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Uzbekistan: architettura, arte e storia sulla via della seta – 2019 -5a tappa: TASHKENT

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11 maggio

Arriviamo in serata all’Hotel Miran, favoloso ed elegante e ci tocca una suite di 65 mq! E’ pur vero che ci è capitato altre volte ma stavolta è veramente incredibile!

La cena è ottima ed è allietata da due suonatori di musica uzbeka.

12 maggio

Ultimo giorno in Uzbekistan. Dopo una lauta colazione ci rechiamo in bus al complesso monumentale di Khast Imam con la madrasa di di Barak Khan.

Questo complesso è il centro religioso della città fondato nel XVI sec vicino alla tomba di uno dei primi imam della città di Tashkent, il famoso scienziato Hazrati (nome completo – Abu-Bakr Muhammad Kaffal Shashi), poeta e studioso del Corano e di Hadith. (Adith: Nella tradizione canonica musulmana, breve narrazione relativa a detti o fatti del Profeta).

Nel piccolo museo di questo complesso è ospitata una ricca collezione di manoscritti orientali ed è conservato il Corano di Osman, la principale fonte islamica e il più antico testo a noi pervenutoci (scritto nella metà del VII secolo). E’ una copia rivestita in pelle di daino composta da 353 fogli di pergamena di grandi dimensioni. Una leggenda narra che il califfo Osman fu ucciso intento alla sua lettura macchiando con il suo sangue il libro sacro.

L’antico manoscritto di enormi dimensioni, contenente 353 pagine di pergamena con il testo originale del Corano fu conservato per secoli nelle città di Medina, Damasco e Bagdad. Da Damasco, durante il regno di Timur, il Corano di Osman raggiunse l’Uzbekistan, poi fu inviato a Mosca alla fine del XIX sec, dove fu tenuto fino alla rivoluzione. Dopo fu portato nel 1924 a Taskent, omaggio di Lenin ai musulmani uzbeki.

FOTO FATTA DI NASCOSTO….ERA PROIBITO FOTOGRAFARE…ANCHE SE POI SU INTERNET SI TROVANO TANTE FOTO ANCH’ ESSE RUBATE!

ANTICA IMMAGINE DI MAOMETTO

Madrasa di Barakh-khan

Fu costruita nel XVI secolo da Suyunidzh-khan, nipote di Ulugbek ed è diventato il luogo dell’amministrazione spirituale dei musulmani dell’Asia centrale. Vi si trova una ricca biblioteca di manoscritti orientali.

Concludiamo così la visita al museo ed alla Madrasa e ci indirizziamo in piazza Amir Timur (Tamerlano), realizzata nel 2009, che si trova nel centro della città e in origine era un piccolo parco con  platani centenari e al centro la statua equestre di Tamerlano. Su di essa convergono ampi viali e vi si affacciano i più importanti edifici della città come l’Università degli studi di Giurisprudenza, il museo di Amir Timur  e il grandioso Forum Palace che ospita importanti eventi.

Questo moderno edificio, realizzato nel 2009, presenta una grande cupola sormontata da figure di cicogne, raggiunge i 48 metri di altezza e con prospetti  dominati da alte colonne che riprendono nel disegno la tradizione uzbeka.

Facciamo una pausa per il pranzo a base di insalata di riso, involtini e minestra di verdure con spezzatino.

Una visita alla metropolitana.

Tashkent ha una metropolitana che si articola in tre linee (rossa, blu e verde) realizzate dai sovietici e in servizio dal 1977. Partiamo dalla stazione di Chorsu (linea blu), dalle pareti finemente rivestite in marmo chiaro e da uno splendido soffitto.

Raggiungiamo la fermata di Kosmonavtlar.

Sulle pareti della Kosmonavtlar, interamente ricoperta di piastrelle che sfumano dal celeste al turchese fino ad un blu intenso, sono rappresentati alcuni astronauti russi e usbeki.

Ritorniamo in superficie e ci dirigiamo verso la nostra prossima meta: piazza dell’indipendenza.

 PIAZZA DELL’INDIPENDENZA (PIAZZA MUSTAKILLIK)

Dopo il terremoto del 1966, la città fu ricostruita e arredata secondo la tipica pianificazione sovietica: ampi viali, edifici imponenti, parchi verdi e immense piazze. L’ex Piazza Rossa di Tashkent esempio del vecchio stile sovietico con un tocco moderno è ora conosciuta come Piazza dell’Indipendenza.

E’ il luogo preferito dei residenti di Tashkent sia per le numerose fontane che per i giardini curatissimi. L’area della piazza è di quasi 12 ettari.

Nel periodo sovietico la piazza prese il nome di Lenin ed è in questo periodo che assunse l’odierno aspetto. Nel 1991, con la dichiarazione di indipendenza, la piazza assunse il nome di Piazza dell’ Indipendenza e il monumento a Lenin fu sostituito con un globo su cui è segnata la pianta dell’ Uzbekistan.

In una verde e tranquilla area troviamo il monumento dedicato alle madri dei 400.000 soldati uzbeki morti per la patria nella seconda guerra mondiale; ai lati dell’area, lungo delle gallerie in legno, sono riportati, in una serie di nicchie, dei libri con pagine in lastre metalliche, ove sono incisi i loro nomi….

Una visita veloce al:

CENTRO DI ARTI APPLICATE

In Uzbekistan viene prestata grande attenzione allo sviluppo dell’artigianato tradizionale e il Centro di Arti Applicate di Abul Kasim, è stato istituito nell’ambito di questa iniziativa e qui si possono trovare le opere di abili artigiani e abili  ricamatrici: tappeti, scialli, sciarpe, borse ricamate in stile tradizionale. L’edificio stesso è un monumento storico costruito nella metà del XIX secolo e qui si trovava il santuario, dove secondo la leggenda, erano conservati pochi peli dalla barba del “Profeta”.

Dopo pranzo ci rechiamo in hotel per preparaci alla partenza per l’ Italia.

Il nostro volo parte alle 15.05 (ora locale) con arrivo a Milano alle 19.15 (ora locale). Circa 7 ore di volo per coprire  4808.29 chilometri.

CONSIDERAZIONI FINALI

Come risultato dell’espansione della Russia durante gli anni ’60 e ’70 del XIX secolo, una grande parte dell’Asia Centrale, inclusa un’importante parte dell’Uzbekistan, fu incorporata nell’Impero russo. Tra il 1922 ed il 1991 l’Uzbekistan era una delle 15 repubbliche che facevano parte dell’URSS. Gli uzbeki avevano  iniziato a divenire padroni del loro stato già  in pieno regime sovietico grazie alla loro forte crescita demografica ed iI processo di democratizzazione con la disintegrazione dell’URSS condussero l’ Uzbekistan ad ottenere la piena indipendenza e la sovranitа’ nel 1991. Cambia la cultura  in tutto il paese. Nelle scuole le classi in russo sono quasi totalmente scomparse mentre prima erano quelle di maggior prestigio, oggi si studia quasi esclusivamente in uzbeco, come è naturale che sia anche se si studia  ancora  il russo, ma la maggior parte degli insegnamenti sono fatti in uzbeco. Le scritte in russo che vedo in giro, la gente che parla in russo,  mi fanno pensare ad un popolo che ha perso la sua identità e sottomesso….Questo potrebbe portarvi ad immaginare un popolo triste e chiuso, in realtà è esattamente l’opposto. Gli uzbeki sono solari, sempre sorridenti e super accoglienti. Credo di non aver mai visto nella mia vita un paese più accogliente dell’Uzbekistan: tutti ti guardano incuriositi  e ti parlano con molta educazione; nei mercati ti invitano ad assaggiare i loro prodotti, ti chiedono da dove vieni e dove andrai e sono delusi quando vedono che non parli in russo (mi è capitato a Samarcanda), si fanno fotografare insieme a te e sono sempre pronti ad aiutarti. Gli uzbeki sono un popolo molto ospitale e amichevole.

Se decidete di visitare questo paese speciale, sappiate che il miglior periodo di viaggio in primavera va da inizio maggio a fine giugno e in  autunno da settembre a novembre.

L’Uzbekistan è un paese favoloso e mi ha veramente sorpreso.

Una vera testimonianza della storia di molti popoli e imperi.

ALCUNE NOTIZIE SULL’ UZBEKISTAN

POOLAZIONE:        28.929.716 abitanti (2014).

DENSITÀ DI POPOLAZIONE:       65 abitanti per chilometro quadrato.

CRESCITA NATURALE DELLA POPOLAZIONE       0,94% (2014)

TASSO DI NATALITÀ PER 1000 ABITANTI:                17.02 (2014)

TASSO DI MORTALITÀ PER 1000 ABITANTI:              5,29 (2014)

L’ASPETTATIVA DI VITA:      73,3 anni-uomini 70.3 e donne 76.5 anni (2014)

Circa l’80% della popolazione è uzbeka.

Inoltre, ci sono grandi gruppi di russi, kazaki, tagichi e tartari.

La maggior parte della popolazione (88%) è musulmana (sunnita), in minore percentuale i cristiano- ortodossi  russi (9%). Il restante 3% aderisce a una religione diversa.

La bandiera nazionale della Repubblica è rettangolare, con tre strisce orizzontali: blu, bianco e verde.

 -Il blu è il simbolo del cielo e dell’acqua, che sono la principale fonte di vita.

-Il bianco è il tradizionale simbolo di pace e felicità.

-Il verde è il colore della natura, la nuova vita e un buon raccolto.

-Due sottili strisce rosse simboleggiano il potere della vita.

-La luna, simboleggia la nuova Repubblica indipendente.

-Le dodici stelle rappresentano i segni spirituali.

Le stelle rappresentano anche le tradizioni storiche del popolo uzbeko, come il vecchio calendario del sole ma possono anche indicare gli stati che precedentemente esistevano sul territorio dell’Uzbekistan.

La valuta è il “SUM” presente solo in banconote e poiché il cambio con l’euro è molto favorevole vi troverete con una mazzetta di sum enorme e non saprete dove metterla: pensate che una birra costa 20.000 sum!

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