Quantcast
Channel: Diari di viaggio – Il Giramondo
Viewing all articles
Browse latest Browse all 574

Roma con mille cantieri ma sempre affascinante

$
0
0

Come avevamo fatto lo scorso anno andando a Napoli, anche quest’anno decidiamo di fare una minivacanza a febbraio in corrispondenza del nostro anniversario di matrimonio in una città italiana, utilizzando il treno come mezzo di trasporto.  La scelta è stata per la città di Roma che offre sempre tantissime attrazioni da vedere e, anche se ci siamo già stati, sicuramente è sempre un piacere tornarci.

Prenotiamo quindi, ad un buon prezzo, i treni, un regionale fino a Bologna e poi il Frecciarossa tra Bologna e Roma, partendo venerdì 23 febbraio al mattino, il che ci consente di essere a Roma nel primo pomeriggio e poter sfruttare anche la giornata di arrivo nella capitale.

Il treno ha una ventina di minuti di ritardo che poi, in parte, recupera, e verso le 14.30 siamo alla stazione Termini di Roma.  È una giornata molto piovosa da noi e le previsioni anche per Roma, almeno per la prima giornata, non promettono nulla di buono. In realtà arriviamo che è molto nuvoloso, ma non sta piovendo.

Per i mezzi di trasporto abbiamo deciso di fare un abbonamento da 72 ore che copre l’intera vacanza. Per evitare code in biglietterie l’abbiamo fatto il giorno prima di partire utilizzando l’app MooneyGo, una delle tre autorizzate per rilasciare biglietti e abbonamenti per conto di ATAC. L’abbonamento si acquista quando si vuole e poi, da quando viene attivato, partano le 72 ore effettive di utilizzo. Per 18 euro a testa si possono utilizzare tutti i mezzi di trasporto (metro, bus, tram). Attiviamo  il nostro  abbonamento poco prima di entrare in stazione e, ai tornelli della metro, ci mettiamo un po’ per capire dove poter passare il nostro biglietto elettronico (in effetti sono pochi i tornelli che lo consentono), ma alla fine riusciamo a superare il varco e ci incamminiamo assieme alla moltitudine di persone che affollano la stazione della metro di Termini, verso la linea A in direzione Battistini per scendere alla fermata Lepanto che è a poche centinaia di metri dall’hotel che abbiamo scelto per la vacanza il TwentyOne Hotel.

Scegliere la sistemazione non è stato semplice perché gli hotel e anche i Bed and Breakfast o stanze in affitto hanno aumentato i prezzi in maniera vertiginosa nell’ultimo anno. A forza di cercare abbiamo trovato l’offerta di questo hotel che sembrava avesse il rapporto qualità prezzo migliore tra i tanti che abbiamo visionato e alla fine la scelta si è rivelata ottima.

Il TwentyOne è un hotel moderno situato nel rione Prati in via Cola di Rienzo a Roma. Ottima posizione, almeno tre linee di autobus ad un centinaio di metri e la fermata Lepanto della metro ad una decina di minuti a piedi. Poco più di un chilometro per arrivare a San Pietro. Hotel moderno, molto pulito. Camera standard, piccolina ma funzionale. Colazione ottima, c’è veramente tutto per chi prende il dolce a colazione, forse meno per gli amanti del salato. Personale gentile e disponibile. Prezzo in linea con quattro stelle della zona. Prenotando con il sito dell’hotel abbiamo avuto un ulteriore sconto rispetto al prezzo che avevamo trovato su booking dove, come al solito, abbiamo confrontato diverse sistemazioni. Avevamo già fatto il giorno prima il check-in on line e quindi all’arrivo abbiamo solo consegnato i documenti e abbiamo ritirato la chiave elettronica per andare subito nella nostra camera numero 321. al terzo piano.

Non piove, anche se è nuvoloso e allora decidiamo di fare subito un giro per Roma. Siccome siamo a poco più di un chilometro dal Vaticano decidiamo di andare a piedi a Piazza San Pietro. Ci incamminiamo in direzione Castel Sant’Angelo che raggiungiamo in una quindicina di minuti a piedi, dopo essere passati davanti al grande palazzo che è la sede della Suprema Corte di Cassazione.

Facciamo qualche foto a Castel Sant’Angelo e poi, per dirigerci verso San Pietro, pensavamo di poter fare tutta via della Conciliazione che porta direttamente al grande Colonnato di San Pietro, ma troviamo il primo (dei tanti) lavori per la costruzione della metro C e di altre opere di riqualificazione per il Giubileo del 2025 che bloccano il passaggio (anche dei pedoni) in via della Conciliazione, facendoci fare una deviazione nelle viuzze circostanti per poi rientrare in via della Conciliazione.

Alla fine, arriviamo in Piazza San Pietro, sempre pienissima di gente e sempre con la lunga coda di persone in attesa di passare i controlli di sicurezza per poter entrare nella Basilica di San Pietro. Purtroppo, abbiamo appena il tempo di scattare qualche fotografia che inizia a piovere e soprattutto aumenta notevolmente il vento che praticamente rende inutile aver portato gli ombrellini perché vengono piegati dal forte vento. Ci ripariamo sotto il colonnato assieme ai tanti turisti provenienti da tutto il mondo sperando inutilmente in una clemenza del tempo ma invece la pioggia e il vento non hanno alcuna intenzione di smettere e allora non ci resta che andare a prendere la metropolitana alla stazione più vicina che è Ottaviano per tornare verso l’hotel bagnandoci tantissimo. Nei giorni successivi capiremo che per arrivare all’hotel è molto più comodo utilizzare i bus urbani, ma al primo giorno non avevamo ancora capito questa possibilità.

Siamo completamente zuppi quando rientriamo in hotel ma per fortuna abbiamo portato un cambio di vestiti in più. Possiamo asciugarci e cambiarci con calma visto che manca ancora un po’ di tempo alla cena. Per cenare, come avevamo fatto a Napoli, abbiamo utilizzato l’app The Fork che ci consente di avere diversi sconti in questo periodo e poi avevamo anche un buono da 50 euro da utilizzare in un ristorante con gli yums accumulati.

Per la prima serata abbiamo prenotato al ristorante Osteria da Pina, nelle vicinanze dell’hotel, abbiamo preso i piatti della tradizione romana, una gricia e una amatriciana sfruttando lo sconto del 50% e pagando quindi molto poco in un ambiente familiare e cortese.

Siamo ormai molto stanchi per il viaggio ma soprattutto per la pioggia fortissima che ci ha costretto a correre per arrivare all’hotel il prima possibile e non ci resta che andare a dormire per finire così la nostra prima giornata romana.

Sabato 24 febbraio ci svegliamo con il sole e siamo ben felici che il tempo sia cambiato. Facciamo una abbondante colazione all’hotel Twentyone che propone veramente tanti tipi di torte e brioche oltre ad una discreta scelta di salato e partiamo di prima mattina verso il centro di Roma. La prima tappa è alla Fontana di Trevi, scelta subito per provare a evitare l’afflusso di turisti che sicuramente sarà presente in uno dei simboli della Capitale.

Prendiamo la metropolitana e scendiamo a Barberini e poi, con una camminata di dieci minuti arriviamo nei pressi della grande fontana. Sono le 9 del mattino ma c’è già molta gente anche se non è pienissimo. Riusciamo ad arrivare in prima fila e fare tutte le fotografie che vogliamo. Purtroppo, il cielo non è completamente sereno anche se comunque è abbastanza limpido.  Restiamo una decina di minuti ad ammirare la fontana di Trevi e poi decidiamo di avviarci a piedi verso Piazza di Spagna.

Roma è bella perché, ogni angolo, ogni viuzza rappresenta un pezzo di storia e in ogni angolo si trova una statua, una fontana, una colonna, un edificio da ammirare. Si cammina e il tempo passa velocemente, si fanno chilometri senza accorgersene perché si passeggia volentieri tra le vie di una città così bella.

Arriviamo così a piazza di Spagna e ci fermiamo alla fontana della Barcaccia realizzata dal Bernini dove una coppia di sposi orientali stanno facendo un servizio fotografico. La visuale è bellissima perché proprio sotto la grande scalinata di Trinità dei Monti. Facciamo con calma tutti gli scalini fermandoci ogni tanto a fare qualche foto, sia guardando la chiesa in cima alla collinetta sia nella direzione di via Condotti. Gli scalini sono tanti {136) ma si sale senza troppo fatica e arriviamo alla chiesa di Trinità dei Monti che è ancora chiusa ma ci fermiamo lo stesso nel cortile della chiesa per una decina di minuti anche per guardare Piazza di Spagna dall’alto.

In cima alla collinetta di Trinità dei Monti decidiamo sul da farsi e quando abbiamo stabilito di dirigerci verso Piazza del Popolo, passando attraverso i giardini del Pincio e il parco di Villa Borghese, inaspettatamente, inizia a piovere. Non abbiamo nemmeno gli ombrellini perché, quando siamo usciti dall’hotel poco più di un’ora prima splendeva il sole e comunque anche in questi minuti il sole si alterna a nuvole. Ci ripariamo dietro uno dei grandi alberi secolari sulla collinetta di Trinità dei Monti e per fortuna in una decina di minuti smette e possiamo riprendere la nostra passeggiata.

Camminiamo questa volta in discesa fino ad entrare nei Giardini del Pincio, il grande polmone verde di Roma, vicino a tante attrazioni ma al tempo stesso lontano dal traffico cittadino. i giardini sono tenuti molto bene, le tante viuzze e i laghetti si alternano con statue, obelischi e costruzioni. Bellissimo il Tempio di Esculapio, adagiato ai bordi del lago e naturalmente il grande complesso di Villa Borghese che ospita un museo che avevamo già visitato la vacanza precedente. Ci fermiamo in una panchina del parco, a dire il vero, ancora un po’ bagnata per la breve pioggia precedente, e poi riprendiamo la nostra lunga passeggiata in direzione di Piazza del Popolo.

La grande piazza è piena di gente ma è talmente vasta che ci si può muovere senza problemi. Ci fermiamo un po’ ai piedi dell’Obelisco Flaminio dove si ha la visuale su tutti i lati della piazza e poi andiamo a vistare le tre chiese che sono ai lati della Piazza. Prima entriamo in Santa Maria del Popolo con i suoi dipinti del Caravaggio e poi ci dirigiamo verso le due piccole chiese gemelle, solo una delle due è aperte e entriamo rapidamente per poi uscire e fare un ultimo giro all’interno della grande piazza.

Ormai siamo quasi a fine mattinata ma abbiamo ancora voglia di girare un po’ nel centro di Roma prima di fermarci per pranzo e per riposarci un attimo. Andiamo in direzione del Pantheon, passando per i luoghi della politica, soprattutto piazza Montecitorio, dove i militari sostano davanti alla Camera del Deputati, vuota per la giornata prefestiva.

Davanti al Pantheon troviamo una lunga coda di persone che vogliono fare il biglietto automatico per poter entrare all’interno e poi una seconda coda, più scorrevole, per entrare. Noi avevamo già visitato l’interno nella vacanza precedente e quindi non proviamo nemmeno a metterei in coda, facciamo solo qualche foto all’esterno e poi riprendiamo la nostra passeggiata verso quella che è l’ultima meta per la mattinata, piazza Navona.

Purtroppo, ricomincia a piovere, non tanto forte, ma una leggera pioggia fastidiosa che ci costringe a ripararci sotto la tettoia di un bar in una delle vie laterali di corso del Rinascimento che percorriamo per arrivare a Piazza Navona. La precipitazione sembra smettere e quindi riprendiamo il cammino verso la grande piazza dalla forma rettangolare, costruita con le dimensioni di un antico stadio. La volta precedente l’avevamo vista nel periodo natalizio piena di gente e soprattutto piena di bancarelle con le classiche befane in vendita. Adesso c’è comunque tanta gente ma ci si muove senza problemi nei grandi spazi. Ci fermiamo sotto l’obelisco, davanti alla grande fontana dei Quattro Fiumi del Bernini e facciamo diverse fotografie cercando di riprendere la piazza da tutte le angolazioni possibili.

Nella piazza ci sono altre due fontane e tanti palazzi degni di nota, vorremmo fermarci un pochino di più ma ricominciano a cadere alcune gocce di pioggia e quindi decidiamo di entrare nella chiesa di Sant’Agnese costruita dal Borromini situata proprio di fronte la grande fontana centrale. Per fortuna, quando usciamo non piove più e, ormai stanchi e affamati, decidiamo di tornare verso l’hotel per riposarci e rifocillarci prima di un pomeriggio che si prospetta comunque molto impegnativo.

Siamo piuttosto lontani da tutte le fermate della metro (in attesa che completino i lavori della metro C) e quindi, aiutati dalla onnipresente Google Maps, decidiamo di affidarci agli autobus (compresi nel nostro abbonamento da 72 ore). Vediamo che a poche decine di metri da piazza Navona, in corso del Rinascimento, passano almeno due autobus che portano molto vicino al nostro hotel TwentyOne. Prendiamo il numero 81 e, in una decina di minuti, arriviamo in via Cicerone, davvero a 150 metri dall’hotel. Ci rendiamo conto che utilizzare gli autobus è molto più comodo che andare a prendere la metro per andare e tornare all’hotel e quindi da questo momento in poi quasi tutte i nostri spostamenti saranno con gli autobus urbani.

Come sempre in vacanza, quando alloggiamo in hotel, a pranzo mangiamo panini o focaccine perché arriviamo da una colazione super abbondante e quindi pranziamo abbastanza rapidamente e poi decidiamo di fermarci mezz’ora per riposarci prima di ripartire per un pomeriggio da passare interamente nella Città del Vaticano.

Il primo appuntamento è fissato da mesi. Abbiamo prenotato online la visita ai Musei Vaticani per il pomeriggio di sabato 24 febbraio. La prenotazione diventa quasi indispensabile per evitare le ore di coda che si formano all’ingresso. Chi ha la prenotazione ha invece un ingresso apposito (a destra della coda per la biglietteria) che consente di arrivare subito ai controlli di sicurezza.

Il Vaticano non è lontano dall’hotel, ci siamo già arrivati a piedi la sera precedente, ma adesso temiamo di essere un po’ al limite dell’orario per l’ingresso ai musei e allora decidiamo di utilizzare l’autobus per andare verso il Vaticano. È davvero molto comodo anche in direzione di San Pietro. Si prende il 70, il 49 o 1’81 in direzione Piazza Risorgimento che è all’incrocio con via Ottaviano, proprio all’inizio della Città del Vaticano e in una decina di minuti siamo all’incrocio dove andando a sinistra si arriva al colonnato di Piazza San Pietro e invece continuando lungo le grandi mura si arriva all’ingresso dei Musei Vaticani.

Il tempo, per fortuna, si è rimesso al bello con sole alternato a poche nuvole, ma comunque senza minaccia di pioggia. Arriviamo una mezz’oretta prima dell’orario prenotato e pur saltando tutta la coda, non ci fanno entrare ma ci invitano ad aspettare l’orario prefissato. Alle 15.30 precise entriamo nella zona dei controlli di sicurezza che superiamo rapidamente e finalmente siamo dentro al grande museo che in realtà è un complesso di diversi musei, quello Egizio, quello greco romano, la pinacoteca, una biblioteca antica, una sala degli arazzi, il museo numismatico, alcune stanze degli appartamenti e dei palazzi vaticani e soprattutto comprende l’ingresso nella straordinaria Cappella Sistina.

Nonostante la prenotazione con un numero limitato di posti disponibili e un altro esiguo numero di posti che è possibile aggiungere facendo la lunga coda alla biglietteria, c’è tantissima gente all’interno e una sensazione di confusione causata soprattutto dai vari gruppi con le guide che spostano decine di persone tutte assieme che, a volte, occupano quasi per intero alcune stanze.

i tre piani dei Musei Vaticani richiederebbero almeno 4-5 ore per essere visitati in modo esaustivo. Noi ci fermiamo ad ammirare le opere e le stanze che preferiamo, soprattutto quelle dedicate all’arte egizia e greco romana e poi tutta le stanze di Raffaello con i fantastici affreschi e dipinti. Molto bella anche la lunga galleria con i tappeti giganteschi che riproducono le carte geografiche e il cortile esterno in cui ci fermiamo una decina di minuti in una panchina per riposarci un po’ prima di rientrare per dirigerci verso la Cappella Sistina. Ovviamente la sola visita alla Cappella Sistina vale il prezzo del biglietto. i grandi affreschi di Michelangelo sono veramente qualcosa che lascia senza fiato. La grande solennità del luogo in cui si tengono tutti i conclavi per la nomina del nuovo Papa è solo parzialmente turbata dal brusio delle tante persone presenti e gli annunci in diverse lingue di mantenere il silenzio e di non fare fotografie e riprese non servono a molto. Riusciamo a sederci nelle panche laterali e possiamo ammirare estasiati la grande volta della Cappella Sistina, con i dipinti non solo di Michelangelo, ma anche Botticelli, Perugino e altri artisti rinascimentali, oltre alla parete interamente coperta dal Giudizio Universale di Michelangelo.

Rispettiamo l’invito dei commessi a non sostare troppo a lungo per permettere la visita ad un numero maggiore di turisti e usciamo dalla Cappella Sistina, sperando di poter entrare direttamente nella Basilica di San Pietro (una volta era permesso), ma purtroppo  non c’è più questa possibilità per i turisti, ma solo per gruppi con un permesso particolare e quindi non ci resta che uscire attraverso la grande scalinata a spirale che ci riporta al piano terra e poi rifare il percorso lungo le mura per tornare verso Piazza San Pietro.

Pensavamo di evitare la coda per l’ingresso in Basilica passando dalla Cappella Sistina e invece dobbiamo accodarci alle persone in fila, che, per fortuna non è lunga come quella che avevamo visto il giorno precedente. In realtà pochi minuti dopo esserci messi in coda gli addetti alla sicurezza sospendono gli accessi alla coda perché dicono non farebbero in tempo a entrare e visitare la Basilica entro le 19.30 che è l’ora di chiusura per le visite. Siamo stati quindi fortunati ad avere uno degli ultimi ingressi disponibili.

La coda non è per il biglietto, visto che l’ingresso in San Pietro è completamente gratuito, ma per superare i controlli di sicurezza ai metal detector. Ci sono tre varchi e la coda scorre piuttosto velocemente, riusciamo ad entrare verso le 18.15, avendo quindi ancora un’ora abbondante per la visita della Basilica di San Pietro.

L’interno ha un grandissimo spazio libero in cui si muovono senza problemi le migliaia di turisti che in ogni momento della giornata affollano quella che è il principale luogo di culto per la cristianità. Appena entrati ci dirigiamo subito a destra, nella prima cappella laterale dove si trova la Pietà di Michelangelo. Il complesso marmoreo, pur chiuso in una teca per evitare atti di vandalismo colpisce per la sua naturalezza e per l’armonia delle forme della Madonna con il Cristo in braccio. Procediamo lungo la navata sinistra dove si possono ammirare altri capolavori scultorei e pittorici.

Vicino all’altare centrale non permettono il passaggio dei turisti perché è in corso una Adorazione Eucaristica con il celebrante che è situato al baldacchino del Bernini in posizione rialzata sulla destra guardando l’altare maggiore. La celebrazione termina rapidamente con tutti i sacerdoti e i porporati che rientrano in sacrestia e possiamo quindi completare la visita della Basilica anche nella zona dietro l’altare maggiore e nel coro per poi proseguire nella navata di sinistra. Possiamo anche visitare la Sagrestia, ma purtroppo non le grotte vaticane e tutti i livelli inferiori perché hanno chiuso alle 18.00. San Pietro resta una delle chiese più belle al mondo e soprattutto al suo interno si può vivere e respirare la grande spiritualità che emana questo luogo.

Siamo entrati nella Basilica di San Pietro con il sole che stava tramontando ma era ancora chiaro e usciamo che è completamente buio e sono quasi le 19.30. Non abbiamo nemmeno il tempo di tornare in hotel perché abbiamo la prenotazione del nostro ristorante per la cena che raggiungiamo ancora con l’autobus.

Oggi abbiamo deciso di fruttare lo sconto di 50.00 euro che abbiamo con The Fork per aver accumulato gli yums nell’ultimo anno e quindi abbiamo prenotato in un ristorante di un certo livello, il Flamingo Mediterraneo, un locale molto elegante nel quartiere Prati, non lontano dal nostro hotel che propone cucina mediterranea e ricercata. Decidiamo di prendere una paella di mare da dividerci in due e un bel dolce, cenando quasi gratis per lo sconto accumulato. Siamo davvero stanchissimi per i tanti chilometri accumulati a girare a piedi al mattino in centro a Roma e al pomeriggio in Vaticano e non ci resta che andare a dormire per poi affrontare l’ultima giornata piena della nostra minivacanza a Roma.

Domenica 25 febbraio ci svegliamo con il sole che splende finalmente. Anche oggi vogliamo camminare tanto e vedere il più possibile in giro per la città sfruttando anche quella che dovrebbe essere la giornata migliore dal punto di vista del meteo. Ci alziamo presto come al solito e, dopo aver fatto una abbondante colazione, decidiamo di andare al Colosseo.

Abbiamo capito ormai che il modo più rapido per spostarci dall’hotel Twentyone al centro della città è l’autobus. Prendiamo quindi il numero 87 (andava bene anche 1’81) e con una ventina di minuti di viaggio abbastanza comodo (seduti), passando accanto, tra l’altro al viale del Circo Massimo, decidiamo di scendere in Piazza Venezia, davanti all’Altare della Patria.

Ammiriamo per qualche minuto la grande costruzione bianca dedicata a Vittorio Emanuele Il e al milite ignoto e poi proseguiamo a piedi dirigendoci verso i fori romani e il Colosseo. In questi giorni l’impatto dei lavori per la costruzione della metro C in questa zona è molto forte, tanto che buona parte di Piazza Venezia non è percorribile nemmeno a piedi e tutto il grande e bellissimo viale che conduce da Piazza Venezia al Colosseo, costeggiando i Fori è tutto transennato e coperto dalle impalcature.

Questo è uno dei viali più belli e caratteristici di Roma, anche se purtroppo i lavori in corso lo rendono meno affascinante. Facciamo un primo giro tutto attorno al Colosseo per ammirarlo da tutti i lati. C’è già tanta gente anche se è ancora relativamente presto e anche qua i gruppi con la guida la fanno da padrone, spostando in modo massivo decine di persone alla volta. C’è anche una lunghissima coda alla biglietteria. Non vistiamo il Colosseo all’interno avendolo già fatto nella vacanza precedente, ma ci fermiamo in diversi punti per scattare diverse fotografie, confortati anche dallo splendido sole che splende finalmente sui cieli di Roma.

Prima di lasciare la zona del Colosseo ci inerpichiamo in una stretta stradina che dal Colosseo porta in una piccola chiesetta con un bel chiostro, per poi riscendere e rifare il viale che costeggia i Fori con tanti turisti e anche con tanti artisti di strada che fanno il loro spettacolino sperando di raccogliere qualche offerta. Ci fermiamo nella Basilica dei Santi Cosma e Damiano, piccola ma bellissima, piena di affreschi e con un mosaico absidale veramente di pregevole fattura. Prima di uscire dal complesso della Basilica visitiamo il presepe napoletano allestito in una stanzetta del chiostro.  È veramente ben fatto, con ambientazioni nell’antica Roma settecentesca con lo sfondo dei Fori e del Colosseo. Una piacevole scoperta, completamente gratuita, non ancora presa d’assalto dai turisti.

Siamo a metà mattina ed è già tempo di tornare verso Città del Vaticano, perché vogliamo assistere all’Angelus di Papa Francesco, previsto per le ore 12.00 dal balcone degli appartamenti papali che si affacciano in Piazza San Pietro. Prevediamo un grande afflusso di turisti e controlli severi all’ingresso del Colonnato e quindi partiamo con un buon anticipo anche perché siamo abbastanza lontani da San Pietro. Prendiamo un bus (questa volta un po’ più pieno delle altre volte) e arriviamo al capolinea di Piazza Risorgimento un una mezz’oretta.

C’è più di un’ora di tempo per entrare in Piazza San Pietro, ma ci troviamo davanti una lunga coda che arriva fino a metà di Via Ottaviano e quindi decidiamo di spostarci sulla sinistra per controllare se alla seconda entrata di via Porta dei Cavalleggeri nel lato ovest di Piazza San Pietro ci fosse meno coda ed è infatti così, allora decidiamo di spostarci in quella zona per metterei in coda ed aspettare il nostro turno. La coda per fortuna scorre abbastanza velocemente e venti minuti prima di mezzogiorno siamo nella grande piazza per la terza volta in questa vacanza.

Ci resta solo da scegliere una posizione con una buona visuale per poter assistere all’Angelus, ma non ci sono grandi problemi, il Papa si affaccia in una delle finestre nel lato est della piazza, molto in alto; quindi, si vede senza problemi da tutti i punti della grande piazza. Ci sistemiamo proprio sotto il grande obelisco, appena dietro le tante telecamere che puntano verso la finestra che è già preparata con il drappo rosso che scende.

Alle 12 precise, puntualissimo, appare Papa Francesco che saluta e benedice la folla prima di recitare l’Angelus domenicale. La voce del Papa arriva forte e chiara e nonostante diversi problemi di salute che gli hanno impedito di celebrare alcune funzioni nei giorni precedenti, oggi sembra abbastanza in forma e non ha problemi a concludere il suo discorso incentrato sulla pace nelle aree del mondo segnate da guerre e problemi climatici.

Finito l’Angelus, lasciamo defluire la moltitudine di gente che esce da Piazza San Pietro, facciamo ancora le ultime foto davanti alla grande Basilica con il sole pieno e poi ci dirigiamo verso Castel Sant’Angelo, anche in questo caso per rifare qualche fotografia con il sole e il cielo azzurro sullo sfondo. È una giornata bellissima e anche calda. Si sta davvero bene fuori, ci sediamo in una panchina vicino Castel Sant’Angelo e ci rilassiamo, ma ormai sono quasi le 14 e la fame inizia a farsi sentire, allora decidiamo di tornare a piedi verso il Twentyone per mangiare i panini e le focacce che avevamo preso al mattino e di riposarci una mezz’oretta prima di uscire nuovamente per il pomeriggio.

La sosta è molto breve perché non vogliamo perdere nessun minuto della vacanza. A riposarci penseremo nel viaggio di ritorno o appena tornati a casa. In realtà abbiamo già visto quasi tutto quello che volevamo vedere e possiamo decidere di tornare a rivedere con calma qualche attrazione vista di sfuggita oppure andare a visitare qualche sito che avevamo in calendario solo come seconda scelta.

Decidiamo di tornare subito in Piazza Venezia, all’altare della Patria, visto solo da fuori in mattinata andando al Colosseo, per salire anche sopra la scalinata del monumento e visitarlo all’interno. Riprendiamo quindi il comodo bus numero 87, abbastanza vuoto in questo orario di primo pomeriggio e scendiamo proprio davanti all’altare della Patria. Prima di salire nella imponente scalinata, sfruttiamo la splendida giornata di sole che finalmente risplende in cielo e ci fermiamo nei giardinetti di fronte per scattare delle foto da lontano che possano prendere tutto il monumento.

Facciamo quindi tutti gli scalini del grande monumento dedicato a Vittorio Emanuele II. Dopo il primo blocco di scalini si arriva alla prima piattaforma sopraelevata del Vittoriano dove si trova il monumento al milite ignoto con la statua alla dea Roma con i due corazzieri a fare la guardia del picchetto d’onore alla fiammella che arde eternamente in onore di tutti i caduti nelle guerre. Saliamo di un livello, superando i leoni alati che si appoggiano nella grande scalinata e ci troviamo di fronte alla grande statua equestre di Vittorio Emanuele II. Si sale ancora e, superate le statue con le Vittorie Alate, e le rappresentazioni scultoree delle quattordici città nobili, si arriva alle Terrazze del Vittoriano con una splendida vista su tutta Roma. Siamo di fronte al Campidoglio, sede del Municipio di Roma, guardando a destra si vede il Colosseo e quasi tutto il sito dei Fori Romani, a sinistra invece erge la Cupola di San Pietro, poi aiutandoci con Maps riusciamo a distinguere tra le altre attrazioni, San Giovanni in Laterano, il colle del Quirinale e Trinità dei Monti.

Nel pomeriggio sta arrivando moltissima gente e dall’alto vediamo il viale che porta da Piazza Venezia al Colosseo completamente pieno di una marea di gente. Scendiamo la splendida scalinata e entriamo nella zona che ospita il museo del Vittoriano con diversi spazi espositivi dedicati alla storia d’Italia.

Il Vittoriano è un grande complesso tenuto splendidamente che emana un grande senso di appartenenza storica, è il simbolo della Repubblica e giustamente il posto dove vengono celebrate tutte le cerimonie ufficiali a partire da quelle del 25 aprile con la presenza del Presidente della Repubblica che depone la corona di alloro.

Lasciamo Piazza Venezia e decidiamo di tornare nella zona più centrale di Roma per andare sul colle del Quirinale per vedere il cambio della guardia previsto alle 16.00. Prendiamo un autobus, questa volta parecchio affollato, ma arriviamo proprio in tempo per vedere il cambio della guardia, cerimonia molto semplice e rapida che comunque attira sempre diversi turisti. Avremmo voluto anche visitare le stanze interne del Quirinale che sono aperte ai turisti, ma non siamo riusciti a prenotare in una delle poche date disponibili; quindi, non ci resta che fare qualche fotografia all’esterno del palazzo presidenziale e scendere dal colle.

Siamo molto vicini alla fontana di Trevi e pensiamo di rivederla ancora una volta, ma non riusciamo nemmeno ad avvicinarci dalla moltitudine di persone che occupa la piazzetta antistante la grande Fontana. L’accesso è anche regolato dalla polizia municipale che permette di avvicinarsi solo ad un numero limitato di persone alla volta e viene anche interdetto l’ultimo tratto dopo gli scalini proprio a ridosso della fontana evidentemente per diminuire il tempo dei turisti a fare le fotografie davanti alla fontana. Siamo ben contenti di esserci stati al mattino presto con molta meno gente anche se il tempo era meno bello.

Siamo nel pomeriggio inoltrato e stiamo camminando dal mattino presto con la brevissima pausa per mangiare un panino a pranzo e allora pensiamo che possiamo meritarci un bel gelato. Scartando tutte le gelaterie nella zona della fontana di Trevi per la coda chilometrica di turisti che le stanno prendendo di assalto ci spostiamo verso via del Corso per poi procedere in direzione del Pantheon passando poi per Corso del Rinascimento per arrivare alla gelateria La Romana, catena che conosciamo bene e apprezziamo molto anche nel punto vendita di Parma. Anche qua troviamo una discreta coda che arriva fuori dalla porta ma ormai decidiamo di aspettare e in una decina di minuti possiamo gustarci il nostro gelato romano.

Resta ancora poco più di un’ora prima di prepararci per la cena e decidiamo di andare nelle vie dello shopping, via del Corso e via Condotti con negozi dell’alta moda dai prezzi inarrivabili per la gente comune e anche alcuni negozi di marchi popolari che invece sono presi d’assalto da tanti turisti. Entriamo in qualche negozio più che altro per curiosità senza acquistare niente e ci limitiamo a ammirare le vetrine di quelli dei marchi più importanti. A forza di camminare anche oggi pomeriggio abbiamo macinato a piedi una decina di chilometri e siamo arrivati in piazza di Spagna quando è buio, segno che l’ora di cena si sta avvicinando. In piazza di Spagna è molto comoda la metropolitana che ha la fermata della linea A poche decine di metri dalla fontana della barcaccia, così dopo quasi due giorni in cui avevamo utilizzato solo gli autobus, ritorniamo nella metro trovando però la brutta sorpresa di una moltitudine di gente già in coda ai tornelli per entrare. Oggi ci sono veramente tantissime persone in centro a Roma, probabilmente per la giornata festiva ed anche il bel tempo, oltre ai turisti ci sono magari anche romani o laziali che hanno fatto il loro giro in centro.

Con un po’ di pazienza aspettiamo il nostro turno per prendere la metro e scendiamo a Lepanto, e abbiamo giusto una mezz’oretta per cambiarci e riposarci prima di andare a cena. Per l’ultima cena romana abbiamo ancora scelto con The fork una trattoria raggiungibile a piedi dall’hotel, la trattoria pizzeria Memmo, in piazza Cavour. Siamo ancora abbastanza sazi per il mega gelato preso un paio di ore prima e quindi decidiamo di mangiare una amatriciana e una pizza che ci dividiamo. Buon rapporto qualità prezzo soprattutto grazie allo sconto del 20% che abbiamo con the fork e buona qualità dei piatti, soprattutto della amatriciana. Siamo davvero stanchissimi per i tanti chilometri percorsi in questa splendida domenica romana e quindi non ci resta che andare a dormire in attesa dell’ultima mattinata della nostra breve vacanza a Roma.

Lunedì 26 febbraio è l’ultimo giorno di permanenza a Roma. Il check-out sarebbe alle 11.00, noi abbiamo il treno di ritorno alle 12.45 e quindi chiediamo alla reception dell’hotel Twentyone la possibilità di posticipare di un’ora il check-out alle 12.00 e ci viene concesso, così abbiamo più tempo per fare un ultimo giro in centro a Roma. Il tempo, come previsto, è peggiorato, è molto nuvoloso e minaccia pioggia, ma non abbiamo grandi impegni, volevamo rivedere meglio i fori romani senza la calca domenicale e poi fare un giro nei luoghi della politica, chiusi nel week end che si sarebbero dovuti riaprire a inizio della settimana lavorativa.

Riprendiamo il solito bus in via Cicerone e scendiamo in Piazza Venezia, poi, andando verso il Campidoglio, saliamo una salitella che ci porta davanti alla Basilica di Santa Maria in Ara Coeli, una bella chiesa con tante cappelle affrescate. Poi passiamo davanti al Campidoglio e proseguiamo verso i Fori Imperiali. Facciamo tutto il percorso all’interno degli scavi che mostrano i resti ancora conservati dell’epoca in cui Roma era diventata capo di un grande Impero che abbracciava tutto il Mediterraneo. I vari Fori, le colonne, le zone termali e le abitazioni sono in molti casi perfettamente conservati, così come tante statue risalenti a varie epoche nei primi secoli dopo Cristo.

Finiamo il percorso dei Fori Imperiali e torniamo in autobus in centro per passare prima davanti al Senato della Repubblica, il Palazzo Madama, nella piazza omonima, su Corso del Rinascimento, poi passiamo davanti a Palazzo Chigi, sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri in Piazza Colonna e infine ci fermiamo un po’ davanti a Palazzo Montecitorio, nella piazza omonima, sede della Camera dei Deputati, dove sostano diversi giornalisti con le telecamere e i microfoni pronti per fare interviste ai politici che stanno entrando alla Camera dove sono previste sedute e riunioni di commissioni. Assistiamo in tempo reale ad un paio di dirette di Sky TG24 e RAI News24 e poi dobbiamo riprendere il nostro cammino perché manca meno di un’ora al check-out e dobbiamo ancora prendere qualche souvenir da portare a casa. Lo facciamo rapidamente entrando in un negozietto di souvenir, meno affollato di quelli nella zona della Fontana di Trevi o del Colosseo e, dopo aver fatto qualche acquisto, non ci resta che prendere per l’ultima volta un bus che ci riporti verso l’hotel Twentyone.

I pochi bagagli li avevamo già preparati tra la sera precedente e il mattino, ci rinfreschiamo velocemente e lasciamo l’hotel. Prima di arrivare a prendere la metropolitana che da Lepanto ci riporterà a Termini facciamo una sosta nel tragitto tra l’hotel e la metro al punto vendita Mondo Arancina che propone arancini di ogni genere e altre bontà siciliane e romane. Ne compriamo un bel po’ da mangiare in treno come pranzo e anche per la sera a casa. Ormai la vacanza è davvero finita, non ci resta che aspettare il Frecciarossa che ci porta a Bologna e poi prediamo due regionali per arrivare a casa nel tardo pomeriggio.

Roma si conferma una città splendida, un vero e proprio museo a cielo aperto, in ogni angolo, in ogni via si trova un monumento, una statua, un obelisco, una fontana, un palazzo degno di nota. Peccato per i tanti lavori in corso per la metro e per il Giubileo che aumentano il traffico e gli ingorghi e costringono anche i pedoni a fare gimcane e percorsi alternativi. Una cosa però è certa: non ci si stanca mai di venire a Roma. Alla prossima!!!

The post Roma con mille cantieri ma sempre affascinante appeared first on Il Giramondo.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 574

Trending Articles