Di solito, in primavera, cerchiamo una città europea da visitare in 3-4 giorni, ma quest’anno abbiamo deciso di cambiare itinerario, unendo qualcosa da vedere anche alla possibilità di rilassarsi al mare. Le Canarie sono troppo lontane per i quattro giorni al massimo che abbiamo a disposizione e allora la ricerca si restringe tra Malta e Palma di Maiorca. Complice un’ottima offerta del volo (ritorno a soli 9.99 euro) prenotiamo proprio per la più grande delle isole Baleari, Palma di Maiorca.
Partiamo da Bologna il mattino del 29 aprile in una giornata che di primaverile non ha proprio nulla, 3 gradi alla partenza da casa, diluvio universale e vento forte in aeroporto, dove nei soliti lunghi minuti di attesa di poter salire sull’aereo Ryanair, quando ti lasciano in fondo alle scalette soffriamo terribilmente il freddo, molto di più di tante altre occasioni anche in inverno quando però si è molto più coperti.
Alla fine l’aereo è solo leggermente in ritardo e, con un rapido volo di un’ora e mezza, alle 13.00 siamo già a Palma. Per la prima volta decidiamo di utilizzare il servizio di prenotazione Ryanair Rooms, che propone diverse tipologie di sistemazioni (molto scontate se prenoti entro 24 ore dalla prenotazione del volo) e ti restituisce il 10 % di quello che paghi in credito per acquisto di altri voli entro 6 mesi. Ci sono diverse sistemazioni cancellabili, ne scelgo una di queste, ma (almeno nel mio caso) prelevano subito tutta la quota della camera anche se comunque ne garantiscono la cancellabilità e quindi la restituzione in caso di ripensamento.
Abbiamo scelto l’Hotel Hispania, a Playa de Palma, una quindicina di chilometri dall’aeroporto (collegato con la linea numero 23 del bus che si ferma a pochi metri) e una ventina da Palma città. La scelta è stata ottima e ci siamo trovati molto bene. È direttamente sulla spiaggia di Playa di Palma. Proprio davanti all’ingresso c’è la fermata del bus per Palma e a poche decine di metri si ferma quello proveniente dall’aeroporto. Posizione quindi ideale sia per una vacanza di mare che per avere un punto di partenza per girare in altri luoghi dell’isola. Servizio di mezza pensione con sia colazione che cena molto ben fornite e di buona qualità. A cena bevande escluse di prezzo medio. Due bar, uno accanto alla piccola piscina (ma col mare a 10 metri non serve) e uno favoloso sul tetto della struttura dove ci sono, oltre ai tavolini, anche diversi lettini a disposizione per prendere il sole e una piscina idromassaggio. Wi fi buono sia in camera che nelle aree comuni. C’è anche una piccola palestra a disposizione. Piscina coperta e sauna nel centro wellness a pagamento. Unico aspetto negativo (non dipendente ovviamente dall’hotel) che di notte spesso si sentono schiamazzi e rumori provenienti dalla strada o dal pub accanto all’hotel.
Al nostro arrivo la camera non è pronta (come indicato il check in è per le 15.00), lasciamo quindi i nostri bagagli al deposito dell’hotel e andiamo a prenderci qualcosa da mangiare in uno dei tantissimi negozietti di ogni genere sul lungomare per poi mangiare seduti sulla sabbia finissima di Playa di Palma. Il tempo non è eccezionale, c’è il sole accerchiato da qualche nuvola e tira un vento abbastanza forte, ma se penso che adesso siamo sulla spiaggia a mangiare all’aperto mentre poco più di due ore fa stavamo tremando dal freddo in Italia è veramente un sogno che si avvera.
Finito il rapido e economico pranzo facciamo la prima delle tante passeggiate sul bel lungo mare di Playa di Palma, già super affollato di turisti, quasi tutti tedeschi a dire il vero. I lettini sono accatastati uno sull’altro e vengono consegnati a richiesta, molti sono in costume e qualche coraggioso fa anche il bagno in mare, noi ci limitiamo a sentire l’acqua, decisamente troppo fredda per i miei gusti.
Alle 15.00 ci ripresentiamo in hotel e abbiamo la nostra chiave. La camera è sufficientemente grande, non abbiamo la vista del mare diretta (le camere ovviamente costavano di più) ma siamo con una vista laterale che dal balcone consente di vedere il mare piuttosto bene e soprattutto siamo veramente a venti metri dalla spiaggia. Svuotiamo il nostro bagaglio a mano e siamo giù pronti per tornare fuori per fare un’altra passeggiata. Appena arrivati siamo andati verso destra, nella direzione di Palma, ora andiamo verso sinistra nella direzione della spiaggia più grande, quella di Arenal. Sul lungomare, tra i tanti negozietti che propongono le escursioni proviamo subito ad informarci per andare a vedere le Grotte del Drago, che propongono quasi tutti sia nella gita di un’intera giornata che in quella di mezza giornata che ci interessa maggiormente.
Questa volta, caso raro in viaggi brevi, abbiamo anche la cena compresa nella prenotazione e quindi non c’è nemmeno da dover cercare il ristorante, anche se, a dire il vero, sul lungomare si sarebbero trovati decine di locali, con una varietà di proposte e di prezzi quasi infinita, dal fast food, alla cucina spagnola, quella italiana, anglosassone o tedesca. Con piacere troviamo nel buffet una grande paella cucinata all’istante, oggi in versione con sole verdura, il terzo giorno sarà mista.
Dopo cena siamo piuttosto stanchi ma facciamo lo stesso un rapido giretto sul lungomare per ammirare il tramonto sul lungomare.
La mattina del 30 aprile il tempo è decisamente migliorato, cielo quasi sgombro da nuvole, ma soprattutto pochissimo vento. Dopo la abbondante colazione fatta in hotel che ci ha proposto una grande varietà sia di dolce che di salato, decidiamo di trascorrere la mattinata nella città di Palma.
Arrivarci è molto semplice, basta prendere il bus che passa proprio sul lungomare davanti all’hotel. Ci sono due bus che vanno a Palma, uno fa tutte le fermate degli hotel sul lungomare e l’altro (il 25 express) invece, dopo poche fermate prende l’autostrada per arrivare prima in città. Scegliamo ovviamente il 25 express e con 1.50 euro a tratta a testa (il biglietto si fa a bordo) e in una ventina di minuti arriviamo in Plaza de la Reina, proprio accanto alla Cattedrale di Palma di Maiorca.
Palma è una bella cittadina con un’ampia zona attorno alla Cattedrale ben arredata e con tanto verde, tanti vialetti eleganti, fontane, panchine per sedersi e tanto spazio per ospitare i numerosi turisti che arrivano da ogni parte del mondo, compresi quelli che sono attraccati nelle navi da crociera che fanno tappa a Palma. Al largo del porto ne vediamo due grossissime, una di Costa Crociere e una straniera.
È ancora presto, la Cattedrale apre alle 10.00 e quindi facciamo in tempo prima di entrare a girare un po’ nelle viuzze della parte antica della città di Palma non ancora troppo affollate. Qualche bottega e negozio storico si perde in mezzo a tanti moderni negozietti di souvenir o ai tanti bar che propongono qualsiasi cibo o bevanda ad ogni ora del giorno.
Vista da fuori la Cattedrale è veramente imponente, sembra dominare la città e guardare il mare. È lunghissima e per girarla tutto attorno ci vogliono parecchi minuti. La prima cosa che salta all’occhio è il gigantesco rosone (quasi 14 metri di diametro) che si trova non nella facciata principale ma sopra l’altare, quindi dalla parte opposta e poi tante finestrelle strette e piccole che fanno risaltare ancora di più il rosone. La struttura è in parte in stile gotico e in parte rinascimentale.
Finito il giretto andiamo alla biglietteria della Cattedrale. Anche se è l’apertura c’è già una piccola coda di persone che acquistano il biglietto, ma in pochi minuti riusciamo a entrare. L’interno, come spesso accade, per cattedrali molto grandi, sembra spoglio e vuoto nonostante ci siano già parecchie persone all’interno. La caratteristica che più mi ha colpito di questa chiesa sono le luci colorate che filtrano dai grandi rosoni e dalle finestre, col passare dei minuti i colori si spostano da un punto all’altro della cattedrale a seconda dei raggi del sole che colpiscono le vetrate.
Di rilievo anche l’altare maggiore con un baldacchino realizzato da Gaudì e una cappella molto particolare che ricorda la moltiplicazione dei pani e dei pesci che sono proposti in rilievo dando una sensazione tridimensionale. Poi tanti dipinti, manufatti in legno e statue che si trovano solo arrivando vicino alla cappella che li ospita per quanto è grande la cattedrale. Col biglietto di ingresso si accede anche ad un piccolo museo e ad un chiostro esterno.
Restiamo un’oretta all’interno della Cattedrale di Palma e all’uscita troviamo tantissimi turisti che fanno la coda per entrare e altri nel giardino e nel vialetto antistante che porta al mare. Facciamo anche noi parecchie foto cercando l’angolazione migliore per prendere la Cattedrale nella sua interezza anche se non è facile viste le dimensione e poi ci spostiamo nella bella passeggiata che porta verso il mare mescolandoci con i tanti turisti di ogni nazionalità.
Dalla zona della Cattedrale ci spostiamo poi verso il centro di Palma, sempre camminando in zone pedonali, ben realizzate e comode, anche se si vede chiaramente che nelle strade c’è parecchio traffico di auto e esiste un reale problema per il parcheggio con molti automobilisti in coda per entrare in parcheggi tutti esauriti. Questo è stato il principale motivo che ci ha indotto ad usare i mezzi pubblici e non noleggiare l’auto, al contrario di quello che facciamo di solito, in questa breve vacanza a Maiorca.
Girando senza particolari mete per il centro di Palma entriamo nella Lonja, l’antico mercato, praticamente rimane solo la struttura esterna, una grande costruzione gotica un tempo centro di riferimento per tutti coloro che arrivavano via mare a Palma per commerciare i propri prodotti nelle Baleari. La visita è molto breve perché l’interno è assolutamente vuoto. Continuiamo nei saliscendi delle viuzze del centro di Palma e poi torniamo indietro invece sul lungo mare, più vivace e pieno di bancarelle turistiche.
Il tempo è molto bello, possiamo tranquillamente prenderci da mangiare al volo in uno dei tanti stand che propongono street food e consumarlo in una panchina sul lungo mare guardando di fronte le due immense navi da crociera attraccate al largo del porto e alcuni surfisti che cercano le onde in verità non tanto alte. Allontanando lo sguardo dalla zona del porto si intravedono alcuni coraggiosi bagnanti che sfidano la temperatura del mare di fine aprile per tuffarsi in acqua.
Non abbiamo fretta e prima di tornare verso Playa de Palma ci rilassiamo ancora un po’ nella zona antistante la Cattedrale sempre più piena di turisti di ogni nazionalità. Il ritorno in bus è meno piacevole dell’andata, perché in tanti hanno avuto la stessa nostra idea di tornare nel pomeriggio verso le località turistiche e quindi il bus è pienissimo e, almeno per alcuni chilometri, è molto scomodo.
Arriviamo in hotel e decidiamo di goderci per un’oretta la spettacolare terrazza all’ultimo piano con lo sky bar che offre una vista eccezionale sulla costa ed è anche protetta da vento che, come ogni giorno inizia a farsi sentire. Il caffè, lontanissimo parente degli espressi italiani, come spesso accade all’estero, ha comunque un sapore decisamente piacevole se gustato comodamente seduti sulla terrazza dell’hotel Hispania.
Dalla nostra postazione privilegiata si vedono, non molte, ma un po’ di persone che ogni tanto entrano in acqua a fare il bagno. A mia figlia viene improvvisamente il desiderio di fare il primo bagno stagionale e ci convince ad andare in spiaggia per provare a tuffarci in acqua. Noi non ce la facciamo, ma lei sì, si tuffa velocemente e resta un quarto d’ora buono nel mare che non è certo caldo ma nemmeno freddissimo. Più che altro è il vento a dare fastidio. Uscita ed asciugata, decide di completare l’opera andando a tuffarsi prima nella piscina e poi nella vasca idromassaggio della terrazza sul tetto dell’hotel.
Dopo essersi asciugata e cambiata è già tardo pomeriggio ma dobbiamo assolutamente uscire per cercare di organizzare l’escursione del giorno successivo in cui avevamo previsto di vistare le Grotte del Drago e una parte dell’isola. In realtà nel giro di un paio di chilometri sul lungo mare si trovano almeno 6-7 negozietti che vendono escursioni, la maggior parte dei quali hanno disponibilità per il giorno successivo. Qualcuno propone la mezza giornata, in un paio di casi possiamo anche scegliere se farla di mattino o di pomeriggio, e altri la giornata intera. I prezzi (a parità di ore di escursione) sono tutti simili. Scegliamo una escursione di mezza giornata (dalle 8.30 alle 14.00) che propone le Grotte del Drago più visite ai paesini di Manacor, di Porto Cristo e ad una fabbrica di perle, la più popolare dell’isola, la Majorica.
Finiamo il nostro giro sul lungomare e rientriamo in hotel per la cena sempre molto varia e abbondante. Dopo cena facciamo un altro giro serale sempre attorniati da gruppi di tedeschi, che, con il passare delle ore, diventano sempre più allegri e alticci.
La mattina del 1 maggio mettiamo la sveglia per puro scrupolo, ma non ne abbiamo bisogno perché siamo sempre molto mattinieri, e ci facciamo trovare all’apertura della sala colazioni alle 7.30 perché poi abbiamo appuntamento con il pullman che ci porta in escursione alle 8.30 a qualche centinaio di metri dall’hotel sulla strada principale che porta a Palma. Arriva puntuale e inizia una procedura piuttosto lunga di recupero turisti lungo la strada che ci porta a Palma dove ci fanno cambiare pullman e andiamo in uno molto grande a due piani dove finalmente partiamo in direzione Manacor prendendo l’autostrada e arrivando alla prima tappa in poco più di mezz’ora.
Manacor è una cittadina (la seconda più grande dell’isola di Maiorca) situata nella parte orientale, non lontano dal mare. È un insieme di vicoletti e stradine in cui sembra di essere tornati indietro nel tempo, ma per gli appassionati di tennis, come sono io, è soprattutto la città di Rafa Nadal, che qua è nato e continua a vivere quando non è in giro per tornei e dove ha costruito anche un straordinario business che richiama gente da tutto il mondo con la sua Academy tennistica (gestita assieme allo zio Toni) e, da pochi anni dal nuovissimo museo Rafa Nadal Sport Experience che popone tutti i suoi trofei e diverse attività interattive legate non solo al tennis ma a tutti gli sport.
Purtroppo non ho il tempo di entrare al museo ma solo di vederlo da fuori e dare un’occhiata ai vari campi all’aperto dell’Academy e poi è già ora di risalire sul pullman e fare il breve tragitto verso le Grotte del Drago, a Porto Cristo.
Arriviamo col pullman verso le 10.45 davanti all’ingresso delle Grotte del Drago, ci viene consegnato il biglietto per entrare alle 11.00. Si entra una volta all’ora in gruppi comunque piuttosto numerosi. Non ci sono guide ma c’è un percorso obbligato da seguire. Le grotte sono molto belle e affascinanti, non si scende moltissimo e il percorso è piuttosto agevole anche se ovviamente servono le scarpe adatte.
Appena scesi una decina di metri sotto terra si apre una moltitudine di stalattiti e stalagmiti, che spesso si uniscono a modellare forme naturali che sembrano uscite dalla creazione umana. C’è anche una illuminazione molto particolare che rende ancora più suggestivo lo scenario. Si cammina per poco più di un chilometro spostandoci anche sopra diversi laghetti che fanno subito capire che alla fine del percorso si arriva a quella che è la principale attrazione delle grotte, un lago sotterraneo, il più grande d’Europa incastonato tra le stalattiti e le stalagmiti che lo rendono assolutamente magico.
Accanto al lago c’è una gradinata con i posti a sedere e quando si arriva gli inservienti invitano tutti i turisti a prendere posto velocemente, perché dopo pochi minuti, vengono spente e le luci e inizia un breve ma suggestivo concerto di musica classica realizzato da artisti che arrivano sulle barche illuminate nel laghetto. Il tutto dura circa 15 minuti ma è una spettacolo, per lo scenario naturale così fatto, difficilmente riproducibile in altre parti del mondo.
Lo spettacolo non è ancora finito, perché è possibile per i turisti anche fare un breve tragitto nel lago sulle barche che fanno la spola da una parte all’altra. Si fa un po’ di coda e poi tocca anche a noi salire nella barchetta e possiamo dire di essere stati su una barca a 25 metri di profondità.
Tra camminata, spettacolo musicale e giretto in barca è passata esattamente un’ora dall’ingresso. L’appuntamento con il pullman è per le 12.15 e quindi resta giusto il tempo di dare un’occhiata al negozietto di souvenir che è ora di ripartire anche se restiamo in pullman solo per pochissimi minuti. Giusto il tempo per spostarci verso la vicina fabbrica di perle Majorica.
Anche qua la visita è libera anche se ci sono alcune postazioni con le signore intente a creare collane, braccialetti e altri manufatti con le perle che danno qualche spiegazione in spagnolo, inglese e tedesco. Come spesso accade in queste circostanze la visita alla fabbrica è una “scusa” per invitare a comprare nel loro negozio che è proprio in mezzo al percorso obbligato della visita alla fabbrica.
Facciamo il giro della fabbrica velocemente perché preferiamo usare l’ora che abbiamo a disposizione per andare a fare un giro nelle cittadina di Porto Cristo. È un piccolo borgo arroccato sul mare, una volta villaggio di pescatori che ancora partono dal porticciolo ogni mattina, ora diventato rinomato centro turistico anche elegante con una piccola spiaggia e molte insenature rocciose. Il porto ospita molte barche e yacht, alcuni anche di notevoli dimensioni. Facciamo tutta la passeggiata che costeggia il porto fino ad arrivare alla piccola spiaggia e ci fermiamo per prenderci qualcosa da mangiare vista l’ora e poi ci spostiamo dalla parte opposta dove si gode di un panorama spettacolare sul mare aperto con colori fantastici.
La giornata è molto bella anche se stanno arrivando le prime nuvole e soprattutto si sta di nuovo alzando il vento come succede ogni pomeriggio. Per poco non ci accorgiamo che sono quasi le 13.30 e abbiamo l’appuntamento per rientrare verso Palma a conclusione della nostra escursione. La solita mezz’oretta di pullman e siamo di nuovo nella piazza delle corriere di Palma dove ci fanno cambiare bus per tornare verso il nostro hotel dove arriviamo verso le 14.30.
Ci riposiamo una mezz’oretta in camera poi saliamo a prendere un caffè e un po’ di sole nello sky bar del tetto. A pomeriggio inoltrato facciamo il nostro solito giro sul lungomare. Questa volta andiamo verso El Arenal e ci fermiamo in spiaggia a mangiare un gelato, poi al ritorno cerchiamo qualche souvenir da portare a casa. Purtroppo il tempo è improvvisamente peggiorato, oltre alle nuvole, per la prima volta nella vacanza sentiamo cadere anche qualche goccia di pioggia ma niente di particolarmente fastidioso. Dopo cena continuiamo il nostro giro visitando parecchi negozietti a caccia di regalini economici e poco ingombranti (dato che devono stare nel bagaglio a mano) da portare a casa.
Giovedì 2 maggio è l’ultimo giorno della nostra vacanza a Maiorca. Abbiamo buona parte della giornata a disposizione visto che l’aereo è nel tardo pomeriggio, anche se dovremmo lasciare la camera alle 12.00 (ci hanno concesso un’ora in più permettendoci di liberarla per le 13.00). Siamo stati a lungo combattuti se liberare la camera dai bagagli al mattino e poi andare in qualche luogo dell’isola oppure se restare in zona girando solo a piedi, tenendo fin quando possibile la camera dell’hotel come riferimento. Alla fine decidiamo per questa ultima soluzione, la meno impegnativa e optiamo per una passeggiata più lunga del solito che ci faccia fare in mattinata tutti i 4 chilometri e mezzo del lungomare che ci portano dal nostro hotel fino alla fine della zona turistica di Playa de Palma. Il percorso è piacevole, ogni tanto ci fermiamo in spiaggia, ogni tanto entriamo in qualche negozietto, ammiriamo le tante costruzioni di sabbia, il tempo non è bellissimo, ci sono parecchie nuvole ma si cammina molto bene con una temperatura ideale per passeggiare.
Torniamo in camera giusto per riordinare i nostri pochi bagagli, facciamo il check out, lasciamo i trolley in custodia nella saletta apposita e poi andiamo a cercare qualcosa per pranzo, prima di tornare per l’ultima volta a prendere il caffè nella posizione privilegiata dello sky bar dell’hotel, che ovviamente ci permette l’accesso anche se formalmente non siamo più clienti. Le ultime due ore di Maiorca le trascorriamo in spiaggia a El Arenal, prima di recuperare i bagagli e prendere il bus che ci riporta in aeroporto in poco più di quindici minuti. Il volo di ritorno è puntuale e in un’ora e mezza siamo a Bologna.
È stata una piacevole vacanza, anche se molto breve, l’ideale per rompere con la quotidianità. Maiorca è certamente piena di spiagge e calette che meritano di essere visitate soprattutto in estate o comunque quando la temperatura e il clima permettono di fare il bagno in mare, ma è anche visitabile in primavera o in autunno dedicando una giornata alla splendida città di Palma, mezza giornata alla Grotte del Drago e eventualmente alle altre attrazioni dell’isola.
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