Siamo pariti da Lubjana venerdì 11 agosto alla volta di Karpathos. Già la veduta dal finestrino dell’aereo toglie il fiato. Un’isola a tratti verde, a tratti brulla, circondata da questo mare dalle meravigliose sfumature. Per chi non è amante dell’aereo e ha un po’ di paura come me, l’atterraggio non è dei migliori. L’aereoporto si trova nella parte sud dell’isola, vicino a una baia nominata Devil Bay , amata dai surfisti grazie al costante e forte vento che la caratterizza. Il vento è molto forte quasi sempre e si percepisce anche durante l’atterraggio. Essendo vicino alla costa avrete la sensazione di stare per atterrare in mare!
Scesi dall’aereo abbiamo ritirato i bagagli e siamo saliti sul bus che ci avrebbe portato in Hotel. Noi avevamo scelto un hotel vicino al centro di Pigadia (circa 20 minuti a piedi dal porto), il Blue Bay hotel. L’hotel è sulla strada principale, nelle vicinanze c’è un super market ben fornito e già nelle vicinanze si trovano delle taverne tipiche per cenare. Le camere sono molto modeste e negli standard dei 3* che si trovano nelle isole greche, però ogni giorno trovavamo la camera discretamente riassettata e pulita (tranne la domenica che non effettuano il riordino delle camere e il cambio asciugamani). Abbiamo deciso di non prendere l’aria condizionata (€ 6 al giorno) perchè essendoci molto vento anche di notte, tenevamo gli scuri chiusi e il vetro aperto in modo da far circolare aria e dormire senza avere caldo.
La sera siamo andati a mangiare al To Perasma Restaurant, subito sotto l’hotel. L’ambiente è molto carino e anche se si trova sulla strada, è un posto tranquillo in cui mangiare ottimo cibo greco. Ci hanno portato come antipasto offerto dalla casa 3 salse (di olive, di fave e di pesce) da accompagnare con la pita. Abbiamo poi preso due secondi molto abbondanti (ogni secondo è accompagnato sempre da contorno come patate, riso e insalata) e 3 birre da mezzo per un totale di € 23 in due.
Sabato : La colazione la mattina è discreta. C’è sia dolce che salato ma non aspettatevi grande scelta (per i più forti di stomaco la mattina al buffet troverete anche olive cetrioli e pomodori!). Abbiamo mangiato di corsa perchè dovevamo essere al porto di Pigadia alle 8.30 per partire alla volta di Saaria, un’isola disabitata a nord di Karpathos. Avevamo scelto la barca “amore mio” (la penultima, in legno, bialbero, con un ragazzo che la sera distribuisce i volantini e prende le prenotazioni per le gite). Il mare era molto mosso ma hanno detto che si poteva partire comunque. Dopo 3 ore e mezza di navigazione non troppo piacevole siamo arrivati a Saaria. Il mare qui è veramente incontaminato, le sfumature vanno dall’azzurro acceso, al turchese, al blu . la spiaggetta su cui si approda è veramente piccola infatti organizzano le gite in modo tale che non sia affollata. Sulla spiaggia verranno a farvi visita due caprette, molto simpatiche e socievoli che ormai sono abituate all’arrivo di turisti. Avevo letto che era consigliato portarsi delle scarpe da trekking per andare a piedi nella parte alta dell’isola da dove si può ammirare uno stupendo panorama. Avendo però solo 2 ore a disposizione per la permanenza sull’isola, abbiamo deciso di goderci il mare e di concederci qualche tuffo. Abbiamo fatto un po’ di snorkeling ma non abbiamo visto un granchè. Risaliti sulla barca abbiamo pranzato a base di souvlaki e insalata greca e siamo ripartiti alla volta di Agios Minas per fermarci solo a fare un breve bagno. A causa del mare sempre più mosso non siamo potuti fermarci e il capitano ha deciso di fare rotta verso Pigadia. A metà strada la barca si è bloccata per un presunto guasto al motore, eravamo lontani dalla costa e il capitano della barca non voleva chiamare aiuti perchè voleva sistemare il motore da solo (in mezzo al mare!). Dopo un’ora e grazie all’insistenza di alcune ragazze hanno chiamato la guardia costiera che è partita dal porto di Pigadia ma sempre a causa del vento non sarebbe arrivata prima di un’ora. Il sole stava tramontando dietro la montagna, ci stavamo allontanando sempre di più dalla costa e non si vedeva ancora arrivare nessuno. Quando alle 18 sono arrivati a prenderci, la nostra barca è ripartita e non hanno voluto farci salire sull’altra perchè “era pericoloso avvicinare le due barche con le onde”. Siamo arrivati fino alla baia di Kyra Panagya per salire sull’altra barca e raggiungere finalmente il porto di Pigadia alle 23.00. Il capitano della barca “amore mio” appena arrivati al porto è letteralmente scappato, senza nè una scusa nè un minimo accenno di rimborso vista la pessima esperienza. Quindi se dovete partire da Pigadia, per quanto i loro prezzi siano i più vantaggiosi, evitate quella barca!!!! La sera essendo già tardi siamo andati a letto senza cena.
Domenica : pieni di buoni propositi siamo andati a ritirare il nostro quad (300c – € 160 per 4 giorni) e siamo partiti alla volta di Kyra Panagia (bisogna seguire le indicazioni per Aperi, una volta arrivati al bivio si gira a destra e si segue sempre per Spoa, ad un certo punto c’è sulla destra una strada che porta a Kyra Panagia. La strada è in discesa ma è asfaltata ed è fattibile sia con quad che con motorini perchè la pendenza non è eccessiva). Questa è una delle spiagge più famose anche grazie alla conosciuta chiesa dalla cupola rossa che la sovrasta. Qui il mare è veramente splendido, sembra di essere in una piscina. Il fondale è di sabbia misto sassi, l’acqua è azzurra e non fredda. Consiglio di arrivare entro le 10 per poter prendere un ‘ombrellone visto che non ce ne sono molti (€ 7 per ombrellone e due lettini). Raggiungendo la chiesa si può apprezzare ancora di più la bellezza di questa baia e le sfumature del mare. L’acqua è fonda quasi subito quindi per i bambini non è il massimo. Abbiamo pranzato sulla prima taverna sulla destra salendo dalla spiaggia: pessima! Quantità misere e costo elevato! Per un’insalata greca e un piatto di carciofi e carote e due birre abbiamo speso € 28!
Dopo pranzo siamo partiti alla volta di Apella, la spiaggia successiva a Kyra Panagia. Un altro paradiso! La spiaggia è molto lunga e anche più affollata ma merita veramente trascorrerci del tempo e concedersi un bagno. L’acqua qui è più fresca e il fondale è prevalentemente di sassi, con delle rocce che affiorano dall’acqua non molto distanti dalla riva. Anche qua facendo snorkeling non abbiamo visto molto ma la vista che si ha del mare che si apre verso l’orizzonte è sensazionale. Se andate di pomeriggio non pensate di trovare ombrelloni. Potete però sfruttare l’ombra delle rocce che proteggono la spiaggia e godere del sole vicino al bagnasciuga.
Verso le 18 siamo ripartiti per tornare in hotel, cambiarci e andare a mangiare in una delle taverne consigliate sul porto di Pigadia. Prima di sederci, abbiamo fatto una passeggiata lungo il porto. All’ora del tramonto i colori sono magnifici e l’atmosfera è magica.
Abbiamo scelto di mangiare alla taverna Sofia’s Place. Gestore simpatico che a fine cena ci ha offerto il digestivo da bere rigorosamente al salto. Cibo mediocre, molto commerciale ma prezzi nella media delle altre taverne. Nota di merito al calamaro alla griglia che è sempre veramente fresco e ben cucinato. Nota di demerito per il piatto di specialità greche (la moussaka era più besciamella che altro e le altre pietanze si sentiva che erano state precotte e poi riscaldate). Abbiamo fatto una passeggiata nella strada interna dove ci sono i vari negozietti e siamo tornati verso l’albergo.
Lunedì: sempre in sella al nostro quad siamo andati a Diakoftis, spiaggia nel sud dell’isola, vicino all’aeroporto. Per arrivarci bisogna percorrere una strada sterrata ma il tragitto è pianeggiante e la strada è ok. La spiaggia di Diakoftis è costituita da due baie, quella di destra è decisamente quella che ha le sfumature più belle. L’acqua è come quella ai Caraibi! Limpidissima nonostante ci fosse vento e il fondale fosse di sabbia, tiepida come temperatura e per un bel pezzo arriva fino ai fianchi. Il posto è veramente selvaggio (ci sono solo 10 ombrelloni, un piccolo bar e un camioncino che cucina specialità greche). Unica cosa negativa: il vento insopportabile. Quando andate in questa spiaggia mettetevi in testa che o state in acqua o sul bagnasciuga. Stare sulla spiaggia con o senza lettino è praticamente impossibile, il vento è veramente forte e costante e ogni minuto arrivano folate di sabbia non indifferenti.
Dopo aver fatto qualche foto e qualche bagno siamo tornati alla volta di Amoopi, una delle località più turistiche dove sono presenti anche diversi hotel e studios. Una volta prese le indicazioni per Amoopi siamo arrivati fino in fondo alla strada, dove abbiamo parcheggiato il quad e abbiamo subito notato che anche qui la baia era divisa in due parti. La parte sinistra sabbia bianca, acqua anche qui caraibica e vento (ma non insopportabile come a Diakoftis), la parte destra spiaggia di sassi, fondale anch’esso di sassi con rocce che spuntavano in mezzo al mare, riparata dal vento. Abbiamo fatto un bagno nelle acque turchesi della baia sabbiosa e poi abbiamo concluso il pomeriggio nella baia “rocciosa”. Anche qui abbiamo tentato con lo snorkeling e non siamo rimasti affatto delusi. Questa baia si chiama Baia di Votslakia ed è una delle zone migliori dove poter vedere qualche pesce. Non siamo ovviamente ai livelli del Mar Rosso, però abbiamo visto molte varietà di pesci di piccole e medie dimensioni. La baia è molto tranquilla ed è il posto ideale dove rilassarsi e godersi il sole che tramonta lentamente dietro la montagna.
La sera abbiamo deciso di concederci un aperitivo in uno dei bar lungo il porto. Abbiamo scelto il Galery Cafe, verso la fine del porto, con i tavolini in prima fila rivolti proprio verso il mare. Ogni giorno dalle 17 alle 20 fanno l’happy hour e tutti i cocktails sono a € 5. Ne hanno un’infinità tra cui scegliere! Sono abbondanti e per niente annacquati!
Verso le 19.30 non c’è ancora molta gente che passeggia quindi c’è quasi silenzio e veramente ci si può concedere un momento di relax vista mare. Abbiamo poi deciso di andare a cena da Mike’s, una taverna in una delle vie interne di Pigadia. Beh che dire, tutto super! La Moussaka è la migliore che ho mangiato (e la Grecia l’ho girata molto)! Viene tutto fatto sul momento infatti i tempi di attesa sono un po’ più lunghi ma ne vale la pena. Inoltre ogni giorno hanno orate fresche fino ad esaurimento, quindi meglio non andare troppo tardi. Un’orata da 500 gr con contorno di patate broccoli e riso, la moussaka e due birre da mezzo abbiamo speso € 28, praticamente niente. Pigadia è popolata per metà da persone e per metà da gatti quindi quando mangiate saranno li a guardarvi con occhi languidi per avere un po’ di cibo. Dategli un pezzo di pane o un avanzo e saranno contenti. Non disturbano.
Martedì: la meta era Agios Minas, la famosa spiaggia dove avremmo dovuto fermarci con la barca! Al noleggio ci avvisano che non possiamo scendere per la strada che porta alla spiaggia perchè è troppo ripida e l’assicurazione del quad non copre se ci sono incidenti (come anche a Kato Lako), però ci dicono che eventualmente possiamo lasciare il quad sulla principale e andare giù a piedi. Imbocchiamo la strada che porta a Spoa in quanto Agios Minas è nella parte nord, poco prima di Diafani. Appena nei pressi di Spoa ci accorgiamo che la strada inizia a farsi pericolosa. Andiamo sempre più in alto, lo strapiombo alla nostra destra aumenta, aumentano anche le raffiche di vento che ad un certo punto diventano insopportabili e notiamo che per strada ci sono diverse pietre franate a causa del vento. Decidiamo di proseguire fino all’imbocco della strada per Agios Minas. Arrivati malediciamo la ragazza del noleggio! Eravamo a 700mt di altezza e per raggiungere la spiaggia avremmo dovuto fare una strada di una pendenza terrificante, tutta sterrata, di ben 4 km. Visto il vento e visto che era impraticabile come percorso, siamo tornati indietro con non poche difficoltà in quando il vento era aumentato e c’erano il doppio delle pietre lungo la strada. Io ho fatto il tragitto con la mano sul casco del mio compagno perchè non gli volasse via e pregando che non ci arrivassero pietre addosso o che qualche raffica di vento non ci facesse perdere il controllo del mezzo. Decidiamo di tornare a Kyra Panagia e di goderci il pomeriggio in relax, senza andare alla ricerca di nuove avventure. Questa volta decidiamo di pranzare sul bar a sinistra salendo dalla spiaggia (ha una bellissima terrazza da cui godersi il panorama). Qui il cibo è più commerciale (insalatone, pesce, panini) ma tutto molto buono ed economico. Oggi c’è parecchio vento quindi il mare è un po’ mosso ma nonostante le onde l’acqua è sempre limpida e pulita ed è un piacere tuffarvisi.
La sera torniamo verso l’hotel e, dopo esserci cambiati e aver fatto aperitivo nel nostro solito posto, decidiamo di provare Manolis, ricorda come impostazione i kebab take away che si trovano in Italia, ma i piatti meritano. Qui si mangia uno dei migliori Gyros pita dell’isola. La carne è tenerissima e gustosa. Oltre al Gyros pita hanno anche piatti di carne veramente invitanti. Due Gyros di dimensioni enormi e due birre da mezzo: € 15 (costava più la birra del Gyros).
Mercoledì: partiamo presto e ci dirigiamo verso Damatria Beach, una spiaggia sempre nella zona dell’aeroporto, 15 minuti dopo aver superato Amoopi. Arriviamo che siamo praticamente gli unici sulla spiaggia. Anche qui c’è molto vento ma arrivano meno folate di sabbia rispetto a Diakoftis. L’atmosfera è unica! C’è silenzio e si sente solo il suono del vento e dell’acqua che accarezza le rocce. Un paradiso. La spiaggia è attrezzata ma noi abbiamo preferito fare i selvaggi e posizionarci sulla parte destra, quella senza ombrelloni, più vicina alle rocce. Anche qui l’acqua merita! Sarei stata in ammollo tutto il giorno. Unico problema: il vento qui è un po’ più fresco quindi dopo essere usciti dall’acqua non è piacevole.
Dopo aver fatto una passeggiata sul bagnasciuga e aver preso un po’ di sole misto sabbia siamo ripartiti per pranzare ad Amoopi, all’Esperida, una taverna abbastanza conosciuta di cui avevo letto ottime recensioni. Qui prendiamo un Gyros piatto (la carne in questo caso era stata anche grigliata, veramente ottima) e un Imam (una melanzana divisa in due, cotta al forno con cipolle aglio pomodori e feta), un’acqua e una birra per € 21. Tutto squisito. Saremmo tornati anche la sera ma non essendo le strade illuminate non ci fidavamo a muoverci con il quad.
Trascorriamo il pomeriggio ad Amoopi sempre facendo snorkeling e rilassandoci un po’. La sera decidiamo di tornare da Mike’s perchè veramente è una garanzia di ottima cucina greca casalinga.
Giovedì: oggi avevamo deciso di fare una gita in barca con la Sofia My Love, barca sicura (ci siamo ben informati) ma ancora un po’ scottati dall’esperienza negativa del sabato decidiamo di fermarci tutto il giorno sulla spiaggia di Pigadia, di fronte all’hotel. Appena arrivati la mattina il mare non era un granchè, mosso e un po’ sporco ma con il passare delle ore devo dire che sono rimasta piacevolmente colpita di come l’acqua fosse anche qui limpidissima nonostante la vicinanza con il porto (i colori del mare però non sono paragonabili con quelli delle altre spiagge). Merito di questa spiaggia sono gli ombrelloni più grandi e al posto dei classici lettini ci sono delle sedute morbide che si adattano alla posizione del corpo. Insomma, pisolino assicurato! Pranziamo da Manolis e ceniamo da Mike’s, volevamo chiudere in bellezza la vacanza.
Venerdì: dopo aver passato qualche ora in piscina (nota di merito per la piscina dell’hotel molto pulita e ben tenuta), alle 14.00 vengono a prenderci per portarci in aeroporto per rientrare in patria.
Tirando le somme di questa vacanza devo dire che non ho visto un mare così bello da togliere il fiato in nessun altra isola greca (a parte alcune zone di Creta). Bisogna solo partire preparati all’idea del vento. Il primo giorno sembra veramente insopportabile, poi diventa un alleato perchè senza vento sarebbe quasi impossibile stare al sole. Consiglio il noleggio di una macchina per essere meno in balia del vento. Non che con il quad ci siamo trovati male, ma spesso gli spostamenti erano spiacevoli e fastidiosi a causa delle raffiche improvvise.
Sconsiglio dal profondo del cuore di andare con mezzi propri verso Diafani facendo la strada costiera. C’è una corriera che fa la strada interna che è molto meno pericolosa ed è la stessa strada che porta ad Olymbos, un paesino molto caratteristico che noi abbiamo deciso però di non visitare.
La strada costiera che porta a nord è davvero pericolosa, per il vento soprattutto. Sembrerò ripetitiva ma purtroppo lo stesso giorno che l’abbiamo percorsa noi ci sono stati diversi incidenti, di cui uno grave in cui ha perso la vita una ragazza che avevamo conosciuto durante il viaggio che era in sella del quad e a causa di una folata di vento improvvisa e davvero potente, ha perso il casco, il compagno ha perso il controllo del quad e l’epilogo è stato tragico. Quindi non siate incoscienti e regolatevi in base al vento che trovate al mattino quando vi svegliate per scegliere la destinazione in cui andare
Detto questo, prendendo le giuste precauzioni trascorrerete una vacanza splendida e certi posti vi rimarranno nel cuore.