Nel 2022 la Big Family decide di bissare il fantastico viaggio in USA del 2018, questa volta scegliendo come meta il lato occidentale degli Stati Uniti. Un itinerario on the road di oltre 5000km tra metropoli, highways infinite, parchi e con la ciliegina dello Yellowstone NP, un’autentica perla in questo pianeta. Un viaggio denso di emozioni, fortemente voluto contro tutto (pandemia, mal di schiena, ladri, guerra, siccità, apocalisse zombie) e tutti (ma dove andate con dei bambini così piccoli, sciagurati, ma non spenderete troppo?, ma non è meglio qualcosa di più riposante?).
DATI DEL VIAGGIO
2 famiglie
famiglia 1: Sasso, Laura, Matte 11 anni, Marta 8 anni
famiglia 2: Ale, Vale, Emma 14 anni, Lore 7 anni
21 giorni
7 stati attraversati
5300 km on the road da San Francisco a Los Angeles
periodo 11 agosto/ 31 settembre
acquisto voli: febbraio 2022
hotel: per le grandi città fissati dall’Italia, per il tratto on the road trovati sul momento
formula: autonoma, ci siamo rivolti ad un tour operator solo per l’assicurazione
11-15 agosto – SAN FRANCISCO
L’inizio a Roma non è dei migliori: la mattina della partenza infatti troviamo la mia macchina (caricata la sera prima) scassata e le valigie sparite. Io, Laura, Matteo e Marta, dopo alcuni attimi di panico, decidiamo comunque di partire, con 4 spazzolini da denti e poco più… va beh, non sarà certo questo intoppo a fermare la Big Family!
Arriviamo a San Francisco con volo ROMA/NEW YORK/SAN FRANCISCO operato da Air Italy. La nuova compagnia di bandiera italiana lavora bene ed entrambi i voli sono tranquilli, anche se il viaggio pare non finire mai, ed una volta alla meta crolliamo a letto distrutti.
A San Francisco soggiorniamo 4 notti presso il Grant Hotel in Bush Street, raggiunto con il taxi dall’aeroporto al costo di circa 40$. L’albergo è semplice ma gli standard americani sono buoni anche per strutture da una o due stelle: camera spaziosa, pulita e buona colazione compresa nel prezzo. Posizione ottima per raggiungere Union Square e ben servita dai mezzi pubblici, cable-car compresi. Gentile lo staff che ci permetterà di usare gli spazi comuni per consumare la cena acquistata di volta in volta in giro per la città.
Dopo un obbligato e non preventivato shopping da ROSS, per acquistare un po ‘di cenci da indossare durante la vacanza, inizia l’esplorazione di questa bella città. Il jet-lag non ci disturba e riusciamo a girare San Francisco visitando durante il nostro soggiorno tutti i luoghi che ci eravamo prefissati: Pier 39, Fisherman’s Wharf, Lombard Street, Golden Gate Bridge, Castro, China Town, il Pampanito, Golden Gate Park… muovendoci comodamente a piedi o con i mezzi pubblici. Menzione particolare per l’escursione ad Alcatraz, molto suggestiva ed interessante, che cattura l’attenzione di grandi e piccini. E’ fondamentale ricordarsi di acquistare il biglietto per l’isola con almeno un mesetto di anticipo, perchè i posti sono limitati e si esauriscono rapidamente.
Siamo in America, ragazzi!
15-18 agosto – ON THE ROAD DIREZIONE YELLOWSTONE
Ritiriamo due auto presso la sede ALAMO di O’Farrell Street, i due bolidi (si fa per dire…) che ci accompagneranno per circa 2 settimane in un pazzesco on the road su alcune delle più belle highway statunitensi. Puntiamo subito verso il parco di Yellowstone, che dista più di 1200km di distanza, e mettiamo in conto almeno 3 giorni di viaggio. Il primo giorno riusciamo a visitare il Lake Tahoe, ridente località lacustre a nordest di San Francisco e la sera dormiamo a Virginia City.
Virginia City merita che le vengano dedicate un paio di righe. La cittadina, che ha vissuto il proprio momento di splendore nel 1800 grazie alla scoperta di un giacimento di argento, anzichè perdersi e diventare una ghost-town ha saputo mantenersi viva e vegeta fino ai giorni nostri, conservando comunque il fascino dell’antico far-west. Abbiamo fatto acquisti presso un vecchio emporio e consumato una birra in un autentico saloon! E’ una tappa fuori dalle classiche rotte turistiche ma che comunque mi sento di consigliare se si passa da quelle parti.
I successivi 2 giorni di avvicinamento a Yellowstone passano attraverso le centinaia e centinaia di km di asfalto della suggestiva Interstate80, i pieni di benzina, i pasti comprati a Walmart e tante, tantissime risate.
La strada che stiamo percorrendo è anche detta la Prison Road, questo perchè transita attraverso numerose carceri presenti nel deserto del Nevada. E’ infatti comune, percorrendola, imbattersi in cartelli che indicano il divieto di dare passaggi ad autostoppisti o persone estranee, in quanto potrebbero essere galeotti evasi.
Poco prima di arrivare alla destinazione finale ci fermiamo a visitare le Shoshone Falls (Idaho), tra le più alte cascate degli Stati Uniti d’America. Non saranno le cascate del Niagara, ma fanno la loro figura e valgono ampiamente i 5$ richiesti per l’ingresso nel parco.
18-21 agosto – YELLOWSTONE NATIONAL PARK
Finalmente arriviamo al principe dei parchi degli Stati Uniti, e forse anche del mondo intero: l’immenso, bellissimo, straordinario Yellowstone National Park. Dedicheremo 3 giorni alla visita del parco, con le sue bellezze naturali ed i suoi animali. Ciò che mi ha maggiormente stupito di Yellowstone è l’incredibile varietà di natura presente entro i suoi confini. Sconfinate praterie verde smeraldo che si stendono a perdita d’occhio attraversate da gruppi di bisonti allo stato brado, profondi canyons scavati nella roccia nel corso dei secoli, maestose cascate, aree geotermali, geyser, orsi, alci, chipmunks e chi più ne ha più ne metta. Una tale concentrazione di meraviglie in un unico posto è pazzesca.
Soggiorniamo a West Yellowstone, l’unico accesso occidentale al parco, in una struttura modesta ma dotata di tutto quello che ci serve. Troviamo una stanza sola e ci dormiamo tutti e 8 appassionatamente. D’altronde la Big Family è la Big Family, e stare tutti insieme non è altro che un motivo in più per divertirsi!
Utilizziamo il primo giorno per orientarsi, fare un po’ di spesa, pianificare le attività nel parco e fare un bel barbecue notturno a base di bistecche di bisonte e Budweiser, con tanto di marshmallows finali arrostiti su stecchi di legno, in perfetto camping-style. Decidiamo di utilizzare i 2 giorni successivi percorrendo per primo l’anello meridionale della Loop Road e per secondo l’anello settentrionale.
Entrambi sono fantastici, anche se devo ammettere che l’anello meridionale è quello che mi ha maggiormente entusiasmato: qui si può ammirare la zona delle numerose hotsprings con la splendida Grand Prysmatic Spring su tutte, i geyser (impossibile non restare ammutoliti davanti all’esplosione dell’Old Faithful), il maestoso Yellowstone Lake per terminare in bellezza con la maestosità del Canyon of Yellowstone e le sue meravigliose cascate.
L’anello nord è noto per il Mammoth Spring e per la Lamar Valley, con tutti i suoi bisonti. In occasione della nostra visita la Lamar è chiusa al traffico ed approfittiamo delle ore rimanenti per tornare a goderci il Canyon.
A Yellowstone facciamo il National Annual Pass che per 80$ da diritto a visitare per un anno intero tutti i parchi nazionali degli Stati Uniti.
21-22 agosto – ON THE ROAD DIREZIONE MONUMENT VALLEY
Lasciamo Yellowstone con gli occhi ancora pieni di tanta meraviglia e ci rimettiamo in marcia verso sud: destinazione Monument Valley. Sono parecchi km e dovremo dividere il viaggio in un paio di tappe intermedie. Il 21 agosto siamo nella capitale dello Utah, Salt Lake City, cuore pulsante della più grande comunità di mormoni al mondo. E’ domenica ed è tutto chiuso, ed il tempio mormone simbolo della città è chiuso per lavori di restauro; quello che ci resta in bocca di questa tappa non è quindi granchè e, complice un albergo a dir poco scadente, siamo ben felici il giorno dopo di scappare da SLC.
Continuiamo verso sud e nel pomeriggio del 22 agosto arriviamo all’Arches National Park. Visitiamo alcuni dei punti più belli del parco come la Balance Rock, il Landscape Arch, ma purtroppo è tardi e non riusciamo a fare il Delicate Arch… peccato sarà per la prossima volta. L’obiettivo adesso è fare un tuffo nella bella piscina del nostro albergo di Moab ed andiamo quindi a prenderci un paio di ore di relax. Moab è una piccola città composta da una via e poco più, carina e piena di polvere rossa, punto di partenza per escursioni in alcuni dei parchi più suggestivi dell’area come Arches, Canyonlands, Capitol Reef ecc… Vanta numerosi alberghi e tanti ristoranti interessanti. Noi scegliamo la Moab Brewery, per quella che sarà una delle migliori cene di tutto il viaggio.
23 agosto – MONUMENT VALLEY
Definire iconica la strada che conduce alla Monument Valley, venendo da Moab, è il minimo che si possa fare. Qui Forrest Gump ha arrestato la propria corsa, da qui sono passate Thelma e Louise prima di lanciarsi nel vuoto in uno dei numerosi canyon presenti nella zona, qui Michael J. Fox sbarca con la DeLorean in Ritorno al Futuro 3. Entrare nella Monument Valley, poi, è come entrare in un film western degli anni 70, in cui poveri indiani venivano attaccati da John Wayne e dai suoi amichetti cowboy. Paghiamo gli 8$ a persona per l’accesso al parco e iniziamo il giro dei maestosi Butte, che durerà un paio di ore. Per la sera abbiamo fissato due camere nel famoso Goulding’s Lodge, per anni unica struttura presente nella zona (ora affiancato dal più moderno The View). Il tramonto che ci godiamo mentre ci facciamo un aperitivo a base di Bud e patatine è qualcosa di indescrivibile: nessuna delle migliaia di foto che scattiamo sarà in grado di renderne giustizia. Cala la notte ed il fitto buio della valle fa da base ad un cielo stellato che è pressochè impossibile ammirare dalle nostre città. Restiamo un po’ ad ammirare la volta celeste, facciamo amicizia con un piccolo coyote affamato, e andiamo a dormire.
24 agosto – HORSESHOE BEND E BRYCE CANYON
Si riparte, ci attende l’ultima meta naturalistica di questo lungo viaggio prima di terminare con la visita di due grandi città. La destinazione finale di oggi è il Bryce Canyon, ma a Page facciamo una piccola deviazione per andare a vedere l’Horseshoe Bend. E’ la seconda volta che io e Laura lo vediamo. La prima, 14 anni fa, era tutto completamente diverso. Lasciammo la macchina lungo la strada, ci addentrammo a piedi nel deserto ed arrivammo in prossimità di questo magnifico e selvaggio strapiombo sconosciuto ai più. Adesso il magnifico strapiombo c’è ancora, ma di selvaggio neanche l’ombra: è stata costruita un’area di sosta, un accesso a pagamento, uno shop, un sentiero, pensiline e parapetti in acciaio… va beh!
Nel tardo pomeriggio arriviamo al Bryce, in quello che sarà l’unico giorno di pioggia dell’intero viaggio. Ormai non abbiamo più aggettivi per descrivere quello che tutti i giorni abbiamo la fortuna di ammirare: anche questo parco infatti è straordinario, con i suoi colori, i suoi canyon, i suoi tipici hoodoos che formano labirinti di roccia e vegetazione… capiamo perchè il primo uomo a stabilirsi in questo parco a metà del 1800, il pastore mormone Ebenezer Bryce, lo definì “il posto peggiore dove perdere una mucca”!
A stupirmi è soprattutto l’Inspiration Point, luogo pacifico e silenzioso, fortemente meditativo.
25 agosto – LAS VEGAS
E’ giunto il momento che la nostra vacanza, fino a questo momento quasi esclusivamente dedicata alla natura ed all’aria aperta, subisca una svolta. In fondo anche i più grandi asceti hanno bisogno talvolta di un po’ di mondanità! E quale città al mondo può vantare la brillante frivolezza di Las Vegas?
Attraversiamo quindi l’ennesimo deserto e sull’ora di pranzo siamo già alla Fabulous Vegas, con destinazione Hotel Excalibur. I bambini sono tutti eccitati alla prospettiva di dormire in un castello, per quanto artefatto. Sistemiamo con un po’ di fatica le pratiche di check-in e dopo essersi appropriati delle camere ci catapultiamo nella famosissima Strip. La percorriamo tutta per intero, da sud a nord e ritorno, così da poter ammirare tutti gli sfarzosi alberghi costruiti con tanta fantasia e creatività nel corso degli anni. In men che non si dica cala la sera e ci ritroviamo immersi nelle luci artificiali, nei suoni, negli spettacoli, nei casinò e nella pazza pazza gente di Las Vegas. Tutto è eccessivo, siamo circondati da un moltitudine di gente che pensa solamente a divertirsi e a folleggiare in questa città veramente incredibile.
Un consiglio: a sud della strip hanno costruito il South Premium Outlet dove ci sono i marchi più noti a prezzi incredibilmente stracciati, posto ideale per un po’ di shopping selvaggio (specie se ti hanno rubato le valigie e ti manca praticamente tutto!!!).
La mattina dopo visitiamo la vecchia Las Vegas in Fremont Street e ripartiamo alla volta della nostra tappa finale: Los Angeles
26-31 agosto – LOS ANGELES
“Los Angeles, I’m yours” cantano i The Decemberists, e noi arriviamo nella città degli Angeli così provati che, come dice la canzone, ci gettiamo letteralmente tra le sue braccia, nella speranza si di visitarne i luoghi più interessanti ma anche e soprattutto di riposarci e tirare un po’ il fiato in vista del lungo viaggio di ritorno.
Il nostro albergo, una bassa struttura semplice ma carina che offre una specie di miniappartamenti molto comodi, si trova sulla Wilshire, a poca distanza da Santa Monica, in un punto strategico sia per i giri che abbiamo intenzione di fare in queste ultime mattine, sia per il riposo sul mare che abbiamo deciso di dedicarci nei pomeriggi. In 4 giorni visitiamo i quartieri più noti della città: Hollywood, Burbank, Beverly Hills e le famose spiagge come Santa Monica, Venice Beach e Malibu. Ci concediamo un bel pranzo in una winery (la zona a nord di L.A. è infatti estremamente vocata per il vino) e dedichiamo una giornata intera alla visita degli Hollywood Universal Studios, per la gioia soprattutto dei piccini. Laura, la Vale e Emma decidono di farsi pure i Warner Bros Studios, affascinate dall’idea di osservare dal vivo i set delle loro serie TV più amate. Finiamo in bellezza con un ultimo giro a Walmart, nostro valido alleato in quasi tutte le tappe del nostro viaggio ed il giorno seguente siamo sul volo di ritorno che ci riporterà in Italia.
CONSIDERAZIONI IN ORDINE SPARSO
Si è trattato per ciascuno di noi di uno dei più bei viaggi mai fatti, con tanta “carne al fuoco” e tante emozioni. Ci vuole sicuramente un po’ di organizzazione e di attenzione ai dettagli, per questo raccomando di pianificare il più possibile prima della partenza. Un occhio di riguardo soprattutto ai voli, che acquistati nei tempi giusti risultano molto più convenienti (avendoli fermati a febbraio li abbiamo pagati un terzo di quello che costavano al momento della partenza). Gli imprevisti ovviamente non mancano mai (vedi valigie sparite) ma con il giusto spirito si può far fronte a tutto!
Abbiamo percorso una marea di km su asfalto, ma le strade in USA sono larghe e tenute alla perfezione quindi anche guidare è stato alla fine piacevole.
Viaggiare negli Stati Uniti è molto sicuro e le persone sono generalmente cortesi e ben disposte, c’è solo da fare un po’ di attenzione nelle grandi città dove tenere gli occhi ben aperti non fa mai male.
Per il roaming internazionale abbiamo attivato dall’Italia Travel Pass Usa Monthly (solo per clienti Wind, 3) che al costo di 20€ ci ha fornito GIGA per tutto il viaggio. Non che la rete fosse sempre disponibile e veloce, ma alla fine siamo riusciti quasi sempre a spippolare senza particolari problemi.
Per comunicare tra le due auto durante le lunghe traversate on the road abbiamo usato i Walkie Talkie di Ale e devo dire che sono risultati utilissimi.
Per il resto valgono un po’ le considerazioni fatte per tutti gli altri viaggi (su moneta, alberghi, benzina, cibo ecc…), solo il costo noleggio auto ci ha lasciati parecchio perplessi ma sembra che questo grosso aumento coinvolga trasversalmente un po’ tutte le società di noleggio in tutto il mondo.
I bambini ci hanno fatto un po’ sclerare, a volte, ma penso sia normale con tutti questi km e tutta questa fatica. Il loro stupore e il loro entusiasmo a fine viaggio ci hanno comunque ripagati di tutta la stanchezza.
Per qualsiasi info sull’itinerario o sulla spedizione in generale sono qui! Felici viaggi a tutti!
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