Per spezzare il lungo periodo tra l’estate e le vacanze di Natale abbiamo pensato ad un breve viaggio di un paio di giorni in una capitale Europea che abbiamo già visto proprio perché non sarebbe possibile vedere nel dettaglio un luogo mai visto con le poche ore a disposizione. La prima scelta sarebbe stata Londra, ma poi per varie ragioni abbiamo puntato su Praga, già vista e raccontata nel giugno del 2017.
Prenotando anche poco tempo prima troviamo voli a prezzi più che buoni partendo da Bergamo con Ryanair nel mattino del 16 novembre 2019. In poco più di un’ora di volo, ben prima di mezzogiorno siamo già nella capitale della Repubblica Ceca. Per l’hotel non ci abbiamo pensato molto e siamo andati a colpo sicuro sulla scelta della nostra prima vacanza, l’Hotel Ankora, ritrovato su Booking ad un ottimo prezzo.
L’hotel di trova nella zona di Nova Mesto, la città nuova, Praga 2 nella toponomastica che assegna un numero crescente man mano che ci si allontana dal centro. Posizione molto buona, a due passi dalla metro C Pavlova e dalla fermata del tram 22 che porta al castello. Con una camminata di una ventina di minuti si arriva in centro a piedi, passando da Piazza Venceslao. Noi siamo buoni camminatori e praticamente abbiamo fatto sempre a piedi il tratto tra il centro e l’hotel. La receptionist dell’hotel si ricordava di noi, si è anche sforzata (come la volta scorsa) di parlarci in italiano e soprattutto ci hanno assegnato la stessa camera della volta scorsa, una tripla all’ultimo piano, con una fantastica vista sulla città vecchia.
Con la prenotazione di Booking avevamo compreso il trasferimento gratuito in taxi verso l’hotel con una compagnia privata. Forse per il leggero anticipo con cui è atterrato il volo, forse per qualche disguido con l’orario, abbiamo dovuto aspettare l’autista per circa 30 minuti e fare due telefonate al numero che avevamo prima di incontrare il driver che poi ci ha condotto con una ventina di minuti di guida in hotel. È stato l’unico piccolo inconveniente di una vacanza che andrà molto bene. Comunque verso le 12 siamo arrivati all’hotel Ankora e, nonostante il check in fosse previsto dopo le 15.00, ci hanno assegnato subito la camera.
Il breve tempo per posare i piccoli trolley portati e usciamo prima per andare a mangiare in un fast food in zona, visto che avevamo fatto colazione molto presto e poi facciamo la strada in discesa che ben ci ricordiamo per arrivare dritti in Piazza Venceslao, dove vediamo prima il Teatro Nazionale senza l’impalcatura della visita precedente, con tutta la facciata finalmente in vista, splendidamente decorata, e subito dopo, grandi lavori in corso, con l’allestimento di un grande palco proprio sotto l’imponente statua e transenne lungo tutto il viale che porta verso il centro. Non sappiamo ancora i motivi di quell’allestimento ma lo capiremo poco tempo dopo, infatti la giornata seguente, il 17 novembre, è l’anniversario della Rivoluzione di Velluto, la rivolta pacifica di tutta la popolazione che ha deciso di opporsi al regime comunista. In particolare quest’anno cade proprio il trentesimo anniversario di quel 17 novembre 1989, data in cui la polizia caricò una manifestazione pacifica di giovani studenti, la goccia che fece traboccare il vaso della pazienza degli abitanti della Repubblica Ceca che iniziarono da quel giorno a manifestare compattamente e decisamente contro il regime comunista portando un mese dopo alla dichiarazione di indipendenza e alla nomina del drammaturgo Vaclav Havel come ultimo presidente indipendente della Cecoslovacchia e poi, tre anni dopo, come primo presidente della neonata Repubblica Ceca.
Il giorno seguente erano quindi in programma un grande concerto gratuito in Piazza Venceslao e diverse manifestazioni in tutta la città. La notizia ci ha un po’ preoccupati anche per eventuali disagi nei mezzi di trasporto o per eventuali disordini, ma in realtà andrà poi tutto senza problemi, e, a posteriori, siamo stati molto contenti di essere stati casualmente presenti in un momento così importante per la popolazione Ceca.
Con la tranquilla passeggiata di una ventina di minuti siamo nel centro della Piazza della Città vecchia, nella splendida Stare Mesto, il centro nevralgico della città e il crocevia di tutti i turisti. La piazza ospita il Municipio, con il fantastico Orologio Astronomico, la Chiesa di Santa Maria di Tyn, la Chiesa di San Nicola e alcuni palazzi decorati divinamente nelle facciate.
Le previsioni meteo erano incerte tra sole e nuvole, per ora siamo estremamente fortunati con una bella giornata soleggiata, non troppo fredda per essere a metà novembre. Le ore di sole che restano non sono molte, qua il tramonto in questo periodo dell’anno è verso le 16.30 e quindi decidiamo, subito dopo aver scambiato qualche euro in corone ceche, di salire subito in cima al campanile del Municipio, attrazione che non avevamo potuto vedere la visita precedente perché era in restauro. Si può salire anche in ascensore, ma preferiamo salire nel percorso a chiocciola che porta in cima. Solo all’ultimo c’è una ripida e stretta scaletta con una decina di gradini, prima si sale gradualmente e piuttosto agevolmente. Dall’alto lo spettacolo è fantastico. Si vede tutta Praga, ma soprattutto la grande Piazza della Città vecchia con tutte le sue attrazioni che solo da questa particolare angolazione si possono ammirare in un’unica visuale.
Scendiamo, entriamo nella Chiesa di San Nicola con il suo splendido lampadario, osserviamo dai vetri la magnifica Chiesa di Santa Maria di Tyn, chiusa in quell’orario, una delle chiese più caratteristiche di Europa, nascosta dietro altre costruzioni. Per entrare bisogna attraversare un ristorante, passando accanto ad una agenzia di escursioni e ad un altro negozio e poi finalmente si arriva alla porta principale della chiesa. Da qua anche senza entrare si vede tutto il piccolo interno, straordinario per le fantastiche le pale d’altare, le decorazioni e le tante tombe di artisti, tra cui quella dell’astronomo Tico Brahe.
Teniamo sempre d’occhio l’orologio perché esattamente allo scoccare dell’ora vogliamo essere pronti davanti all’Orologio Astronomico che esattamente ogni ora, dall’alba al tramonto, fa partire una sorta di carillon con il corteo dei dodici apostoli che si affacciano nelle due finestrelle collocate nella parte superiore dell’orologio. Il movimento, che in realtà dura pochissimo, un minuto scarso, si chiude con il canto del gallo, posto in mezzo alle due finestrelle da cui escono gli apostoli. Inutile dire che ogni ora migliaia di turisti si avvicinano al grande orologio per vedere l’animazione, però si deve guardare in alto, quindi non ci sono problemi anche se ci si ritrova lontano dalle prime file proprio sotto l’orologio. Nella vacanza precedente parte dell’orologio era “impacchettato” per un restauro. Oggi lo possiamo ammirare in tutta la sua bellezza e nei suoi colori sgargianti. Al di là del carillon che si ripete ogni ora, gli insiemi dei tanti quadranti che sono presenti nella torretta sono veramente opere straordinarie da vari punti di vista, architettonico, artistico e anche scientifico. I vari quadranti segnano ora, fasi lunari, vecchia ora boema, posizione di sole e luna e anelli zodiacali.
Dopo aver ammirato l’Orologio Astronomico abbiamo ancora una mezz’oretta di luce e, passando nelle viuzze caratteristiche della Città Vecchia, arriviamo al Ponte Carlo. È il ponte per antonomasia di Praga, uno dei più conosciuti d’Europa. Fu fatto costruire dall’allora re Carlo IV, la prima pietra fu posta alle ore 5.31 del 9 luglio del 1357, data e ora non a caso ovviamente, ma con un significato cabalistico preciso, mettendo insieme i numeri di anno, mese, giorno e ora esce un numero palindromo (135797531). Percorriamo tutto il ponte famoso per le tante statue ai lati che si incontrano attraversandolo nella sua lunghezza, poi torniamo indietro fermandoci a fare qualche foto, soprattutto vicino alla statua più famosa quella dedicata a San Giovanni Nepomuceno, per la credenza che porti fortuna toccare la lapide alla base della statua, che ricorda il punto esatto dell’esecuzione del Santo. C’è sempre tanta gente, ma meno rispetto a giugno, quando nelle tre occasioni che abbiamo percorso il ponte Carlo lo abbiamo fatto praticamente sempre a contatto continuo con altri turisti.
Ormai è buio, decidiamo di rifare tutto il percorso all’indietro per tornare verso l’hotel ancora a piedi, prendendocela comoda e soprattutto fermandoci a prenderci un dolce tipico di Praga, un cialdone caldo con dentro il cioccolato (in estate lo avevamo preso con il gelato), che si chiama trdelnik. Ne prendiamo uno gigante a testa (dopo aver fatto la solita coda in attesa) e lo mangiamo mentre camminiamo tra le viuzze del centro storico. Arrivati in piazza Venceslao ormai vediamo il palco del concerto allestito e alcuni artisti che iniziano a fare prove per il giorno dopo. Abbiamo camminato tanto, entriamo in hotel per riposarci un’oretta prima di uscire nuovamente per cenare e per vedere rapidamente Praga di sera, riusciamo a farlo anche grazie alle temperature decisamente sopra la media, tanto che siamo ben sopra lo zero al contrario di quello che temevamo alla vigilia. All’andata facciamo ancora la passeggiata a piedi verso il centro, al ritorno, ormai molto stanchi prendiamo la metropolitana, facendo il biglietto alle macchinette automatiche e con tre fermate (e un cambio di linea) siamo a pochi passi dal nostro hotel per concludere la prima mezza giornata di Praga, sempre bella e romantica anche in autunno inoltrato.
La mattina del 17 novembre decidiamo di fare qualcosa che non avevamo mai fatto nelle nostre vacanze in città Europee, ovvero partecipare ad un free walking tour, un percorso guidato, organizzato da un gruppo di ragazzi italiani che porta alla scoperta del centro della città di Praga. Il tour è assolutamente gratuito, si può lasciare quando si vuole e, se alla fine si è gradito, si lascia una mancia alla guida. Ci sono due o tre gruppi che fanno questo tipo di percorsi guidati in lingua italiana, noi abbiamo deciso di aggregarci al gruppo di www.touritalianopraga.com. L’appuntamento è alle 10 nella piazza della Città vecchia. Si riconoscono facilmente perché hanno un ombrello tricolore per attirare l’attenzione.
Siamo in tanti in attesa e quindi, come da regolamento turistico di Praga, ci scindono in due gruppi di una ventina di persone ciascuno. Noi siamo assegnati al gruppo con la guida Iller, un ragazzo dal nome strano ma italianissimo, anzi casualmente proprio come noi di Parma. La nostra guida si dimostra veramente molto preparata, ci accompagna in tutta la parte della città Vecchia raccontando la storia della città e soprattutto tanti aneddoti e episodi che non si trovano nemmeno nelle guide ufficiali. Attraversiamo tutto il centro storico e anche il quartiere ebraico, senza entrare nelle varie attrazioni che peraltro avevamo già visto nella vacanza precedente ma ascoltando con piacere la ricostruzione storica dei vari luoghi della città. Le quasi tre ore di tour passano velocemente, ogni tanto si fa una sosta per ascoltare la guida e anche riposarci un po’, ma complessivamente il percorso non è faticoso. Il tempo è meno bello del giorno precedente, ci sono tante nuvole, ma non piove e comunque non fa freddo e si cammina senza problemi.
Rimaniamo talmente soddisfatti che, non solo lasciamo molto volentieri la mancia, ma decidiamo di fare con loro anche una delle altre visite guidate che propongono a pagamento, ovvero il tour del Castello di Praga e di Mala Strana, che si tiene lo stesso pomeriggio con partenza alle 14.30. Costa 10 euro a persona, comprensivo del biglietto del tram per arrivare al castello e permette l’ingresso ad alcune zone del castello che comunque sarebbero a pagamento, quindi volendo tornare a vedere il Castello, già visitato anche internamente nella scorsa vacanza, è sicuramente una soluzione economica che comprende anche l’ascolto di una guida preparata.
Abbiamo pochissimo tempo per mangiare qualcosa al volo e siamo di nuovo di fronte al negozio di Cartier della piazza della Città Vecchia pronti a partire con il secondo tour della giornata. Ancora una volta si creano due gruppi e, in questa occasione, siamo noi a chiedere di restare con la guida della mattina Iller, che avevamo già apprezzato poche ore prima.
La giornata, come detto, è quella della ricorrenza del trentennale della Rivoluzione di Velluto e quindi c’è qualche timore per gli spostamenti, visto tra l’altro che la visita guidata parte di fatto in cima alla collina del Castello e bisogna arrivarci in tram, ma in realtà, utilizzando due tram diversi che passano a pochi minuti uno dall’altro, non abbiamo problemi ad arrivare davanti ai controlli di sicurezza del Castello. Facciamo qualche minuto di coda e poi entriamo nel grande cortile del Castello di Praga.
Facciamo giusto in tempo a vedere il cambio della Guardia, in tono minore rispetto ad altri Palazzi Reali, ma comunque sempre suggestivo e poi Iller inizia a raccontarci tutta la lunga storia degli edifici che compongono il castello, una volta residenza degli Imperatori, re e principi boemi. Attualmente è la residenza ufficiale del Presidente della Repubblica. Non entriamo ma noi avevamo già visto la piccola zona visitabile internamente nella precedente vacanza.
Il nostro tour prosegue con visita della splendida Cattedrale di San Vito. Si può entrare e vederne solo una parte senza il biglietto completo, ma possiamo ammirarne tutta la magnificenza. La Cattedrale gotica è magnifica, imponente, oltre che simbolo della città e di tutta la cristianità. Qua sono avvenute le incoronazioni di tutti i re e le regine ceche. Splendidi i mosaici, tutta la parte del coro e tante tombe imperiali che sono dislocate in tutta la chiesa. La presenza e il leggero vociare di migliaia di turisti, con molte guide, oltre al nostro Iller, che raccontano la storia della Cattedrale, rendono meno solenne l’ambiente, ma non manca il senso di grande austerità dato anche dalle imponenti altezze della cattedrale.
Usciti passiamo davanti al Convento e alla Basilica di San Giorgio e poi ci dirigiamo verso il Vicolo d’Oro. Dopo le 16.00 si entra gratuitamente e quindi possiamo passare nella stretta viuzza sede delle basse casette variopinte, costruite per ospitare le guardie del castello e poi diventate abitazioni di artigiani, orafi in particolare (da cui il nome), ma anche di tanti artisti, tra i quali Franz Kafka ha vissuto per un certo periodo in queste casette. La maggior parte delle casette sono visitabili, trasformate ora in piccoli negozietti di artigianato locale o piccole mostre. Non è facile entrare o scattare fotografie per il gran numero di turisti presenti, ma riusciamo comunque a entrare rapidamente in quasi tutte, anche se l’aspetto più piacevole è vederle da fuori.
Con il Vicolo d’Oro si chiude la visita al Castello. È ormai buio ma proseguiamo a piedi, in discesa, per continuare la visita di Mala Strana, la città nuova di Praga, che dal castello porta fino al Ponte Carlo. Ci fermiamo sotto al ponte per ascoltarne la storia e poi ci spostiamo non molto lontano per vedere il “John Lennon Wall”, un murales, cambiato nel corso degli anni e, commissionato ad un writer recentemente proprio per celebrare i trenta anni dalla Rivoluzione di Velluto.
Il nostro tour è quasi finito, restano solo da vedere due chiese del quartiere, la Basilica di San Nicola, solo omonima di quella della Piazza della Città Vecchia, che è il maggior luogo di culto dei praghesi e infine il Santuario del Bambin Gesù, piccola chiesa che ospita l’effigie del Bambino, venerato da diversi culti cristiani che gli riconoscono una fama miracolosa. Il nostro percorso guidato finisce qua. Proprio in quei minuti, come ogni domenica alle 18.00, inizia una Santa Messa in italiano e decidiamo di assistere alla funzione religiosa, prima di ripercorrere a ritroso prima il Ponte Carlo e la Piazza della Città Vecchia.
Siamo in cammino praticamente dal mattino senza quasi mai fermarci e la stanchezza si fa sentire. Decidiamo di fermarci a cenare in centro senza far prima ritorno in hotel perché sarebbe stato troppo faticoso fare ancora un altro giro avanti e indietro. Riposati e rifocillati, ripercorriamo l’ultimo tratto per tornare in hotel passando per il solito vialone che porta a Piazza Venceslao proprio mentre si sta svolgendo il concerto gratuito di artisti cechi per la loro ricorrenza. È tutto molto ordinato e si respira aria di festa, ci sono famiglie con bambini e persone di tutte le età che seguono i vari cantanti che si alternano sul palco. Prima di girare per imboccare l’ultima salitella che porta al nostro hotel ammiriamo il Teatro Nazionale illuminato con i colori della bandiera della Repubblica Ceca, in un piacevole effetto visivo.
Lunedì 18 novembre abbiamo l’ultima mattinata a disposizione prima di ripartire per l’Italia. Purtroppo piove, ma fino a quel momento era andata decisamente bene con il tempo e non ci possiamo lamentare. Abbiamo visto (o rivisto) praticamente tutto quello che ci eravamo prefissati. Resta solo da vedere una statua molto particolare, che è stata eretta dopo la nostra prima vacanza, la Testa Rotante di Franz Kafka, il volto del celebre scrittore costruito da una serie di lamiere di acciaio che si muovono continuamente, sicuramente originale anche se niente di particolarmente bello. È in centro, ci arriviamo passando per l’ultima volta dalla Piazza della Città Vecchia, dove rivediamo ancora il carillon dell’Orologio Astronomico che si muove allo scoccare dell’ora. Purtroppo la pioggia aumenta di intensità e allora, per non bagnarci troppo decidiamo di prendere la metro e tornare in hotel a riprendere i nostri bagagli e tornare in aeroporto con calma, usando i mezzi pubblici, prima la metro (da I. P. Pavlova linea C fino a Museum e poi linea A fino al capolinea) e poi bus 119 fino al terminal dell’aeroporto. Il volo Ryanair è ancora puntuale per riportarci a Bergamo nel primo pomeriggio.
Praga è stata una piacevole riscoperta anche in autunno, sempre piena di turisti, ma ancora una volta romantica e ideale per una breve fuga dalla routine quotidiana.
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