Rodi, l’ isola magica, l’ isola dei cavalieri famosa fin dall’antichità per il mitico Colosso, una delle sette meraviglie del mondo antico, la più grande del Dodecaneso. La città vecchia, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, è una delle città medievali meglio conservate d’ Europa e al suo interno si incontrano Oriente ed Occidente. Fuori dalle sue mura c’è la parte moderna della capitale che rivela il suo aspetto cosmopolita tra magnifiche spiagge, splendido mare, incredibili scorci cittadini, piatti deliziosi ed una esuberante vita notturna. Il nostro viaggio sarà dedicato alla visita di Rodi città, un’escursione a Lindos costruita ad anfiteatro e dominata dall’acropoli situata sulla collina che domina la baia ed un’altra escursione nella valle delle farfalle che vengono qui per riprodursi, una sorprendente riserva naturale unica nel suo genere tra ruscelli e piccole cascate.
17 settembre
Palazzo del Gran Maestro
L’edificio originale andò distrutto nel terremoto del 1856 e quello che vediamo oggi è una ricostruzione del 1940. Nasce come Fortezza nel XIV secolo per poi essere ricostruito durante l’occupazione italiana e destinato ad accogliere Vittorio Emanuele III e Mussolini ma nessuno di essi si recò mai a Rodi; il restauro, tuttavia, si completò solamente nel 1940, a pochi anni dal Trattato di Parigi. Preziosi mosaici dell’isola di Kos abbelliscono le sale che custodiscono magnifici vasi giapponesi, doni dell’ Imperatore Hirohito al Duce.
Al suo interno presenta un grande cortile porticato, lastricato con pietre provenienti dall’ Odeon di Coo.
Gli interni sono decorati da reperti provenienti soprattutto da Rodi e Coo e da mobilio italiano.
Il primo salone ha stalli di coro cinquecenteschi e un mosaico tardo-ellenistico sul pavimento. Simile è il secondo salone.
Nella sala di Laocoonte troneggia una copia dell’omonima scultura.
L’attigua Sala della Medusa ha un mosaico ellenico con la testa della gorgone, vasi cinesi e islamici. La seconda sala a volta trasversale, già ufficio del governatore, è pavimentata con un mosaico paleocristiano del V secolo, proveniente da Kos. La sala più grande è detta “dei Colonnati”, dalle due file d’archi poggianti su colonne che ne reggono il soffitto, ciascuno su un diverso capitello antico di spoglio; vi si trovano mosaici paleocristiani del V secolo. Il mosaico più prezioso è forse quello delle Nove Muse, nella sala omonima. Dopo che i turchi ebbero assoggettato l’isola nel 1522, il palazzo fu adibito a prigione, la cappello divenne stalla e la chiesa una moschea. I Cavalieri si trasferirono nella vicina Malta donata loro dall’imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V e da allora furono chiamati Cavalieri di Malta.
Con l’aggiunta di 2 euro si acquista il biglietto per accedere al percorso sulle antiche mura. Orario massacrante: dalle 12.00 alle 15.00….sotto un sole cocente….Poveri noi!
Come la maggior parte delle mura difensive furono realizzate con la tecnica della muratura a sacco che consente di disporre di una grande massa capace di resistere al cannone e mura esterne lisce per impedirne la scalata. Il panorama sulla città premia la nostra fatica.
Usciamo dalla Porta Akandia e attraversando un piccolo un parco arriviamo alla chiesa di S. Maria del Borgo, o meglio quello che resta, distrutta probabilmente durante l’assedio del 1522. Ne restano in piedi solo le tre absidi e una cappella laterale sul lato sud. Era una basilica a tre navate di cui quella centrale presentava volte a crociera e tre absidi pentagonali con semicupole. Sono visibili i basamenti delle quattro colonne che la dividevano da quelle laterali.
Torniamo sul lungomare ammirando La Porta della Vergine Maria e quella di Arnauld prospicente il Kolona Port e costeggiando il Porto di Mandraki arriviamo alla Moschea Murad Reis del 1522, circondata da un boschetto di eucalipti e palme che ospita tombe di dignitari turchi tutte rivolte rigorosamente ad est. Le varie steli in marmo sono caratterizzate da una pigna per le donne ed un turbante per gli uomini. VI è sepolto Murad Reis comandante della flotta del Saladino. Bianca trova il tutto un po’ lugubre come visita….
Nei dintorni c’è il Palazzo del Governo e il monumento dedicato al Colosso di Rodi ed una specie di cassa armonica ma in muratura.
Visitiamo la Cattedrale dell’ Annunciazione che sorge sulle fondamenta della Chiesa di San Giovanni dei Cavalieri che andò completamente distrutta nel 1856 quando il deposito di polvere da sparo ospitato nei sotterranei esplose. Quando fu ricostruita divenne la cattedrale cattolica dell’arcidiocesi di Rodi, ma nel 1947 fu convertita in chiesa greco-ortodossa. La luce del tramonto che penetra dalle finestre produce particolari giochi di luce sui lampadari di cristallo.
Torniamo stanchissimi in hotel….poi a cena. Giornata piena e faticosa!
18 settembre
Anche oggi una giornata faticosa: il giro delle mura fatto esternamente prima però un “caffè greco” al Socratus Garden poi la visita alla chiesa di S. Maria del Castello.
CHIESA DI S. MARIA DEL CASTELLO
Originariamente a pianta cruciforme e coperta da cupola risale al XI-XII sec ma è stata fortemente rimaneggiata dai cavalieri e presenta oggi marcati lineamenti gotici. Sotto il Gran Maestro Hèlion de Villeneuve (1319-1346) fu infatti trasformata in basilica a tre navate con transetto, la cupola e le volte a botte furono sostituite da volte a crociera innervate da costoloni e assunse il ruolo di cattedrale del rito latino.
Nella parte occidentale della navata centrale sono ancora visibili affreschi, quelli in migliori condizioni raffigurano S.Lucia che richiama chiaramente la scuola senese del XIV sec. e fu probabilmente eseguito nel 1320 da un artista italiano. Sono anche esposti dipinti molto interessanti.
L’annesso museo di arte bizantina è purtroppo chiuso…Ripercorriamo la Via dei Cavalieri e passando per la Porta di S. Antonio usciamo attraversando la Porta D’Amboise e immettendoci sulla strada esterna che costeggia le mura.
Inizia la sequenza dei bastioni e delle porte principali.
PORTA D’AMBOISE
E’ una grandiosa porta dominata dal palazzo del Gran Maestro. È dotata di una tripla cinta difensiva con cammini di ronda, due torrette rotonde ed accesso coperto. Sono in sito i resti di antiche porte in legno borchiato. Fu completata nel 1512. Sulla porta esterna un rilievo di angelo e gli stemmi del gran maestro Emery d’ Amboise.
TORRE DI SPAGNA E TERRAPIENO DI SPAGNA
Posto nella zona sudovest delle mura a fianco della porta di Sant’Atanasio era affidato ai cavalieri della lingua di Spagna.
PORTA DI S. ATANASIO
Prende il nome dalla chiesa che vi si trova addossata all’interno delle mura. D’Aubusson la fece chiudere nel 1501, per questo la porta mostra un minore livello di fortificazione. E’ quella da cui entrò Solimano dopo la caduta della città facendola riaprire per l’occasione e poi facendola murare di nuovo. Sul lato esterno lo stemma di d’Aubusson all’interno lo Stemma dei Savoia e del governatore Alessandro De Bosdari.
Attraverso la porta entriamo in città per vedere una piccolissima chiesa, quella di S..Atanasio, diversa da tutte, a una navata stretta e rettangolare con volta a botte.
All’interno non c’e’ praticamente nulla in termini di panche o sedie ne’ di finestre, sembra un bunker; sul fondo si intravede una specie di altare in diagonale con una nicchia in muratura che era in effetti il Mihrab che, all’interno di una moschea o di un edificio, indica la direzione (gibla) della Mecca e un altarino in legno con le solite candele e immagini antiche sacre. Molto interessante nella sua semplicità.
PORTA DI ARNALDO
E’ una piccola e doppia porta risalente al 1391 che dà accesso all’ospedale di San Giovanni, oggi Museo Archeologico di Rodi.
TERRAPIENO D’INGHILTERRA
Posto nel lato sud delle mura tra le porte di Sant’Atanasio e di San Giovanni, il terrapieno d’Inghilterra era affidato ai cavalieri della lingua di Inghilterra.
PORTA DI S. GIOVANNI (detta anche Porta Rossa)
Sopra la porta, accanto a quelle dell’ordine, stemma del d’Aubusson. Era difesa da quattro torri rettangolari e un forte bastione esterno. Una doppia diga sopravanzava le mura su ambo i fianchi della porta. Attraverso questa porta fecero ingresso le truppe italiane nel 1912. Sulla sinistra una targa, ora rimossa ma il cui incasso è ancora visibile, ricordava l’evento.
BASTIONE DEL CARRETTO
Detto anche Bastione d’Italia fu gravemente danneggiato durante l’assedio del 1480 ed interamente ricostruito tra il 1515 e il 1517 secondo le indicazioni dell’ingegnere militare vicentino Basilio della Scola e dedicato all’allora Gran Maestro. Un massiccio torrione è protetto da un grandioso bastione circolare (15 mt di diam.) su cui è incassato lo stemma di Fabrizio del Carretto.
TORRE DELLA VERGINE MARIA
Fatta edificare nel 1441 da Jean de Lastic, le cui armi sono scolpite accanto a quelle dell’ordine sotto un bassorilievo raffigurante la Vergine incassato nel muro esterno, è rinforzata da un bastione provvisto di bocche per l’artiglieria.
PORTA DELL’ ARSENALE
Venne costruita nel 14 secolo dal Gran Maestro Juan Fernadez de Heredia come testimonia lo stemma sopra di essa. Nel 1908 l’amministrazione ottomana fece abbattere le due torri laterali per allargare la strada di accesso al porto di Kolona. Oggi grazie al collegamento diretto con la Porta della libertà consente anche il rapido transito degli autoveicoli tra il porto di Kolona e la città nuova.
PORTA MARINA
Costituiva l’accesso principale alla città dal porto. Le sue torri difensive hanno un compito più di rappresentanza che di difesa, visto l’esiguo spazio tra lo specchio d’acqua ed il porto nessun esercito sarebbe mai riuscito a sferrare un attacco da questo lato delle mura.
PORTA DI AKANDIA
Venne aperta nel 1935 dall’amministrazione italiana per collegare il porto commerciale alla zona sudest di Rodi oltre la città medievale.
PORTA DELLA LIBERTA’
Fu aperta dagli italiani nel 1924 che le assegnarono il nome sentendosi liberatori dell’isola dai turchi. È la porta principale di accesso al porto di Kolona e di collegamento tra i porti di Kolona e Mandraki. Pur essendo moderna è costruita rispettando nelle grandi linee i canoni architettonici delle porte medioevali. La strada che l’attraversa prosegue attraverso la Porta dell’Arsenale.
Per oggi ci basta….Domani escursione a Lindos una suggestiva località lungo la costa est di Rodi situata su una scogliera che vanta una sua propria Acropoli.
FINE 2a PARTE
The post Rodi tra storia e natura-2018-2a parte appeared first on Il Giramondo.