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Channel: Diari di viaggio – Il Giramondo
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Weekend a Londra…14 anni dopo

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Adoriamo Londra, ma non ci siamo tornati per più di un decennio. Finalmente organizziamo un breve soggiorno, intorno metà gennaio, con i nostri genitori, confidando che il periodo sia meno affollato di altri. Dovendo conciliare gusti diversi e il poco tempo, le cose a cui rinunciare saranno molte, in più la suocera non ci è mai stata prima, quindi ci limiteremo ad itinierari classici.

Prenoto prima di Natale i biglietti da Verona a Gatwick con un’ottima offerta di Easyjet (33€ a/r); gli orari sono buoni (andata il venerdì nel pomeriggio, ritorno il lunedì intorno alle 13).

Conoscendo i prezzi della città, temevo di fare fatica a trovare un albergo decente a costo ragionevole e in buona posizione. Quasi per caso, ricordandomi di un vecchio suggerimento sul Giramondo, ho trovato tra i Premier Inn la loro versione economica dedicata ai soggiorni brevi: gli Hub. Dopo un po’ di indecisione su quale scegliere (tre erano in lizza) ho scelto l’Hub by Premier Inn London Westminster – Westminster Abbey che è a pochi passi dalla celeberrima Abbazia, in Tothill Street. Le camere sono piccole ma estremamente moderne e ben organizzate, perfettamente silenziose e pulite (236£ a camera per 3 notti). Anche la colazione, piuttosto economica (6£), è abbastanza ricca e buona, servita nella bella louge che funge anche da sala relax e pub in orario da happy hour. Si può prenotare con la camera o richiedere in loco.

Altra cosa che faccio prima di partire è prenotare un paio di ingressi (quello dell’Abbazia e quello della Torre di Londra) e i biglietti del Gatwick Express: per tutti con l’acquisto online c’è uno sconto del 10%, inoltre nel weekend l’abbazia è aperta solo il sabato mattina e quindi ci sono lunghe code, che si saltano avendo già il biglietto.

Il venerdì lasciamo l’auto in uno dei parcheggi low cost vicino l’aeroporto (l’Aeropark Verona), seguiamo le solite procedure e ci rechiamo all’imbarco, dove scopriamo che Easyjet non fa rispettare fiscalmente l’obbligo dell’unico bagaglio a mano (infatti varie persone hanno anche una piccola borsa). Stessa cosa a Gatwick; non so se sia sempre così, in ogni caso al ritorno ne abbiamo approfittato anche noi.

Volo puntuale senza problemi; sono rimasta stupita vedendo dal finestrino i parchi eolici in mare, non sapevo che anche la Gran Bretagna fosse già avanti con questa tecnologia.

L’aeroporto di Gatwick (prima volta per noi) ci impressiona per le dimensioni; nonostante non abbiamo bagagli da ritirare e la coda ai controlli documenti sia inesistente (4 su 5 di noi, con il passaporto e il controllo automatizzato, fanno tutto in pochi secondi), ci mettiamo 40 minuti per arrivare alla stazione del Gatwick Express. Passiamo 30 minuti in treno a riprenderci, usciamo nella confusione di un tardo pomeriggio di venerdì a Victoria Station e ci fiondiamo a prendere la tube… in una sola fermata siamo a St. James’s Park, e da qui pochi metri ci separano dal nostro albergo. (Abbiamo preso 5 Oyster Card caricate di 40£; al ritorno le riconsegneremo e ci verrà restituito quanto non speso e la cauzione. La Oyster per turisti, acquistabile dall’Italia, non è conveniente).

Prima di entrare in albergo ci fermiamo ad un Atm a ritirare qualche sterlina (il cambio è migliore di quello in aeroporto, ma quello delle carte di credito è decisamente più conveniente, quindi pagheremo quasi sempre con quelle).

west facciata Collage

Entriamo alla reception; si tratta di una piccola postazione dove una receptionist accompagna ai totem per il check-in fai da te; danno per scontato che tutti gli ospiti sappiano l’inglese… io e Ma773o ci dividiamo per fare anche il check-in dei miei e di sua mamma, non senza qualche difficoltà tecnica. Vediamo che anche altri hanno qualche problema: le prime volte può essere un po’ macchinoso, in effetti, ma ci vogliono pochissimi minuti. Saliamo in camera e siamo piacevolmente colpiti; le camere sono esattamente come in foto, piccole ma ben congegnate e non manca nulla (in più, a noi hanno fatto l’upgrade alla categoria superiore senza sovrapprezzo).

Usciamo, osserviamo la facciata di Westminster e, in una delle due fermate vicine (anche queste molto comode), saliamo su un bus diretto a Trafalgar Square. In pochi minuti siamo già arrivati, e ammiriamo la colonna di Nelson, la facciata della National Gallery e St. Martin-in-the-fields in tutto il loro splendore notturno (con tanto di luna quasi piena sullo sfondo). Ci fermiamo a mangiare fish & chips nel Garfunkels di fianco alla piazza (semideserto ma, nonostante questo, si sono pure dovuti scusare per la lentezza nel servirci…). Purtroppo i nostri genitori non sono molto aperti a nuove esperienze culinarie all’estero, quindi non possiamo addentrarci più di tanto nella cucina locale.

trafalgar2

Ci avventuriamo poi per le vie di Soho, Chinatown, Leicester Square, Picadilly… girando un po’ a memoria, un po’ a caso, rimirando le luci, i colori, la gente che si aggira in un venerdì sera d’inverno (le ragazze rigorosamente in minigonna senza calze, vedo che nonostante gli anni passino, le abitudini restano le stesse!). Torniamo poi in albergo in bus.

Chinatown Collage_Fotor

Sabato mattina alle 9.30 iniziamo subito la visita di Westminster (per noi è la seconda volta); c’è già coda, ma gli addetti ci fanno passare vedendoci con i biglietti in mano; ritiriamo l’audioguida multimediale compresa nel biglietto (piuttosto ben fatta) e, mentre aspettiamo che un gruppo vada avanti, un addetto gentile ci spiega con calma come funzioni. La visita per me è interessante e coinvolgente come la prima volta; la cappella di Enrico VII e la tomba di Elisabetta I sono imperdibili; il College Garden non è visitabile, ma chiostri e Sala Capitolare sono esattamente come li ricordavo. Mi ha colpito invece la reazione di mia suocera, che di chiese non cattoliche ne ha viste veramente poche… è rimasta sconvolta dalla quasi totale assenza di croci e santi e dalla massiccia presenza di tombe sfarzose. In ogni caso le è piaciuta, e, nonostante il costo ormai elevato (adulti 20£, over65 17£), consiglio a tutti di visitarla almeno una volta.

westminster Collage

Dopo circa un’ora e mezzo siamo fuori, la coda ora è molto lunga; andiamo verso il Parlamento (peccato che il Big Ben sia completamente coperto dalle impalcature) e ci avviamo a piedi lungo Whitehall. Ci stupiamo di quante cabine telefoniche siano state spostate in questa via; immaginiamo che sia stato fatto ad uso e consumo dei turisti, vista la loro ormai unica funzione estetica; per fortuna le hanno salvate, ricordo quando parlavano di eliminarle del tutto.

Altra veloce tappa della mattinata è la Banqueting House, l’unica parte rimanente del palazzo reale che ha dato il nome a questa strada. L’edificio (6,5£ adulti, 5,5£ over65) è poco frequentato, con noi ci sono altre 4 – 5 persone; salendo al piano nobile si entra nell’enorme sala dei banchetti, con il trono sullo sfondo; non colpisce per il lusso, le decorazioni sono semplici; non ci sono arredi originali, ma basta alzare lo sguardo e… si vede il capolavoro che è il soffitto, in cui splendidi dipinti di Rubens sono racchiusi dalle magnifiche cornici realizzate da Inigo Jones. Curiosità: è possibile indossare abiti dell’epoca di Re Carlo I e la toilette… credo sia la migliore vista nell’intera città!

banqueting

Usciamo giusto in tempo per il cambio della Guardia a Cavallo dall’altra parte della strada (House Guards). Non avevo verificato gli orari, è stato un colpo di fortuna. Attraversiamo il grande cortile e ci immergiamo nel parco di St. James; costeggiamo il laghetto, fotografiamo gli innumerevoli volatili e scoiattoli, fino ad arrivare al Queen Victoria Memorial e a Buckingham Palace. Qui la folla non manca mai!

buckingham Collage_Fotor

Rientriamo in albergo (a circa 10′ minuti) per un pranzo veloce, poi andiamo all’imbarcadero di Westminster (si trova di fianco al ponte di Westminster, quindi a pochi passi dalle Houses of Parliament). Il pomeriggio infatti lo trascorreremo a Greenwich, che nessuno di noi ha mai visitato prima, e abbiamo deciso di andarci navigando sul Tamigi, visto che nella nostra seconda visita ci era piaciuta molto la gita in battello. Scegliamo la compagnia Thames Clippers, che fa parte dei trasporti pubblici di Londra, quindi si paga sempre con la Oyster, e non prevede il commento in 8 lingue delle barche turistiche (7,30£ sola andata). Purtroppo il cielo è molto grigio e abbiamo perso la corsa del rapido, quindi dobbiamo prendere il battello che fa tutte le fermate (e il viaggio si allunga di circa 15′ minuti).

Scendiamo a Greenwich (scoprendo che per tutta la vita lo abbiamo pronunciato in modo scorretto) e subito ammiriamo il clipper Cutty Sark (nave per il trasporto del te dalla Cina); costruito nel 1869 e rimasto in navigazione per decenni, subì un grave incendio nel 2007 e, in seguito alla ricostruzione, ora è sollevato dal suolo e all’interno di una struttura in vetro; visitabile, ma forse più adatto ai bambini.

Greenwich Collage

Il paese vero e proprio sembra lontanissimo da Londra, con le sue casette colorate e l’atmosfera da villaggio; ci addentreremo nelle sue vie più tardi, ora ci avviamo verso l’Osservatorio Reale (dove passa il mitico meridiano Zero), per ammirare il panorama sul parco sottostante (l’enorme parco di Greenwich, su cui si affaccia la Queen’s House) e soprattutto i grattacieli di Canary Wharf, sull’altra riva del Tamigi. Al punto panoramico c’è parecchia folla, così come all’osservatorio (che non visitiamo). Scendiamo verso la Queen’s House di palladiana ispirazione e faccio scegliere agli altri cosa visitare: la parte centrale della villa (dove si trova la più antica scala a chiocciola d’Inghilterra) o l’ala che ospita il Royal Navy Museum (con cimeli dell’Ammiraglio Nelson, tra le altre cose). Entrambi sono gratuiti. Scegliamo di visitare la villa perchè ci vuole meno tempo; in effetti non resta molto di originale del ‘600, i quadri esposti non ci prendono, e le uniche cose interessanti sono la struttura in sè, la bellissima scala a chiocciola e la vista sul Royal Naval College che confina con il palazzo.

queens house Collage

Ormai sta per fare buio, ci avviamo allo storico mercato coperto del villaggio (aperto nel 1737), molto carino ed animato; pausa a base di ciambelle e poi prendiamo la DLR verso Canary Wharf, nostra prossima tappa.

Proprio in questi giorni infatti, tra i nuovissimi grattacieli di questa nuova seconda City, si svolge un festival di luci (Canary Wharf Winter Lights). C’è molta gente ad affollare le vie altrimenti deserte di sabato, musiche ed effetti speciali (più o meno riusciti, ma alcuni sono veramente molto belli) e la grande pista di pattinaggio rendono questa serata molto particolare. Il freddo però è intenso e, dopo aver visto tutti i punti indicati sulla mappa del festival, andiamo alla fermata della Jubilee Line per tornare in albergo.

winter lights Collage

Per cena, non avendo prenotato nulla, decidiamo di tornare in zona Leicester Square ed entrare dove… ci sia posto! Mangiamo carne da Angus Steakhouse, serviti da una cameriera veronese (con grande gioia dei miei e di mia suocera, che finalmente non hanno avuto bisogno delle nostre traduzioni), per poi concludere la serata nel quasi dirimpettaio Lego Store (tappa immancabile per noi).

Dovendo smaltire la cena, decidiamo di rientrare a piedi, ripercorrendo Whitehall e passando a suonare il campanello a Mrs Theresa May (o almeno, questo era nelle intenzioni…). Camminata fattibile anche a fine giornata, devo dire che la posizione dell’Hub è stata veramente perfetta!

Domenica mattina i sopravvissuti (purtroppo nella notte un virus ha cominciato a mietere vittime) si ritrovano con un sole splendente e a dover affrontare la giornata senza la guida (che sarei io). Per fortuna che c’è sempre Google Maps… in bus si va fino a St. Paul’s Cathedral, che la domenica è aperta solo per le messe, ma è possibile entrare fino a un certo punto per dare uno sguardo anche all’interno.

dav

Da qui si raggiunge poi l’enorme complesso della Torre di Londra (già visitata nel primo viaggio); sempre molto bella e interessante, ma meno affollata del previsto (che sia per la posizione o per l’ingresso costoso? Adulti 22,70£ over65 17,70£). La giornata splendida regala ottime foto, e la vista sulla sponda sud del Tamigi dal Tower Bridge, con il nuovo (per noi) grattacielo di Renzo Piano (lo Shard, nome azzeccato), è bellissima. Proprio per questo la mattina è stata trascorsa a vedere i gioielli della Corona ma, principalmente, a percorrere per intero i camminamenti sulle mura perimetrali (il resto degli interni lo avevamo già visto la volta precedente).

torre Collage

tower bridge Collage

 

Dopo aver attraversato il Tower Bridge e la sosta per il pranzo, si va (a grande richiesta delle signore) a visitare Harrods (ma ne usciranno, incredibilmente, a mani vuote) e da qui, in bus, al mio amato British Museum, dove potrei restare per giorni interi. Visita interrotta anzitempo perchè il virus colpisce la seconda vittima, che va riaccompagnata in albergo…

british

I superstiti passeranno la serata in Regent Street e poi in un ristorante italiano (Colosseo Restaurant, piuttosto buono) su Victoria Street.

Il lunedì mattina, alzandoci con calma, affrontiamo il viaggio verso l’aeroporto con un po’ di anticipo rispetto al previsto; invece stavolta non ci impieghiamo molto per arrivare alle partenze, e abbiamo anche troppo tempo a disposizione prima del decollo. A Victoria Station restituiamo le Oyster Card (alle macchinette automatiche), ci riempiamo così di monete da spendere in aeroporto per qualche souvenir e un pasto frugale prima del decollo.

Anche il volo di ritorno è perfetto, con in più magnifiche viste delle Alpi austriache innevate e il sorvolo del nostro Monte Baldo e del Lago di Garda.

garda dall'aereo

All’arrivo a Villafranca sperimentiamo la versione italiana del lettore di passaporti… che macchinoso e lento!

Peccato per i problemi di salute, perchè Londra è riuscita a farci innamorare nuovamente; è una città in continua evoluzione, ma strettamente legata alla sua storia, probabilmente ci si potrebbe tornare decine di volte e scoprire sempre qualcosa di nuovo.

Guide: National Geographic Londra (ed. 2017) e Tourig Club Italiano, vecchia versione del 2002.

Siti web non citati nel testo:

  • www.visitlondon.com/it
  • sito del treno dall’aeroporto: www.gatwickexpress.com
  • sito dei trasporti pubblici: www.tfl.gov.uk

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