Roma 10 maggio Mi reco a Roma Ciampino dove mi attende il volo Ryanair che mi porterà a Porto in tarda serata. Puntuale l’atterraggio alle 23.40, arrivo tramite la metro alla stazione ferroviaria Porto-Champanha dove mi aspetta il treno per Lisbona con partenza alla 1.30. Le prime impressioni sono positive, ovvero vi è un assistente alla stazione metro che aiuta il turista a fare il biglietto, biglietteria aperta durante la notte a Campanha e treno abbastanza comodo pur essendo un regionale.
Lisbona 11maio: la città dei quartieri e degli azulejos Durante il trasferimento in treno la stanchezza si fa sentire e comincio a sonnecchiare svegliandomi ad ogni annuncio di stazione, ma proprio all’arrivo a Lisbona il sonno prende il sopravvento e vengo svegliato dopo 45’ dall’arrivo solo grazie ad un passeggero che doveva prendere quel treno in ripartenza per altra destinazione. Sono stato fortunato che Lisbona era il capolinea per cui il treno non era ripartito per altra destinazione. Esco dalla stazione S.Apolonia e approfitto di iniziare la visita della città dal quel quartiere: Alfama.
Fa abbastanza freddo ed è umido, ma il sole comincia a fare capolino e presto scalderà la città. Inizio a gironzolare per le strade e vedo che vari ambulanti stanno allestendo il mercatino di vecchi oggetti e da antiquariato. Il mio interesse però si concentra nella visita alle varie chiese che sono numerose ed interessanti. Salgo verso la parte alta fino ad arrivare al famoso castello São Jorge, che ovviamente non visito in quanto è una struttura semi-distrutta e parzialmente restaurata dopo il terremoto e può servire solo per fare delle foto panoramiche fattibili da vari altri punti della città; anzi il castello è bello fotografarlo da lontano con le mura di cinta ben visibili situato su una collina. A mano a mano che passa il tempo, la città si sveglia e comincio ad incontrare sempre più turisti e anche il famoso tram-28, inizialmente semivuoto, comincia a riempirsi e rimarrà così per tutta la giornata. Certo non è facile camminare per Lisbona per la pavimentazione sconnessa e i vari saliscendi: bisogna fare un po’ d’attenzione. La temperatura comincia a salire e i turisti sono sempre di più che alzati di buonora cominciano a circolare. Faccio veramente un giro lungo che mi porta in vari punti del quartiere come largo Portas do Sol, punto di riferimento di tanti turisti dove si gode di un bel panorama e tutte le viuzze tipiche del quartiere anche quelle anonime. Intanto visito varie chiese che sono numerose in questa zona ed proprio in una di queste mi succede un fatto che per me è significativo. Scorgo alle mie spalle una locandina che annunciava il programma delle manifestazioni di quei giorni a Fatima; ho fatto un balzo nel leggere che il 12 c’era la veglia notturna alla quale non avrei mai rinunciato. Preso dall’agitazione finisco il giro e mi avvio verso il centro per cercare la mia pensione col pensiero fisso che avrei dovuto richiedere l’annullamento del secondo giorno di pernotto per essere a Fatima. La pensione è centrale nei pressi della stazione metro Dos Restauradores, ovvero lungo la salita dove vi è la funicolare Gloria che si collega con Bairro Alto. Prendo la stanza e parlo subito con la signora, che per mia fortuna è spagnola per cui nessun problema per la lingua; accetta l’annullamento dopo aver chiamato booking.com e corro in altra agenzia per cambiare altro biglietto già fatto su internet: tutto ok! Approfitto, per spostarmi velocemente, di prendere la metro facendo un biglietto 24ore valido su tutti mezzi di trasporto: costo 8euro. Questa soluzione è molto valida in quanto è sfruttabile per tutti i mezzi compresi i vecchi tram (3.80€ a giro). Nel tardo pomeriggio faccio una siesta lungo la sponda del fiume dove vi è una miriade di persone a prendere il sole. Più tardi decido di fare un salto alla stazione Oriente per vedere la mega struttura che ingloba la stazione stessa e faccio un giro al centro commerciale che sta proprio di fronte.
Verso sera col tram Gloria salgo a Bairro Alto. Da qui si possono fare delle foto panoramiche, vedere il tramonto e si può approfittare per restare la sera per vivere la movida notturna che, sarà per il periodo, non mi ha entusiasmato.
Lisbona 11maio: le bellezze inaspettate La mattina dopo mi alzo presto, lascio la stanza, e prima che il tram-28 (il più popolare) si riempia di gente decido di farmi un bel giro ripercorrendo tutte le stradine fatte il giorno prima a piedi soprattutto nel quartiere Alfama. Arrivo al capolinea e non soddisfatto prendo un altro tram-28 dal lato opposto che solo parzialmente ripercorre le stesse strade del primo per cui completo il giro.
Prendo il tram 15 che porta a Belem. Appena arrivati rimango stupito nel vedere il Mosteiro dos Jeronimos, non me l’aspettavo così imponente. Per la visita interna bisogna fare una certa fila e finalmente arrivo per apprezzare lo splendido palazzo in pietra bianca, lungo circa 350 metri, è in stile manuelino, uno stile decorativo di facciate e finestre, molto elaborato con sculture allegoriche, figure di animali e vegetali, anche di re portoghesi, che richiamano non solo il gotico delle cattedrali francesi; da non dimenticare il sarcofago di Vasco Da Gama.
Terminata la visita mi avvio verso Dos Descobrimientos, monumento commemorativo a forma di prua di caravella rivolta verso il fiume, con grandi sculture dei navigatori e scrittori delle scoperte, è situato su una piazza con pavimentazione a mosaico decorata con una rosa dei venti con mappamondo…veramente bello. Vi è un’ascensore che porta in cima al monumento (3€) per poter fare foto panoramiche. Poco distante vi è la Torre di Belem, simbolo di Lisbona, circondata dal fiume Tago affollato da barche a vela; vi si accede tramite una passerella, dall’esterno appare come una torre merlata, non molto alta, si sale per cinque piani per una scala a chiocciola in pietra, ripida e strettissima, ad ogni piano si aprono terrazze e logge con finestre decorate, si gode anche di un magnifico panorama del Tejo e della città.
Dopo aver fatto numerose foto e goduto del bel panorama torno in centro con autobus circolare e approfitto per visitare la parte centrale della città che ospita nelle sue vie centrali una serie di artisti in esibizione che fanno da decoro al resto. Faccio un salto a vedere il monumento dedicato allo statista Marques de Pombal e al parco prospiciente Edoardo VII dove vi è una struttura simboleggiante le guerre, percorrendo al ritorno l’av. Libertade. E’ ormai pomeriggio e come tradizione mi reco per un riposino sul lungofiume per dare l’ultimo saluto alla città.
Fatima 12maio notte: la grande notte di veglia E’ ora! Si avvicina il momento di andare in albergo a ritirare lo zaino, prendere la metro per arrivare a Sete Rios dove mi attende il bus per Fatima. Allo stallo di partenza non ci sono persone e il bus è ancora chiuso, aspetto e a ridosso dell’orario di partenza arriva l’autista che ci fa salire. Siamo solo 3-4 persone e comincio a pensare di aver letto male quel manifesto che riportava il programma delle funzioni a Fatima, in quanto non riuscivo a giustificare quel numero così esiguo di persone dirette Fatima in quel giorno così importante. Più passava il tempo più mi convincevo che ero caduto in qualche errore fino a quando siamo nei pressi di Fatima e comincio a vedere una fila di auto parcheggiate a formare una serpentina appena fuori la cittadina. Comincio ad incoraggiarmi e appena scesi alla stazione dei bus mi guardo intorno e vedo molto movimento. Metto un po’ di maglie per affrontare la notte e mi avvio verso la spianata. Sono momenti molto particolari perché non so ancora cosa mi aspetta, cosa troverò, quanti saranno e soprattutto cosa proverò a pelle nel vedere quello che era nella mia immaginazione. Cammino e vedo che ci sono numerosi poliziotti che fanno ordine pubblico; l’ansia sale …..ecco arrivo, spalanco gli occhi e trovo davanti a me un oceano di persone e luci prodotte dalle candele che portavano a mano e che, ad ogni ritornello, si alzavano al cielo ad inneggiare “LEI”, fino a formare un letto di luci…….
Cova da Iria: Basilica di Nossa Senhora de Fàtima
Nella parte più distante, ovvero quella che si incontra appena arrivati vi sono due statue molto grandi di cui una raffigurante Giovanni Paolo II e proprio su questa c’è una donna aggrappata ad un pezzo di statua che pare non volesse mollare. Mi sposto e trovo collocamento da un’entrata laterale in cui riesco anche a sedermi su un muretto per lenire le fatiche del peso dello zaino alpino. Ci sono molti italiani e faccio amicizia con degli anziani che portano delle coperte sulle spalle per il freddo. Intanto la celebrazione va avanti con rosario, canti, letture, preghiere varie in differenti lingue, e passati la mezzanotte quando la funzione finiva, l’80% delle persone lasciavano la spianata tirando così un sospiro di sollievo nel vedere tutti quegli spazi vuoti. Intanto mi sposto davanti a ridosso della gradinata che porta alla basilica e incredibilmente mi sento chiamare da una ragazza che tirandomi la maglia mi dice: “ma tu non sei….etc etc”, non ci potevo credere che in mezzo a quella miriade di persone con un cappuccio in testa venissi riconosciuto da una persona, a me sconosciuta, della mia cittadina.
Fatima 13maio: la grande notte di veglia2 Intanto passa il tempo e sicuramente non ci si annoia in quanto ci sono tutta una serie di manifestazioni. Si entra nella Basilica, molto semplice, dove ci sono le tombe dei pastorelli, e comincia la messa seguita da letture e canti fino a tirare alle 2. Tutti fuori fino alle 4 quando quando la Basilica riaprirà di nuovo, ma intanto vi è la via crucis, mentre sotto la tettoia delle apparizioni si recita il rosario. Per chi come me vuole provare a percorrere il sentiero che dall’inizio della spianata porta alla cappella delle apparizioni in ginocchio può farlo…. Il tempo passa in fretta, sono quasi le 4 e corro di nuovo nella Basilica per trovare posto; iniziano le funzioni e per me la stanchezza si fa sentire e tutto diventa un dormiveglia. Sono le 7, è tardi, devo correre ad Aljustrel nei luoghi delle prime 3 apparizioni, ma prima faccio toilette. Mi incammino col mio zaino sulle spalle e arrivo all’imbocco del sentiero che porta ai luoghi di apparizioni e alle case dei pastorelli. Sono 3 km e finalmente giungo lì e visito il luogo dove vi è un albero di ulivo con sotto le statue dei pastorelli che ammirano la figura a loro apparsa. Poi arrivo nei luoghi delle altre 2 apparizioni e un signore del posto mi fa notare come proprio lì dove è apparsa la Madonna vi è un albero sul cui tronco vi è una formazione particolare a forma di croce…..veramente scioccante!
Aljustrel: luogo 2° apparizione Aljustrel: formazione a Croce sul tronco nel luogo di apparizione
Mi sposto e arrivo alla casa di Lucia che sta aprendo proprio in quel momento per ammirare la semplicità e la povertà in cui vivevano. Arrivo alla casa dei fratellini Jacinta e Francisco ma la trovo chiusa per cui mi rimetto in cammino per tornare alla spianata dove alle 9.30 iniziano le funzioni. Incredibilmente arrivo alle 9.32 e ritrovo quello spettacolo di gente della sera prima; approfitto per comprare dei regalini e ritorno nella folla guadagnando un po’ d’ombra per evitare di stare sotto il sole cocente.
Aljustrel: casa di Lucia Aljustrel: camera da letto di Lucia e sorellina
Alle 11.30 corro alla stazione dei bus per sapere se ve ne è uno nel primo pomeriggio per Tomar e dopo aver aver fatto il biglietto sento il desiderio di tornare alla spianata per l’ultimo saluto. Arrivo, e proprio in quel momento i sacerdoti stanno rientrando perché terminanta la comunione; agitato dal ritardo per un soffio, non sapevo cosa fare, allora una suora mi dice di andare veloce lungo il percorso che si fa in ginocchio per cercare di riacciuffare qualche sacerdote, ma niente da fare e per la seconda volta mi sento chiamare tra la folla, ma stavolta era la proprietaria della pensione di Lisbona anche lei arrivata a Fatima che mi saluta e che io ringrazio di cuore per avermi concesso la cancellazione del secondo pernotto appunto per essere lì la notte prima. Il caldo si fa sentire e l’ansia di ritornare alla stazione dei bus aumenta. Non vorrei andare ma devo, e prima di farlo mi giro indietro 100 volte a fissare la Basilica e quello spettacolo di gente.
Tomar 13maio: il castello dei templari Non volevo proprio andar via da Fatima ma è altrettanto vero che non volevo perdermi il castello dei templari. Con un bus della Rodoviaria Do Tejo arrivo a Tomar e dopo aver fatto i biglietti ferroviari per Entroncamento da cui prendere la coincidenza per Porto, mi incammino per il castello. Percorro una salita con un sole a picco, entro nel castello e comincio la visita. Questa struttura un po’ trasandata comprende il castello che ingloba il Convento do Cristo; in altre parole quello che si visita è solo il convento in quanto la parte del castello è solo le mura perimetrali. Le cose che mi son piaciute sono state la chiesa che conserva l’Ottagono: struttura con 8 colonne con al centro un altare e se ci si guarda intorno ci sono numerosi affreschi che ritraggono scene di guerra. Direi che questo luogo è abbastanza suggestivo se si immagina per un momento di immergerci nel medioevo al tempo dei cavalieri templari, immaginando scene di vita quotidiana. Girando nelle varie zone mi ha suscitato emozione i lunghi corridoi freddi a forma di T dove vi sono le numerose celle dei monaci posti su due livelli: quello inferiore per i novizi e quello superiore per gli altri, immaginando come poteva essere la loro vita di tutti i giorni. Faccio in fretta a vedere tutto per cui lo giro di nuovo e all’uscita percorro un po’ le mura di cinta e ritorno in paese.
Convento do Cristo: chiesa Charola l”Ottagonale”
camerate
Il caldo è notevole e la disidratazione anche; ho imparato che in questi momenti la miglior medicina è bere un bel po’ di quella “bibita scura” con molta caffeina che in Vietnam mi ha proprio salvato da uno stato di ipotensione. Cammino un po’ per il paese e mi reco in stazione per prendere il treno anticipatamente. A Entroncamento attendo il treno per Porto ed essendo in anticipo vado in biglietteria per cambiare l’ora di partenza. Questa è po’ una stazione nel deserto in cui non vi sono i display che avvisano la destinazione del treno in arrivo per cui chiedo informazioni ad una ragazza con cui faccio amicizia. Arrivo a Porto e velocissimamente cerco le varie stazioni dei bus per cercare di trovarne qualcuno overnigth per arrivare a Vigo. Mi metto in cammino, una ragazza mi accompagna ad una stazione ma il bigliettaio mi manda ad un’altra molto lontana raggiungibile solo con la metro. Quando arrivo trovo già chiuso e mi metto a parlare con due spagnoli che mi invitano ad andare con loro fino a Valenca con un bus che stanno aspettando. Dopo aver discusso ampiamente decido di tornare alla stazione dei treni dove prenderò il regionale in partenza alle 6 del mattino seguente. Durante l’attesa nella sala d’aspetto vengo cacciato fuori dalla sicurezza e dopo un po’ la stazione chiude per mancanza di treni in arrivo. Il freddo si fa sentire e mi riparo in un bar ancora aperto di fronte alla stazione in cui vi sono ancora dei ragazzi a giocare a freccette che mi danno ospitalità e che ringrazio di cuore; mi siedo, aspetto un po’, mi faccio un thè e resto lì fino alle 4 dopodichè mi riparo in un androne di un hotel e alle 5 ritorno in stazione per attendere il treno delle 6: che notte!
Porto
Valenca/Tui/Vigo 14mai(y)o: fuso orario Arrivo a Valenca e subito mi metto in cammino per Tui dopo aver attraversato il famoso ponte che collega il Portogallo con la Spagna. Ovviamente c’è da mettere le lancette un’ora in avanti per il fuso orario e pur camminando a passo veloce arrivo qualche secondo in ritardo alla fermata del bus ATSA e devo aspettare quello successivo. Alla fermata conosco due ragazze straniere che dopo avermi chiesto informazioni sul bus, attendono un po’ ma poi accorgendosi del fuso orario decidono di rimandare. Arrivo a Vigo alla stazione dei bus e devo attendere mezzodì per quello diretto a Santiago di Compostela.
Santiago di C. 14mayo: l’inaspettata bellezza Dalla stazione dei bus mi incammino per il centro arrivando fino al centro storico dove si possono percorrere tutta una serie di stradine caratteristiche molto belle. Prima di raggiungere la cattedrale mi fermo a mangiare in una specie di alimentare come l’avevamo noi una volta, antico ma caratteristico, con bar per prendere un bocadillo. Girando per quelle stradine e vicoli ho una sensazione strana come di essere in una città della Scozia con quei colori grigi, insegne metalliche antiche e musica celtica nei negozietti. Questa cosa per me è stata inaspettata e solo dopo aver preso i miei appunti scopro che la città è nata dopo il crollo dell’impero romano dai Suebi, poi la dominazione araba e quindi quella dei visigoti re delle asturie, per cui si può capire la mescolanza delle varie culture e arte. Arrivo alla cattedrale e visito l’interno fino a salire nel retro dell’altare dove si trova la statua di Santiago che per tradizione si abbraccia alle spalle. La facciata della cattedrale urge un restauro completo perché le erbacce spuntano dappertutto prendendo il sopravvento. Numerosi sono i luoghi caratteristici come Praza Do Obradorio (il cuore della città), Portico da Gloria, Gelmirez Palacio, Monasterio di San Martino Pinario…e tanti altri, ma la cosa importante è guardarsi attorno e godere delle varie architetture: gotica, barocca, romana… E’ stato un capriccio venire a Santiago da Oporto costandomi 18 ore di viaggio, ma veramente ne è valsa la pena! In serata mi trasferisco con comodo bus in aeroporto alla volta di Madrid.
Madrid 15mayo: non mi annoi mai A causa del mal tempo arriviamo a Madrid con notevole ritardo. Sull’aereo conosco una studentessa di Santiago con la quale instauro subito un rapporto d’amicizia e con lei prendo la metro fino ad un certo punto, ma poi le nostre strade si dividono con dispiacere per non poterla rivedere per la mia partenza imminente all’indomani per l’Italia. Arrivo all’ostello, prendo il mio letto e subito mi riverso per le strade del centro, anche se è molto tardi, a condividere la movida di Madrid. Pur con un po’ di freddo e un po’ di pioggia c’è molta gente e si vedono cose trasgressive in ogni angolo: gay, lesbo, trans e una miriade di poliziotti che controllano la situazione. Dopo aver fatto il giro che mi ero prefisso, torno all’ostello accorgendomi che la camerata era mista e non maschile come in prenotazione….meglio così. Dormo qualche ora e subito sono le 8. Mi alzo in fretta, prendo in mio zaino e vado fuori per farmi un giro per le strade che io amo molto. Come tradizione vado a Plaza Mayor dove prendo sempre, da anni, un bocadillo con calamares fritos y cerveza alle 9 del mattino, ma ormai il proprietario mi conosce bene e non si meraviglia più. Il tempo passa, arrivo al Palazzo Reale, torno su fino a Puerta del Sol, mi guardo intorno per l’ultima volta e scappo a prendere la metro per l’aeroporto. Arrivo di corsa perché mi accorgo che sono a limite, faccio i controlli, corro verso il gate che si trova al piano inferiore(molto poco pratico) e vado verso una direzione che mi sembra potesse essere giusta; arrivo sfiancato ma ce l’ho fatta…per miracolo.
Barcellona El Prat 15mayo: finalmente relax L’aereo fa scalo a Barcellona e nell’ora e mezza dell’attesa mi rilasso a guardare il tennis su uno schermo grande e assisto ad una scena che nessuno di noi vorrebbe mai vivere. Di fianco alle poltrone d’attesa vi è un gate per l’imbarco per Ibiza; ormai erano tutti saliti e le hostess stavano per andare via quando arrivano tre ragazzi inglesi che correndo allo stremo chiedono di poter salire sull’aereo; l’hostess chiama il comandante ma non da l’ autorizzazione e a quel punto i ragazzi si mettono le mani nei capelli e con i rivoli di sudore che scendono dalla fronte, rassegnati se ne vanno.
In onore a “LEI”:
…Ti ho cercata, Ti ho trovata, Ti ho guardata, Ti ho ammirata, Ti ho fissata, Ti ho pregata. Mi hai chiamato e mi sono presentato a Te con un jeans bucato, una maglietta, scarpe vecchie e uno zaino sulle spalle a rappresentare il peso della vita che tutti i giorni portiamo. L’incontro con Te è stato emozionante, breve, intenso e indimenticabile. Questo viaggio è stato per me un cammino a simboleggiare quello di Santiago, ma a modo mio…… …grazie per la protezione ricevuta.
Dedico questo “cammino” a mia madre e te Manu, e anche se non ti ho mai vista sei stata fonte di ispirazione per la realizazione dello stesso. Spero che un giorno tu possa farcela perché credo che……non può finire così!
Affettuosamente, G.
Notizie
-percorsi 1770km
-notti passati in alberto 1,5 su 5totali
-mezzi: Ryanair/ Rodoviaria do Tejo-bus/ RedeExpresso-bus/ tp-treno/metro-porto/ metro-lisbona/ ATSA-busTui/ Monbus-busVigo
-meteo: caldo di giorno(20-25°) freddo di notte (10°)
-pericoli: niente da segnalare
-livello costo vita: economico