Sono stata a Genova una volta sola, diversi anni fa, e allora vidi solo l’Acquario e il Porto Antico. Un po’ di ricerche su internet mi fanno capire che ci sarebbe molto altro da vedere, così sarà la nostra destinazione per un week end di novembre con degli amici.
Sembrerà strano, ma raggiungere Genova dalla provincia di Verona non è molto pratico. Volendolo fare in treno, e viaggiando con una bimba piccola al seguito, è necessario cambiare a Milano. La scelta non è molto ampia, non abbiamo prenotato con largo anticipo e Trenitalia ci fa pagare per tre ore di viaggio 159€ a coppia (in questi tempi di viaggi low cost è una cifra che considero folle).
Il viaggio trascorre comunque tranquillo, il regionale TreNord che ci porta a Milano Centrale è affollato ma piuttosto pulito e, soprattutto, nuovo! A Milano ci sono controlli per l’accesso ai binari (è la mattina dopo gli attentati a Parigi del 13 novembre) e il nostro treno, un Thello diretto in Francia, ha diversi poliziotti anche al binario. Verificato che ci fermiamo in Italia, ci lasciano andare senza ulteriori domande. Anche il Thello è affollato, ma avendo i posti assegnati non ci sono problemi.
Sabato: Piazza di San Matteo, via Garibaldi
Arriviamo a Genova all’ora di pranzo, prendiamo la metro per il centro (deserta, e sinceramente alla fine ci è sembrata piuttosto inutile), scendiamo in Piazza De Ferrari e andiamo diretti al B&B Piccoli Leoni (90€ a camera doppia con colazione). In un palazzo storico affacciato sulla splendida Piazza di San Matteo, è perfetto per chi come noi ha poco tempo e vuole raggiungere tutto in pochi passi a piedi. Fatto il check-in facciamo un pasto veloce ed economico nel ristorante self-service giusto di fianco (non avremmo potuto aspettare un minuto di più!).
La città ci regala una temperatura decisamente mite accompagnata da un bel sole (la nebbia si è fermata dietro i monti).
Il pomeriggio lo passiamo a percorrere i vicoli, a vedere le facciate dei Palazzi dei Rolli, patrimonio dell’Unesco, e in particolare a visitare il cortile di Palazzo Tursi (sede del Comune) e Palazzo Rosso.
I Palazzi dei Rolli (non rulli, mi raccomando!) erano una serie di palazzi iscritti (al tempo della Repubblica di Genova) su un particolare registro da cui potevano venire estratti per ospitare le personalità illustri e i reali in visita in città. Una specie di “albergo diffuso” ante litteram!
Palazzo Rosso fa parte dei Musei di Strada Nuova, ma con una bimba al seguito non ce la sentiamo di visitarli tutti. Acquistiamo quindi il biglietto che permette la salita con l’ascensore fino ai tetti del palazzo, che diverse fonti sul web definiscono una delle migliori viste sulla città. Subito 5€ mi sembrano eccessivi, invece gli addetti all’interno ci dicono che scendendo potremo visitare anche il Palazzo. Non c’è quasi nessuno, siamo piuttosto stanchi ma la vista della città è veramente da togliere il fiato. Spettacolare! Mi spiace non avere foto migliori da inserire, spero però che rendano l’idea!
L’interno del Palazzo (di fine ‘600) è favoloso, non ha nulla da invidiare a palazzi nobiliari visti in giro per l’Europa. Una sorpresa sono stati i quadri, ci sono pittori fiamminghi come Van Dyck e i nostri Guercino, Guido Reni ecc.
Proseguiamo la visita della città, visto che domenica ripartiremo nel primo pomeriggio e dopo l’Acquario non ci resterà molto tempo a disposizione.
Ci sono molti scorci pittoreschi (tante salite che non ti aspetti!) e piazze interessanti. La Cattedrale di San Lorenzo è bella quanto ricordavo. Avendo avuto più tempo a disposizione avrei visitato volentieri le mostre a Palazzo Ducale. Arriviamo fino alla ricostruzione della casa natale di Cristoforo Colombo (e bravi genovesi! Se non sapessi che ci sono ancora un sacco di dubbi sulle origini del grande esploratore quasi quasi ci sarei cascata!). Ormai è buio, e con il chiostro di Sant’Andrea e Porta Soprana sullo sfondo è un luogo suggestivo.
La città è molto vivace (è sabato sera), affollata di giovani. Per cena ci fermiamo alla Buca di San Matteo, praticamente sotto il Palazzo del b&b: sembra un posto chic, ma accolgono la bimba in modo molto simpatico. Piatti saporiti, di cucina locale, a un prezzo equo. Dopo cena ancora una passeggiata fino al porto.
Di Genova ho spesso sentito parlare come di una città sporca e poco sicura. Sporca non ci è sembrata per niente (non abbiamo visto nessuna traccia dei disastri causati dalle alluvioni degli anni scorsi). Insicura non lo so, solo nella zona di Sottoripa e nei vicoli che dal porto vanno in stazione ci siamo sentiti a disagio.
Domenica – Acquario, Eataly, passeggiata per il Porto Antico e i carruggi
Dopo una notte tranquilla (non per tutti: io che ho il sonno leggero ho sentito fino a tardi la musica e il chiasso di un locale vicino) e una buona colazione, facciamo il check-out e andiamo all’Acquario.
Ho prenotato i biglietti su internet per le dieci, ma in realtà l’orario è indicativo; grazie ad un’offerta, li ho pagati 18€ anziché 24€. Saltiamo la coda (per fortuna, c’è già molta gente), lasciamo i bagagli al guardaroba (2€ a trolley) e iniziamo la visita.
Ci vogliono quasi tre ore per vederlo con calma, e senza fermarsi ad attendere gli spettacoli. È sempre un acquario molto bello, mi dispiace che sia però indirizzato prevalentemente all’intrattenimeno e poco all’educazione e alla formazione dei visitatori. Le vasche tattili saranno divertenti per i bambini, ma dubito lo siano per le povere razze che vengono accarezzate da infinite mani… senza insegnare che toccare i pesci e i mammiferi acquatici può essere, in natura, letale per loro (e anche per noi, ma forse nessuno proverebbe a toccare un pesce scorpione?). Quanti delfini si sono ammalati in Mar Rosso per colpa di noi sprovveduti snorkelisti?? I pannelli informativi sono pochi, scomodi da leggere e ignorati dalla maggior parte dei visitatori. La domenica poi, giornata affollatissima, sono anche difficili da individuare in alcune sale. Questo tipo di attrazioni, che conciliano il guadagno con la salvaguardia di alcune specie, dovrebbero anche sensibilizzare i propri clienti, non soltanto divertirli… Troppo idealista? No, in giro ho avuto il piacere di visitare pachi e acquari che fanno entrambe le cose!
Superiamo indenni la visita, inclusa la bimba che, a parte in alcune sale troppo affollate e buie, ha dimostrato di apprezzarla molto, ed è già ora di pranzo.
Proprio di fronte c’è la sede genovese di EataLy, che non ho ancora mai provato, mentre i nostri amici ce la consigliano. Ovviamente c’è molta gente, ma troviamo 4 posti con vista sul Porto Antico! Già la vista ci ripaga della scelta. Mangiamo 4 hamburger FAVOLOSI, forse i più buoni che abbiamo mai mangiato, poi i dolcetti di Montersino. Prezzo giusto per la qualità.
Usciamo per l’ultima passeggiata, io resto in maniche corte (e per fortuna le avevo!): sembra fine estate, invece siamo in pieno autunno!
Torniamo in stazione a piedi, ci rendiamo conto che è molto vicina e avremmo potuto evitare la metro all’andata…qualche salita, qualche via decisamente multiculturale, ed è già ora di tornare a casa.
Treni affollati ma puntuali (entrambi Frecciabianca). Almeno in questo Trenitalia sembra migliorata dai tempi dell’Università!
Genova ci ha fatto proprio una bella impressione, capisco il fastidio dei Genovesi per tutti quei visitatori da mordi e fuggi che si fermano solo per l’Acquario!
(Diario pubblicato a marzo 2016 sul mio sito n.d.a.).