Questo viaggio è nato per caso, in terra d’Egitto, insieme ad amici incontrati casualmente in un forum di viaggi e con i quali è nata una bellissima amicizia. Questa è la nostra terza vacanza insieme.
Chiacchieravamo come sempre di mete già viste o da vedere finchè Franco ha iniziato a raccontarmi del suo viaggio in Marocco con un tale entusiasmo che da allora, ancora sotto l’ombrellone, ho iniziato ad abbozzare quello che poi si è rivelato essere un sogno ad occhi aperti, perché questo è stato il Marocco per me, un sogno ad occhi aperti.
E così eccoci, appena sei mesi dopo il rientro da Marsa Alam, con la valigia pronta, destinazione Marrakech, dove Hassan di Merzouga Experience ci aspetta per farci visitare il suo meraviglioso paese in 8 giorni.
Ci attende subito una calda ospitalità, Hassan ci accoglie con un vassoio di squisiti pasticcini fatti in casa.
Dopo aver lasciato i bagagli al Riad Alida cominciamo la visita di Marrakech. Mi piace ricordarla come la città dai mille odori, perché questa è l’impressione che mi ha subito dato. Nell’aria si mischiano odori di cibo, di spezie, di smog, di sudore di uomini e cavalli che scarrozzano i turisti in giro per la città. Il traffico è incredibile, è un caos ma è un caos organizzato, come dice Cristina.
Visitiamo le Tombe Saadiane, il palazzo Bahia, la Koutubia, i giardini Menara. Ci incamminiamo nei souk, dove facciamo i primi acquisti, per poi finire la giornata nella mitica Piazza Djeamma El Fna. Come descrivere questo luogo, patrimonio dell’Unesco … Un enorme circo all’aria aperta, dove trovi di tutto, dove i suoi abitanti sembrano essere usciti da un film; cantastorie, incantatori di serpenti, venditori di dentiere, donne velate che ti fermano per farti il tatuaggio all’hennè …. Ho visto questa immagine nel racconto che mi ha fatto l’amico Franco e questa è l’immagine che mi ha subito fatto innamorare del Marocco.
Ci beviamo un’ottima spremuta, per la modica cifra di 40 centesimi.
2° giorno – Verso Meknes, circa 400 km
Prendiamo l’autostrada. Mi colpisce subito il paesaggio che ci accompagnerà per tutti i 400 km. Infinite distese di verdi prati con fiori di ogni colore, dove sostano qua e là pastori con i lori greggi di pecore. Sembra un quadretto, è tutto così ordinato e pulito.
Arriviamo a Meknes ed iniziamo la visita insieme a Said, la nostra ciclonica guida che ci travolge con la sua simpatia. Visitiamo il mausoleo di Moulay Ismail, decorato da bellissime ceramiche e stucchi, i granai e le antiche scuderie, dove vi erano alloggiati 12.000 cavalli. Molto molto bella questa città imperiale. Said ci ha pienamente trasmesso l’amore e la passione per il suo paese. Felici e soddisfatti ci dirigiamo verso il Riad Zahraa. Inizia a piovere e fa freddino, ci sono solo 5 gradi, brrrr!
3° giorno – Fes
Partiamo sotto la pioggia e questo purtroppo non ci permette di visitare le rovine di Voulibis; c’è molto fango e così decidiamo di fare solo una veloce sosta per scattare qualche fotografia. Proseguiamo verso Fes.
Anche qui la strada è uno spettacolo per gli occhi. Facciamo una sosta in un meraviglioso punto panoramico; scattiamo un sacco di foto e ne approfittiamo per comprare datteri e arance da un contadino al lato della strada.
Eccoci a Fes, dove Aziz ci attende davanti al Palazzo Reale. Magnifico con le sue porte dorate! Proseguiamo attraverso il quartiere ebraico, attraversiamo la porta Bab Boujeloud, decorata con piastrelle color oro e blu (bellissima!) e ci dirigiamo verso la medina.
Solo alla fine del viaggio ci renderemo conto che questa è la più bella tra tutte. 46 km di vicoli, e infatti Aziz ci raccomanda di stare vicini perché se uno di noi si perde ci vogliono giorni per trovarlo, così ci racconta con un sorriso!
In questi vicoli sopravvivono antiche arti e mestieri; arrotini, falegnami, tintori, tessitori, calderai. Che fascino! Stupende e coloratissime le stoffe, lavorate a mano. Ci facciamo tentare e compriamo diverse pashmine e copriletti.
Proseguiamo verso le concerie. Sembra un girone dell’inferno dantesco, rimaniamo impressionati dalle condizioni dei lavoratori, immersi fino alla vita nelle vasche di pietra senza alcuna protezione. Visitiamo poi la Medersa Bou Inania, arriviamo all’ingresso della Moschea Karaouyne, che può ospitare oltre 22.000 fedeli e successivamente ci dirigiamo a una fabbrica di ceramica, dove ci vengono mostrate le diverse fasi della lavorazione degli oggetti in ceramica. Anche qui ci facciamo tentare dallo shopping!
Dopo le ceramiche è la volta dei tappeti. Bellissimi e coloratissimi manufatti. Ci vogliono mesi di lavoro per realizzare un tappeto. Terminiamo la visita con il solito buonissimo thè verde e un sorriso. E’ fantastica questa gente!
La giornata è quasi terminata e così ci dirigiamo al Dar Cordoba per la cena e la notte. Bellissima la sistemazione scelta per noi da Hassan, la più bella di tutte. Io ho una camera con un letto a baldacchino; ho sempre sognato di dormirci!
Le giornate sono veramente molto intense e siamo stanchissimi. Prima di partire Cristina ci diceva che alle 9 di sera ci sarebbe caduta la testa nella minestrina dalla stanchezza. Aveva ragione! Cadiamo tutti in un sonno felice e profondo; siamo emozionati, domani ci aspetta la giornata che abbiamo sognato per mesi … il deserto!
4° giorno – Da Fes a Merzouga
Dopo la ricca prima colazione (con pane, Nutella e tanto altro …. eh sì, ce la siamo portata in giro tutta la settimana la Nutella!) partiamo, attraversando sempre fantastici paesaggi. Ci fermiamo per una breve sosta a Ifrane (1.650 metri). E’ una deliziosa cittadina che viene chiamata la Svizzera del Marocco, e infatti l’architettura delle case lascia pensare a un paese tipicamente svizzero. Qui nidificano le cicogne, ogni tetto è abitato.
Non pare davvero di essere in Marocco! Questo paese continua a sorprendermi!
Proseguiamo e facciamo un’altra sosta alla Foresta dei cedri. Qui ti aspetti di vedere sbucare marmotte e scoiattoli e invece …
Sostiamo per una buona mezz’ora e diamo da mangiare le noccioline alle simpatiche scimmiette.
Torniamo sul 4×4 e continuiamo a macinare km su km; ci fermiamo alle stupende Gole del Ziz e poi via di nuovo verso Merzouga, alle porte del deserto.
Questo tratto di strada lo ricordo ora come il più faticoso in assoluto, sembra di non arrivare mai ma poi ti accorgi che stai per arrivare, il paesaggio comincia a cambiare.
Finalmente ci siamo, arriviamo poco prima del tramonto all’hotel dove lasceremo i nostri bagagli e dove ci aspettano le navi del deserto, che ci condurranno al campo tendato dove passeremo la notte.
Il tragitto dura un’oretta e mezza; il sole sta calando e pian piano si fa sempre più buio. Ci godiamo il silenzio tra le dune, ogni tanto qualcuno di noi impreca per il “mal di sedere” …
Arriviamo al campo tendato, perfettamente organizzato; non mi aspettavo di certo di trovare un letto anche nelle tende. Ceniamo sotto un cielo colmo di stelle e accendiamo un falò. La notte è piacevole, non fa freddo.
L’indomani la sveglia è alle 5.30 ma non è una fatica alzarsi così presto, non vediamo l’ora di ammirare l’alba. Riprendiamo i dromedari, per poi fermarci ai piedi della grande duna, alta più di 200 metri.
Che fatica arrivare in cima ma una volta arrivati lassù la magia è totale. E’ difficile descrivere con le parole quello che si prova. Osserviamo i colori che cambiano continuamente man mano che sorge il sole. E’ quasi un peccato lasciare le orme del nostro passaggio sul manto di sabbia, che si colora e diventa sempre più rosso.
Ne è valsa la fatica, lassù solo noi sette, per noi l’unico rumore è il vento ed è così che va vissuto il deserto.
Grazie Hassan, grazie che ci hai tenuto lontano dalle solite comitive urlanti.
Abbiamo atteso e sognato questo momento per mesi. Un’esperienza indimenticabile, che porterò sempre nel cuore.
Lasciato il deserto il viaggio prosegue.
5° giorno – Gole del Todra, Valle del Dades, Valle delle Rose
La destinazione di oggi è la Valle delle Rose. Ci fermiamo al villaggio di Kamlia, famoso per i suoi abitanti provenienti dall’Africa nera e per la loro musica. Io e Lorenza ci esibiamo pure in un buffo balletto con loro.
Arriviamo a Rissani, un tempo la capitale economica del Marocco e il centro di partenza delle carovane per il deserto e attraversiamo un mercato. Osservo incuriosita queste donne, coperte con il velo nero dalla testa ai piedi, intente nei loro acquisti. Mi paiono così distanti dal nostro mondo.
Successivamente prendiamo la strada per le gole del Todra, dove è stato girato il film Lawrence d’Arabia. Il bellissimo cielo blu crea un contrasto incredibile con le rocce color ocra.
La strada che prosegue verso la Valle delle Rose è tutta un susseguirsi di campi coltivati, frutteti e palmeti e noi non finiamo di meravigliarci. Anche qui predomina il verde in netto contrasto con la terra rossa e il cielo blu. In serata arriviamo in una stupenda kasba, Kasbah Ait Moussa, dove passeremo la notte. Ceniamo e alle 9 e mezza di sera siamo tutti nelle nostre camere a riposare, in attesa di nuove meraviglie da vedere!
6° giorno – Valle delle rose, Ouarzazate, Cascate di Ouzoud
Lasciamo la Valle delle Rose, con la speranza di poter tornare un giorno nel mese di maggio per vedere la valle fiorita del suo prezioso fiore e percorriamo la strada delle 1.000 kasba.
Visitiamo la Kasba Amridil. Anche qui le foto si sprecano. La giornata è stupenda, in lontananza si scorgono le montagne dell’Atlante innevate che creano un bellissimo contrasto con i verdi palmeti. Che spettacolo!
Dopo questa sosta il viaggio prosegue; arriviamo a Ouarzazate, cittadina molto moderna e famosa per gli studi cinematografici; facciamo solo una breve sosta e successivamente arriviamo alla kasbah di Ait Ben Haddou, famosissima perché qui vi hanno girato il film Il Gladiatore, oltre a numerosi altri film (Il thè nel deserto, Il gioiello del Nilo, La mummia ed altri ancora). Non mi stupisce, questi paesaggi sembrano fatti apposta.
In serata arriviamo alle Cascate di Ouzoud, che visitermo all’indomani.
7° giorno – Cascate di Ouzoud – Essaouira
Un’altra giornata che io personalmente ho tanto atteso, tant’è che nei mesi precedenti il viaggio ho così poco stressato i miei compagni di tour per vedere queste cascate che alla fine mi ci hanno portato per sfinimento.
Sono stata ampiamente ripagata.
La visita a queste cascate richiede non più di un paio d’ore (escluso shopping, che si può effettuare durante il percorso dall’alto verso il basso, ai piedi delle cascate, nelle numerose botteghe). Ci sono anche tanti ristorantini ma noi dobbiamo ripartire, destinazione Essaouira, dove arriveremo nel tardo pomeriggio.
Essaouira è una graziosa cittadina sull’Atlantico. C’è sempre molto vento, infatti è una meta famosa per i surfisti. Facciamo un giro per i vicoli e arriviamo al mare, dove ci sono enormi cavalloni che si infrangono sugli scogli. Questa zona è famosa anche per il prezioso olio di Argan, estratto dalla omonima pianta, che cresce in queste zone. Sono numerose le cooperative di donne che lavorano il prezioso frutto e ovviamente non manchiamo di acquistarlo in uno dei tanti negozi che lo vendono.
Purtroppo il giorno dopo non riusciremo a gustare il buono e famoso pesce al porto, pescato e cotto al momento, perché un acquazzone ci costringe ad anticipare il ritorno verso Marrakech.
8° giorno – Marrakech
Ritorniamo a Marrakech, inseguiti dal temporale. Ci buttiamo in Piazza El Fna per l’ultimo saluto, l’ultimo ottimo tajine al pollo e limone, l’ultimo giro nei souk, l’ultimo souvenir da comprare.
L’indomani il nostro volo parte all’alba, una meravigliosa alba di sole e cielo blu, ma noi dobbiamo andare, stravolti dalla stanchezza ma felici e con il cuore pieno delle meraviglie che abbiamo visto. Partiamo con una solenne promessa …. ritorneremo, per vedere ancora le tante meraviglie che offre questo paese! Arrivederci Marocco!
Note: un ringraziamento ad Hassan di Merzouga Experience, bravissimo professionista ed esperto guidatore che instancabilmente ci ha fatto scoprire il suo meraviglio paese attraverso 2.300 km e grazie alla calda ospitalità del popolo marocchino, che ci ha sempre fatto trovare un buon thè verde e un sorriso.