Quantcast
Channel: Diari di viaggio – Il Giramondo
Viewing all articles
Browse latest Browse all 574

Gran Canaria in inverno, break invernale al caldo

$
0
0

Gran Canaria in inverno, break invernale al caldo

Lo scorso anno, per la prima volta, avevamo deciso di fare una settimana a dicembre a Gran Canaria e la vacanza si era rivelata fantastica, al di là di ogni aspettativa, con tempo splendido, temperature diurne di 27-28 gradi e serali sopra i 20, bagno in mare fatto tutti i giorni, insomma non si poteva chiedere veramente di meglio. Quest’anno, facendo non pochi sacrifici, perché i prezzi, soprattutto dei voli, sono veramente alti, abbiamo deciso di replicare la settimana di dicembre al caldo.

Se, nel 2022, eravamo andati a cavallo del ponte del 8 dicembre, quest’anno decidiamo per la settimana prima delle festività e per non rientrare troppo vicino a Natale, sacrifichiamo un giorno e prenotiamo dal 16 al 22 dicembre.

Il volo è il solito Ryanair in partenza da Bergamo, l’andata è al pomeriggio e quindi perdiamo la prima giornata, ma il ritorno è addirittura la sera da Las Palmas e quindi recuperiamo tutto l’ultimo giorno di vacanza, pur non avendo più l’hotel a disposizione.

Il volo di andata è puntuale, partiamo con una mezz’oretta di ritardo, ma recuperiamo in volo e atterriamo esattamente alle 18.30 locali come previsto. Andiamo velocemente verso i banchi dei noleggiatori delle auto convinti di sbrigare la pratica in pochi minuti, come era sempre capitato nei tanti viaggi a Gran Canaria, e arrivare in hotel tranquillamente per cena e invece abbiamo la prima grande sorpresa negativa della vacanza. Davanti a noi appare una coda lunghissima di almeno una cinquantina di persone ferme davanti al desk di Cicar, il principale noleggiatore delle Canarie. Non ci resta che accodarci e subito notiamo la seconda brutta sorpresa, la coda procede molto molto lentamente con alcune persone che restano ferme al banco anche una ventina di minuti. La prima impressione è che si presenti qualcuno senza prenotazione a rallentare le consegne, ma avvicinandomi noto il cartello che avvisa che le macchine sono esaurite e solo chi ha prenotato può richiedere l’auto. Purtroppo, di fatto, le macchine sono davvero contate, non c’è alcuna disponibilità residua. Le macchine, una volta riconsegnate, vengono lavate velocemente e solo in quel momento rese disponibili a chi ha prenotato. Il problema ulteriore è poi per chi ha chiesto macchine particolari, ad esempio le automatiche, che evidentemente sono poche e quindi viene la coda viene bloccata per decine di minuti per ogni cliente. Alla fine restiamo in coda quasi due ore e, al nostro turno, uno dei due operatori di Cicar attende, come per tutti gli altri, la telefonata di macchina disponibile e finalmente ci consegna il contratto di una Fiat 500 X, macchina più grande della Opel Corsa che avevamo prenotato, ma di questo non siamo sorpresi perché è capitato  praticamente sempre con Cicar. Finalmente scendiamo al parcheggio sotterraneo per prendere le chiavi e possiamo partire verso il nostro hotel anche se sono ormai le 21.30 passate e sappiamo che l’orario di cena è passato.

Nella mezz’oretta di viaggio che ci porta verso Playa del Ingles cerchiamo di rilassarci, facendoci passare il nervoso e non è difficile farlo perché la temperatura che segna 20 gradi, il paesaggio a noi ben noto del mare a sinistra e le montagne brulle a destra ci fanno dimenticare in pochi minuti il tempo perso in aeroporto e siamo ben felici di iniziare la nostra vacanza a Gran Canaria.

L’hotel scelto è lo stesso delle ultime due vacanze a Gran Canaria, il Bull Eugenia Victoria & SPA. Ci siamo sempre trovati molto bene anche in questa occasione le aspettative non sono state deluse. Camera grande, ottima pulizia sia in camera che negli spazi comuni. Grande piscina centrale più altre per bambini e altre ancora con idromassaggi. Buffet con tante scelte e, a pranzo, anche la possibilità di mangiare al bar a bordo piscina con un menu à la carte con scelte tra pizza, hamburger, carne e pesce.  Plus rispetto a tanti altri hotel della stessa categoria è sicuramente la SPA con accesso gratuito. Due vasche grandi con acqua riscaldata con diversi getti e idromassaggi, passeggiata terapeutica sopra diverse tipologie di sassi, “mar morto” con acqua salina, Jacuzzi, due saune, sala relax con musica e luci soffuse e diverse altre attrazioni tutte comprese nel prezzo. Fra l’altro la prenotazione l’abbiamo fatta direttamente scrivendo all’hotel e ci hanno riservato un ulteriore sconto da “clienti abituali” e quindi alla fine abbiamo speso veramente poco rispetto ad altri hotel della stessa categoria.

Hotel Bull Eugenia Victoria &SPA  Hotel Bull Eugenia Victoria &SPA

Arriviamo dopo le 22.00, le operazioni di check-in sono veloci perché hanno già tutti i nostri dati, ci offrono una veloce cena fredda essendo ovviamente chiuso il ristorante e siamo talmente stanchi che non ci resta di andare a letto.

Domenica 17 dicembre è, di fatto, il primo giorno di vacanza. I teli mari vengono consegnati alla Spa che apre alle 10.00 e non vogliamo aspettare e quindi dopo la bella colazione che facciamo, come sempre, di prima mattina, decidiamo di partire per la prima escursione della vacanza. Prendiamo la macchina e andiamo verso Puerto de Mogan.

Ormai conosciamo talmente bene Gran Canaria che non ci serve il navigatore, facciamo tutto a memoria, ma comunque le strade sono belle e ben indicate, è tutto molto semplice anche per chi fosse alla prima vacanza. A Gran Canaria c’è una bella autostrada gratuita, la GC1 che collega la capitale Las Palmas (a nord dell’isola) a Mogan (a sud dell’isola, entrambe sul lato orientale), passando per l’aeroporto e poi per la zona di Playa del Ingles e Maspalomas, dove risiediamo noi, proseguendo poi verso Puerto Rico e Mogan. Prendiamo quindi l’autostrada verso sud, impostiamo la radio LOS 40, e riconosciamo subito le voci dei conduttori della mattina, Dani Moreno e Cristina Bosca, ormai a noi noti tanto quanto i principali conduttori radiofonici italiani. Il sorriso arriva naturalmente sulle nostre labbra, la vacanza è iniziata.

Da Playa del Ingles in una ventina di minuti si arriva alla fine dell’autostrada con lo snodo che da un lato manda verso il paese di Mogan, verso la montagna e invece dall’altro porta verso il mare. Puerto de Mogan è uno splendido paesino, molto elegante. È un borgo fatto da casette tutte bianche, che si innalza su una collinetta a picco sul mare dove un porticciolo con tante piccole barche confina con un’altra bella spiaggia che ha la forma tondeggiante di una caletta riparata dal vento che garantisce sempre mare calmo.

Puerto de Mogan è uno dei pochi posti di Gran Canaria che non offre comodi parcheggi gratuiti, ma arrivando presto parcheggiamo tranquillamente nelle righe blu vicinissime all’ingresso della spiaggia spendendo solo 60 centesimi l’ora. Con poco più di 2 euro possiamo lasciare l’auto tutta la mattina. Non andiamo subito in spiaggia, ma decidiamo di salire per un percorso, ben segnalato e recentemente ristrutturato che si inerpica tra le casette bianche fino in cima al paese per arrivare a un mirador che consente una splendida visuale su tutta la baia. Siamo gli unici in quel momento al mirador (poco dopo arriveranno altri turisti) e possiamo quindi fare le foto con tutta calma e tranquillità. Ci riposiamo ancora qualche minuto dalla fatica della “scalata” verso il mirador e poi riscendiamo fermandoci ogni tanto a fare qualche foto vicino alle casette più caratteristiche.

Puerto de Mogan  Puerto de Mogan Puerto de Mogan

Puerto de Mogan è anche noto per i tanti fiori che abbelliscono le case nella zona del porticciolo. Alcune viuzze e alcuni angoli del paese sono davvero caratteristici. Il sole non è bellissimo e c’è un pochino di foschia che non permette di ammirare a pieno la bellezza del luogo, ma comunque resta uno dei posti più eleganti dell’isola. Dopo un’oretta abbondante di passeggiata è ormai ora di rilassarci in spiaggia. C’è vento abbastanza forte, ma la baia è una tra le più riparate dell’isola, quindi, mettendoci vicino al muretto che delimita la spiaggia siamo ben riparati e possiamo prendere il primo sole di dicembre. Il vento non ci consente di fare il bagno (anche se ci sono diversi turisti che lo fanno), ma si sta molto bene ugualmente e senza rendercene conto arriva rapidamente l’ora in cui termina il nostro disco orario e in cui comunque dobbiamo tornare in hotel per il pranzo.

Il tempo è meno bello dello scorso anno, c’è qualche grado in meno, 23-24 di giorno e 18-19 la sera, ma soprattutto troviamo un vento molto fastidioso che, purtroppo, ci accompagnerà per tutta la vacanza.

Questa breve vacanza invernale a Gran Canaria per noi vuole essere soprattutto un momento di relax per spezzare l’inverno italiano e quindi non abbiamo grandi programmi, escludiamo le escursioni in montagna che abbiamo già fatto in vacanza precedenti. Il nostro itinerario prevede per la mattina un giro in altre spiagge dell’isola e per il pomeriggio prima una camminata in mezzo alle dune di Maspalomas oppure nella spiaggia tra Playa del Ingles e Maspalomas e poi un paio di ore di puro relax nella SPA del Bull Eugenia Victoria fino all’orario di chiusura prima di cena.

Oggi, proviamo a fare la camminata in spiaggia, ma il vento è troppo forte, manda la sabbia negli occhi e quindi possiamo solo fare un giro in paese e nei negozietti sul lungomare prima di immergerci nelle acque calde della SPA. Lo stesso la sera, abbiamo fatto il solito giro nel paseo che parte da San Agustin e, attraversando tutta Playa del Ingles, arriva fino alla punta più bassa delle dune di Maspalomas, sempre con il vento forte che ci fa compagnia e che rende la temperatura percepita decisamente più bassa di quella reale e soprattutto di quella che avevamo trovato lo scorso anno. Siamo comunque in vacanza, stiamo bene e non ci pensiamo e prepariamo la giornata successiva.

Lunedì 18 dicembre il tempo è sempre discreto, un po’ di sole, qualche nuvola e ancora parecchio vento, ma decidiamo comunque di partire in direzione Playa di Amadores. Ci si arriva in una ventina di minuti di macchina, il parcheggio è comodissimo, gratuito proprio attaccato alla spiaggia di Amadores. Come al solito non scendiamo subito in spiaggia, ma prima facciamo la nostra lunga passeggiata mattutina che in questo caso andiamo prima verso destra (guardando il mare) in direzione di Playa Tauro, una piccola spiaggetta isolata, raggiungibile solo a piedi e poi torniamo indietro e andiamo verso sinistra nel paseo che porta a Puerto Rico sovrastando il mare.

La passeggiata che porta verso Puerto Rico è un altro appuntamento per noi imperdibile. Ci rilassiamo tantissimo a camminare proprio sopra il mare vedendo le onde che si infrangono sulla grande scogliera per poi, dopo un chilometro di camminata, arrivare nella baia di Puerto Rico con il mare che diventa improvvisamente calmo e digradante. Facciamo anche un giro nel paesino pieno di casette affittate a vacanzieri o fortunati pensionati che hanno deciso di trasferirsi alle Canarie e di tanti hotel che a poco a poco vanno a ricoprire tutta la montagna. Non è una grande scelta in ottica ambientale, visto che le costruzioni impattano fortemente sull’ecosistema della zona, ma è stata data priorità alla ricettività del maggior numero di turisti possibile. Tra l’altro da alcuni annunci di agenzie immobiliari che vediamo passando, i prezzi delle case sia per gli affitti che per le vendite sono aumentati tantissimo rispetto a qualche anno fa.

Puerto Rico  Puerto Rico  Amadores

Puerto Rico e Amadores sono zone sempre riparate dal vento e anche quando soffia parecchio, come in questi giorni, qua si sente decisamente meno e quindi possiamo tranquillamente rilassarci seduti in una panchina a prendere il sole prima di riprendere il paseo in senso opposto per ritornare a Amadores, dove prendiamo dalla macchina i nostri teli mare e ci piazziamo in riva a goderci il sole dell’inverno canaro. Proviamo anche a fare il bagno, ma l’acqua è decisamente freddina, ci fermiamo a metà bagno ripromettendoci di farlo completo nei prossimi giorni.

Nel pomeriggio solita passeggiata nella spiaggia di Playa del Ingles facendo attenzione a non far entrare la sabbia negli occhi e poi relax nella Spa dell’hotel.

Martedì 19 dicembre andiamo nell’altra spiaggia riparata dal vento a sud di Gran Canaria, Anfi del Mar. Si esce in autostrada a Arguineguin in una quindicina di minuti di auto da Playa del ingles,  poi dopo qualche chilometro, superando il paesino di Patalavaca che ha una spiaggia meno bella, si è nel piccolo villaggio prettamente turistico di Anfi del Mar. Parcheggiamo appena prima di entrare in paese nell’unica zona con parcheggi gratuiti che sono solo una ventina, per prenderli bisogna arrivare piuttosto presto al mattino, l’alternativa sarebbe un grande parcheggio coperto dentro la zona del residence che domina la collinetta che sovrasta Anfi.

Dal parcheggio libero bisogna fare una camminata di qualche centinaio di metri fino ad arrivare alle scalette che portano direttamente alla spiaggia che appare splendida, bianca, molto più chiara di quella di Playa del Ingles o Maspalomas, con un sacco di grandi palme che danno l’impressione di essere in un angolo dei Caraibi piuttosto che in un’isola dell’Oceano Atlantico orientale. Scendiamo la lunga scalinata a piedi (ci sarebbe anche un ascensore) e ci piazziamo nella spiaggia ancora abbastanza deserta. Qua, come in tutte le spiagge dell’isola c’è sia la possibilità di noleggiare ombrellone e lettini (sempre molto economici, dai 3 euro a pezzo al giorno di Playa del Ingles e Maspalomas ai 4 euro di Anfi, Amadores e Puerto Rico), sia la possibilità di mettersi autonomamente dove si vuole anche potendo usare un proprio ombrellone.

Lasciamo i nostri teli mare e facciamo la nostra lunga passeggiata mattutina, andando prima verso destra guardando il mare, dove c’è solo una stradina sterrata accanto ad una scogliera fino ad arrivare ad una sorta di dolmen costruita con grandi massi, poi torniamo indietro e andiamo verso sinistra dove c’è molta più vita, una serie di hotel e appartamenti turistici, qualche negozietto e ristorante tutto costeggiando il mare, con qualche piccola spiaggetta ad alternarsi con i tanti scogli che dominano il panorama. Passeggiando per un’oretta arriviamo fino al paese di Patalavaca, dove ci riposiamo un po’ in una panchina, attorniati dai tanti gatti che vivono in quella zona, per poi tornare indietro verso la spiaggia di Anfi dove ci rilassiamo al sole nella spiaggia che si è ormai riempita di turisti.

Proviamo anche a fare il bagno ma la situazione è la stessa del giorno precedente, acqua molto fredda e ogni tanto qualche raffica di vento che ci fa desistere dal fare il bagno completo, immergendoci a metà nel bagnasciuga. In spiaggia, comunque, si sta molto bene, da coricati non si sente il vento e il tempo passa velocemente, tanto che è ora di tornare per pranzo senza che nemmeno ce ne rendiamo conto.

La spiaggia di Anfi del Mar è piuttosto piccola, molto carina, sicuramente bella da vedere con un mare limpido e invitante anche se molto freddo almeno al mattino presto, è sicuramente un luogo un pochino costruito ad arte e meno naturale di altri, ma indubbiamente molto suggestivo.

Anfi del Mar  Anfi del Mar  Anfi del Mar

Il resto della giornata scorre tra altre passeggiate e relax prima e dopo cena, ormai ci stiamo abituando al vento, che non rovina più di tanto la nostra vacanza.

Mercoledì 20 dicembre abbiamo già superato la metà della vacanza e non abbiamo ancora fatto un bagno in mare, dobbiamo assolutamente rimediare, quindi decidiamo di tornare ad Amadores, dove c’è il minimo del vento e il mare più caldo.

Prima di piazzarci in spiaggia però facciamo il solito nostro giro e questa volta andiamo subito verso Puerto Rico e ci addentriamo nel paesino turistico arroccato sulla montagna, fatto di tanti saliscendi e di scalette che portano verso la zona sovrastante. Avvicinandoci al Natale la gente continua ad aumentare, soprattutto tante famiglie del nord Europa con tanti bambini. Già a metà mattina le spiagge ora sono piene e la tranquillità tipica delle mattinate canare inizia a venire meno però continuiamo a star molto bene anche perché la temperatura è leggermente aumentata rispetto ai primi giorni.

Torniamo quindi in spiaggia e finalmente prendiamo coraggio per fare il bagno in mare, il primo impatto è piuttosto traumatico per il freddo ma poi, una volta abituati alla temperatura dell’acqua si riesce a stare in mare senza troppi problemi. È davvero bello fare il bagno al mare a dicembre.

Amadores  Amadores  Amadores

Nel pomeriggio, visto ancora che il vento non ci permette di fare il giro nelle dune decidiamo di fare un giro nel paese di Playa del Ingles fermandoci ogni tanto in qualche negozietto e visitando un paio di centri commerciali.

La sera facciamo il solito giro nel paseo sopra la spiaggia, ma questa volta verso San Agustin arrivando fino alla Playa de Las Burras, spiaggia forse più tranquilla e meno affollata rispetto a Playa del Ingles ma anche con meno sabbia a disposizione e più zone rocciose. Per tornare indietro rifacciamo il Paseo che, esattamente come dal lato verso le dune, anche in questa zona, viaggia parallelo alla spiaggia in posizione rialzata una ventina di metri della spiaggia e ogni tanto ci sono le scalette che portano al mare.

Siamo quindi arrivati a giovedì 21 dicembre, che di fatto, è già il nostro ultimo giorno pieno di vacanza. Al pomeriggio abbiamo in programma la visita a Las Palmas e al famoso presepe di sabbia; quindi, vogliamo fare una mattinata un po’ più leggera e allora decidiamo di tornare ad Amadores dove siamo sicuri di trovare il tempo migliore e il mare più caldo. Dopo la solita passeggiata a Puerto Rico facciamo ancora un bel bagno nell’Oceano con tanta soddisfazione prima di rientrare in hotel per pranzo.

Subito dopo mangiato riprendiamo l’auto e entriamo in autostrada in direzione opposta rispetto al solito per andare a nord, verso Las Palmas. Per la prima volta in tanti anni di Canarie troviamo molto traffico che rallenta l’andatura soprattutto nella prossimità dell’aeroporto e poi degli snodi verso le varie zone di Las Palmas.

Alla fine, ci mettiamo quasi un’ora per arrivare alla capitale dell’isola. Las Palmas è una città molto molto grande e popolata, ben più grande delle nostre città di provincia. Diretta conseguenza di essere nel mezzo di una città è il traffico e il problema a trovare parcheggio. Alla fine, dopo qualche ricerca vana di parcheggi gratuiti, optiamo per un grande parcheggio coperto sotterraneo, che fra l’altro dimezza i prezzi dopo le 16.30 e quindi alla fine della giornata spederemo solo qualche euro per il parcheggio quasi in centro. Qua ci sono anche turisti, ma soprattutto ci sono persone che a Gran Canaria vivono a lavorano. Parlando con persone del posto mi dicono che Las Palmas ha subito un notevole sviluppo demografico negli ultimi anni e quelle che una volta erano le periferie ora sono veri e propri quartieri del centro.

Dopo aver camminato un po’ nel quartiere di Vegueta, la parte antica di Las Palmas con tante viuzze con casette colorate, ci spostiamo a piedi sul lungomare pieno di gente sedute ai tavolini dei bar e dei locali e con tanti negozietti di ogni genere pieni di gente. Dopo esserci riposati qualche minuto in una delle numerose panchine, entriamo nella grande spiaggia di Playa de Las Canteras, una distesa di sabbia gialla, molto più chiara che al sud, proprio attaccata alla città.

Facciamo un giro nella sabbia con qualche nuvolone che ogni tanto copre il sole fino al molo alla fine della spiaggia, dove una Madonnina di ceramica è appesa con una serie di ex-voto lasciati probabilmente dai pescatori che ogni giorno si avventuravano nell’Oceano. Poco indietro nella zona della piazza La Putilla, c’è l’ingresso della zona dedicata alla manifestazione che ospita le sculture di sabbia che formano il caratteristico “Belén de Arena” (Presepe di Sabbia).

Las Palmas  Las Palmas  Las Palmas

L’ingrasso è gratuito, viene solo richiesta un’offerta libera, ci sono vere e proprio sculture di sabbia, grandissime e maestose, alte fino a quattro metri, create da nove scultori, provenienti da cinque stati diversi. Sono mostrate otto scene diverse di un presepe, c’è un percorso obbligato da seguire ma ci si può fermare il tempo che si vuole ad ammirare e fotografare le opere, veramente uniche nel genere. Restiamo una mezz’oretta nella zona del presepe e poi ritorniamo verso il parcheggio.

Sulla strada di ritorno verso Playa del Ingles, ci fermiamo anche a far benzina. Negli ultimi anni i prezzi alle Canarie sono aumentati molto, ma resta sempre straordinariamente basso quello del carburante, paghiamo la verde 1.280 euro al litro, molto meno rispetto all’Italia, che in questo periodo si avvicina ai 2 euro al litro. C’è ancora parecchio traffico, ad uscire dalla città e poi attorno allo svincolo per l’aeroporto andiamo a passo d’uomo e arriviamo in hotel che è ormai ora di cena.

Siamo stanchi ma è l’ultima sera e quindi usciamo per fare un giro prima in paese tra le poche luminarie natalizie e poi ancora nel paseo del lungo mare.

Venerdì 22 dicembre è l’ultimo giorno della vacanza. Abbiamo praticamente tutta la giornata a disposizione perché partiamo alle 20, però l’hotel ha il check-out alle 11 del mattino. Proviamo a chiedere di avere un late check out, ma l’hotel è completamente pieno e non ci viene concessa questa possibilità, ma possiamo comunque mangiare a pranzo e utilizzare di tutti i servizi dell’hotel, compresa la spa con spogliatoi e docce e quindi decidiamo, per non avere vincoli di orari, di liberare comunque la camera alle 9 del mattino, lasciare i bagagli in deposito e poi fare la nostra giornata di vacanza rientrando per pranzo e poi un’ora prima della partenza per cambiarci per il ritorno in aeroporto.

Soprattutto per il vento forte, abbiamo avuto poche occasioni per fare la attraversata delle dune, che nelle vacanze precedenti a Gran Canaria avevamo fatto praticamente ogni giorno. Oggi il vento è leggermente meno forte del solito e quindi siamo assolutamente decisi a passare la mattina in mezzo alle dune di Maspalomas.

Lo scenario che ci troviamo davanti è sempre fantastico. È praticamente un deserto in miniatura a pochi passi dal mare. Alte dune di sabbia dorata si ergono dalla sabbia più scura di origine vulcanica del lungomare e vanno avanti per decine di chilometri. Il vento poi continua a rimodellare le dune, cancellando le orme dei tanti turisti che si divertono a scalarle.

Dune di Maspalomas  Dune di Maspalomas  Dune di Maspalomas Dune di Maspalomas

Partiamo dal mare e, ad un certo punto, entriamo nelle dune e poi vaghiamo un po’ a caso, scalando quelle che più ci ispirano. Ogni tanto ci corichiamo nella sabbia a goderci il silenzio e la pace che emana questo luogo.  Le dune sembrano ancora più belle del solito, più lavorate dal vento, meno calpestate da turisti poco rispettosi, sembrano aver mutato le proprie forme, disegnando nuovi percorsi e nuovi sentieri tra i picchi e le gole naturali. É un vero piacere affondare i piedi nella calda sabbia e scalare le vette per poi scendere correndo nella gola della duna. Ci mancava davvero tanto tutto questo e siamo ben contenti di esserci riusciti anche se solo nell’ultimo giorno di vacanza.

Dopo pranzo riusciamo a fare un’altra bella e lunga camminata sulla spiaggia che unisce Playa del Ingles a Maspalomas, questa volta tutta sul bagnasciuga con solo qualche breve incursione nelle dune. Non arriviamo al faro di Maspalomas, completando i sette chilometri di passeggiata perché temiamo di non avere abbastanza tempo per rientrare prima di andare in aeroporto, ma comunque camminiamo per un paio di ore con solo qualche disturbo per il vento che peraltro si è calmato parecchio rispetto ai giorni precedenti.

Playa del Ingles      

Rientriamo in hotel a metà pomeriggio, facciamo in tempo a fare un ultimo passaggio in SPA nelle varie vasche prima di lavarci e cambiarci e prendere la macchina in direzione aeroporto. Incredibilmente inizia anche a piovere (evento molto raro a Gran Canaria), ma non ci disturba più di tanto perché lasciamo l’auto nel parcheggio sotterraneo dell’aeroporto e poi ci dirigiamo in ascensore verso i controlli di sicurezza che superiamo abbastanza velocemente, per poi entrare nella grandissima e modernissima zona dei gate dell’aeroporto di Gran Canaria per aspettare il nostro aereo che ci riporterà a Bergamo dove atterriamo oltre l’una di notte, solo con qualche minuto di ritardo.

Noi ormai siamo di casa a Gran Canaria, tornarci è sempre un piacere immenso, è il nostro posto del cuore e, anche se questa volta abbiamo forse trovato il tempo meno bello delle sette volte in cui ci siamo stati, siamo stati ben felici di poter fare questo break invernale.

The post Gran Canaria in inverno, break invernale al caldo appeared first on Il Giramondo.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 574

Trending Articles