1000 km: sono quelli che abbiamo percorso a cavallo del nostro scooter alla scoperta delle bellezze di quest’isola (anzi 1050 km per la precisione). Una media di più di 100 km al giorno, che tra strade di montagna, tornanti e sterrati ha decisamente creato non pochi fastidi al nostro fondoschiena, ma che rifarei subito: il sole che brucia la pelle, il vento che ti accarezza ma soprattutto i profumi della macchia mediterranea valgono bene un po’ di male al fondoschiena!
VOLO
A fine marzo abbiamo acquistati i nostri voli: Bergamo – Cefalonia con Ryanair; prezzo non proprio economicissimo per essere Ryanair (290 euro a testa con tasse e bagaglio), ma ci siamo lasciati tentare: di tante isole greche viste, le Ionie ci mancavano, e quale momento migliore per andarci se non luglio? In più avevamo 10 giorni a disposizione e non la canonica settimana, quindi quest’isola non proprio microscopica ci cascava a pennello, così come la partenza di venerdì 5 e il ritorno di lunedì 15… e anche gli orari in tarda mattinata erano comodi!
I voli (completamente full!) son stati in perfetto orario sia all’andata sia al ritorno, con i soliti controlli rigorosi sino all’eccesso di Ryanair, in particolare a Cefalonia.
ALLOGGIO
Abbiamo prenotato il nostro studios (Sofia Studios) su Booking ad un prezzo ottimo: 250 euro per 10 giorni; lo studios era molto spartano ed essenziale, ma con piscina, wifi e aria condizionata: cos’altro serve? Inoltre avevamo diritto al 10% di sconto ad una taverna vicina, di cui abbiamo approfittato più volte visto che si mangiava bene!
In realtà la scelta di studios economici era molto ampia, ma ovviamente si trovavano anche alloggi (studios e hotel) più lussuosi e più cari (anche lussuosissimi e carissimi: date un’occhiata al Regina dell’Acqua di Skala!). I grandi assenti a Cefalonia sono invece i villaggi: non ne ho praticamente visti; e ciò forse spiega in parte il perché l’isola sia snobbata da gran parte dei tour operator nostrani.
Tornando a noi, i Sofia Studios si trovavano a Mousata, nella zona meridionale dell’isola: diciamo che, pur sapendo di essere in una zona tranquilla e collinare, ci aspettavamo comunque di avere nelle vicinanze qualche localino e perlomeno il classico affitta-motorini: e invece il primo giorno abbiamo camminato più di un’ora prima di trovarne uno! Insomma forse a posteriori sceglieremmo una zona più viva; l’ideale sarebbe Agia Efimia o Sami, cosa fattibilissima per chi noleggia l’auto in aeroporto, un po’ meno per chi, come noi, volendo prendere lo scooter, è costretto ad affidarsi al taxi (una corsa dall’aeroporto ad Agia Efimia rischia di costare come il volo aereo!).
In ogni caso eravamo in una zona davvero bella: la sera si sentiva solo il canto dei grilli. E dal nostro balcone si vedevano il mare e Zante.
MEZZI DI TRASPORTO
Essendo Cefalonia non proprio minuscola e abbastanza montuosa (il monte Enos, la cima più alta, supera i 1600 metri) la maggior parte dei vacanzieri opta per noleggiare un auto anziché lo scooter. Noi, come già detto, in Grecia siamo scooter-dipendenti, perciò abbiamo affittato un 125 (attenzione che in Grecia è necessaria la patente A!) della Kymco in ottime condizioni, presso Spyros Minetos, il primo noleggiatore che abbiamo trovato a Lourdata dopo tanto vagare. Nota: eravamo così devastati dalla camminata sotto il sole a picco che la signora del rent ci ha regalato impietosita una bottiglia d’acqua e quando le abbiamo precisato da dove arrivavamo… ce ne ha data un’altra! Il giorno della restituzione, invece, son venuti direttamente a ritirarselo presso gli studios, evitandoci così un’altra sfacchinata. Il prezzo è stato ottimo: 130 euro per 9 giorni. La benzina in Grecia ormai è leggermente più cara che da noi. Cercate di avere sempre il serbatoio pieno, perché in molte zone (l’estremo nord, la penisola di Paliki…) i benzinai sono pochi e rischiereste quindi di restare a piedi… a noi è successo almeno un paio di volte, ma ci siamo sempre salvati in corner!
Dall’aeroporto allo studios abbiamo invece utilizzato un taxi che ci ha chiesto 30 euro per venti minuti scarsi di tragitto; al ritorno abbiamo richiamato lo stesso taxista che ci ha applicato 5 euro di sconto. In generale, i taxi in Grecia applicano un po’ dei prezzi… forfettari.
Sui mezzi pubblici so ben poco, ma in generale per girare meglio affidarsi a un mezzo proprio.
Interessante, invece, la presenza di un traghetto che collega Argostoli, il capoluogo dell’isola, con Lixouri, cittadina che si trova esattamente di fronte ad Argostoli ma dall’altro capo della baia, sulla penisola Paliki: considerata la lunghezza della strada che le collega, il traghetto è comodissimo e ha pure una frequenza semioraria. Costa 2.50 euro a persona e 2 euro lo scooter (si paga direttamente a bordo), per 20 minuti circa di traversata contro un’ora e più di strada.
RISTORANTI E CIBO
La sera non ci siamo sbizzarriti più di tanto: non avendo voglia di compiere grosse distanze la sera ed essendo come già detto un po’ isolati, siamo sempre andati alle due taverne vicine a casa: Stamna e l’altra di cui non ricordo il nome. In entrambe abbiamo mangiato molto bene.
Il cibo è sempre il solito che si trova in Grecia, con l’aggiunta di qualche piatto particolare tipico di Cefalonia, come la torta ripiena di carne (che non ho mangiato).
CLIMA, METEO E ANIMALI
Le Ionie rispetto a molte isole dell’Egeo sono più piovose, quindi anche più ricche di vegetazione. Questo fa sì però che i mesi di giugno e settembre possano essere a rischio di qualche pioggia. Sono anche isole meno ventose, il che significa che a luglio, nelle ore centrali della giornata, si brucia letteralmente! E anche la sera, pur non essendo certo afoso, fresco non faceva: abbiamo sempre dovuto dormire con l’aria condizionata. Comunque abbiamo trovato 10 giorni di tempo splendido, anche se rispetto alle solite vacanze greche (dove vedere una sola nuvola in una settimana era una rarità) abbiamo visto decisamente più nuvole: in particolare verso il continente, nelle ore tardo pomeridiane, c’era sempre una certa convezione.
Una delle guide che avevo con me diceva che rispetto alle isole dell’Egeo, i colori sono più tenuti, meno accecanti: vero, il cielo è di un azzurro meno intenso e spesso, causa scarso vento, c’è anche un po’ di foschia. Ma il colore delle bouganville e dei fiori a bordo strada compensano l’azzurro tenue: fuxia, viola, rosso, arancione, per chi come me ama i colori e i fiori è un tuffo al cuore.
A Cefalonia e Zante depongono le uova le tartarughe caretta caretta ed è possibile avvistare qualche raro esemplare della foca monaca: inutile dire che è difficilissimo e che noi non abbiamo avvistato nulla, se non un serpente che ci ha attraversato la strada ed un altro serpente morto, che era davvero gigantesco!
ESCURSIONI
Ovviamente Cefalonia è un’isola da girare in libertà; salvo qualche uscita in barca. Le gite partono da Skala, Sami e più raramente Poros e le mete proposte son perlopiù sempre le stesse: Zante, Lefkada ed Itaca; noi abbiamo optato per quest’ultima all’ottima cifra di 25 euro a testa… mi vi racconterò meglio più avanti. In alcuni casi le escursioni sono in giorni prestabiliti della settimana, quindi muovetevi per tempo.
CRISI GRECA E SICUREZZA
Scrivo questo paragrafetto solo perché molti, al mio ritorno, mi hanno chiesto se la crisi si percepisce. La risposta è: no! Dopo 9 anni di isole greche possiamo dire di non aver notato grossi cambianti sulle isole. Ovviamente ad Atene e nelle grosse città la situazione sarà molto diversa, ma in posti come Cefalonia non si percepisce crisi o disagio (salvo l’aumento spropositato del prezzo della benzina). Anche a livello di sicurezza mi sento davvero tranquilla… vi dico solo che i nostri affitta-scooter l’ultimo giorno ci hanno fatto lasciare il motorino in cortile con la chiave nel bauletto, dicendo che tanto lì nessuno ruba niente: e se si fidano loro!
5 Luglio: si parte!!! E subito si sfacchina!
Partenza alle 11.30 e in meno di due ore eravamo già in terra greca: già in fase di atterraggio, sorvolando il mare (l’aeroporto è lungo la costa) si vede che l’acqua ha dei colori fantastici.
Raggiunto il nostro studios è partita la famosa sfacchinata alla ricerca dello scooter e una volta recuperatolo ci siamo fiondati sulla spiaggia di Lourdata a cercare un posto dove fare uno spuntino. La spiaggia di Lourdata è lunga e sabbiosa, con ombrelloni e lettini ma non troppo fitti, e una fila di taverne e bar sul retro. In alcuni casi i lettini sono dati gratis ai consumatori del bar.
6 Luglio: Koroni, Skala, Poros e Argostoli
Siamo partiti in direzione Skala, sulla statale che quindi scorre nel sud dell’isola. Ad un certo punto abbiamo visto una deviazione per una spiaggia, Koroni, e abbiamo deciso che lì avremmo fatto il nostro primo bagno. La strada era a tratti asfaltata a tratti sterrata, ma comunque in buone condizioni. Di primo acchito mi è sembrata bellissima e il mare strepitoso, ma col passare dei giorni ci siamo resi conto che il mare era così… ovunque!
Skala è invece una piccola cittadina molto turistica frequentata perlopiù dagli Inglesi: la spiaggia è lunga e sabbiosa ma non ne abbiamo usufruito. Siamo invece andati a visitare i resti di una villa romana, indicata anche da alcuni cartelli: ma non aspettatevi chissà cosa, nel giro di un minuto la visita è già finita.
Poros è invece una cittadina decisamente più tranquilla, con un’ampia area portuale.
Il ritorno l’abbiamo fatto scollinando la montagna ed essendo presto abbiamo raggiunto la spiaggia di Trapezaki, che a poche centinaia di metri (in verticale però) da cosa nostra. Non siamo resistiti a lungo però, il sole era rovente (erano le 14) e noi non siamo certo i tipi che amano stare fermi a rosolarsi al sole.
Abbiamo quindi optato per un giro ad Argostoli, la città principale dell’isola da cui distavamo meno di 15 km. Dopo un giro fino agli estremi della cittadina, ci siamo bevuti il primo caffè frappè della vacanza: quanto mi è mancato!
7 Luglio 2013: Sami, Melissani, Antisamos e Capri
Cefalonia è nota, oltre che per lo splendido male, per l’eccidio da parte dell’esercito tedesco dei soldati italiani, nel 1943; ad Argostoli c’è anche un monumento commemorativo in proposito. Il film “Il mandolino del capitano Corelli” parla proprio di questo episodio ed è stato girato a Cefalonia, quindi non è insolito vedersi taverne dal nome Il Capitano Corelli o similari; proprio a Sami ce n’è una. Sami è una cittadina graziosa, vicina ad una delle spiagge più famose di Cefalonia: Antisamos, dove son state girate molte scene del film.
È indubbiamente un posto molto turistico e anche un po’ affollato, malgrado ciò conserva una sua bellezza, sarà per la bellissima posizione. Assolutamente da andarci.
Prima del bagnetto ad Antisamos, però, noi siamo stati a Melissani, che è poco lontano da Sami: si tratta di un lago sotterraneo dove, a causa di un terremoto, è crollato una parte di soffitto; nelle ore centrali della giornata, in particolare tra le 12 e le 14, il sole filtra creando dei bellissimi giochi di luce. In passato credevano che questo fosse l’ingresso dell’Ade, si dice… L’entrata costa 7 euro e comprende un giro in barca di una decina di minuti. Anche in questo cosa molto turistico, ma da fare!
L’acqua era trasparentissima, ma gelida (beh, tanto non dovevamo farci il bagno).
Per il ritorno, siamo passati da Poros e da Skala, facendo una tappa bagno tra le due cittadine, in una zona che viene chiamata Capri: microspiaggetta lungo la strada di sassi bianchi, acqua trasparente e asciugamano sotto gli (unici) alberi.
8 Luglio: Lixouri, Xi, e Argostoli
Dopo un po’ di incertezza abbiamo deciso di prenotare l’escursione in barca a Itaca con partenza da Skala, quindi per prima cosa siamo andati in una agenzia di Skala a prenotare, direttamente per l’indomani. La tizia dell’agenzia ci ha invitato però a chiamare la sera per avere conferma dell’escursione: non dovrebbe succedere nulla, ma non si sa mai!
Abbiamo poi fatto una sosta bagno a Mouda, una lunga spiaggia di sabbia dove depongono anche le uova le tartarughe caretta caretta. Non è il nostro genere di spiaggia, ma il mare era bellissimo e se siete amanti degli spiaggioni vi piacerà di sicuro.
Da lì, siamo poi andati direttamente a Lixouri, un po’ noncuranti del caldo (era ormai mezzogiorno) e sottovalutando la distanza: a tratti mi veniva quasi da piangere per il mare al fondoschiena. Abbiamo quindi deciso che il ritorno ce lo saremmo fatti col traghetto! Prima però ancora un po’ di scooter per raggiungere la spiaggia di Xi, famosa per la sua sabbia rossa e per la presenza dell’argilla: molti giocano infatti a spalmarsela addosso o in faccia e a farsi foto buffe.
A parte questa particolarità dell’argilla, la spiaggia a mio avviso non è nulla di che, anche un po’ troppo rumorosa con le casse del bar che sparano musica a palla.
Come già detto, il ritorno ad Argostoli ce lo siamo fatti col traghetto: una vera comodità, 7 euro davvero spesi bene!
La sera ci ricordiamo solo all’ultimo momento di chiamare l’agenzia per avere conferma dell’escursione in barca, e meno male: è stata cancellata! Abbiamo rischiato di farci la levataccia per nulla!
9 Luglio: Antica Sami, Drogarati, Monte Enos e Trapezaki
Essendo saltata la gita in barca, per prima cosa siamo dovuti tornare a Skala per riprenderci i soldi: lì la signora dell’agenzia ci ha spiegato che per il pomeriggio era atteso vento forte in mare e il capitano ha preferito cancellare l’escursione. Noi abbiamo anche avuto il sospetto che forse fossimo in pochi iscritti, ma amen! A quel punto abbiamo deciso di riprovarci con l’escursione in partenza da Sami, che ci ispirava anche di più ma avevamo inizialmente scartato essendo Sami più lontana da raggiungere (e la partenza era prima delle 9): a Sami le partenze sono ogni giorno, quindi abbiamo prenotato per il giovedì a 25 euro a testa, risparmiando pure 10 euro rispetto all’escursione di Skala.
Da Sami è possibile raggiungere i resti dell’antica Sami, da dove si gode di una bella vista sul golfo.
Nel frattempo si erano raggiunte le ore più calde e abbiamo deciso di andarcene al fresco nella grotta di Drogarati: si trova sempre nei pressi di Sami e non lontana dall’altra grotta di Melissani, ma stavolta si tratta di una grotta vera e propria, con stalattiti e stalagmiti. L’ingresso costa 5 euro e dopo un bel po’ di gradini (tutti quelli che incrociavamo risalire avevano il fiatone) si arriva nella grotta, dove c’è una temperatura costante di 18°C: meraviglioso!
La grotta in sé è bella, certo potrebbero valorizzarla meglio, poi quelle luci arancioni sono davvero invasive!
Dopo la grotta è stata la volta del monte Enos, la cima più alta di Cefalonia (1628 m): una bella strada asfaltata (che nell’ultimo tratto viene chiusa di notte), di recente costruzione probabilmente, arriva praticamente fino alla cima. Fa strano osservare i pali da neve a bordo strada: ma d’altronde d’inverno a quell’altezza nevicherà! In un punto vi sono delle panchine a ridosso praticamente del dirupo, da cui godere la vista sulla costa meridionale: peccato fosse molto fosco.
Quel giorno non ci eravamo ancora fatti un bagno, quindi abbiamo deciso di recuperare fermandoci a Trapezaki al ritorno: stavolta essendo tardo pomeriggio il sole era decisamente meno aggressivo e abbiamo potuto goderci il posto, che è davvero carino.
10 Luglio: Myrtos, Agia Efimia ed Agia Paraskevi
Myrtos è considerata una delle spiagge più belle della Grecia: sicuramente dall’alto è spettacolare e davvero suggestiva.
Come spiaggia in sé e come mare, invece, a mio avviso, a Cefalonia c’è decisamente di meglio (o siamo stati sfortunati noi, visto che quel giorno c’era anche mare un po’ mosso). Quando siamo arrivati c’era anche qualche difficoltà di parcheggio, causa presenza di molti autobus della Costa e della MSC (avevamo visto poco prima le navi da crociera al porto di Argostoli), ma fortunatamente in scooter non ci son mai problemi di questo tipo.
Mentre all’andata avevamo costeggiato la costa occidentale, al ritorno siamo passati da Agia Efimia (paesino turistico ma grazioso) per poi fare una sosta ad Agia Paraskevi, un piccolo angolo di paradiso, con mare color smeraldo, rocce che invitavano a fare snorkeling e micro calette ombreggiate dove ci si stava al massimo in 6: questa è stata la nostra vera Myrtos!
Sul retro c’era anche una spiaggetta di erba, con la possibilità di noleggio ombrelloni e lettini.
11 Luglio: Itaca
Giorno dell’escursione a Itaca: il ritrovo era previsto al porto di Sami alle 8.45, il che corrisponde per noi a una semi-levataccia (per arrivare a Sami bisogna superare la montagna, in scooter ci voleva poco meno di un’oretta); vista l’ora, in scooter sul monte faceva addirittura freddo: avevamo la felpa, ma le gambe nude ci si stavano congelando!
Arrivati anche un po’ in anticipo ci siamo fatti colazioni al bar di fronte all’imbarcazione, dove l’anziano proprietario parlava anche un po’ di Italiano e caffè e cappuccio erano davvero buoni (un po’ cari, eh…).
Sulla barca saremo stati una quarantina di persone, perlopiù Inglesi e Italiani. Itaca si raggiunge in circa un’ora e per un po’ si costeggiano pareti scoscese: ci si rende subito conto che non è certo un’isola che diverrà mai famosa per le spiagge, visto che raggiungerle è praticamente impossibile.
Sosta bagno
E poi si prosegue per Vathy, il capoluogo, dove abbiamo fatto un’altra sosta.
Tappa successiva a Kioni dove ci siamo fermati per mangiare (e abbiamo avuto la malaugurata idea di fermarci nel primo ristorante sul porto, dove abbiamo speso 22 euro per due insalate e dell’acqua! Praticamente la stessa cifra che avevamo speso la sera prima nella taverna dietro casa abbuffandoci).
Sia di Vathy sia di Kioni quello che colpisce è il grande numero di barche a vela e yacht…
Prima di tornare a Cefalonia abbiamo fatto un’altra sosta bagno (nello stesso posto della mattina).
Di sicuro delle escursioni fatte in barca nella mia vita non una delle migliori, ma comunque una gita in barca val sempre la pena…
12 Luglio: Assos, Dafnoudi e Fiskardo
Per raggiungere Assos abbiamo fatto anche stavolta la strada lungo la costa occidentale, ripassando quindi dai belvedere di Myrtos: nulla da eccepire, dall’alto è veramente scenografica!
Assos è un villaggio davvero carino che si trova su una penisola, dove in cima a un’altura è possibile osservare anche i resti di una fortezza veneziana distrutta dal terremoto del 1953 (che rase al suolo buona parte dell’isola). La strada che conduce alla fortezza è pedonale, perciò parcheggiato lo scooter ci siamo incamminati: il primo tratto è ingannevolmente ombreggiato, poi ci si ritrova a camminare per 20 minuti in salita sotto il sole (consiglio vivamente di arrivare ad un orario diverso dal nostro: le 11:00). Della fortezza obiettivamente resta ben poco da vedere, ma la vista sulla baia e su Assos vale la scarpinata.
Tornati giù, ci siamo tuffati subito in acqua nella piccola e graziosissima baia e poi, ancora bagnati, seduti su una panchina ombreggiata a pranzare: goduria!
Abbiamo poi proseguito verso nord, in direzione Fiskardo, ma prendendo prima una deviazione per la spiaggia di Dafnoudi: la strada ad un certo punto termina e bisogna quindi parcheggiare e proseguire a piedi per un sentiero (ombreggiato, tengo a precisarlo) e dopo un quarto d’ora si raggiunge un piccolo angolo di paradiso: una spiaggia di ciotoli bianchi accecante, con acqua cristallina e una grotta sulla destra dove, si dice, venga a trova rifugio la foca monaca… non so se sia vero, ma è bello crederlo! Di sicuro, però, è un luogo di pace, senza neppure bar e taverne.
Fiskardo è invece il villaggio più a nord di Cefalonia, l’unico scampato al terremoto del ‘53. Anche qui, come a Itaca, yacht e barche a vela non mancavano.
13 Luglio: Atheras, Petani, Argostoli e Kastro
Ci siamo di nuovo spostati sulla penisola di Paliki per raggiungere prima il piccolo porticciolo di Atheras, dove abbiamo camminato fino alla chiesetta, inagibile ancora dal terremoto (credo… il cartello era scritto in Greco ma cogliendo qualche parola qua e là ho tradotto così!)
Da Atheras ci siamo spostati a Petani, chiamata anche “Myrtos due” in quanto, dall’alto, fa anch’essa la sua porca figura.
E anche lei, come Myrtos, rende molto di più dall’alto; anche qui poi il mare era mosso.
Anche stavolta, poi, per il ritorno, abbiamo optato per il traghetto.
Ad Argostoli ci siamo poi spostati verso il faro, dove abbiamo notato una troupe intenta a fare delle riprese, e fatto poi una sosta in una delle micro-spiaggette lì intorno, dove abbiamo fatto un po’ di snorkeling: non so perché, ma l’acqua lì era decisamente fredda!
Sulla strada che va dal porto di Argostoli al faro si possono anche ammirare i due vecchi mulini ad acqua (uno un po’ decadente, l’altro restaurato e facente parte di un locale alla moda): la loro peculiarità è che i ruscelli nei quali giravano non erano ruscelli che si buttavano poi in mare, ma il contrario, acqua di mare che risaliva verso l’interno.
Tornando verso Mousata, ultima sosta a Kastro, un vecchio villaggio su un’ altura: purtroppo l’ingresso ai resti del castello era chiuso (un cartello indicava ingresso gratuito, ma solo il mercoledì mattina… vabbè…); ci siamo dovuti quindi accontentare del panorama.
14 Luglio: Minia, Argostoli, Trapezaki
Come spesso accade, abbiamo dedicato l’ultimo giorno di vacanza alle zone più vicine che ancora non avevamo visitato. Quindi abbiamo girato col nostro scooter tra i paesi della zona costiera meridionale, tra Mousata e Lassi, facendo una tappa prima alle tombe micenee di Mazakarata (si vede solo qualche scavo, nulla più) e poi una sosta per il bagno a Minia, la spiaggia praticamente accanto all’aeroporto. Era domenica e quindi la maggior parte delle spiagge erano affollate anche di gente locale e in macchina si faceva pure fatica a trovare un parcheggio.
Anche nella zona vicino a Lassi il mare è molto bello, ma quel genere di spiagge con ombrelloni fitti fitti non rientrava proprio nelle nostre preferenze.
Dopo una sosta ad Argostoli per l’ultimo caffè frappè (alle 14 la cittadina era praticamente deserta: tutti al mare!) ci siamo fatti l’ultimo bagno a Trapezaki che era sì affollata ma assolutamente vivibile.
15 Luglio: il ritorno
Alle h 9.30 ci è passato a prendere il taxista che avevamo prenotato la sera prima (lo stesso dell’andata): in realtà aveva 10 minuti di ritardo ma ci ha sorprendentemente avvisati.
Controlli rigorosi all’aeroporto, poi stipati in uno stanzino dei gate in attesa dell’aereo e alle 11.35 puntuali siamo ripartiti: abbiamo salutato il cielo azzurro della Grecia e il suo sole rovente per atterrare in una Bergamo afosa e dal cielo grigino.
Anche quest’anno siamo tornati soddisfatti dalla nostra vacanza greca: i profumi della macchia, i colori accesi delle bouganville, l’azzurro del mare, l’alfabeto diverso… Forse le Ionie sono un po’ meno caratteristiche di altre isole (Cicladi in primis) e di sicuro Cefalonia non è diventata la mia isola greca preferita, ma in una cosa credo primeggi: di tutte quelle dove son stata è quella dove abbiamo trovato il mare più bello.
E per tutti quelli che mi chiedono: ma non sei stanca di andare sempre in Grecia? la risposta resta sempre: no, mai!