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Algarve: spiagge favolose e incontaminate

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Ci siamo trovati sempre bene alle Canarie negli ultimi anni e quindi, quando si tratta di decidere le vacanza estive del 2019, siamo in forte dubbio se cercare nuovi posti da scoprire o ritornare in una delle isole delle Canarie. Quest’anno decidiamo di cambiare e di visitare uno stato mai visto prima, il Portogallo, sempre però nell’ottica di una vacanza di mare, quindi è deciso che si andrà in Algarve, nella parte meridionale del Portogallo, bagnato dall’Oceano Atlantico, ai confini con la Spagna, non lontano da Siviglia.

Il prezzo del volo è decisamente abbordabile, Ryanair ha il diretto tra Bergamo a Faro che fa al caso nostro e dalla decisione della destinazione della vacanza alla prenotazione del volo passano veramente solo poche ore. La mattina del 16 luglio 2019 siamo quindi pronti per partire per una destinazione mai vista prima e ancora, almeno in parte, poco nota e frequentata da turisti italiani, mentre è super gettonata nel Regno Unito e dai turisti scandinavi.

Arriviamo puntualissimi, dopo 2 ore e mezza di volo a Faro quando sono solo le 13.30 ora locale (sono un’ora indietro rispetto a noi), quindi abbiamo tutto il pomeriggio davanti per goderci la prima giornata portoghese. Ovviamente in una vacanza dove vogliamo fare tanto mare e tante spiagge diverse è stato indispensabile noleggiare un’auto. Qua la scelta non è stata facilissima e soprattutto non è stata tanto economica, per noi che eravamo abituati ai prezzi delle Canarie, qua il noleggio auto costa quasi il doppio. Alla fine, per evitare blocchi sulla carta di credito, anche acquistando assicurazioni che abbattono la franchigia, abbiamo deciso di prendere l’auto da un noleggiatore locale che proponeva la formula tutto incluso con l’abbattimento di ogni franchigia. Ci sono 4-5 società che la propongono, più o meno con prezzi equivalenti, alla fine abbiamo scelto Farocar by Marina, dove abbiamo prenotato una utilitaria (seconda categoria) con appunto tutte le assicurazioni e anche il “telepass” portoghese che serve per andare in autostrada di cui parlerò più avanti.

Tutti i noleggiatori locali all’aeroporto di Faro non sono direttamente al terminal dell’arrivo, ma in una casetta prefabbricata al parcheggio P4, 6-700 metri dall’uscita. Non c’è quindi molto da camminare con le valige che arriviamo alla casetta dei noleggiatori, dove c’è effettivamente un po’ di confusione, visto che non ci sono scrivanie o banchi appositi ma ci si mette un po’ a caso. Trovo comunque rapidamente l’addetto di Farocar Marina che mi stava aspettando. Formalità di rito, firma dei documenti e mi conduce alla Ford Fiesta 1.2 che è parcheggiata a pochi metri di distanza che sarà la nostra compagna di viaggio per i prossimi 12 giorni.

Anche per la scelta della struttura in cui soggiornare la decisione non è stata facile. Volendo girare la zona il più possibile abbiamo pensato ad un appartamento e se ne trovavano anche di molto economici, però il fatto che in molti ci avessero messo in allerta per l’acqua molto fredda del mare oceanico, abbiamo ceduto a spendere qualcosa in più, ma cercare una struttura con la piscina. Alla fine abbiamo preso un club-residence, il 3HB Clube Humbria, con diverse formule, noi abbiamo scelto l’appartamento con la colazione compresa e l’utilizzo dei servizi quindi la grande piscina. La scelta è stata ottima per posizione e sistemazione. 3HB Clube Humbria si trova in un piccolo paese di pescatori, Olhos de Agua, ad una quarantina di chilometri dall’aeroporto di Faro, una quindicina di chilometri dopo Vilamoura e prima di Albufeira, due tra le località di villeggiatura più note dell’Algarve. Il mare è a 800 metri, non proprio in prima linea sul mare quindi, ma ci si arriva con una passeggiata per nulla faticosa, passando in mezzo al paesino, molto carino con tutte casette piccole a bianche, alcune affittate a turisti, altre abitate da locali dediti soprattutto alla pesca.

Saliti in macchina, impostiamo il navigatore di Google e la voce di Maps ci conduce prima in una sorta di tangenziale e una decina di chilometri dopo ci fa entrare nell’autostrada A22. Le autostrade portoghesi (o almeno l’A22 che taglia tutta l’Algarve da Faro a Lagos per un centinaio di chilometri) hanno un sistema di pedaggio molto particolare. Non ci sono caselli alle entrate e uscite, ma tra una uscita e l’altra si passa sotto una sorta di tutor che registra il passaggio. Il pagamento è automatico tramite una specie di “telepass” che deve essere installato nell’auto. Credo che ci sia anche la possibilità di pagare il pedaggio in maniera retroattiva entro 3 giorni in posta presentando il numero della targa, ma ovviamente con il telepass è molto più comodo. Tutti i noleggiatori portoghesi hanno macchine equipaggiate con il telepass e al termine del noleggio arriva a casa il conto dei pedaggi che viene scalato dalla carta di credito. Noi abbiamo scelto questa opzione e ci siamo trovati molto bene, per chi volesse noleggiare con società internazionali oppure addirittura in Spagna (atterrando a Siviglia), ricordatevi il problema del telepass.

L’autostrada è comunque piuttosto economica, almeno nel primo tratto, la ventina di chilometri che facciamo per uscire al casello 11 ci costano solo 35 centesimi, come dice il grande cartello posto poco prima di ogni tutor che rileva il passaggio e quindi assegna il pagamento. Usciti dall’autostrada per arrivare a Olhos de Agua la strada si restringe notevolmente e ci iniziamo ad abituare a stradine dove passano a fatica due macchine, per fortuna non c’è traffico e, andando piano, arriviamo in una mezz’oretta al 3HB Clube Humbria, dove, pur avendo come orario di check in le 16.00, ci consegnano le chiavi del nostro appartamento anche se sono appena passate le 14.00.

L’appartamento è veramente bello e spazioso, è al terzo piano del blocco H, l’ultimo blocco delle tante casette a tre piani (e nove appartamenti) che compongono la struttura. C’è una grande camera con un armadio a muro e due comodini, poi un’altra stanza con il cucinino, un tavolo con quattro sedie e due divani letto, con un altro armadio e diversi ripiani. Entrambe le stanze finiscono con una porta finestra che conduce al balcone in comune che ha in dotazione lo stendino, un tavolino e quattro sedie. Televisore gigante appeso alla parete e aria condizionata con split autonomo in ognuna delle due stanze. Bagno grande anche quello con possibilità di appoggiare di tutto. Camera veramente molto bella e funzionale, anche in quattro adulti si può stare comodissimi. C’è anche il wi-fi compreso nel prezzo, in camera in verità non prende molto bene, invece nella zona della reception, della piscina e del ristorante ha un segnale stabile e veloce. La macchina si può parcheggiare all’interno del complesso entrando da un cancello laterale.

Siamo un po’ stanchi per la levataccia mattutina e per il volo, ma è ancora più forte la voglia di iniziare subito a vivere questa vacanza, allora svuotiamo velocemente le valige, indossiamo in costume e decidiamo di andare al mare. La praia di Olhos de Agua è piuttosto carina anche se pienissima di gente, soprattutto portoghesi che evidentemente vivono in zona. C’è una zona attrezzata con ombrellone e due lettini noleggiabili a 15 euro al giorno (il prezzo sarà identico in tutto l’Algarve) e c’è un’ampia zona libera dove potersi sistemare autonomamente. La parte centrale della spiaggia sarà un centinaio di metri, al lato destro guardando il mare c’è una grande formazione rocciosa, caratteristica di tutte le spiagge che andremo a visitare. Oggi vogliamo solo “scoprire” la spiaggia della zona, non ci fermiamo a prendere il sole, ma vogliamo camminare sul bagnoasciuga sulla riva per vedere le spiagge attorno. Andando a destra si trovano altre tre piccole spiaggette facili da raggiungere, solo per arrivare all’ultima ci si bagna i piedi quando arriva l’onda. A sinistra, sempre guardando il mare, invece c’è una grande formazione rocciosa che, apparentemente, impedisce di andare oltre. Ci avviciniamo e, in realtà, vediamo che invece, facendo attenzione, si superano gli scogli e si arriva senza troppa difficoltà ad un’altra spiaggetta. Poi ancora rocce e ancora una volta le superiamo piano piano e arriviamo ad una terza spiaggetta, nella quale vediamo andare e venire persone anche attraverso una scalinata che porta in alto, verso la strada principale. È la prima di tante, tante, scalinate che vedremo e che faremo e che in qualche modo ci sono rimaste nel cuore perché conducevano a spiagge favolose.

Altra formazione rocciosa alla fine della spiaggetta e ancora un po’ più fatica a superarla, ma ci riusciamo e davanti a noi si apre uno scenario completamente diverso. Non ci sono più le piccole spiagge raccolte di Olhos de Agua, ma siamo arrivati nelle grande distesa di Praia de Falesia, oltre 6 chilometri di spiaggia che porta fino al paese di Vilamoura con tanto spazio per tutti e dietro il caratteristico scenario delle falesie rosse e bianche che formano una parete invalicabile. Siamo nella prima delle tre spiagge di Falesia, Praia do Barranco das Belharucas. Anche qua dietro si vede una stradina che porta, presumibilmente, ad un parcheggio o comunque ad una strada. Davanti una zona attrezzata e poi tanto spazio per tutti. C’è tantissima gente, ma anche chi sta arrivando in questo momento, non avrebbe difficoltà a trovare posto. Avremmo la volontà di continuare a camminare sulla riva del mare, che noi adoriamo fare e facciamo in ogni vacanza, ma abbiamo già camminato parecchio e vogliamo anche tornare al residence a riposarci un po’ e fare un tuffo in piscina, quindi decidiamo di tornare indietro verso Praia Olhos de Agua. Solito cammino un po’ tortuoso all’altezza degli insediamenti rocciosi, ma ce la facciamo anche se ci sembra che il mare sia adesso un pochino più alto, anche se sono passati solo poche decine di minuti dal precedente passaggio. Effettivamente è proprio così, abbiamo avuto il primo impatto con la marea portoghese che cambia improvvisamente e repentinamente anche di decine di metri nel giro di poche ore. Il percorso a piedi fatto in quella giornata, lo riusciremo a fare solo un’altra volta in tutta la vacanza perché nelle altre 5-6 volte in cui abbiamo provato a fare la passeggiata da Olhos de Agua a Falesia via spiaggia non sarà più stato possibile perché il mare copriva interamente le rocce tra una spiaggia e l’altra.

Decidiamo quindi di non fermarci al mare e di tornare al residence dove facciamo un tuffo in piscina, bella grande ma pienissima soprattutto di bambini, quasi tutti inglesi e meno male che era vietato portare gonfiabili e materassini altrimenti il posto per nuotare sarebbe stato veramente poco. La piscina piena comunque non sarà un problema della vacanza, anzi, col senno di poi, avremmo potuto anche farne a meno, perché a parte i due giorni seguenti, in tutti gli altri abbiamo fatto mare (e bagni in mare) sia al mattino che al pomeriggio.

Cercare da mangiare a Olhos de Agua è piuttosto semplice ed anche economico, ci sono due locali a buffet che offrono il classico “all you can eat”, mangia tutto quello che vuoi, bevande comprese, per 10 euro a testa e la scelta è molto vasta e di discreta qualità, un altro ristorante che diventerà il nostro preferito proponeva la grigliata di carne o pesce (ottime entrambe) a solo 5.90 euro. Volendo c’era anche l’opzione di mangiare al ristorante del 3HB Humbria con buona scelta e prezzi discreti, oltre ad altri ristoranti tipicamente per turisti sulla stradina che porta in spiaggia.

Dopo cena torniamo verso la spiaggia e il paesino di Olhos de Agua con le casette bianche illuminate assume un aspetto molto caratteristico, tipico da luogo di vacanza. La sera fa un po’ freschino, dobbiamo indossare le felpe che avevamo portato dietro precauzionalmente. I ristoranti in zona sono tutti pieni, la lingua più parlata e l’inglese ma si sente anche tanto portoghese, non saprei se sono abitanti del posto oppure portoghesi in vacanza al mare che magari hanno scelto un luogo più economico e meno noto delle più famose Albufeira, Lagos o Vilamoura. Siamo piuttosto stanchi e rientriamo presto in appartamento perché la mattina dopo ci aspetta la prima escursione alla scoperta dell’Algarve.

La regola che ci siamo imposti in famiglia, facile da rispettare per noi che siamo mattinieri, è quella di svegliarci presto e andare subito a visitare le spiagge più belle, condizione che si rivelerà assolutamente indispensabile per tutti coloro che vogliono vedere nel modo migliore le spettacolari bellezze naturali di questa zona del Portogallo. Io e Debora in realtà ci svegliamo ancora prima del previsto e, lasciando dormire una mezz’oretta in più nostra figlia, andiamo a piedi poco dopo le 7 del mattino a vedere la spiaggia di Olhos de Agua, che ci lascia una splendida sensazione di pace e di serenità con il rumore del mare rotto solo dallo stridore dei tanti gabbiani che si adagiano nella spiaggia vuota.

Poi, poco dopo le 8 del 17 luglio, secondo giorno di vacanza, siamo già pronti con la nostra Fiesta a partire verso la prima destinazione che abbiamo scelta e subito decidiamo di andare verso una delle spiagge più famose, Praia de Marinha. Impostiamo il navigatore e si parte. In linea d’aria sono solo una trentina di chilometri, ma la costa dell’Algarve è molto frastagliata ed è praticamente impossibile costeggiare tutto a lato del mare, quindi come percorso più breve (comunque da 35 minuti in auto) Google Maps ci fa tornare in autostrada, fare due caselli con un passaggio a pagamento da 0.75 centesimi e poi tornare verso il mare in stradine piuttosto strette ma con cui faremo presto l’abitudine. Arriviamo in un grande spiazzo con due enormi parcheggi nello sterrato, quando arriviamo noi, poco dopo le 8.30 sono ancora semivuoti, degli addetti in divisa aiutano a parcheggiare nel modo corretto e poi chiedono un’offerta per tenere ordinata e pulita la zona, gliela lasciamo volentieri.

Come quasi tutte le spiagge che visiteremo nella vacanza in Algarve, si parcheggia in alto a monte e poi per arrivare alla spiaggia bisogna scendere ripidi scalini o, come in questo caso una sorta di stradina a chiocciola piuttosto ripida che porta alla spiaggia dopo 6-7 minuti di camminata, facile al mattino in discesa, molto più impegnativa a mezzogiorno, sotto il sole e in salita. Prima però di scendere verso la spiaggia, oggi, come tutti gli altri giorni, ci fermiamo parecchi minuti ad ammirare il panorama semplicemente spettacolare di Praia de Marinha dall’alto, con la caletta incastonata tra le rocce quasi vuota e i colori del mare che vanno dal verde al blu in tante diverse tonalità. Questa volta però, mentre stiamo ammirando la spiaggia dall’alto, davanti a noi appare una scenario assolutamente fantastico e imprevedibile. Al largo, ma nemmeno tanto lontani dalla rive saltano tra un’onda e l’altra un branco di delfini, vanno velocissimi cavalcando le onde, ma si vedono molto bene e riusciamo anche a fotografarli per immortalare questo spettacolo assolutamente imprevisto. Dopo 5-6 minuti i delfini spariscono all’orizzonte, ma resta la grande soddisfazione di essere riusciti a vederli. La vacanza è iniziata decisamente bene.

Facciamo la scalinata e arriviamo a Praia de Marinha e la spiaggia è ancora quasi vuota e via via si riempirà fino all’esaurimento dei posti disponibili. Si conferma subito la bontà della scelta di alzarsi presto la mattina. Proviamo a fare il bagno ma lo facciamo solo parzialmente, solo mia figlia si immerge completamente nell’Oceano perché l’acqua è veramente fredda, anche se impareremo presto ad abituarci a questa temperatura. Una bella mattinata, è caldo ma non troppo, siamo appena sotto i 30 gradi, si sta benissimo in spiaggia. Quando decidiamo di tornare verso il nostro appartamento è quasi l’1 e a fare la scalinata in salita si fa veramente fatica. Il parcheggio è completamente esaurito e lasciamo un posto auto molto ambito per tutti quelli che sono in coda in attesa che si liberi un posto.

Nel pomeriggio ci fermiamo in piscina, facciamo solo una passeggiata in tarda serata a Olhos de Agua e ceniamo abbastanza presto perché dopo cena vogliamo andare ad Albufeira. Per arrivare ci vogliono una quindicina di minuti da percorrere nella stradina del lungomare, bisogna andare piano, c’è sempre il limite dei 50 Km/h con un paio di autovelox segnalati in corrispondenza di semafori. Il primo problema di Albufeira è quello del parcheggio. Siamo arrivati abbastanza presto ma non riusciamo a trovare un parcheggio comodo vicino alla città vecchia e al lungomare. Quando decidiamo di rifare lo stesso giro di sensi unici per l’ultima volta prima di dirigerci verso un parcheggio sotterraneo a pagamento, ecco il colpo di fortuna, troviamo una macchina che sta uscendo e quindi prendiamo un buon posto libero a poche decine di metri sia dal mare che dal centro.

Usciti dalla macchina siamo di fronte alla spiaggia cittadina, Praia do Inatel, arriviamo giusto in tempo per vedere il sole tramontare dietro la città. La spiaggia è lunga e larga, anche di sera molto affollata di ragazzi che si fermano a mangiare in spiaggia, è la più comoda per chi alloggia in città, anche se sia a destra che a sinistra la distesa sabbiosa si estende con altre spiagge cittadine. Ovviamente non siamo qua per stare in spiaggia ma vogliamo fare un giro nella cittadina, riferimento principale del turismo in Algarve. Per arrivare nel centro storico dalla balconata sulla spiaggia si prendono due rampe di scale mobili, soluzione poco estetica, essendo alle porte di un centro storico, ma indubbiamente comoda e funzionale. Alla fine delle scale mobili inizia il frastuono dei tanti locali di ogni genere che popolano il centro di Albufeira. Ce ne sono veramente tanti, ristoranti, bar, discoteche cittadine, negozi di artigianato (difficile riconoscere quello vero dalle imitazioni), prodotti tipici, souvenir e tanta tanta musica sempre altissima per sovrastare quella dei locali vicini, quasi tutti i locali hanno il loro “buttadentro” che invita i turisti ad entrare.

Insomma qua è tutto un altro mondo rispetto alla tranquillità e alla calma del “nostro” Olhos de Agua, siamo ben felici, nonostante qualche dubbio iniziale, di aver scelto la sistemazione in un piccolo pesino invece che nel grande centro della movida portoghese. Qua fra l’altro vediamo che i prezzi sono decisamente più alti, più o meno in linea con le località di vacanza italiane. Entriamo in parecchi negozietti, vogliamo solo guardare, volendo ci sarà tempo per tornare, con una sola eccezione, vogliamo assolutamente comprare un ombrellone, perché abbiamo capito che girando nelle varie spiagge diventa indispensabile se non vogliamo scottarci e andando in posti diversi mattino e pomeriggio diventa piuttosto costoso noleggiarlo nelle spiagge attrezzate, che peraltro non ci sono in molte spiagge che abbiamo in programma di vistare. Troviamo un piccolo negozietto che ci sembra piuttosto economico, scegliamo un piccolo ombrellone, non ci serve niente di particolarmente grande. L’ultimo giro di Albufeira, tra le sue viuzze affollate, ci porta quasi casualmente nell’altra grande spiaggia cittadina, Praia de Pescadores, che è proprio un proseguimento naturale. Attraverso un piccolo tunnel pedonale, della via principale del centro storico. Anche qua spiaggia lunga e larga, immaginiamo sempre pienissima di gente che ha la casa o l’hotel in paese e ci arriva comodamente a piedi. Ne abbiamo abbastanza del frastuono e della ressa della gente sempre che sta invadendo in massa il paese e torniamo alla macchina per riprendere la direzione Olhos de Agua, il mattino dopo, come sempre, sveglia presto, ci aspetta una nuova spiaggia.

Giovedì 18 luglio, terzo giorno di vacanza, il navigatore di Maps è impostato per andare a Praia de Carvalho. E’ poco più lontano della spiaggia del giorno precedente, ci si arriva prima facendo i due caselli di autostrada e poi con le stradine che portano alla costa più o meno al centro della parte meridionale del Portogallo. In circa 35 minuti arriviamo ad un comodo parcheggio gratuito con una trentina di posti auto. Come al solito quando arriviamo noi sono quasi tutti liberi, quando andremo via nel primo pomeriggio saranno tutti ampiamente occupati. Dal parcheggio, c’è la solita ripida discesa che porta verso la spiaggia, ma alla fine della stradina in discesa per poter accedere alla spiaggia si devono fare una quindicina di scalini in uno strettissimo tunnel scavato nella roccia, unico modo per poter accedere a Praia de Carvalho via terra. Non è difficilissimo ma bisogna fare un po’ di attenzione, gli scalini sono un po’ scivolosi e soprattutto non si passa più di una persona alla volta, quindi se qualcuno sale bisogna aspettare a scendere e viceversa. La spiaggia è medio-piccola, incastonata tra due rocce grandissime, splendida con il mare, come al solito limpidissimo con i colori tra il verde e il blu. Di fronte, nel mare, un grande faraglione.

Piantiamo il nostro ombrellone e ci posizioniamo per goderci il sole e la quiete prima che arrivi troppa gente. Da coricati sulla spiaggia vediamo alcune persone che camminano e scattano foto in cima alla montagnola di rocce che sovrasta la spiaggia. Decidiamo di rifare gli scalini e il sentiero a ritroso e provare a capire come ci si arriva. È stata una delle scoperte che ha caratterizzato la nostra vacanza. Attorno ad ogni spiaggia ci sono diversi sentieri, facendo i quali si scoprono zone meravigliose, si vedono panorami mozzafiato e, a volte, si possono raggiungere anche spiagge e calette praticamente deserte. Non abbiamo le scarpe adatte, ma solo le ciabatte da mare, quindi camminiamo con prudenza, ma riusciamo tranquillamente ad arrivare in punti panoramici splendidi dove si può ammirare Praia de Carvalho dall’alto in tutta la sua bellezza. Nel nostro girovagare nell’alto arriviamo per caso anche davanti a ville favolose, nascoste e costruite in mezzo a zone rocciose da dove immaginiamo si possa godere di una vista unica verso le coste dell’Algarve. Immaginiamo che le persone più facoltose del Portogallo e probabilmente anche di altre nazionalità abbiamo pensato bene di farsi costruire case in un posto del genere.

Rientriamo in spiaggia ed è il momento di fare il bagno ma l’acqua è ancora troppo fredda per le nostre abitudini, restiamo parecchio in riva al mare ma solo Asia riesce ad immergersi completamente. Poi ancora sole in una spiaggia ormai piena in tutta la sua capienza e poi, nel primo pomeriggio ritorniamo verso il 3HB Humbria.

Di pomeriggio ancora un tuffo in piscina, un giretto al mare e poi la sera andiamo nell’altro centro turistico importante della zona subito a ovest di Faro, Vilamoura. Ci si arriva in una ventina di minuti di strade piuttosto strette come tutte sulla costa, ma senza alcuna difficoltà. C’è anche un grande parcheggio libero non lontano dal porto. Arriviamo e, pur essendoci molta gente anche qua, l’atmosfera è molto diversa da quella della sera precedente ad Albufeira. C’è meno confusione, maggiore ordine e soprattutto tanta eleganza nei vestiti, nelle movenze, nei negozi e soprattutto nelle barche ormeggiate nel porticciolo turistico. Definirle barche in realtà per molte di quelle che vediamo è un eufemismo perché almeno una ventina sono veri e propri yacht, alcuni superano la decina di metri di lunghezza, alcuni sono apparentemente vuoti, altri pieni di gente.

Vilamoura è senza dubbio la zona più ricca dell’Algarve e lo si vede anche dai prezzi di locali e ristoranti. Un gelato piccolo costa più di 4 euro, oltre il doppio di quanto lo paghiamo a Olhos de Agua, solo venti chilometri più a ovest. Anche i menu dei ristoranti, pur avendo anche proposte turistiche, sono parecchio più cari anche rispetto ad Albufeira, qua la vita direi che è persino più cara anche rispetto all’Italia. Il paesino è comunque molto carino, la zona del porto ben tenuta, facciamo volentieri un giro in tutto il paese per finire nella grande spiaggia cittadina, Praia de Vilamoura, molto larga e lunga, attrezzata, simile a quelle di Albufeira. Bene quindi farci il giretto serale, ma confermiamo, tornando verso Olhos de Agua, la bontà di aver scelto il paesino di pescatori come dimora.

Venerdì 19 luglio è il quarto giorno di vacanza in Algarve. La gita mattutina alla scoperte delle spiagge della zona è verso Praia da Coelha. È ancora più vicina delle altre due visitate, non molto più a ovest di Albufeira, per arrivarci proseguiamo sulla strada che costeggia il mare, superiamo tutta la zona turistica di Albufeira con le tante rotatorie con statue e decorazioni particolari e poi, al momento giusto, si gira a sinistra per andare verso la spiaggia. Il solito parcheggio ben posizionato e poi le scalette che portano alla spiaggia che deve il proprio nome (“spiaggia del coniglio”) alla conformazione delle rocce circostanti che dovrebbero avere la forma di un coniglietto anche se ci vuole uno sforzo di fantasia per vederlo.

La spiaggia di Coelha è di media grandezza, c’è anche una zona attrezzata, bel mare limpidissimo e tanti costoni di roccia che spuntano ovunque soprattutto in quello che sembra la parte terminale della spiaggia, invece, andando verso destra, superando un piccolo tunnel naturale formato da rocce si arriva ad un’altra fantastica spiaggia piccolissima quasi isolata dal resto. L’altra caratteristiche che rende Praia da Coelha una delle nostre spiagge preferite di tutto l’Algarve è che tutta la spiaggia è piena di conchiglie grandissime e bellissime che il mare continua a portare a riva.

Si sta veramente bene, non c’è nemmeno tantissima gente e poi basta spostarsi un pochino e si trovano posti quasi completamente isolati, l’ultima spiaggetta poi è favolosa anche se verso mezzogiorno attracca una barchetta che fa scendere alcune persone che scaricano grandi contenitori, capiremo pochi minuti dopo che stanno organizzando una grigliata in quella splendida spiaggia per qualche escursione organizzata che prevedeva appunto il pranzo nella spiaggetta di Coelha. L’ardere e l’odore delle braci ha tolto un po’ di romanticismo al luogo, ma resterà comunque una delle spiagge più belle viste in Algarve.

Alla nostra solita ora, nel primo pomeriggio, rifacciamo le scalette a ritroso e torniamo verso la nostra casa di queste vacanze. Nel pomeriggio anche oggi piscina (sempre più veloce e con meno voglia di restare) e mare a Praia Olhos de Agua, con la sorpresa di non riuscire più a camminare sul bagnasciuga verso Falesia perché la marea non consente di superare le rocce alla sinistra della spiaggia. Visto che siamo ormai “esperti” di sentieri, prendiamo quello che in fondo alla spiaggia porta verso la collinetta e in effetti si supera la parte rocciosa e si arriva nella seconda spiaggia. Per arrivare alla terza che poi si apre verso Falesia bisogna tornare ancora in alto e riscendere sempre attraverso i sentierini della collinetta. Insomma per fare poche decine di metri in riva al mare oggi abbiamo dovuto “scalare” e scendere da due montagnole.

La sera, viste le due cittadine principali, ci spostiamo di poco, solo qualche chilometro verso ovest e ci fermiamo al primo paese, St. Eulalia, più o meno delle dimensioni di Olhos de Agua, ci sembra un po’ più movimentato, con un numero maggiore di locali e ristoranti, anche se sono tutti concentrati nella via principale. Con un po’ di difficoltà troviamo parcheggio e poi giriamo un pochino per cercare qualche locale in cui eventualmente mangiare o fare acquisti nei giorni successivi. I prezzi sono piuttosto economici, del tutto simili a quelli di Olhos de Agua. Finito il giretto in paese andiamo a vedere la spiaggia, Praia de St. Eulalia, un pochino più grande della nostra, stessa sabbia fine, una parte attrezzata e una libera, alle due estremità grandi rocce a sbloccare la strada. Probabilmente ci saranno sentieri anche qua ma è buio e non riusciamo a vederli.

Sabato 20 luglio è il quinto giorno di vacanza. Nell’unico fine settimana della nostra vacanza, per evitare posti troppo affollati, oltre che dai turisti, magari anche dai locali che sono a casa dal lavoro, ci teniamo due spiagge piuttosto vicine che non dovrebbero essere troppo gettonate. Oggi decidiamo di andare a Praia de Sao Rafael. È poco dopo di Albufeira, ci arriviamo con la stessa strada del giorno precedente, girando una decina di chilometri prima verso il mare. Tra le calette dell’Algarve è tra le più facili da raggiungere, a pochi metri da un comodo parcheggio. Abbastanza grande da non essere mai troppo affollata, nemmeno di sabato. Come al solito nelle spiagge di media grandezza, una parte è attrezzata, ma noi piantiamo il nostro ombrellone. Facciamo la solita camminata sia via spiaggia che via sentieri per fare delle foto dall’alto e poi proviamo a sfidare le acque dell’Oceano, ma ancora non riusciamo anche se ci sembra un po’ meno fredda delle altre volte. Unico punto negativo della spiaggia, forse casuale in quella giornata che abbiamo trovato parecchie alghe nel mare.

Nella strada verso il ritorno da Praia Sao Rafael, ci fermiamo a fare benzina per la prima volta alla nostra Fiesta. I prezzi dei carburanti sono simili all’Italia. La verde la paghiamo 1.52 euro al litro.

Nel pomeriggio, dopo un meritato riposo, saltiamo la piscina ed andiamo subito al mare a Praia Olhos de Agua e finalmente facciamo tutti un bel bagno completo. Non so se la temperatura esterna, leggermente più calda abbia influito, se ci siamo finalmente abituati all’Oceano, ma l’acqua del mare oggi sembra molto più calda del solito, restiamo senza problemi parecchie decine di minuti nel mare. Certo, le calette della mattina sono più belle, il mare è pieno di gente ma ci accontentiamo e ci gustiamo questo bagno nell’Oceano. Preso il coraggio iniziale non ci fermeremo più e tutti i giorni faremo il bagno nelle altre spiagge che andremo a visitare.

Il sabato sera vogliamo evitare la troppa confusione e quindi lasciamo la macchina a casa e facciamo una passeggiata a piedi nel paese. Giusto per esplorare un po’ di dintorni e per capire come arrivare verso Praia Falesia a piedi quando c’è l’alta marea, proseguiamo nella direzione degli hotel e monte della spiaggia e troviamo la partenza delle scalette che poi ritrovavamo sulla spiaggia a metà strada tra Praia Olhos de Agua e la prima di Praia Falesia. Sono molti scalini e si arriva però in un punto che non è ancora la grande distesa di sabbia che scorre sotto le falesie, ma in una bella spiaggetta intermedia. Per arrivare a Falesia bisogna ancora sperare nella bassa marea e andare sul bagnasciuga oppure scalare la collinetta e fare un sentiero. Noi prendiamo il sentiero e sbuchiamo nelle prime delle spiagge di Falesia, Praia do Barranco das Belharucas. Per tornare indietro facciamo ancora un’altra strada che, in un breve tratto sterrato, usato come parcheggio, porta poi alla strada principale, certo si allunga parecchio perché ci si allontana dal mare di parecchie centinaia di metri. E’ la strada che si fa in macchina per arrivare alla prima delle spiagge della zona di Falesia. Ci riproponiamo di cercare altre strade (in macchina e a piedi) per arrivare alle altre spiagge più avanti.

Domenica 21 luglio è il sesto giorno di vacanza. Siamo esattamente a metà vacanza. Anche oggi cerchiamo una spiaggia relativamente vicina e facile da raggiungere e soprattutto non troppo nota per evitare la folla di turisti e locali in un giorno festivo. La scelta cade quindi su Praia do Castelo, una spiaggia di media grandezza, sempre poco dopo Albufeira, praticamente la spiaggia che segue quella di Coelha. Ci si arriva sempre con la strada normale che passa sulla costa di Albufiera con le sue infinite rotatorie artistiche e poi si gira a sinistra al momento indicato e si arriva ad un comodo (anche se molto piccolo) parcheggio. All’ora che arriviamo noi non c’è problema a trovare posto e quindi, questa volta, solo pochi passi siamo già in spiaggia. C’è la solita parte attrezzata e noi ci mettiamo in una zona un po’ più isolata con il nostro ombrellone.

La spiaggia è bella, meno caratteristica di altre ma comunque molto pulita e con tanta sabbia e, anche qua, tante splendide e grandi conchiglie che il mare continua a portare a riva. Ormai abbiamo preso gusto a fare i sentieri sovrastanti che anche qua, prima che venga troppo caldo, ci mettiamo in movimento e andando verso destra, con diversi saliscendi, a dire il vero nemmeno troppo difficili, praticamente arriviamo sopra Praia Cohela, che dall’alto conferma tutta la sua bellezza con le tre spiaggette che si susseguono tra le rocce. Rientrati in spiaggia, dopo un po’ di meritato riposo all’ombra a seguito delle fatiche della “scalata” al momento di fare il bagno siamo pronti e carichi e riusciamo finalmente anche ad immergerci completamente in una delle calette con l’acqua limpidissima che caratterizzano l’Algarve. Il tempo di asciugarsi il costume, con la spiaggia ormai pienissima di turisti, lasciamo Praia do Castelo e torniamo verso casa.

Orami abbiamo deciso che è stupido andare in piscina in Algarve con tutte le magnifiche spiagge a disposizione, quindi subito mare anche al pomeriggio. Anche oggi la marea non ci consente di camminare verso Falesia e allora restiamo tranquilli prima a prendere il sole e poi a fare un altro bel bagno a Praia Olhos de Agua.

Dopo cena vogliamo capire bene come si arriva in macchina alla lunga spiaggia di Falesia e quindi riprendiamo la Fiesta e seguendo le indicazioni del navigatore, ci mettiamo una decina di minuti per fare pochissimi chilometri in linea d’aria, ma arriviamo finalmente a Praia de Falesia. C’è un parcheggio sullo sterrato a un centinaio di metri dall’ingresso della spiaggia, ci fermiamo e vediamo un pochino di tramonto dietro il paese e poi si scendiamo verso la spiaggia. Qua veramente siamo nel mezzo della grande distesa di sabbia che sembra non finire mai. Tanta spiaggia lunga e larga sia a destra che a sinistra, chilometri e chilometri. Decidiamo di camminare lungo la spiaggia in riva al mare, è ormai buio ma ci sono tante persone a passeggiare come noi, facciamo almeno un paio di chilometri sulla sabbia ed è molto molto piacevole anche se inizia un po’ ad esserci freschino. Ogni tanto si trovano zone attrezzate con lettini già pronti per i turisti ma c’è sempre tanto spazio per tutti.

Lunedì 22 luglio è il settimo giorno di vacanza. Oggi è in programma quella che, dai racconti letti in rete, dovrebbe essere la spiaggia più bella della vacanza, andiamo a Praia do Camilo. Per arrivarci ci vuole parecchio, perché è a circa sessanta chilometri da noi, nella zona di Lagos, l’altro centro vacanziero rinomato dell’Algarve. Andiamo quindi a prendere l’autostrada, entrando nel solito svincolo numero 9 e facciamo tutta l’autostrada in direzione ovest, superando altri centri importanti dell’Algarve che non visiteremo come Silves, Portimao e Alvor, passando anche sul ponte sul fiume Arade, il più grande dell’Algarve e alla fine usciamo allo svincolo 1, quello che immette direttamente nella città di Lagos, pagando cinque o sei volte al pedaggio automatico. Bisogna poi fare un tratto cittadino, in cui si viaggia necessariamente molto piano e infine si entra in una strada piuttosto stretta, molto simile a quelle intorno ad Albufeira fino a che non si trova la solita freccia che indica la spiaggia, nel nostro caso Praia do Camilo. Alla fine arriviamo circa un’ora dopo essere partiti, ma è ancora presto per fortuna e troviamo un comodo parcheggio.

Appena scesi dalla macchina, lo spettacolo è davvero fantastico ed indimenticabile, è la cartolina che resta stampata nella mente, la caletta di Praia do Camilo dall’alto è qualcosa che difficilmente si trova in qualsiasi altra parte del mondo, mare color verde e turchese, rocce frastagliate in mezzo al mare, un lembo di sabbia dorata e alcune gallerie naturali in cui si infrangono le onde del mare, un vero spettacolo. Facciamo tantissime fotografie dall’alto e poi non ci resta che scendere in spiaggia e, questa volta, non è difficile, ma è certamente lungo, perché ci sono da fare ben 231 scalini per arrivare. Non siamo proprio i primi, ma c’è ancora spazio quando arriviamo noi, che piano piano si ridurrà notevolmente. Non ci sono bar o possibilità di affittare ombrelloni o lettini, solo un piccolo chiosco che noleggia kayak e canoe. La spiaggia è piccolina, ma sulla sinistra, attraverso una grotta scavata nella roccia si arriva ad un’altra spiaggia un pochino più grande anche se meno caratteristica. Noi restiamo nella prima spiaggia, ci godiamo la bellezza del posto, prima che venga preso d’assalto da altri turisti e poi facciamo un bel bagno in mare, freddo sì, però ormai il nostro corpo si è abituato a queste temperature. Non vorremmo più venire via però con il passare delle ore la ressa di turisti che cercano di posizionarsi in ogni centimetro quadrato di sabbia libero rende molto meno rilassante la situazione. Pensando a quanto si sono persi di bellezza quelli che stavano arrivando in quel momento, noi raduniamo i nostri zainetti, chiudiamo l’ombrellone e facciamo il percorso inverso per tornare indietro. Praia do Camilo, fantastica, ma bisogna arrivare veramente presto al mattino per goderla in tutta la sua bellezza.

Al pomeriggio solito bagno in mare e alla sera vogliamo passeggiare nella lunga spiaggia di Falesia arrivandoci a piedi. L’idea è di arrivare alle scalette che portano alla spiaggia intermedia tra Olhos de Agua e Falesia poi entrare nella lunga spiaggia, camminare un po’ e poi tornare indietro attraverso la strada dove passano anche le macchine a Barranco das Belharucas. Insomma prevediamo una lunga camminata serale, che, evidentemente, preferiamo ad esempio alla movida di Albufeira.

Arriviamo agli scalini, superiamo le ultime rocce ancora con il chiaro e iniziamo a camminare nella lunga spiaggia di Falesia con lo spettacolo delle grandi rocce rosse e bianche ai lati della spiaggia. Ormai è buio, la strada per tornare indietro è piuttosto lunga, quindi decidiamo che è ora di tornare indietro, però vediamo, poco più avanti, altre scalette illuminate che partono da un ristorante, ancora molto affollato in riva al mare. Bene, pensiamo che sia inutile tornare indietro al buio in spiaggia, prendiamo le scalette che, presumibilmente, porteranno sulla strada principale in pochino più a est delle altre e faremo poi quella strada per tornare indietro. Alla fine delle scalette l’ultimo tratto è possibile farlo anche in ascensore. Con tutte le scale fatte prima al mattino e poi alla sera, ci sembra quasi un miracolo, prendiamo l’ascensore trasparente ed all’uscita ecco la grande e inattesa sorpresa. Non siamo affatto nella strada pubblica comunale ma siamo finiti dentro il parco di un hotel di lusso!

Attorno a noi, invisibili dal basso della spiaggia ci sono due piscine illuminate, un ristorante all’aperto, una palestra immensa in un edifico a lei dedicato e tanti vialetti illuminati. Ci viene il dubbio che anche il ristorante sulla spiaggia sia dell’hotel e la scalinata e l’ascensore siano appunto dei passaggi privati. Ci saranno stati certamente dei cartelli, ma non ci abbiamo fatto caso. Orami ci siamo imbucati, tornare indietro saremmo stati irregolari comunque, decidiamo di cercare l’uscita all’interno del parco dell’hotel, se ci avessero fermato avremmo spiegato la situazione. Trovare l’uscita, fosse semplice, sentierini elegantissimi illuminati, un tizio che suona al piano, un paio di bar, un’altra piscina, sembra infinito questo hotel. Finalmente arriviamo a quello che sembra un parcheggio, c’è anche l’insegna dell’hotel che scopriamo essere il Pine Cliff Luxury Hotel (5 stelle extra lusso scopriremo poi), prendiamo la stradina in cui passano le macchine e ci tranquillizziamo un po’, ma non è finita. La stradina costeggia decine di bungalow, le camere degli ospiti evidentemente, c’è il cartello per il campo da golf, ma dell’uscita nemmeno l’ombra. Impostiamo Maps dallo smartphone che ci manda in una stradina a sinistra, peccato che ci sia solo un cancello chiuso, che evidentemente delimita il parco dell’hotel. Continuiamo ancora e finalmente c’è un cartello exit che manda a destra, direzione opposta rispetto a quello che dovremmo fare noi, la strada va anche a sinistra e ci sembra di intravvedere una uscita anche di là, ormai siamo un po’ stanchi e decidiamo di rischiare per quella che sembra la via più breve. Invece nessuna uscita, solo l’insegna di quello che sembra un ristorante giapponese, evidentemente anche lui una scelta per gli ospiti del lussuoso hotel. Dall’ingresso si vede l’uscita che porta sulla strada dal lato opposto. A questo punto abbiamo fatto trenta, facciamo anche trentuno, entriamo con noncuranza nel ristorante, lo attraversiamo e usciamo come se nulla fosse dal lato della strada. Finalmente, dopo aver vagato abusivamente per una mezz’ora abbondante in una proprietà privata, siamo nella strada pubblica, ancora a quasi due chilometri dal nostro appartamento ma ci siamo. Altra mezz’oretta di camminata e, stanchissimi, arriviamo a casa, le risate per l’avventura prendono il sopravvento sul rischio e le eventuali conseguenze che abbiamo rischiato.

Martedì 23 luglio è l’ottavo giorno di vacanza. La faticaccia e l’avventura della sera precedente non ci ferma di certo e anche oggi è in programma una delle mete più note dell’Algarve, Praia de Benagil. Le foto delle cartoline e dei cataloghi dell’Algarve sono o su Praia Camilo o sulla grotta di Benagil. Noi abbiamo deciso di farle in due giorni consecutivi. Benagil è nella zona frastagliata dopo Albufeira, tra Praia Marinha e Praia Carvalho.  Ci si arriva quindi in poco più di mezz’ora di auto con le solite due fermate autostradali e la stradina che porta alla collinetta sovrastante la spiaggia. Qua il parcheggio è molto grande, poi si scende in una strada ripida che in un altro centinaio di metri porta direttamente a Praia de Benagil.

La spiaggia in sé non è bellissima, chiusa tra due pareti invalicabili di rocce, con il mare pieno di alghe e sicuramente il meno bello e pulito tra quelli visti, ma ha il grande vantaggio di essere attorno a grotte naturali assolutamente uniche al mondo che la rendono punto imprescindibile di una giornata di vacanza. Per vedere la famosa grotta di Benagil con la spiaggia naturale dentro la grotta e le tante altre grotte marine che sono in zona ci sono però due sole possibilità, o si fanno i sentierini in alto scalando la montagnola sovrastante e si vede il “buco” della grotta dall’altro o si prende una barca o una canoa e ci si arriva via mare. In realtà non sono tanti i metri che separano la spiaggia di Benagil dalla grotta e alcuni temerari li fanno a nuoto, ma ci sono diverse controindicazioni che lo rendono molto rischioso, intanto le correnti oceaniche tendono a portare al largo, poi, soprattutto, le tante barche, piccole e grandi, di escursioni o di privati diventano pericolosissime perché si avvicinano in modo a volte sconsiderato verso i nuotatori.

Noi decidiamo di fare entrambi i percorsi, sia via terra dall’alto, che via mare dalle acque. Per l’escursione in acqua scegliamo la strada più semplice, andare in barca con una delle tre proposte che partono proprio dalla riva. Scegliamo quella di Taruga che è anche la più semplice, mezz’ora di navigazione in una piccola barca a motore da dieci posti per vedere sei grotte marina, compresa la famosa grotta di Benagil, senza però fermarsi o tuffarsi in mare. Sono le 9 passate da poco, ma le escursioni sono tutte prenotate fino alle 12. Prenotiamo quella e abbiamo tutto il tempo per dedicarci alla parte terrena di Benagil. Torniamo indietro e iniziamo a salire nel sentiero che porta verso la grotta. Intanto ammiriamo la solita magnifica visione della spiaggia dall’alto, poi, con poche decine di metri di cammino, nemmeno troppo accidentato, arriviamo esattamente attorno al “buco” della grotta di Benagil. L’estremità è ovviamente recintata per il rischio di cadere per decine di metri, ma si vede piuttosto bene la spiaggetta che è dentro la grotta.

Continuiamo a camminare anche se il caldo inizia a farsi sentire. Dall’alto si vedono spiagge incontaminate raggiungibili solo via mare e altre grotte. Ci fermiamo perché dobbiamo tornare indietro e riposarci un po’ prima della gita in barca anche se il percorso sulla collinetta continua e presumibilmente arriva fino a Praia Marinha. Mettiamo in conto di tornare per farlo tutto dall’alto con le scarpe adatte, ma poi prevarrà la volontà di vedere nuove spiagge mai viste, sarà per un’altra vacanza.

Alle 11.45, come da programma siamo al punto di partenza dell’escursione. La prima barca arriva puntuale alle 12.00 e preleva i primi dieci turisti, nella seconda possiamo salire anche noi e ce ne sarà una terza a seguire. Il mare è un pochino mosso, probabilmente a causa delle tante imbarcazioni che passano in zona per andare a vedere la grotta di Benagil e quindi salire in barca è leggermente difficoltoso ma lo facciamo tranquillamente. Pronti via e si parte, prima una grotta subito a destra della spiaggia e poi la virata che porta direttamente all’ingresso della grande grotta di Benagil. Qua sembra di essere nell’ingorgo più trafficato di una città, barche piccole e grandi, yacht, catamarani e tante canoe e kayak, qualche temerario che va a nuoto, tutti che puntano dritto contemporaneamente all’ingresso della grotta. Ovviamente le barche più grandi e quelle dei tour organizzati si devono fermare prima perché non riescono ad entrare nella grotta, noi, le piccole barche i kayak entriamo e possiamo far tutte le foto che vogliamo rimanendo alcuni minuti a pochi metri dalla spiaggetta che spunta per una magia della natura in mezzo alla grotta. Da questa posizione si può vedere benissimo anche in grande “buco” con il cielo blu e qualche testa di persona che fotografa l’interno dall’altro appoggiato sulla staccionata esattamente come abbiamo fatto noi un paio di ore prima.

Finita la visita alla grotta principale ripartiamo, virando verso est, scoprendo altre spiagge isolate, raggiungibili solo via mare e soprattutto altre tre grotte, in una entriamo completamente con la barca a tutta velocità provocando l’urlo dei passeggeri che hanno la sensazione di andare a sbattere contro la parete della grotta buia, anche se ovviamente il passaggio è fatto in assoluta sicurezza dal simpatico capitano che la farà almeno una decina di volte al giorno. Arriviamo via mare fino a Praia Marinha vedendo dal mare la famosa distribuzione delle rocce a forma di elefante che avevamo visto il secondo giorno di vacanza dalla spiaggia o dall’alto del promontorio. Il ritorno verso Praia Benagil è a tutta velocità con l’effetto montagne russe ogni volta che si prende un’onda con la spettacolare virata finale che fa sobbalzare i passeggeri. Ottima gita, molto divertente e grotte spettacolari, su tutte la grotta di Benagil, ma anche quella buia in cui si entra completamente con la barca, tutti luoghi che è possibile visitare solo via mare.

Un po’ sballottati dal mare ci riposiamo un po’ in spiaggia e poi riprendiamo la via del ritorno verso casa. Nel pomeriggio solita giornata di mare a Praia Olhos de Agua con un bel bagno e ancora una volta senza la possibilità di camminare sulla battigia per chilometri perché la marea impedisce il superamento dei tratti con le rocce affioranti.

La sera riprendiamo la macchina per arrivare all’ultima delle spiagge di Falesia, Praia da Rocha Baixinha che si trova alla fine dei 6 chilometri di spiaggia sotto le grandi falesie, poco prima di Vilamoura. Per arrivarci in auto bisogna fare un bel giro di oltre quindici minuti e per fare l’ultimo tratto ci sono almeno tre chilometri di strada strerrata. È la prima volta che per arrivare ad una spiaggia (prima di scalini e stradine pedonali) dobbiamo percorrere così tanta strada non asfaltata. Alla fine il parcheggio è davanti ad una specie di pub sulla spiaggia ancora pieno di gente e davanti a noi c’è la solita distesa di sabbia fine e dorata che caratterizza la costa di Falesia. Camminiamo un’oretta sulla battigia, meno illuminata e con meno gente rispetto al primo tratto della spiaggia di Falesia e poi ritorniamo alla macchina che ripercorre il tratto polveroso prima di immettersi nella strada comunale per tornare verso casa.

Mercoledì 24 luglio è il nono giorno di vacanza. La vacanza sta volando via purtroppo. Siamo molto soddisfatti di quello che abbiamo vista finora e si tratta ora di fare una scelta per i tre giorni che restano. In realtà una spiaggia tra quelle che voglio assolutamente vedere è ancora in programma ed è nella zona più lontana per noi, quella verso Lagos. Oggi andiamo a Praia Dona Ana

Per arrivarci ci vuole parecchio, un’oretta buona esattamente come per arrivare a Praia do Camilo, del resto sono nella stessa zona, subito dopo Lagos. Prendiamo quindi l’autostrada A22 e la facciamo tutta fino all’uscita numero 1, pagando cinque – sei volte al pedaggio automatico. Si supera il centro di Lagos e poi ci si immette nella piccola strada che porta alla spiaggia fino al parcheggio direttamente davanti a Praia Dona Ana. Il parcheggio più vicino alla spiaggia, non molti posti a dire il vero, per la prima volta in tutta la vacanza lo troviamo pieno, pur essendo le 9.30 circa, ma mentre stiamo facendo il secondo giro alla ricerca del posto vediamo una coppia che sale in macchina e quindi aspettiamo e prendiamo un ottimo posto in prima linea.

Dona Ana è una bella spiaggia grande, in parte attrezzata e in parte libera con tanti scogli e rocce che creano una scenario naturale molto suggestivo. Facciamo diverse foto, ci piazziamo con il nostro ombrellone in un punto a metà spiaggia e poi partiamo per esplorare la zona attraverso gli ormai soliti sentieri di montagna che sovrastano la spiaggia. E questa sarà una delle esplorazioni decisamente più piacevoli e sorprendenti. Andiamo verso sinistra guardando il mare e superata la prima montagnola si inizia a vedere una splendida spiaggia isolata con tre quattro persone. Ormai è partita la sfida, dobbiamo riuscire ad arrivare in quella spiaggia. Per arrivarci passiamo accanto ad una villetta incastonata, non si capisce nemmeno bene come, nelle rocce a picco sul mare, invidiamo parecchio i proprietari di quella casa. Camminiamo ancora parecchio, il sole inizia a salire e a fare più caldo e la camminata non è certamente tra le più agevoli, ma alla fine arriviamo ad un ponticello e sotto, nascoste apparentemente alla vista, una serie di scalini naturali che portano appunto alla spiaggetta nascosta. Li facciamo e arriviamo alla spiaggia che è anche divisa in due blocchi separata da una formazione rocciosa. La seconda spiaggia sembra veramente un luogo privato, per una decina di minuti ci siamo solo noi, poi arrivano una coppia con un grande zaino che, una volta aperto, come abbiamo visto fare anche in altre occasioni, contiene un kayak gonfiabile ad aria compressa. Il mare è limpido e invitante, siamo indecisi se restare a fare il bagno qua ma non abbiamo asciugamani e pensiamo che poi rifare il percorso inverso, piuttosto tortuoso, da bagnati con le magliette in mano sarebbe stato un po’ difficoltoso, allora restiamo ancora un po’ coricati nella sabbia e appoggiati alle rocce a sentire la quiete e il rumore del mare e poi torniamo indietro verso la parte principale della spiaggia di Dona Ana, dove facciamo un bel bagno in mare.

Al ritorno dobbiamo fare benzina e quindi arriviamo a casa a pomeriggio ben inoltrato, ci riposiamo e poi torniamo al “nostro” mare a fare un altro bagno. Ci corichiamo poi col nostro telo sulla sabbia ed ecco che la marea ci fa un altro scherzo, arrivando, all’improvviso, a bagnarci asciugamani e zainetti pur senza apparentemente aumentare il moto ondoso. Raduniamo alla meglio i nostri oggetti bagnati e torniamo in appartamento. La sera, altra passeggiata sulla spiaggia di Falesia arrivando però in macchina nel punto più comodo a metà della grande distesa sabbiosa.

Giovedì 25 luglio è il decimo (di fatto penultimo) giorno di vacanza. Ormai la lista delle spiagge “impedibili” l’abbiamo finita. Bisogna solo decidere se andare ancora più lontano nell’estremo ovest del Portogallo e quindi di tutta l’Europa continentale, fino a Cabo de Sao Vicente e a Sangres, facendo oltre un’ora e mezza di macchina per andare e lo stesso per tornare, oppure restare in zona Albufeira (o al massimo Lagos) per vedere altre spiagge che non abbiamo ancora visto, oppure, terza possibilità, andare a est, oltre Vilamoura e al limite anche oltre Faro per vedere la zona ai confini con la Spagna, infine, quarta possibilità, tornare in una delle spiagge che abbiamo già visto.

La scelta non è facile, scartiamo subito la zona più a ovest, in quanto in generale, pur essendoci belle spiagge anche in quelle zone, c’è spesso molto vento ed il mare è mosso, infatti è una zona amata dai surfisti. Il rischio è di dover fare tre ore di strada (tra andata e ritorno) giusto per dire di esserci arrivati e senza la reale possibilità di fare il bagno e magari nemmeno di stare il spiaggia tranquillamente. Scartiamo anche, pur con molto dispiacere, la possibilità di tornare in spiagge già viste, perché comunque vogliamo vedere più spiagge possibili, quindi non ci resta che cercare tra i miei appunti e in rete altre spiagge da visitare entro un’ora di macchina sia a est che a ovest.

Guardiamo a lungo la zona (mai esplorata nella vacanza) a ovest, oltre Faro. Ci sono tante spiagge che attirano la nostra attenzione, in particolare Praia do Barril, vicino a Tavira, un’altra cittadina turistica che si potrebbe visitare, ma alla fine vediamo che ci sono ancora tante spiagge caratteristiche nei pressi di Albufeira che non abbiamo visto e quindi alla fine decidiamo di non cambiare zona e la tappa di oggi alla fine è stata aggiudicata in Praia dos Arrifes.

È nella zona di Albufeira, in realtà tra le più vicine, una volta superata la cittadina, prima di Coelha e Castelo. Ci si arriva in meno di mezz’ora e di fronte c’è un grande parcheggio con tanti camper fermi a pernottare, non saprei se la zona è attrezzata e ufficiale oppure sono semplicemente tollerati e i vari camperisti si ritrovano con il passaparola. Con pochi scalini da fare arriviamo ad una piccola spiaggetta piuttosto caratteristica con molti faraglioni che affiorano dal mare.

È una bella spiaggia, ma il motivo per cui siamo qua è che facendo qualche sentierino sovrastante abbiamo letto che si può arrivare a spiagge private fantastiche. Ormai dopo giorni di camminate sulle collinette sopra le spiagge ci sentiamo quasi “esperti” di trekking e allora partiamo alla scoperta delle spiagge nascoste. Non ci vuole molto a trovarle, due spiagge semplicemente favolose, apparentemente vuote si scorgono dall’alto. Arrivarci non è semplicissimo, qualche passaggio è un po’ difficoltoso, ma dopo una decina di minuti arriviamo a destinazione in una spiaggia completamente vuota con il rumore del mare e lo stridore di qualche gabbiano a rompere il silenzio. Nella spiaggia accanto a cui si arriva dal mare ma senza difficoltà, bagnandosi appena i piedi ci sono solo due persone che non avevamo nemmeno visto dall’alto per quanto la spiaggia possa essere discreta e tranquilla. Sembra veramente di essere in una caletta privata e si fa presto a sognare di essere il proprietario di un posto simile. Restiamo a rilassarci per parecchio tempo, intanto arriva qualcun altro, ma anche quando decidiamo di tornare indietro i turisti in quella spiaggia paradisiaca si possono contare sulle dite delle mani.

Lasciamo la spiaggetta da sogno e torniamo a fare il bagno nella zona dove avevamo piantato il nostro ombrellone a Praia dos Arrifes. In acqua, pur limpidissima, ci sono tanti scogli affioranti e quindi bisogna fare parecchia attenzione a non sbatterci contro. Rientriamo a casa e nel pomeriggio, finalmente, dopo tanti tentativi andati a vuoto, la bassa marea ci consente di fare tutto il percorso che da Olhos de Agua porta alla distesa infinita della spiaggia di Falesia via spiaggia.

Camminiamo tantissimo, arrivando anche oltre il famoso ristorante dell’hotel Pine Cliff, teatro della nostra avventura serale di qualche giorno prima. Guadiamo bene i cartelli che in effetti ci sono, ma non sono molto evidenti, che dichiarano la proprietà privata della zona. Tra l’altro anche i lettini e gli ombrelloni accanto al ristorante sul mare, non sono, come si poteva pensare, ad uno pubblico (per i soliti 15 euro al giorno come abbiamo trovato in tutta l’Algarve), ma sono ad uso esclusivo dei clienti del lussuoso hotel con tre diverse formule di servizio a prezzi stratosferici, 200 euro al giorno la più completa di servizi, 150 euro la seconda fascia e 75 euro per avere praticamente solo l’accesso in spiaggia, i teli mare e appunto due lettini e l’ombrellone, insomma lo stesso servizio che trenta metri prima e dopo costa esattamente cinque volte meno, ma ovviamente chi si può permettere un tale hotel non bada certo al prezzo del lettino in spiaggia. Tornati alla nostra spiaggia facciamo il bagno con un po’ di magone perché ci rendiamo conto che siamo ormai alla fine della vacanza. La sera infatti restiamo in paese e compriamo qualche souvenir da portare a casa.

Venerdì 26 luglio è l’undicesimo (di fatto ultimo pieno) giorno di vacanza. L’ultima spiaggia che decidiamo di vistare è Praia da Cova Redonda. È in una zona che in realtà non abbiamo mai visto, prima di Benagil, tra le cittadine di Armacao de Pera e Albandeira. Ci vuole poco più di mezz’oretta ad arrivare con le solite due uscite di autostrada e poi stradine comunali. A differenza di quasi tutte le altre, qua non c’è un parcheggio vero e proprio dalle parti della spiaggia, ma bisogna lasciare la macchina nei posti pubblici (sempre gratuiti come in tutte le altre occasioni) sulla strada e poi si prendono i tanti scalini, comunque ben indicati, che postano alla spiaggia.

Cova Redonda è di media grandezza, una parte attrezzata e una libera, ai lati due altissimi faraglioni di rocce invalicabili, quindi niente sentierini da fare. Aspetto positivo della spiaggia (in comune con Coelha e Castelo le tante conchiglie grandissime e bellissime che porta il mare sulla riva. Il mare è limpidissimo ma un pochino mosso e quando facciamo il bagno, per la prima volta nella vacanza, abbiamo notevoli difficoltà a nuotare per la fortissima corrente che tende a spostarci e a portare un pochino al largo, quindi bisogna restare bene a riva e stare molto attenti.

Il pomeriggio è il giorno più triste della vacanza perché è quello in cui bisogna rifare le valige, e preparare la partenza che sarà all’alba del giorno dopo. Con il velo di tristezza andiamo per l’ultima volta nella nostra Praia de Olhos de Agua a fare l’ultimo bagno oceanico della vacanza e la sera facciamo l’ultimo giro nel bel paesino che ci ha tenuto compagnia con le sue casette bianche a blu per i nostri dodici giorni di vacanza.

Sabato 27 luglio è il dodicesimo e ultimo giorno di vacanza. La sveglia suona implacabilmente alle 4 del mattino, perché il volo da Faro è alle 7. Impostiamo per l’ultima volta il navigatore di Google e la voce guida di Maps ci porta in una mezz’oretta in aeroporto attraverso strade deserte vista l’ora. Essendo fuori orario degli uffici del noleggiatore avevamo precisi istruzioni per lasciare la macchina e la chiave anche in assenza di personale, ma, a sorpresa, arrivati al punto stabilito del P4, troviamo un addetto di Farocar Marina che ci accoglie.

L’aeroporto anche alle 5 del mattino è già pieno di gente che evidentemente parte con altri voli mattutini oltre al nostro. Facciamo una decina di minuti di coda per imbarcare la valigia in uno dei tanti banchi drop off di Ryanair e poi superiamo rapidamente i controlli di sicurezza e finalmente abbiamo anche il tempo di sederci e fare colazione con calma, prima di dirigerci al nostro gate e partire puntualissimi alle 7.00 del mattino per arrivare due ore e mezza dopo a Bergamo.

È stata una vacanza straordinaria, una delle più belle che abbiamo mai fatto, soprattutto una con il risultato complessivo molto superiore alle aspettative. In dieci giorni pieni, undici con quello dell’andata, il giorno del ritorno conta solo per il volo, abbiamo visto diciotto spiagge diverse, abbiamo fatto una decina di bagni nell’Oceano e le migliaia di fotografie ci lasceranno un ricordo indelebile dell’Algarve.

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