Stanotte non riuscivo a dormire, per non infastidire i vicini ho inserito gli auricolari al portatile ed ho ascoltato “Lontano” di Tomasz Stanko Quartet (cd scoperto grazie al mio caro amico Rui a Dublino). Ancora stesa a letto, il mio sguardo vagava in cerca di qualcosa sulla libreria nella mia stanza fino a quando non si è soffermato sullo scaffale dei viaggi, lo chiamo così perché è la mensola dove conservo gelosamente le mie amate e deformate moleskine, le mappe dei sentieri percorsi e le guide oramai quasi illegibili per le sottolineature e le annotazioni. Scorgo quella del mio viaggio di lavoro a Wien (Vienna), mi alzo e la vado a prendere. La apro con molta attenzione, è dal 2011 che non la sfogliavo, per non far cadere i soliti bigliettini, fiori oramai secchi e altri ricordi di quel viaggio. Un viaggio non programmato, sorto per caso grazie ad un invito ad una conferenza, e visto che non avevo mai visitato Vienna decido di prolungare la mia permanenza.
Il mio soggiorno austriaco comincia il 14.09.11, allle 10h19 ero al gate 26 dell’aeroporto di Lisbona in attesa del mio volo…..
“Sono al gate 26 in attesa del mio volo verso Dussendorf. Il volo parte con 30’ di ritardo, spero vivamente che recuperi in volo. Il velivolo non è una grande cosa, unica nota positiva è che a bordo non ci portano il solito triste e deprimente panino ma addirittura la pasta (penne al sugo, olive nere e mozzarella). Trovo eccessivo il costo del biglietto per un semplice B737 con sedili minuscoli e a prova di dieta ferrea.
Il secondo volo è stata un’odissea, eccessivi controlli all’aeroporto che nemmeno nel periodo post 11 settembre a NY avrebbero fatto. Ci fanno finalmente salire a bordo ma ci tengono bloccati, senza forninci spiegazioni, più di un’ora in una scatoletta di tonno. Una cosa oltraggiosa inoltre è aver acquistato e pagato profumatamente un biglietto Lufthansa, tramite Edreams, e alla fine scoprire di viaggiare su Eurowings. Ingannevole anche il check-in online dove risultavano 6 posti per fila ed alla fine era un velivolo CRJ900 con 4 posti!!!
Arriviamo con 1 ora e 15 minuti di ritardo, cerco il treno per raggiungere il centro, sbaglio a comprare il biglietto ma ci guadagno, con soli 10€ arrivo in città in 15 minuti.
Uscita dalla stazione decido di prendere un taxy, ancora non sono riuscita a scorgere l’imponente città di Sisi. Ho avuto proprio un’ottima idea, durante il tragitto Vienna è un gioiello che si svela pian piano dinanzi i miei occhi.
Arrivo al mio alloggio “Pension Andreas” centralissimo, lo consiglio vivamente. Lascio il bagaglio al volo e mi precipito con la mia inseparabile Nikon D90 per strada. Prima tappa (a due minuti a piedi dalla pensione) il Rathaus, magnifico, imponente e perfettamente illuminato, dinanzi l’Opera. Attraverso il piccolo parco che li divide e mi reco al famoso “Cafe Landtmann” e chiedo un Überstürzter Neumann (tutte queste consonanti per un caffè doppio con panna). Leggo nel locale che lo storico caffè fu inaugurato il 01.10.1873
15.09.11
Mi sveglio dopo una notte di sonno profondo e riposante. Ricca colazione in pensione e vado all’Università per il check-in del congresso. Dopo il dovere il piacere: faccio un giro verso il Rathaus e il Parlamento che mi ricorda la magnifica Grecia.
Purtroppo il dovere mi richiama e torno all’università. Dopo un pranzo soft al campus io e una collega decidiamo di fare un po’ le turiste. Arriviamo al Gaber con la statua della peste, tutta in oro luccicante, passiamo per la cattedrale, non ci entusiasma molto, curioso però l’occhio massonico quasi posto sull’altare. Uscite decidiamo di visitare un’altra chiesa, la St. Peter, chiesa a pianta circolare, molto suggestiva. Dopo i km percorsi alla scoperta di vicoletti fuori dalle tratte turistiche, facciamo un salto da “Demel“: famosa pasticceria viennese (carissima). Rincamminandoci verso l’università passiamo rapidamente al Hufborg e al Volksgarte dove troviamo la statua di Sisi.
Per un paio d’ore siamo bloccate al congresso ma appena concluso fuggiamo verso il MuseumQuarter e prendiamo per la prima volta la metro. Vediamo due esposizioni interessantissime: la prima sul mio amore Salvador Dalí e la seconda dedicata a Swankmajer (all’epoca non lo conoscevo bene, da quel giorno ho cercato e visto tutti i suoi video). Uscite dal museo affamatissime e cerchiamo un posticino per cenare, ci siamo imbattute in un cinese che viste le nostre scarse economie ci va di lusso perché è economico e con porzioni abbondanti.
16.09.11
Sveglia e colazione da signori. Dedico la giornata ad una deambulazione in solitaria, è una cosa che mi piace molto durante i viaggi. Riesco in mezza giornata a visitare: Hafburg (esterno), Helden Plaza, Josef Plaza, Albertine, Cafe Mozart, Opera, l’hotel Sacher, dove degusto la famosa Sacher Torte (vedi foto), e Schwarzenberg con il morningline, la fontana e il monumento ai caduti.
Ritorno un po’ stanca in stanza, decido di riposarmi una mezz’oretta visto che nel primo pomeriggio devo recarmi all’università. Pranzo un toast rapido nel verdeggiante campus, il clima è stupendo e approfitto per mangiare all’aperto ai tavolini del Solettl. Dopo la conferenza mi trattengo per il cocktail e per fare due chiacchiere con colleghi sparsi per il mondo che difficilmente incontro personalmente durante l’anno.
Libere dagli impegni lavorativi, io e una mia collega prendiamo il tram e andiamo al Kussenstrasse dove c’è il villaggio di uno strambo architetto, Friedensreich Hundertwasser, che mi ricorda un po’ Gaudì. La giornata è stata molto intensa la mia collega torna in hotel, io faccio un salto in stanza per scaricare le foto, scrivere sulla moleskine e rinfrescarmi per la cena in solitaria. Ricordo si esser passata ieri sera vicino un ristorante tipico austriaco il “Zur Bohmischen Kuchl“. Entro e per mia grande sorpresa alle pareti trovo le foto di attori del cinema famosi. Ceno un bohemiam bread dumpling roasted with eggs and mixed salad: buonissimo! Erano pezzetti di pane fritto con frittata e insalatone per un regimento.
Sul pittoresco menù leggo “Liebe Geht Durch Den Magen” (…love goes throught the stomach). Faccio amicizia con i miei vicini di tavolo, una simpatica coppia austriaca. Mi hanno offerto il dolce e ci siamo scambiati i contatti.
17.09.11
Giornata dedicata al Belvedere.
Incontro due colleghe e andiamo insieme. Usciamo abbastanza deluse dalla minuscola sala dedicata a Klimt e dal palazzo poco sfarzoso (come lo possano paragonare alla regia di Caserta non lo capisco). Deludenti anche i giardini. Sinceramente per chi ha poco tempo per visitare la città consiglio di escluderlo dalla lista.
Ci rifacciamo a pranzo nella vecchia birreria conventuale il “Salm Brau“. Dopo il mega pranzo saluto i miei colleghi e torno in stanza per riposarmi un po’, desisto dal tour organizzato dall’università visto che durante le mie varie deambulazioni ho visto quei posti almeno 3 volte. Alle 20 ho appuntamento sulle scale dell’antica università con una collega per andare a cena al famosissimo ristorante “Piaristenkeller“.
Dopo giorni di economie possiamo anche cenare lussuosamente l’ultima sera e poi ci sono i cappelli di Sisi!!!
Abbiamo mangiato benissimo, il cameriere – di nascosto – ci fa vedere e provare i cappelli appartenuti a Sisi. Che ultima notte da sogno!!!
18.09.11
Finisco di preparare i bagagli, oggi si parte: che tristezza. Sarei rimasta volentieri un’altra settimana. Mi dispiace lasciare questa città, stava per cominciare ad esser familiare. In questo momento, mentre scrivo sulla mia moleskine, mi trovo sulla panchina difronte il portone della casa/studio del Dr. Freud, in attesa che mi raggiunga una collega.
Visitiamo la casa-museo del famoso psichiatra che ci delude tantissimo. Non la consiglio se avete poco tempo a disposizione. Intanto mi raggiunge un ragazzo che ho conosciuto all’università e prendiamo un caffè insieme, il mio ultimo brodino austriaco. Dopo scappo che la mia collega mi aspetta per prendere il treno che ci porterà in aeroporto. Quasi perdevamo l’aereo….”
Alcuni consigli per chi volesse visitare la città:
1- scarpe comode, si gira tutta a piedi con facilità;
2- non consiglio la card per i trasporti (fate due conti per i biglietti dei musei);
3- imperdibile la cena al Piaristenkeller;
4- perdetevi per il centro.