(Piccola premessa: ho iniziato questo diario poco dopo il ritorno, ma poi, tra una cosa e l’altra, è rimasto lì accantonato… I miei tempi di scrittura negli ultimi anni si sono dilatati sempre più! Nel frattempo la scorsa estate Rodi è stata vittima di terribili incendi in molte aree, probabilmente alcune zone che ho descritto in questo diario ne sono rimaste colpite).
Dopo due anni di vacanze e viaggi rigorosamente in mete a poche di ore di auto, nell’estate 2022 volevamo assolutamente riprendere a fare qualche viaggetto un po’ più serio e salire finalmente di nuovo su un aereo.
Abbiamo valutato diverse opzioni per il periodo a disposizione (i primi giorni di giugno), dalla Scozia a Cipro passando per la Puglia, ma alla fine incrociando orari e costi dei voli e prezzi del noleggio auto l’ha spuntata Rodi. Eravamo già stati a Rodi nel 2006; un’isola che ci era piaciuta ma che, rispetto ai nostri standard, avevamo girato meno del solito e dove ci sarebbe piaciuto tornare: quale migliore occasione, quindi, per riprendere a viaggiare all’estero dopo due anni di stop?
VOLO
Volo prenotato agli inizi di aprile con Ryanair da Bergamo: partenza il 3 giugno e ritorno il 10; spesa totale per due, comprensiva di due bagagli da stiva, 292 euro.
Entrambi i voli sono stati puntuali e senza contrattempi.
ALLOGGI
Come sempre in Grecia abbiamo cercato un appartamento: prenotato un monolocale (o meglio detto “studio”) presso Villa Olive Grove, ad Afandou. Monolocale spartano ma pulito, con balcone privato e in una zona molto tranquilla, ma al tempo stesso comoda per raggiungere in pochi minuti di auto spiaggia o locali. Spesa per una settimana 227 euro, ottimo prezzo! Il proprietario è stato sempre molto disponibile.
Afandou è anche una buona posizione per girare l’isola.
SPOSTAMENTI
Tramite il nostro padrone di casa abbiamo affittato una Kia Picanto con Auto Tour Car Rentals per sole 200 euro (assicurazione compresa). Le tempistiche di ritiro e restituzione, direttamente in aeroporto, sono state davvero rapidissime.
RODI
Rodi è la quarta isola della Grecia per dimensioni e la maggiore del Dodecaneso. Si trova non lontana dalle coste turche e il suo interno è collinare e montuoso (raggiunge quasi i 1300 metri). Le spiagge più belle e famose sono esposte a est, a ovest, invece, complice il vento, il mare è un po’ meno praticabile, salvo alcune zone più riparate. E’ un’isola che offre molte alternative: spiagge, siti archeologici, zona naturali, paesini tipici e centri turistici. Tutti i gusti possono essere soddisfatti a Rodi.
D’estate può essere molto calda: se possibile meglio optare per maggio, giugno o settembre (oltre a un clima più sopportabile si dovrebbe trovare anche meno ressa; anche se, devo ammettere, noi a inizio giugno abbiamo comunque trovato temperature da piena estate e tantissima gente, cosa che non ci aspettavamo). A giugno abbiamo anche trovato un’isola piena di fiori.
L’isola è stata occupata dall’Italia per molti anni (dal 1912 sino alle fine della seconda guerra mondiale), quindi molti sono i resti storici dell’epoca fascista.
Anche in Grecia i prezzi sono aumentati, ma tutto sommato abbiamo trovato l’isola ancora economica e molto competitiva, soprattutto per quanto riguarda il mangiare.
3 GIUGNO
Partenza in perfetto orario da Bergamo. Strano tornare in aeroporto e riprendere un aereo dopo più di 2 anni…
Siamo atterrati a Rodi alle 18.30, quindi tra attesa bagagli, ritiro auto e sistemazione a Villa Olive era già ora di cena, ci siamo così fiondati a Kolymbia, località vicina dove speravamo di trovare una taverna. A dire il vero abbiamo visto più ristoranti cinesi e griglierie, ma alla fine abbiamo individuato anche la nostra agognata taverna. E finalmente Grecia dopo due anni di attesa!
4 GIUGNO
Dopo una colazione fin troppo abbondante ad Afandou, come prima tappa ci siamo diretti verso nord alle Terme di Kallithea, una struttura costruita ai tempi dell’occupazione italiana e in seguito restaurata. L’ingresso costa 4 euro a persona ed è possibile ammirare fontane, mosaici, giardini. E’ presente anche una bella baia rocciosa, che invitava decisamente a fare snorkeling (anche se noi non ne abbiamo approfittato).
Il caldo iniziava a farsi sentire, quindi abbiamo deciso di passare qualche ora a Epta Piges (le Sette Sorgenti): andando verso l’entroterra, non lontano da Kolymbia, si trova questa zona alberata dove sgorgano appunto sette sorgenti, da cui il nome. Oltre ad un negozio di souvenir (al cui interno si trova un inquietante pitone) c’è una bella taverna ombreggiata ed è possibile osservare pavoni che scorrazzano allo stato brado (ma questa è una peculiarità di molti luoghi a Rodi). Una delle attrazioni di Epta Piges è un tunnel basso, stretto e buio che attraversa la collina e conduce ad un laghetto; nel tunnel si cammina inoltre con i piedi a mollo nell’acqua. Ma si tratta di una esperienza che avevamo già provato 16 anni fa e direi che una volta basta e avanza! Stavolta al laghetto ci siamo andati dal sentiero; c’era anche un gruppo di Inglesi che faceva il bagno.
Abbiamo concluso la giornata facendo il primo bagno della stagione ad Afandou: la spiaggia di Afandou è lunghissima e con tanto spazio a disposizione, ma non è certo il genere che piace a noi, quindi non ci siamo più tornati nei giorni successivi. Una cosa curiosa: in spiaggia ci sono dei bunker! Sulle isole del Dodecaneso e dell’Egeo Nord-Orientale ci è spesso capitato di vedere aree militari, vista la vicinanza con la Turchia, ma i bunker in spiaggia mi mancavano!
5 GIUGNO
Essendo domenica, giorno in cui si spostano anche gli abitanti del luogo, abbiamo preferito evitare le zone più famose e gettonate: ci siamo quindi diretti verso ovest, destinazione Castello di Monolithos. Lungo la strada nell’entroterra ad un certo punto, in maniera del tutto inaspettata, abbiamo visto dei cervi! Chi se li aspettava i cervi a Rodi! In realtà al porto ci sono due statue con alla sommità dei cervi, i quali secondo una leggenda liberarono l’isola da una invasione di serpenti… quindi forse così insoliti non sono!
Arrivati a Monolithos ci inerpichiamo su per i resti del castello, per godere soprattutto della vista.
Abbiamo poi fatto un salto nella vicina spiaggia di Fourni, senza fermarci però a lungo visto sia il caldo sia l’assenza di ombra. Costeggiando il lato ovest dell’isola ci spostiamo verso nord e scendiamo stavolta alla spiaggia di Glifada, sperando di trovare una taverna aperta, visto che la fame iniziava a farsi sentire, ma invano. Abbiamo poi trovato un posto dove fermarci a pranzare spostandoci verso l’interno in direzione Emponas, precisamente Empona’s View: la “vista” del nome non è nulla di che, ma abbiamo mangiato bene spendendo poco e anche a livello di temperatura si stava una meraviglia. Merita una sosta.
Siamo poi tornati verso casa, per concludere la nostra giornata con un po’ di snorkeling a Traganou beach, una spiaggia poco più a nord di Afandou, ma che nella sua parte più settentrionale offre anche un paio di caverne e un angolo ombreggiato. Non sarà la spiaggia più bella di Rodi, ma vista la vicinanza e visto che aveva tutto ciò che cercavamo (rocce, ombra, pesci) è diventata praticamente una delle nostre tappe fisse di fine giornata.
6 GIUGNO
Prima tappa della giornata a Petaloudes. Una delle “attrazioni” più famosa di Rodi è appunto la “Valle delle Farfalle” (petaloudes significa farfalla in Greco), un percorso nel verde (e ombreggiato!) che costeggia ruscelli e laghetti (aguzzate la vista e vedrete sicuramente qualche granchio) e noto perché nei mesi estivi è possibili ammirare migliaia di farfalle notturne adagiate sugli alberi; purtroppo gli inizi di giugno non sono ancora un buon momento per vederle, ne abbiamo avvistate giusto 3 di numero (è anche difficile perché sono marroncine e si mimetizzano sui tronchi) ma visto il costo irrisorio dell’ingresso (3 euro) e il percorso all’ombra vale comunque la pena andarci (e poi noi le farfalle le avevamo viste in abbondanza 16 anni fa).
Consigliati scarpe e abbigliamento comodi, visto che il sentiero è in salita e a tratti sdrucciolevole; una volta in cima è possibile raggiungere il piccolo monastero di Kalopetra.
La giornata era decisamente torrida, quindi dopo Petaloudes abbiamo deciso di spostarci in una zona che potesse essere non eccessivamente calda: abbiamo così raggiunto la collina di Filerimos, non lontana da Rodi Town. Qui si trova una piccola via crucis che culmina nei pressi di una croce da cui si può godere di una bella vista; sulla collina si trovano anche un monastero e un sito archeologico (ingresso 8 euro) che però non abbiamo visitato. Una delle cose che ci ha più colpito di Filerimos è il gran numero di pavoni: saranno stati una cinquantina! E qualcuno ci ha anche deliziato con la ruota…
Anche quel giorno abbiamo concluso la giornata a Traganou con un bel bagno rinfrescante.
7 GIUGNO
Confidando in una giornata meno calda della precedente siamo andati a Lindos. Durante la nostra prima vacanza a Rodi avevamo proprio soggiornato a Lindos, quindi già la conoscevamo bene, ma non eravamo mai saliti all’Acropoli, che vergogna! Quindi bisognava assolutamente recuperare…
Abbiamo trovato parcheggio gratuito vicino alla baia di Saint Paul… a proposito, quanto l’abbiamo trovata cambiata! 16 anni fa era una baia con 10 ombrelloni di numero e una roulotte che fungeva da bar. Ora è diventato un posto abbastanza “chic”, zeppo di ombrelloni e con un vero e proprio ristorante. E’ vero, sono passati tanti anni, ma un po’ ci siamo rimasti male.
Ci sono due strade che salgono all’Acropoli, noi abbiamo attraversato Lindos e fatto la scalinata, che per fortuna per buona parte è ombreggiata. Dall’altra strada è possibile salire anche con gli asini.
L’ingresso all’Acropoli costa 12 euro a testa. Nonostante fosse inizio giugno c’era parecchia gente, d’altronde credo che sia una delle tappe fisse anche dei crocieristi. Evitate gli orari più caldi perché si sta quasi perennemente sotto il sole. La vista è davvero appagante.
Appena fuori dall’acropoli c’è un bar: credo che il proprietario con le sue spremute (a 5 euro l’una) stia diventando miliardario (noi abbiamo contribuito). Ma è davvero in una posizione strategica.
Dopo l’Acropoli abbiamo fatto due passi per i vicoli bianchi di Lindos: quasi sembra di stare in una chora cicladica. Lindos è davvero commerciale e turistica, ma resta pur sempre un gioiellino.
Ci siamo poi diretti verso sud fino ad arrivare a Prassonissi, il punto più a sud dell’isola, zona frequentata perlopiù da chi fa kitesurf e windsurf, a causa del forte vento che spira a ovest della penisola; a est, invece, il mare è calmo. La marea doveva essere abbastanza alta, in quanto buona parte della penisola era sommersa.
Prassonissi è un posto davvero particolare, ma la strada per arrivarci è abbastanza lunga e nell’ultimo tratto monotona, non so se ci torneremmo un’altra volta e non so se la consiglierei con pochi giorni a disposizione.
Sulla strada del rientro abbiamo fatto una sosta bagno a Navarone bay, una baia poco nota (rispetto ad altre a Rodi) ma dai colori fantastici, sita tra Pefki e Lindos; la si raggiunge seguendo le indicazioni per Mitsis Lindos Memories Resort & Spa.
8 GIUGNO
Giornata (o meglio mattinata) dedicata a Rodi town, la cui zona più antica è patrimonio dell’UNESCO. Spostandoci abbastanza presto siamo riusciti a trovare parcheggio gratuito non lontano da uno degli ingressi nella città vecchia; a parte la disponibilità di parcheggio, consiglio di arrivare non troppo tardi anche per godersi qualche momento di tranquillità, prima che la cittadella venga presa d’assalto dalle orde di turisti.
Ci sono molti posti interessanti e visitabili, noi abbiamo deciso di concentrarci sul Palazzo dei Gran Maestri dei Cavalieri di Rodi e, per il resto, di passeggiare tra i vicoli.
Nella città vecchia non mancano poi taverne, bar e locali, ma ovviamente è tutto molto turistico e poco caratteristico, se si vuole pranzare lì il consiglio è partire psicologicamente preparati alla cosa.
Recuperata l’auto abbiamo fatto poi una sosta al Rodini Park: si tratta di un parco ombreggiato alla periferia di Rodi, con i soliti immancabili pavoni. Nulla di imperdibile, va bene giusto per una sosta all’ombra.
Al contrario è imperdibile la baia di Anthony Quinn, a sud di Faliraki: anche in questo caso si tratta di un posto molto turistico e abbiamo anche fatto fatica a trovare parcheggio. Ma i colori sono davvero mozzafiato, esattamente come me li ricordavo (a questo proposito consiglio di visitarla nel tardo pomeriggio).
Bella anche per fare snorkeling. Ribadisco: sarà anche uno dei posti da turismo di massa, ma se è diventata così famosa c’è un perché e per me resta uno dei luoghi più belli di Rodi.
9 GIUGNO
Giornata dedicata alle zone meno battute di Rodi. Abbiamo attraversato longitudinalmente l’isola per raggiungere la costa occidentale, facendo sosta in alcune località, tra cui segnalo Kritinia castle, da cui si gode una bella vista.
Abbiamo poi raggiunto il villaggio più alto dell’isola (a 720 metri), Profitis Ilias: qui tra vegetazione, aria più fresca e un albergo costruito in stile svizzero (ai tempi dell’occupazione italiana, nel frattempo è stato chiaramente ristrutturato), per un momento pare davvero di essere catapultati sulle Alpi.
Da questa zona partono diversi sentieri per escursionisti, ma credo che l’estate non sia la stagione ideale per fare trekking a Rodi.
Nel tornare verso la costa orientale abbiamo fatto una deviazione, attirati dall’aver scoperto la presenza di un lago artificiale, lago di Gadoura.
Tornando avremmo poi voluto raggiungere monastero di Kyra Panagia Tsambika, vicino alla omonima spiaggia, ma la strada super pendente, i 300 gradini e il mio tendine infiammato ci hanno fatto desistere. Peccato perché dicono che lassù la vista sia fantastica.
La giornata alla scoperta di una Rodi più insolita si è poi conclusa nella solita spiaggia di Traganou.
10 GIUGNO
Ultimo giorno di vacanza, ma avendo l’aereo alle 19 e avendo la possibilità di tenere lo studio fino a metà pomeriggio, senza neppure pagare spese extra, ne abbiamo approfittato per fare un ultimo giro.
Prima abbiamo raggiunto i resti del castello di Achangelos, poi abbiamo proseguito verso sud e con una camminata un po’ più impegnativa della precedente abbiamo raggiunto il kastro di Feraklo, da cui si gode una bella vista sia sulla baia verso sud sia verso la spiaggia di Agathi a nord.
Siamo poi tornati verso Anthony Quinn, per rimirarla stavolta dall’alto, dalla chiesetta del Profitis IlIas (omonimo del villaggio di ieri, ma in tutt’altro posto: in Grecia il profeta Elia va per la maggiore!). Il punto panoramico si può raggiungere in auto o con un sentiero da Faliraki.
Insomma c’è chi l’ultimo giorno lo passa facendo l’ultimo bagno e chi preferisce godersi i paesaggi dall’alto!
Dopo un pranzo a Kolymbia. nella stessa taverna della prima sera, era davvero giunta l’ora di tornare allo studio a fare doccia e bagagli e partire destinazione aeroporto.
Tornare a Rodi è stato molto piacevole: certo dopo 16 anni abbiamo trovate molte cose cambiate. Non è forse l’isola greca da cartolina (Lindos esclusa), ma offre molte opportunità, sia per gli amanti della vacanza più balneare sia per chi cerca anche altro da un’isola. Chissà che una volta non ci torneremo in tarda primavera o a inizio autunno per scoprire anche il suo lato più escursionistico.
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