29 maggio
Ci svegliamo abbastanza presto anche perché le persiane dei balconi (3!) lasciano trapelare molta luce. Dopo l’ abbondante colazione ci rechiamo all’ ufficio turistico per informarci come fare per visitare le antiche fortezze della città e il “KRKA NATIONAL PARK” dove troveremo le famose cascate. Decidiamo di andare subito alla fortezza di S. Michele sfruttando la temperatura ancora fresca dell’ aria, il sito si trova in alto… Passiamo per la Piazza della Loggia Vecchia dove ha sede il Municipio accanto alla famosa Cattedrale di S. Giacomo che visiteremo con calma in seguito.
Lungo la strada incontriamo la piccola chiesa di Tutti i Santi e più avanti la chiesa e il monastero di S. Lorenzo con il suo famoso giardino medievale.
Questo giardino è un’attrazione rara poiché rappresenta l’unico giardino di un monastero di questo tipo in Croazia ma è anche molto raro in quanto ce ne sono solo pochi in questa parte dell’Europa. Il giardino segue il famoso schema medievale: percorso trasversale con un piccolo pozzo al centro, platea arredata in maniera semplice e circondata da bossi e da bellissime rose profumate. In quattro aree sono state piantate erbe medicinali e aromatiche. Una parte speciale è dedicata alla collezione di timo con bellissimi colori per le sue foglie quali il rosso, viola, grigio, verde chiaro e scuro. Un’altra attrazione del giardino sono i capperi. Secondo la leggenda, i capperi sono stati portati a Sebenico da Juraj Dalmatinac (Giorgio Orsini) il grande architetto italo-croato.
Di fronte alla chiesa si innalza il convento francescano, un grande complesso architettonico dove spicca il Palazzo Foscolo, il più bell’esempio dell’architettura abitativa a Sibenik, costruito in stile gotico fiorito dallo stesso Dalmatinac.
Passiamo accanto al cimitero di S. Anna chiuso ai turisti a causa di atti di vandalismo!
Arriviamo alla Fortezza di S. Michele.
L’edificio fu costruito nel Medioevo e fino al Seicento ha subito diversi restauri. Le campagne archeologiche di scavo hanno confermato che la costruzione fu commissionata dal governo veneziano. Gli archeologi hanno provato che sotto l’imponente struttura difensiva si trova una fortezza antica, forse appartenuta al popolo degli Illiri. Oggi la Fortezza di San Michele viene utilizzata come teatro all’aperto.
L’interno è spoglio e non ci sono molti cartelli che spiegano la storia del castello. Tuttavia rimane il fatto che dalle mura si gode di un panorama fantastico, che concede una vista mozzafiato sul canale di Sant’Antonio e sulle isole. Uno spettacolo!
Interessanti le cisterne che contenevano le riserve d’ acqua. Attraverso un passaggio sotto le mura usciamo sulla strada per recarci alla Fortezza di S. Giovanni che come la precedente era parte del sistema difensivo veneziano.
La fortezza è dismessa e abbandonata e possiamo solo vederla dall’ esterno in quanto un cartello ci avverte che a entrarci è a proprio rischio e pericolo. Ci sarebbe da visitare la Fortezza Subicevac o del Barone, più piccola di quella di San Giovanni, costruita nel 1646, stesso anno della Fortezza di San Giovanni, ed è stata importante per la difesa di Šibenik dagli attacchi turchi del 1647. A lungo è stata definita la Rocca del “Barone Degenfeld”, ufficiale veneziano di origini germaniche e governatore di Dalmazia dal 1645, che difese fino all’ultimo la città contro i turchi. Da qui il nome Subicevac, che significa barone. Decidiamo di non visitarla per la lontananza e poi abbiamo saputo che non offre molto.
Scendiamo dirigendoci verso il centro ed arriviamo alla Loggia Grande costruita nel Cinquecento.
Fu costruita in epoca veneziana per ospitare il governo di città ed era parte del Palazzo ducale. La facciata principale presenta due ordini di colonne mentre il piano terra è scandito da deliziosi archi a a tutto sesto, mentre l’ordine del primo piano presenta colonne che richiamano lo stile corinzio e gli ambienti del Mediterraneo orientale. Inconfondibili sono anche le decorazioni a testa di leone, che portano in trionfo l’icona di Venezia: il Leone di San Marco. In piazza si erge il monumento all’ architetto Juraj Dalmatinac.
La Cattedrale di San Giacomo, uno dei simboli della cultura locale e dal 2000 sito UNESCO,è l’ edificio più significativo della città. Una costruzione senza campanile e con una cupola che ricorda tanto il rinascimento italiano. La costruzione fu iniziata nel 1432 da parte di artigiani veneziani secondo le regole dello stile gotico. Dopo una momentanea interruzione i lavori ripresero e al nuovo progetto furono apportate alcune modifiche in chiave rinascimentale. La chiesa fu consacrata ufficialmente nel 1555, ben 124 anni dopo la posa della prima pietra. La facciata è simmetrica con un timpano ad arco nella parte centrale e a quarto di cerchio nelle laterali.
L’ interno è a tre navate e la parte terminale di quella a destra è occupata dallo splendido battistero ricco di sculture e rilievi. Il fonte battesimale è retto da tre putti.
Decidiamo di andare alla fortezza di S. Nicola…ci attende un arduo cammino. Con un bus arriviamo a Zablaće, un piccolo villaggio di pescatori, e da lì proseguiamo fino al primo isolotto con i bunker della Seconda Guerra Mondiale ci incamminiamo verso la Fortezza che dista un bel po’ di strada (circa un’ ora!) ma ne approfittiamo per una passeggiata in mezzo alla natura…
La fortezza di San Nicola sorge all’entrata del canale di Sant’Antonio e fu costruita nel corso del XVI secolo per proteggere la città dagli attacchi ottomani provenienti dal mare. Fu progettata dall’ingegnere militare veneziano Michele Sammichele. Le parti inferiori furono realizzate in pietra bianca, mentre quelle superiori in mattoni. La fortezza di San Nicola fa parte del gruppo di fortificazioni sul mare più possenti della costa croata dell’Adriatico. Dopo circa un’ ora arriviamo ad una passerella in legno che ci porta su un’ isolotto da cui possiamo vedere tutta la fortezza. Lungo il paesaggio lagunare che ricorda molto quelli veneti, ammiriamo piccole calette, il volo degli aironi e la posa delle gru sull’acqua ma anche i bunker della Seconda Guerra Mondiale.
L’ accesso è molto impervio e lo evitiamo: abbiamo sbagliato calzature, ci volevano quelle da trekking! Torniamo a Zablaće ma apprendiamo che siamo in largo anticipo per il bus che passerà tra oltre un’ ora. Troviamo una coppia di svedesi e decidiamo di tornare in taxi. Spesa irrisoria: 35 euro fino all’ hotel! Meritato riposo, cena in hotel, passeggiata sul lungomare assistendo ad un splendido tramonto e un giro in centro.
30 maggio
Oggi visita al Parco Nazionale del fiume Krka.
Il Parco, con una superficie di 10.900 ettari, protegge il tratto mediano e quello finale del fiume Krka di origine carsica che nasce nei pressi di Knin e lungo un percorso di 75 km all’ interno di un suggestivo canyon dopo aver formato le suggestive cascate di Rog e di Skradinski buk sfocia nella baia di Sebenico. In bus arriviamo a Skradin dove prendiamo un’imbarcazione per arrivare al parco nazionale.
Le imbarcazioni partono ad ogni ora e ritornano dal parco nazionale ogni mezz’ora. Il viaggio in nave di sola andata da Skradin a Skradinski buk (parte meridionale del parco nazionale) dura 25 minuti e si naviga tra sponde di un verde lussureggiante.
Dal luogo in cui approdano le imbarcazioni ci vuole un giro a piedi di 5 minuti per arrivare ai piedi delle cascate. Skradinski buk che scende da 45 mt di altezza con ben 17 balzi accanto ai quali si passa attraverso alcuni sentieri tra un turbinio di spruzzi: uno dei più grandiosi spettacoli ambientali naturali della Croazia.
Alcuni fanno anche il bagno ma l’ acqua è terribilmente fredda!
Altro giro che facciamo è quello che ci porta all’ isola di Visovac con annesso monastero francescano. Percorrendo un sentiero abbastanza scomodo per la presenza di un minuto pietrisco che immancabilmente si insinua nei miei sandali (in questo viaggio mi sono convinto ad usarli) raggiungiamo l’ imbarcadero distante 400 mt e con una confortevole imbarcazione pilotata da un simpatico personaggio raggiungiamo l’ isola di proprietà della Chiesa cattolica che sorge lungo il corso inferiore del fiume Krka, tra le cascate di Rog e Skradinski buk.
Prima di essere popolato, era solo una “roccia bianca” in mezzo al lago. Acquistò l’aspetto odierno grazie al lavoro dei frati, che bonificarono parti dell’isolotto e costruirono argini. In questo modo, Visovac si trasformò in “un piccolo paradiso terrestre”. A partire dai primi abitanti, gli eremiti di Sant’Agostino, che costruirono sulla roccia il monastero e la chiesetta, ogni successiva generazione eresse qualche nuovo elemento, ristrutturò le parti più antiche, trasformò o ricostruì dalle fondamenta ciò che guerre e calamità naturali avevano distrutto.
Visovac è anche l’isolotto della Madonna della Pietà, uno dei molteplici santuari dedicati alla Vergine nella Repubblica di Croazia.
Con la presenza di novizi, pellegrini e turisti, Visovac è diventato uno di quei luoghi in cui cultura, religione e conoscenza vivono a stretto contatto.
Torniamo all’ imbarcadero e poi al molo di Skradin prendiamo la motonave che ci porta a Skradin. Tutto è proceduto bene solo che gli orari dei bus di ritorno sono una catastrofe: arrivati troppo presto aspettiamo quasi 2 ore…
La visita al parco ci ha tenuto impegnati quasi tutta la giornata ma ne è valsa la pena.
Altra tappa conclusa, riposo, cena, passeggiata serale e a letto. Domani saremo a Dubrovnik.
31 maggio
Oggi partiamo per Dubrovnik alle 11:30 con arrivo alle 18:30, un bel viaggio!
Ci svegliamo presto e occupiamo le ore che ci separano dal viaggio con ulteriore visita della città. Sapendo che a Sebenico ci sono ben 24 chiese, di cui 12 sono al servizio di Dio mentre sei di esse svolgono oggi un’altra funzione, ci mettiamo alla ricerca delle principali.
La chiesa di San Crisogono è il più antico monumento sacro conservato, risalente al XII secolo. È stato costruito in stile romanico. Fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale la chiesa era in funzione, mentre durante la guerra è stata molto danneggiata. Dopo i lavori di restauro è diventata uno spazio espositivo del Museo della Città di Sebenico e oggi viene chiamata Galleria di San Crisogono.
La chiesa di San Giovanni è una costruzione in stile gotico-rinascimentale, innalzata nel XV secolo, con il nome di Chiesa della Santa Trinità. Le scale che si trovano nella parte meridionale della chiesa sono opera del famoso costruttore di Sebenico, Ivan Pribislavić, decorate da un bassorilievo. Ai piedi del campanile si trova una finestra rinascimentale, opera di Nikola Firentinac, e sopra di essa è collocato un rilievo con la rappresentazione di un agnello e di un angelo con le ali aperte. Il campanile è molto interessante perchè qui si trova un orologio turco con una sola lancetta che è stato portato da Dernis, dopo la fuga dei Turchi nel XVIII secolo. La cupola del campanile manca dal 1862, in seguito a un forte terremoto.
S. Anna
La chiesa di San Nicola è stata innalzata nel XVII secolo in stile barocco e qui si trovano oltre a varie tombe anche vari modelli di velieri, regalati alla chiesa come doni votivi. La facciata termina in un campanile, mentre la parte inferiore è suddivisa da finestre e dal portale con forme semplici. Nel soffitto barocco a cassettoni si trovano le rappresentazioni dei santi e i ritratti dei donatori in costumi tradizionali e con scritte che rappresentano i loro nomi.
Chiesa della Dormizione della Madre di Dio (chiesa ortodossa)
Nel 1810 gli ortodossi serbi acquistarono un’ulteriore chiesa a Sebenico, dedicata alla Dormizione della Madre di Dio, che divenne poi cattedrale sostituendo la chiesa dell’Ascensione come edificio di culto principale per la comunità serba locale. La chiesa fu dotata di un’iconostasi nel 1827 ed arricchita di dipinti bizantini di varie epoche, dal XV al XIX secolo, così come un ricco tesoro di oggetti liturgici e manoscritti.
Chiesa dell ‘Assunzione della Bogomatere
La Chiesa dell’Ascensione della Madonna fu costruita nel luogo in cui, nel XII secolo, si riunivano i templari. Si tratta di un complesso barocco risalente ai secoli XVII-XVIII. Fino agli inizi del XIX secolo, questa era una chiesa cattolica dedicata a San Salvatore e apparteneva al monastero delle suore benedettine. Nel 1810, su decisione di Napoleone, la chiesa fu concessa al vescovo ortodosso Benedikt Kraljević.
Torniamo in hotel e nelle vicinanze della chiesa di S. Barbara assistiamo ad un’ ultima performance di cantori di “klapa”.
Prendiamo i bagagli e ci rechiamo al bus terminal dove in perfetto orario partiamo con un mezzo dell’ ottima compagnia Cazmatrans. Il percorso stradale rasenta il precipizio sul mare….Anche se ci sono i guardrails la mia fobia per le strade a mezza costa si riaccende…
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