del rientro perchè bisogna lasciare un posto stupendo, ma questa volta una nuova sensazione invade il mio corpo…mentre il trabiccolino si alza in volo mostrandomi nuovamente la bellezza di questo arcipelago mi dico che forse anche stavolta ho fatto bene a seguire il mio istinto.
Si dice che i luoghi che assomigliano al paradiso sono rari ma se il paradiso esiste veramente potrebbe essere questo o, almeno, potrebbe somigliarli molto.
Ciao Los Roques…..