M scuso in anticipo perché il diario che segue è di un viaggio effettuato nel 2011, che avevo preparato una volta tornata ma che poi, per varie vicissitudini non ho potuto completare e pubblicare. Spero che possa risultare interessante e utile lo stesso per la comunità dei viaggiatori: Finalmente arriva il 21 Maggio. Dopo più di un anno di gestazione del viaggio, siamo alla partenza. La sveglia suona alle 03.30, un caffè veloce e via verso l’aeroporto di Bologna. Arrivati all’ aeroporto di Parigi, il Charles De Gaulle, rischiamo seriamente di non arrivare in tempo all’ imbarco, poiché non abbiamo trovato il modo di prendere la navetta per il terminal !! Di corsa ci avviamo verso il nostro terminal, ma arrivati davanti al controllo documenti ci ferma una marea umana !! Non ce la faremo mai!! Per fortuna un impiegato dell’aeroporto controlla le carte di imbarco e ci smista verso una fila molto più corta. Arriviamo al nostro gate con l’imbarco già iniziato ma fortunatamente in tempo !! Il volo procede tranquillissimo e quando sorvoliamo la Groenlandia grazie al cielo sereno, possiamo ammirare la magnifica distesa di ghiaccio. Anche le terre del Canada, con i laghi, montagne e fiumi si fanno ammirare nella loro piena bellezza e ci aiutano a trascorrere le ore del viaggio. Dopo una lunga attesa all’ aeroporto di Seattle, e il primo Hamburger americano, ci imbarchiamo con l’Alaskan Airlines per Las Vegas dove arriviamo alle 20.30 circa ora locale. Piuttosto stanchi, andiamo al nostro albergo (Summer Bay Resort Las Vegas) che consiglio caldamente (Prenotata via Booking.com una suite con 2 camere da letto, ognuna con un ampio bagno, cucina, salotto con camino e lavanderia) Andiamo subito in piscina e hot-tub per un bagno ristoratore prima di andare a letto. La mattina dopo siamo pronti per esplorare Las Vegas. Ci avviamo a piedi verso il Bally dove facciamo una ottima colazione e ben rifocillati affrontiamo la Strip con la sua folla, gli alberghi e i casinò. E’ difficile descriverla, per chi non l’ha mai vista, ma il kitsch delle riproduzioni è portato così all’estremo che diventa quasi arte, mentre gli edifici originali sono spesso veramente belli, esemplari di un architettura modernissima. Gli interni degli hotel fanno a gara nel lusso e nella magnificenza: dal giardino tropicale (Mirage ) alla spiaggia caraibica ( Mandala Bay) ai leoni ingabbiati e molto annoiati ( Mgm) o l’acquario gigantesco. Alla sera ammiriamo lo spettacolo delle fontane davanti al Bellagio dopo aver visto anche le sirene incantatrici del Treasure Island. La mattina dopo ci rechiamo al noleggio auto in aeroporto (Dollar prenotato via E-noleggio) dove sono veramente rapidissimi nelle formalità e ci rechiamo nel garage dove ci fanno scegliere tra tre auto dello stesso modello (Chrysler Town & Country – costo € 351,00 compreso di secondo guidatore, pieno di benzina, assicurazione suppletiva a copertura autista e passeggeri). L’auto è veramente nuova e si rivelerà perfetta e comodissima. Ci avviamo per la strada e ci fermiamo al primo distributore dove acquistiamo frigo portatile, acqua, bibite, stuzzichini vari e ghiaccio.
La nostra meta è il North Rim del Gran Canyon e la prima parte del percorso è sulla Hwy 15 che abbandoniamo per la 89 e successivamente la 67, in un susseguirsi di paesaggi desertici, con maestosi plateau rocciosi con tutte le sfumature di colore dall’ocra al rosso, per poi attraversare boschi e foreste interrotti da larghi spiazzi erbosi dove ogni tanto avvistiamo qualche cervo. Finalmente arriviamo al North Rim dove prendiamo possesso della nostra ‘log cabin’. Fa piuttosto fresco ed è corroborante sedersi fuori dal Lodge ad ammirare il Gran Canyon che si estende davanti a noi in tutta la sua silenziosa potenza. Per prima cosa però ci preoccupiamo di prenotare la cena nell’unico ristorante presente sia per la sera stessa che per il giorno dopo. Dopo aver fatto i brevi sentieri che dal lodge ti offrono delle meravigliose vedute del Canyon ed aver goduto la visuale del tramonto, piuttosto affamati andiamo a cena. Dopo, ci fermiamo al saloon, dove gustando un drink, ci concediamo una partita di Ma-jhong. Non siamo gli unici, un altro gruppo sta giocando a carte. La mattina, dopo una frugale colazione al quello che è diventato il ‘nostro’ saloon (la sera prima abbiamo fatto la chiusura) ci accingiamo ad affrontare la prima parte del sentiero che arriva in fondo al Canyon, il North Kaibab Trail. Percorriamo circa poco più di un miglio scendendo sempre e ci troviamo ad ammirare il Gran Canyon da dei magnifici view point. Decidiamo di ritornare indietro, temendo di chiedere troppo al nostro fisico non proprio atletico, ma in realtà riusciamo a percorrere la salita di ritorno molto tranquillamente. Probabilmente la prossima volta che capiterò da queste parti, tenterò di proseguire per questo sentiero ancora per un po’. L’intero sentiero non può essere fatto se non pernottando la notte nel fondo del Canyon perché è un percorso troppo estenuante da fare in una unica giornata! Dopo esserci rifocillati al dely, prendiamo la macchina e percorriamo la strada che costeggia il Canyon fermandoci ai vari view points indicati. Attraversiamo, in questo percorso, una notevole porzione di foresta bruciata che, con i suoi tronchi carbonizzati, crea un paesaggio inquietante. Ogni volta che ci fermiamo, la vista risulta emozionante. Di ritorno da questo bel giro andiamo al ristorante del Lodge a cena e dopo a letto, poiché la mattina dopo dovremo riprendere l’auto e dirigerci verso Page.
↧
USA: Parchi Southwest & Las Vegas – West coast da San Francisco a Seattle
↧