VIAGGIO A NEW YORK
CON ESTENSIONE A NIAGARA FALLS
19-27 AGOSTO 2006
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Aspettiamo per una buona ora il pulmino della Volatur che ci porta al nostro albergo, il Paramount Hotel nella 46a, a pochi passi da Times Square. L’albergo, alloggiato in una struttura degli anni ’30 dello scorso secolo, è stato arredato dall’ architetto Philippe Starck. Sistemate le nostre cose nella nostra camera al 19° piano, senza neanche riposare, scendiamo e ci facciamo possedere da questa città unica al mondo. Subito assaliti da una forte emozione, decidiamo che,vogliamo vagare senza una meta precisa, senza la mappa della città, lasciandoci guidare dall’ istinto. Pochi passi e siamo in Times Square dove siamo letteralmente assaliti dalla gente, dalle luci, dal traffico; ci sentiamo frastornati da questa città unica al mondo ma dal fascino intramontabile. Siamo stanchi, torniamo in albergo…
-20 agosto
E ci ritroviamo quasi per incanto nella famosa Fifth Avenue, andando avanti quasi per inerzia, intontiti dal ritmo frenetico della città, siamo accolti dalle campane di St. Patrick, magnifico esempio di revival gotico, nonché la più grande cattedrale cattolica degli Stati Uniti. Quale migliore accoglienza?
Poi incontriamo la sede della N.B.A, ed all’ improvviso siamo letteralmente circondati da una miriade di Harley Davidson, le mitiche motociclette americane probabilmente riunite per un raduno. Dopo aver ammirato le famose “HD” visitiamo il Rockefeller Center e tornando all’albergo diamo uno sguardo da lontano a Times Square che ci riproponiamo di godere con calma e soprattutto con più vigore: la stanchezza del viaggio inizia a sentirsi, torniamo in albergo.
In programma al pomeriggio c’è il tour in bus della Volatur. Non ne siamo molto entusiasti, preferiamo girare liberamente, ma….
Come prima tappa siamo a “LITTLE ITALY” con la piacevole sensazione di essere ancora a “casa” respirando i profumi d’ Italia. Ma il caffè….. Mentre gironzoliamo per i vari negozi di Mulberry Street ci imbattiamo nella processione di S. Rocco non per documentare un luogo di tragedia infinita ma solo per ricordare,rispettare, lotta. Arriviamo poi a BATTERY PARK, così chiamato per i cannoni che un tempo proteggevano la baia e da lontano scorgiamo la statua della Libertà, confidenzialmente chiamata “LADY LIBERTY” e con la quale avremo un incontro nei prossimi giorni. Eccoci a “GROUND ZERO” in un’ atmosfera quasi spettrale. Essere nel luogo dove sorgevano le Twin Towers significa rievocare l’ 11 settembre , significa ricordare le immagini tragiche di quel giorno. Giro una breve sequenza non per documentare un luogo di tragedia infinita ma solo per ricordare, riconquistare e sperare…In zona c’è l’ American Express Tower, la sede della nostra credit card.
Si continua il tour e ci fermiamo ad osservare il famoso Brooklyn Bridge ed il Manhattan Bridge. Al ritorno siamo fagocitati da TIMES SQUARE in mezzo ad una fiumana di persone, tra artisti di strada che suonano musica etnica, buses panoramici colori e suoni straordinari, negozi incredibili tra cui TOY’S un immenso negozio di giocattoli. Ci tratteniamo in TIMES SQUARE fino a tarda sera ubriacandoci di luci, personaggi, locali come l’ Hard Rock Cafè, la Pizzeria Sbarro e soprattutto di quel modo di vivere newyorchese che non lascia spazio alle soste.
-21 agosto
Oggi siamo nella Lower Midtown e facciamo una capatina alla splendida GRAND CENTRAL STATION ed al Chrysler Building che con la sua guglia a corona in acciaio è definito il più bel grattacielo di New York. Ci dirigiamo verso la sede dell’ ONU nella First Avenue per la visita guidata condotta da una brillante ragazza italo-brasiliana-americana che ci porta in giro nell’ immenso complesso architettonico mostrandoci dove si decidono i destini del mondo: la sala del Consiglio di Sicurezza, la sala del Consiglio Economico e Sociale ed infine la sala dell’ Assemblea Generale.
Suggestivo il mosaico “The Golden Rule” di Norman Rockewell ed all’ esterno notevoli le varie sculture esposte nei giardini da quella di Henry Moore a quella particolare di Karl Frederik Reutersward: la pistola con la canna accartocciata.
Dopo questa memorabile esperienza riprendiamo la via del ritorno rigorosamente a piedi, così si vive la visita di una città, e ci dirigiamo verso l’Upper East Side dove troviamo il Guggenheim Museum, con la sua particolare forma a spirale, progettato da Frank Lloyd Wright. Interessante la mostra dedicata alla famosa Zaha Adid, architetto iracheno. All’ uscita del museo facciamo una capatina a Central Park. Incontrando subito il Reservoir un grande lago artificiale. Il grande polmone verde di Manhattan, progettato come luogo di relax e ricco di campi di gioco, ed aree destinate ad ogni passatempo. I 340 ettari del “giardino” della città sono ben curati e ricchi di laghi, colline e grandi prati. Giusto il tempo di prendere fiato dobbiamo spostarci dall’ 88th alla 33th: ci aspetta l’ Empire State Building, nel Chelsea. Che dire dell’ Empire, non ci sono parole oltre a questa: stupendo!
Entriamo nell’ atrio dove un’ immagine in rilievo del grattacielo più alto della città è sovrapposta ad una mappa dello stato di New York. L’ ascensore in meno di un minuto ci porta all’ osservatorio dell’ 86° piano. La vista è spettacolare: a nord i grattacieli del Theatre District, Central Park e Harem; a sud il Financial District, la Statua della Libertà, il Manhattan Bridge ed il Brooklyn Bridge; ad est il Queens e Long Island; ad ovest il fiume Hudson ed il New Jersey. Siamo esausti, torniamo all’ albergo per riposare.
-22 agosto
Oggi dedichiamo la giornata ad un bel giro per Times Square con colazione al Mac Donald’s e risalendo l’ Avenue of The Americas arriviamo all’ ingresso sud di Central Park di fronte alla Grand Army Plaza: abbiamo bisogno di ossigenarci per affrontare un altro tour de force. All’ interno del parco assistiamo ad una scena particolare: un set di un film gay! New York è anche questo, sbalordire nella trasgressione. Risaliamo poi, rigorosamente a piedi, la Broadway e pieghiamo sulla 48th per raggiungere Rockefeller Center per visitare il livello inferiore pieno di negozi eleganti. Attraverso la 46th raggiungiamo il Pier 86 dove si trova l’ Intrepid –Sea-Air-Space Museum. All’ ingresso ci accoglie un monumento alle vittime delle torri gemelle. Onore e rispetto. In esposizione sulla portaerei USS Intrepid della seconda guerra mondiale aerei da combattimento antichi e moderni da quelli degli anni “40 al più veloce aereo spia del mondo, il famoso Stealth. Che soddisfazione c’ è anche l’ aereo delle nostre Frecce Tricolori! Al piano inferiore ci sono elicotteri, simulatori di volo, documentazioni delle imprese spaziali americane. Visitiamo anche il sommergibile Growler. L’ ultima novità del museo è il Concorde.
A poca distanza c’è l’ eliporto dove ci si imbarca per un volo mozzafiato su Manhattan. La nostra prenotazione del volo è per le 19.30: vogliamo vedere il paesaggio al tramonto perché sarà certamente più suggestivo. Per fortuna abbiamo i posti in prima fila e la sensazione è infatti sbalorditiva. Le riprese video non sono facili per l’ opacità del plexiglas della cabina ma spero bene. Eccoci in volo sull’ Hudson River verso la statua della libertà sorvolando Ellis e Governors Islands. Virando verso nord ammiriamo alla nostra destra i famosi grattacieli che fanno parte ormai dello skyline della città (fantastico li vediamo dall’alto, siamo più in alto dell’ Empire!) a destra invece la lunga teoria dei moli di attracco delle imbarcazioni. Da lontano ora si scorge Central Park . Ancora una virata e torniamo all’ eliporto dopo un volo di circa 15 minuti che avremmo voluto non finisse mai!
Soddisfatti della bella esperienza fatta, torniamo, sempre a piedi, verso Broadway passando per una pizzeria argentina dove mangiamo una pizza migliore delle altre pizzerie pseudo-italiane! Solito giro serale per Times Square che ormai consideriamo nostro territorio e subito in albergo perché domani ci aspetta una levataccia.
-23 agosto
Sveglia alle 4.00, il pulmino della Volatur che deve portarci all’ aeroporto per l’ escursione ci aspetta alle 4.45. Approfittiamo per fare foto e videoriprese nella stupenda hall dell’ albergo che, data l’ ora, troviamo deserta. In poco tempo siamo all’ aeroporto La Guardia e ci imbarchiamo sul volo per Buffalo dove arriviamo in breve tempo. Ad aspettarci un’ altro pulmino con la guida-autista italo americano di Salerno col quale, ovviamente, subito simpatizziamo. Arriviamo a Niagara Falls lato Stati Uniti dove ci aspetta uno spettacolo emozionante. Da lontani si scorge la nuvola d’ acqua che la gigantesca caduta d’ acqua genera e già ci sentiamo intimoriti da questo spettacolo che offre la natura. Dopo aver sostato per circa un’ ora, si spostiamo al lato canadese e passiamo la frontiera con formalità ridotte al minimo. Si respira un’ aria di grande civiltà…ed è una sensazione bellissima. La guida ci fornisce i biglietti per il battello che ci porterà fin sotto il salto d’ acqua e quindi ci imbarchiamo. Mi viene un dubbio: ma se il motore andasse in avaria, che ci succede?
Dritti sulle rapide? Ma no, niente paura dice la guida, il battello ha ben quattro motori! L’ esperienza è favolosa! Dopo aver indossa gli strani impermeabili colorati che ci vengono forniti, ci avviamo verso la cascata. Non abbiamo parole, è uno spettacolo fantastico. Le mie foto-video-riprese sono effettuate in modo rocambolesco: per non bagnare troppo gli obbiettivi mi nascondo, nei momenti più “bagnati ”indietro ad una struttura del battello, per poi apparire all’ improvviso e riprendere. Non riesco comunque ad evitarmi uno scroscio d’ acqua che mi inzuppa.
Bagnato ma felice chiedo a Bianca di asciugarmi alla meglio la testa visto che lei, previdente come sempre, ha portato un piccolo asciugamani.
Di nuovo in pullman verso il ristorante panoramico per il pranzo.
Il ristorante è un mega-super-panoramico ristorante fatto anch’esso per sbalordire. A parte la struttura ultramoderna, si gode una vista sulle cascate che difficilmente dimenticheremo. Non parliamo del pranzo raffinato e ben servito. La guida sceglie di stare al nostro tavolo complimentandosi per la nostra simpatia. Inutile a dirsi: siamo del sud! Ritorno a New York in serata.
-24 agosto
Oggi abbiamo l’ appuntamento con LADY LIBERTY!
Stavolta in metro, non per stanchezza o pigrizia ma per vederla, arriviamo all’ imbarco del battello che ci porterà a Liberty Island. La navigazione è gradevole mentre vediamo la Lady avvicinarsi sempre di più. Visita di rito e puntata ad Ellis Island. Lasciamo alle nostre spalle Lady Liberty rammaricandoci di non essere saliti fino alla corona in quanto per paura degli attentati le visite in cima alla statua sono vietate e ci avviamo verso South Sea Seaport un tempo brulicante di marinai e di navi a vela, il cuore del porto di New York del XIX secolo. Ora il porto è diventato un attivo complesso di negozi, ristoranti e musei. Il Pier 17 consiste in un edificio di vetro e acciaio con tre piani di negozi e bancarelle a fianco del quale sono ormeggiate navi storiche come il Peking, la seconda più grande nave a vela del mondo che visitiamo con molto interesse. Dopo aver fatto degli acquisti saliamo all’ ultimo piano da cui si gode un’ ottima vista del Brooklyn Bridge e delle antiche navi ormeggiate nel porto. Visitiamo il veliero Peking, la seconda nave a vela più grande del mondo e cerchiamo invano l’ artigiano che realizza modellini di navi, polene e soprattutto navi in bottiglia che colleziono. Resto deluso oggi il laboratorio è chiuso e nessuno sa dirmi quando riapre….Peccato!
Il Financial District è vicino e andiamo all’ incrocio che più di ogni altro ha avuto importanza per la città, nel passato come oggi, di quello tra Wall Stret e Broad Street. Qui si trovano il Federal Hall National Monument, Trinity Church e la borsa (Stock Exchange) di New York. Inutile dire che siamo curiosi di vedere il simbolo di Wall Sreet: il toro in bronzo dal peso di 3,2 tonnellate e lunga quasi 5 metri portata e sistemata nella piazza nella notte tra il 15 e 16 dicembre del 1989 dallo scultore Arturo Di Modica aiutato da parenti e amici che scaricarono l’opera in soli 8 minuti eludendo la sorveglianza della polizia.. Inutile dirlo il Di Modica è di origine siciliana.
-25 agosto
Giornata impegnativa, prendiamo la 43th verso il mare per raggiungere il Pier 83 per la minicrociera che ci porterà lungo tutta Manhattan. Alle 11:30 salpiamo, la giornata è leggermente uggiosa ma per fortuna non piove. La leggera foschia dona però un fascino particolare allo skyline, anzi i grattacieli, la costa, ed i ponti di New York assumono quasi una dimensione irreale che ci avvince in un modo straordinario. Dopo aver goduto di Manhattan dal cielo questo navigare lungo la sua costa ci mostra un lato particolare che non potevamo neanche immaginare: Manhattan è quasi distesa sul mare in una atmosfera che la mostra in una pace che al suo interno non si nota a causa del ritmo frenetico della vita che in essa si svolge. Spuntino ad un ristorante turco e la giornata si conclude al MoMA un esempio di architettura museale unico nel suo genere. L’ edificio è stato rinnovato e ora dispone di sei piani espositivi, quasi il doppio del vecchio museo. Il MoMA è stato il primo a includere nella sua collezione oggetti pratici; essi vanno dagli elettrodomestici agli impianti stereo, dai mobili alle lampade. La sezione Architettura e Design è ubicata al terzo piano dove l’ Italia la fa da padrona infatti innumerevoli sono le opere di designers italiani. Pensate è esposta persino uno scooter Vespa della Piaggio! Sostiamo a lungo nel giardino delle sculture Abbey Aldrich Rockefeller che è una vera oasi di pace.
E’ quasi sera e passiamo le ultime ore a New York in Times Square: alle 23.30 si parte da Newark per l’ Italia…..O almeno si dovrebbe partire! Il volo è stato cancellato! Che si fa? Si resta a Newark fino a domani a spese dell’ Alitalia! Un imprevisto prolungamento del viaggio che non ci dispiace e che trascorriamo in allegria con amici italiani costretti come noi a rimandare la partenza.
-26 agosto
Le alternative di partenza sono o in aereo Alitalia alle 17:30 ora locale per Roma o Continental alle 23:00 per Milano. Optiamo per Roma, oltretutto saremo più vicini a Napoli. Stavolta accettano di imbarcare i bagagli a mano vale a dire l’ attrezzatura fotografica ed il trolley con gli acquisti fatti.
Il viaggio per fortuna è tranquillo. Arriviamo a Napoli il 27 agosto alle 13:00 ora locale e riscontro che una valigia ha subito un tentativo di apertura forzata ed un’ altra non è arrivata. Poco male, in quest’ ultima vi era solo biancheria sporca . L’ indomani mi telefonano dall’ aeroporto per comunicarmi che la valigia è arrivata: chissà che non abbiano mandato la biancheria in lavanderia….
Ci auguriamo che questo nostro diario di viaggio serva a invogliare qualcuno a visitare New York, per assaporare la Grande Mela, per essere in luogo speciale dove ci siamo sentiti al centro del mondo. Potete odiarla o amarla ma non si può rimanere indifferenti al fascino senza tempo di New York.
Il nostro video risulterà poi vincitore alla trasmissione
“ALLE FALDE DEL KILIMANGIARO” nella gara “Turisti-registi” !