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Iraklion – Atene – Istanbul 2011

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IL NOSTRO VIAGGIO SI SVOLGERA’ IN TRE TAPPE
GRECIA: IRAKLION-ATENE
TURCHIA: ISTANBUL

IRAKLION

 

Iraklion, capitale dell’isola di Creta, è la più grande città portuale della Grecia.
La città venne fondata dai saraceni arabi nel 824 d.C. sul quale in precedenza si trovava un’antica insenatura minoica. La sua denominazione deriva dal greco Herákleion (Ercole), il quale compì a Cipro una delle sue imprese,. La città restò in mani ai saraceni per 140 anni, nel corso dei quali divenne un rifugio per i pirati che accumulavano proprio qui tutte le ricchezze depredate. Nel 961 d.C. Iraklion venne conquistata dai bizantini. Durante l’assedio che durò un anno, essa venne completamente bruciata. Tutte le ricchezze vennero trasferite a Costantinopoli e, secondo una leggenda, a questo scopo vennero impiegate circa 300 navi. Nel 1210, il potere sulla città passò a Venezia. Dal XV al XVII secolo, la città vive il periodo di massima fioritura, grazie allo sviluppo dell’istruzione, delle scuole di pittura e della cultura religiosa. Questo periodo divenne “L’epoca d’oro” della città. I veneziani circondarono Iraklion con una serie di fortezze, le mura delle quali sono rimaste intatte fino ai nostri giorni. Nel 1913 la città, come del resto l’intera isola, entrò sotto la giurisdizione della Grecia.
24 agosto
Arriviamo con un volo Blue Panorama all’ ‘Aeroporto di Iraklion, ufficialmente chiamato “Nikos Kazantzakis”, in onore allo scrittore e filosofo famoso per la storia “Zorba e il greco”. L’aeroporto si trova al margine di Iraklion. Cinque milioni di persone all’anno usano l’aeroporto. L’edificio del terminal è alquanto piccolo ed è perciò estremamente frequentato nei giorni di maggior traffico durante l’alta stagione. Mancavo da Iraklion da ben 45 anni e l’ ho ritrovata tanto cambiata, un pò troppo modernizzata. Avevo un ricordo lontano di un alberghetto senza pretese nel lontano 1966 ma il soggiorno presso l’ Hotel Astoria in platia Eleftherias, dove arriviamo in serata, mi ha veramente soddisfatto in quanto ho trovato quanto di meglio si possa desiderare, dall’ accoglienza al ricco buffet all’ ottimo servizio. Il tempo di sistemare i bagagli, una salutare doccia e subito in giro per la città con sosta per la cena.
25 agosto
Oggi visita al palazzo di Cnosso situato a 33 km dalla città nel quale è stato rinvenuto un gioiello raffigurante un’ape , la quale a sua volta rappresenta il talismano di Creta e che viene tuttora confezionato dagli orafi dell’isola. Il primo insediamento minoico è datato tra il 2000 e il 1900 a.C., ma la struttura del palazzo che si può ammirare oggi è di epoca più recente e viene fatta risalire a circa il 1600 a.C. dopo che probabilmente il primo palazzo venne distrutto in seguito ad un terremoto. Ma la nuova prosperità della città durò poco tempo, perché in seguito ad un altro evento drammatico (forse il grande cataclisma che colpì la vicina isola di Santorini e che ne determino il parziale inabissamento) anche questo secondo palazzo risultò distrutto. La riscoperta dell’insediamento si deve alla felice intuizione dell’architetto inglese, nonché archeologo dilettante, Sir. Arthur Evans, il quale iniziò gli scavi, attivi ancora oggi, agli inizi del ’900. Evans volle però andare oltre la scoperta e secondo concetti oggi fortemente avversati, si mise in testa di ricostruire parte della struttura del palazzo e degli ambienti attigui. Così, tutto quello che oggi sembra essersi miracolosamente conservato non è che il frutto della meticolosa opera di ricostruzione avviata dal novello archeologo.
Questo comunque non toglie nulla al fascino che suscita la visita del sito archeologico ( anche se le classiche colonne, anticamente in legno, sono ora di puro cemento e con una bella mano di vernice rossa ) e anche solo girare tra le antiche strade lastricate riesce a rendere bene l’idea di come doveva essere la città nel suo periodo di maggior splendore. Tutta la mattinata viene dedicata alla visita e al ritorno dopo un veloce spuntino a base di giros (kebab), tipico fast food greco, ipercalorico e squisito. Si tratta di vitello tagliato a fettine sottilissime e servito in pita (pane arabo) con cipolle, pomodori, yogurt e una spolverata di pepe di cayenna. Il tutto innaffiato con ottima birra greca, la Mythos. Un riposo sul roof garden dell’ albergo con piscina e poi di nuovo in giro. Percorriamo odòs Evans fino a platia Kornàrou nel cui centro sorge una graziosa fontana , l’ unico monumento turco rimasto in città, convertito in un chiosco, con tavolini all’ ombra dei platani. Di fianco si trova un’ opera veneziana, la fontana Bembo, con una statua romana acefala in marmo al centro. Arriviamo a platia Venizélou, che reca al centro la fontana Morosini, sorretta da quattro leoni in pietra. Sul lato sud-est della piazza sorge l’ ex cattedrale veneziana di Agios Màrkos, poi trasformata in moschea, attualmente centro espositivo e per conferenze. Imbocchiamo odòs 25 Augoùstolou (oggi è il 25 agosto, che coincidenza!) e incontriamo la la Loggia Veneziana luogo di incontro dell’aristocrazia veneta e delle sue appendici internazionali. Superba e mistica, la loggia emerge ai tempi dei Crociati come punto di incontro degli Ordini militar-religiosi d’Occidente dediti alla liberazione delle terre Sante dall’espansionismo islamico; nel florido XVI secolo fece soprattutto da Borsa Valori.

26 agosto
Oggi al mare! La spiaggia Karteros di Creta è situata circa 8 chilometri ad est della città di Heraklion, vicino all’ aeroporto e alla spiaggia di Amnisos. Si tratta di una bella spiaggia di soffice sabbia dorata caratterizzata da un litorale semicircolare lungo qualche centinaio di metri. La spiaggia è ben attrezzata e nelle vicinanze e alle sue spalle presenta vari hotel, appartamenti, taverne e bar. Per la grande pulizia dell’arenile e del mare, Karteros è inoltre stata insignita con la Bandiera Blu. Il mare che bagna l’arenile è molto bello, turchese e azzurro, cristallino e trasparente, con fondali sabbiosi e digradanti, ideale per nuotare e fare il bagno. E dopo 45 anni torno ad immergemi nelle acque di Creta!
Pranzo, sosta in albergo e poi al Museo Archeologico.
Iraklion è famosa per il suo Museo archeologico, nel quale sono raccolti i tesori della cultura minoica, opere d’arte dell’epoca minoica classica ed ellenica. Solamente il Museo archeologico di Atene per ricchezza è superiore a quello di Iraklion.
La più bella collezione di arte minoica e della cultura nel mondo, unica per bellezza e completezza è ospitato nel Museo di Iraklion,. uno dei più grandi, più importanti e più visitati musei di Grecia, e tra i più importanti d’Europa
del museo mostra contiene più di 15.000 reperti, che coprono un periodo di 5.000 anni, dal neolitico al periodo romano greco.
Gli oggetti esposti, raccolti da scavi effettuati in tutte le parti di Creta, provengono principalmente dalla preistoria (che prende il nome dal leggendario re di Creta, Minosse) e costituiscono una preziosa testimonianza della vita artistica, sociale ed economica dell’isola durante il periodo antico. Essi comprendono esempi di ceramica in una varietà di  forme fantasiose; culture di eccezionale livello artistico, oreficeria notevole per l’eccellenza della sua tecnica e la varietà, utensili per la casa, armi e asce  , infine, , affreschi, che, con le loro figure armoniosamente disegnate e composizioni colorate, ci danno uno spaccato di un mondo caratterizzato dalla tenerezza, la vitalità, la sensibilità e il fascino, un mondo che ha avuto una gioia semplice ma intensa vita. La prossima tappa è Atene che raggiungeremo in nave. La partenza è alle ore 21.00 e dedichiamo il resto della giornata percorrendo l’ itinerario che porta al mausoleo dello scrittore Nikos Kazantzàkis conosciuto soprattutto per il romanzo “Zorba il greco”. Dall’ alto scorgiamo la chiesa di Agios Andreas prigioniera di costruzioni moderne, che scempio! Proseguendo per Odòs Markopulou incontriamo Agios Minas, la cattedrale, e più avanti Agia Ekaterini che nel 500 ospitò una delle grandi scuole di icone cretesi.  Eccoci a al parco dedicato a Domenikòs Theokopoulos famoso pittore allievo di Tiziano conosciuto come “El Greco”, soprannome acquisito durante ol suo soggiorno a Toledo. Ultima tappa Odòs Daedalou la più elegante di Iraklion e meta dei turisti per fare shopping. Acquistiamo una buona scorta di souvenir!
Torniamo in albergo per prepararci alla partenza per Atene e arrivati al porto ceniamo al famoso ristorante Amatur Fisherman’ Association  mangiando ottimo pesce innaffiato da un ottimo Retsìna, il famoso vino bianco aromatizzato alla resina di pino. Una tazza di caffè “greco” e per finire un bicchierino di raki, liquore trasparente simile alla grappa. Sazi e…..leggermente brilli, ci avviamo al porto per imbarcarci sulla nave per il Pireo e alla partenza apprezziamo il panorama della costa di Iraklion con le sue luci. Domattina arrivo alle 5…..quindi presto a letto!

 

ATENE
Atene ha vissuto la sua era di grandezza nel 400 a.C., periodo in cui veniva costruita la maggior parte dei monumenti.
Durante l’era turco-bizantina la città fu privata della sua importanza fino al 1833, anno in cui Atene divenne la capitale della Grecia liberata. In occasione delle Olimpiadi del 2004 sono state riammodernate quasi tutte le infrastrutture, la Metropolitana ed i tram, e costruiti nuovi raccordi e ponti al fine di alleviare l’enorme afflusso di traffico.  Atene è tuttora molto caotica – altrimenti non sarebbe Atene: “per conoscere la città, ti ci devi smarrire”, è un detto di qui.
Le strade, quasi tutte a senso unico, rendono la circolazione fluida, ma complessa, e sbagliare equivale a girare intorno a uno o più isolati per ritornare della direzione giusta.
Atene è probabilmente la capitale che in Europa ha subito i maggiori cambiamenti nell’arco degli ultimi anni. Nonostante Atene sia diventata una metropoli moderna riesce a dare la sensazione di una cittadina. Qui il passato incontra il futuro e gli antichi monumenti fanno da palcoscenico ad una città di tendenza.
Sono proprio questi grandi contrasti a renderla una città così interessante da esplorare.

 

27 agosto
Arriviamo al porto del Pireo, avvolto dalle prime luci dell’ alba. Stavolta l’ albergo non è dei migliori, non per le sue caratteristiche che sono apprezzabili, ma per l’ ubicazione. E’ a ridosso di una strada a scorrimento veloce, ma per fortuna abbastanza vicino al centro storico.
Infatti verifichiamo che il tragitto fino alla zona dell’ Acropoli si percorre im circa 20 minuti e, per noi che amiamo camminare, è una bazzecola! Dopo pranzo verrà il pulmino a prenderci per la visita a capo Sounio. Già a partire dal V secolo a.C. all’ estremità meridionale della penisola Attica, appunto a capo Sounio, sorgeva il magnifico tempio di Poseidone, risplendente come un faro sul mare Egeo.
Dopo due ore di viaggio lungo la costa dove si rovano rinomati luoghi di vacanza come Glyfada e Vouliagmeni (con il suo lago di acqua termale) arriviamo a capo Sounio e ammiriamo il tempio dalle colonne di marmo bianco stagliate contro il blu iridescente del mare. Spettacolo emozionante!
Tornati all’ albergo, saliamo al roof garden dell’ albergo per la cena e, con sommo stupore, ci rendiamo conto di avere una splendida vista direttamente sull’ Acropoli che al tramonto offre il meglio di se.

28 agosto
Prendiamo la metro alla stazione di Syngrou-Fix vicino al nostro albergo e arriviamo a Plateia Monastiraki con l’ imponente Museo della Ceramica, ospitato in una ex moschea del XVIII sec: nostre mete l’ Agorà e il Foro Romano, prima però un giro al mercato delle pulci. Anche la Chiesa di Pantànassa e quella di Kapnikarèa del X sec. meritano certamente una visita come anche l’ Atheneum Maria Callas, il conservatorio che prende nome dalla celebre cantante.
L’ Agorà, la piazza del mercato che fu il il cuore di Atene per 600 anni dove nacque la democrazia, è un posto meraviglioso in cui perdersi, immaginando la folla brulicante di un tempo. Molto è andato distrutto dei vari edifici, solo l’ imponente tempio di Efaistièion, dedicato ad Efesto ed Atena, è considerato il meglio conservato di tutta la Grecia. L’ imponente struttura della Stoà di Attalo voluta dal re Attalo di Pergamo , ricostruita nel 1956 dalla Scuola Americana di Archeologia, oggi ospita un museo che espone reperti provenienti dall’ Agorà. Poco distante c’ è il Foro Romano dove nel I sec. d.C. i romani trasferirono dall’ antica Agorà la piazza del mercato di Atene. Elemento di spicco la Torre dei Venti, una torre ottagonale, eretta dall’ astronomo siriano Andronikos Kirrestes nel 50 a.C., ornata su ogni lato da allegorie dei venti. All’ interno un orologio idraulico era azionato da un ruscello che scendeva dall’ Acropoli. Interessante la Moschea Fethipe, eretta dai turchi durante la dominazione ottomana nel 1456, sui resti di una chiesa cristiana preesistente.  Percorrendo via Ermou arriviamo a Plateia Sintàgma, il centro della moderna Atene. Il Palazzo del Parlamento, imponente costruzione realizzata nel 1842 per ospitare il tedesco Otto, il primo re della Grecia. Pochi minuti prima dello scatto dell’ ora, si assiste al cambio della guardia degli ”evzones”, soldati con il tradizionale abbigliamento con gonna corta bianca (con 400 pieghe che simboleggiano gli anni sotto il dominio turco, berretto rosso e scarpe rosse con pompon. Il cambio della guardia è simile a una danza con lenti slanci delle gambe verso l’ altro. Gli ”evzones” sono scelti tra gli uomini più belli ed alti del sevizio militare. Questo cambio della guardia è da aggiungere ai tanti che abbiamo visto in Europa! Attraversiamo a piedi l’ elegante zona di Kolonaki e prendiamo la funicolare che ci porterà sulla cima della collina del Licabetto, il punto più alto di Atene dove, dal belvedere della chiesa Agios Gèorgios, si gode di una splendida veduta del golfo Saronico, dell’ isola di Egina e della costa del Peloponneso. Tornando all’ albergo visitiamo Agia Ekaterini, bella chiesa del XII sec., dove sono presenti resti di colonne classiche, segno che fu costruita su rovine di un antico tempio, forse dedicato alla dea Estia.

29 agosto
Giornata densa di visite. Si inizia con il meraviglioso Stadio Kallimarmaro che si erge nel centro di Atene. Costruito nel IV sec. a.C. per i giochi panatenaici, in seguito cadde in disuso e poi restaurato nel 1895 per le prime Olimpiadi moderne dell’ anno successivo. Il maestoso tempio di Zeus Olimpio era il più grande della Grecia continentale. All’ interno vi erano due statue gigantesche in oro ed avorio: una del dio ed una dell’ imperatore romano Adriano. La sua costruzione si protrasse per ben 700 anni! Delle stupende 104 colonne originarie ne rimangono solo 16. Ed ora ci aspetta l’ Acropoli, la “collina sacra”, i cui templi sono considerati i più importanti del mondo occidentale, costruiti alla fine del V sec. a.C., durante il regno di Pericle. La collina è il punto più alto della città e fin dai tempi del neolitico è stato considerato un luogo in cui si fondono religiosità e maestosità. Lungo la strada incontriamo uno strano personaggio, un vecchio “evzone” che nella sua sgargiante tenuta si lascia fotografare per i turisti. Cogliamo l’ occasione, naturalmente!
Tappa al nuovissimo Museo dell’ Acropoli ma con sommo dispiacere non possiamo fare foto!

30 agosto
Giornata dedicata allo shopping e varie amenità! Si inizia con la zona chic della città ossia via Adrianou dove compriamo i nostri souvenirs. Un ottimo caffè da Starbucks e poi al Mercato Centrale coi banchi colmi di carne, pesce e spezie che sono un paradiso dell’ olfatto e del gusto. All’ esterno, l’ aria profuma di vaniglia, zafferano e timo di montagna essiccato. Il tutto con un sottofondo di “rebetiko” una musica che in Grecia è considerata come quello che è il tango per gli argentini, il blues per gli americani e il fado per i portoghesi.
È nato a cavallo tra XIX e XX secolo, nei bassifondi della società greca, da persone emarginate che volevano raccontare i loro disagi o le loro peripezie tramite la musica. La tematica delle canzoni riguardava storie di povertà, prigione, droghe, storie d’amore, problemi sociali, prostituzione, messe in musica in modo passionale, a volte triste, a volte ironico o scherzoso. Sapete che esiste una via dedicata a Garibaldi ed un negozio chiamato Piazza Garibaldi? Li abbiamo trovati!
In via Stadiou sfila un corteo di manifestanti siriani contro il regime di Damasco. Solidarizziamo.
L’ Università, l’ Accademia d’ Arte e la Biblioteca Nazionale sono tre importanti edifici neoclassici di Atene.

Concludiamo la giornata con una salita alla collina di Filopappo dal nome del senatore romano che era un estimatore della cultura classica che venne a vivere ad Atene e dove morì. I pendii ricoperti di pini offrono un labirinto di sentieri ombreggiati e costeggiati da monumenti che testimoniano secoli di storia. E da questa collina, detta anche “colle delle muse”, ci congediamo da Atene nota sia per essere la culla della civiltà classica occidentale sia per il suo caotico centro urbano, fatto di cemento e traffico. Tra questi due estremi si sviluppa una città caleidoscopica, in cui le influenze di Est e Ovest si intrecciano nei mercati, nei caffè e nelle taverne, costruiti su antiche rovine e accanto a sinuose chiese bizantine.
Domani saremo a Istanbul.

 

ISTANBUL

Istanbul è una città ricca di fascino, sospesa fra Europa e Asia, fra passato e presente. Fondata oltre 5000 anni fa, fu capitale di due degli imperi più potenti del passato, quello bizantino e quello ottomano: ogni sua pietra è intrisa di storia.Oltre alle vestigia di un illustre passato, c’è poi una città viva, che si sta reinventando come moderno centro di vita notturna, gastronomia e shopping. L’ unica soluzione per coglierne l’ essenza mutevole è tornare.

31 agosto
Arriviamo all’aeroporto Ataturk di Istanbul in perfetto orario e con un pulmino di una compagnia che effettua servizio di collegamento con il centro della città. Prenotiamo anche il ritorno……che sarà molto, molto avventuroso, capirete perchè alla fine del diario… Arriviamo all’ Hotel Avicenna posto nel centro della città, nel quartiere di Sultanahmet, a poca distanza da Santa Sofia e dalla Moschea Blu.
Decisamente l’ albergo è molto carino: è una casa tradizionale in legno del 19 ° secolo che è stata trasformata in un elegante hotel nel 1990 e completamente ristrutturato nel 2008. L’hotel offre un comfort esclusivo e un servizio completo con un tocco personale.
I tessuti di lusso di fabbricazione esclusiva, arricchiscono le camere con delicata combinazione di figure tradizionali ottomane e moderne. Una rapida sistemata ai bagagli e… a noi, e subito in marcia per le vie di Istanbul: destinazione l’ ufficio delle informazioni turistiche che si trova nelle vicinanze dell’ albergo e dopo la Stazione Sirkeci famosa per essere punto di partenza ed arrivo del famoso Orient Express, il treno passeggeri a lunga distanza messo in servizio dalla Compagnie Internationale des Wagons-Lits che collegava Parigi gare de’ l’ Est a Costantinopoli (l’odierna Istanbul). Iniziato nel 1883, il servizio si interruppe per le guerre mondiali fra il 1914 e il 1921 e fra il 1939 e il 1945, per cessare definitivamente nel 1977 a causa della concorrenza dei trasporti aerei. L’Orient-Express rimase un servizio quotidiano Parigi-Vienna fino alla riduzione del tragitto nel 2007 e alla definitiva cancellazione il 14 dicembre 2009. Ci dirigiamo verso la costa e già vediamo stagliarsi le imponenti forme della Moschea Blu e di santa Sofia che visiteremo in seguito. Percorriamo l’ Alemdar Caddesi, l’ Ebussuut Caddesi, l’ Ankara Caddesi fino a raggiungere la Sirkeci Station che risale al 1890 ed è un ottimo esempio di progettazione orientalista europeo, fatto da una combinazione di granito, marmo e pietra. Gli interni poi richiamano motivi decorativi orientali molto eleganti. Il museo ferroviario di Istanbul è impostato anche all’interno la stazione Sirkeci. 300 oggetti sono in mostra tra cui mobili originali, modellini di treni e carrozze, fotografie e piani costruttivi. Continuando poi verso il mare eccoci al porto di Eminonu dai cui moli partono i traghetti della città e i battelli per la crociera sul Bosforo che faremo nei prossimi giorni. Il traffico è molto intenso sulla strada a doppia carreggiate che costeggia il litorale.La zona, molto vivace, per le moschee, i mercati, i magazzini che vendono di tutto, dai pretzel (ciambelle di origine tedesca) agli orologi contraffatti. Torniamo all’ hotel per il pranzo e anche per cambiarci d’ abito: fa abbastanza caldo!
Con la metropolitana cosiddetta di “superficie”, che altro non è che un tram veloce molto efficiente negli orari, con aria condizionata e soprattutto “profumato”attraversiamo il ponte Galata fermiamo alla fermata di Karakoy e arriviamo a Beyoglu con la funicolare denominata Tunel che sale su un ripido pendio. Costruita dai francesi nel 1874, è una delle funicolari più antiche del mondo. Su in cima saliamo sull’ allegro vagone rosso del tram d’ epoca, anticamente a cavalli, elettrificato nel XIX secolo , diventato un simbolo della città, che percorre la variopinta ed affollatissima Istikal Caddesi, schivando miracolosamente i pedoni e con aggrappati “scugnizzi” che io chiamo “turchesi”. Dopo Barcellona e San Francisco è il terzo tram d’ epoca! La piazza Taksim dove termina la corsa è molto viva e piena di negozi. In serata torniamo con il tram (abbiamo il biglietto cumulativo Akbil, ricaricabile secondo le esigenze) ammiriamo le moschee illuminate come pure illuminato è il nostro albergo e gli edifici circostanti. Ceniamo al ristorante posto sul roof garden dell’ hotel godendo di una suggestiva vista sul Bosforo ascoltando la preghiera del muezzin.

1 settembre
Abbondante colazione nel particolarissimo patio dell’ hotel e poi subito ci dirigiamo alla moschea Blu. La moschea deve il suo nome alle ceramiche blu di Iznik che ne rivestono l’ interno. Iniziata nel 1606 fu costruita sopra i resti del palazzo di Costantino per sottolineare la supremazia dell’ Islam sulla Bisanzio cristiana. Poco distante c’ è un tranquillo parco, l’ Ippodromo bizantino che poteva accogliere fino a 100.000 persone. In origine nello stadio si ergevano quattro cavalli in bronzo che furono trafugati dai crociati nel 1204 e collocati poi sulla facciata della basilica di san Marco a Venezia. Una capatina all’ Arasta (o bazar della Cavalleria in quanto alloggiato nelle ex scuderie ottomane) il luogo migliore dove acquistare souvenirs. Ci spostiamo sempre in tram di nuovo nella zona di Eminonu per visitare la moschea Rustem Pasha edificata nel 1561, coperta sia all’ esteno che all’ interno di ceramiche di Iznik dai colori intensi; gallerie e finestre inondano di luce l’ interno. Vicino si trova il bazar egiziano detto anche Mercato delle Spezie pieno di negozi dove si possono acquistare souvenirs, appunto spezie da i lokum, delizia turca, a fiale di zafferano, da pistacchi e mandorle a caffè o incenso ma anche costumi per la danza del ventre!
Torniamo indietro per la visita al Palazzo Topkapi, dove viveva il sultano con le diverse mogli e migliaia di servitori, non solo residenza reale ma anche centro di governo. Il palazzo ora museo è composto da mirabili edifici, tra cui l’ intrigante harem, che ospitano collezioni stupende tra cui la sontuosa raccolta di gioielli ma anche la regiosa reliquia dei peli della barba del profeta…..
La visita si protrae per molto tempo tante sono le meraviglie da vedere. Torniamo in albergo stanchissimi!

2 settembre

Ci svegliamo abbastanza presto per essere tra i primi visitatori di Santa Sofia, la chiesa della Divina Saggezza (Aya Sofya in turco), è una delle principali meraviglie architettoniche del mondo. Voluta dall’ imperatore Giustiniano e completata nel 537 è giunta fino a noi, scampando a innumerevoli guerre e terremoti con le sue mura rosso cupo e la sua cupola centrale le cui dimensioni rimasero insuperate fino alla costruzione della basilica di S. Pietro a Roma 100 anni dopo. Per più di 900 anni Santa Sofia è stata sede del patriarca ortodosso di Costantinopoli. Nel 1934 è diventata un museo. La pianta è a forma rettangolare, pur essendo molto vicina ad un quadrato, poiché le sue dimensioni sono 71X77. Presenta tre navate, arcate divisorie in doppio ordine ed un’abside collocata in una posizione opposta rispetto all’ingresso, che esternamente ha una struttura poligonale. Un doppio nartece permette di giungere all’ingresso e di entrare nell’edificio. Facciamo il propiziatorio giro della mano nella colonna cosiddetta “sudante” dove racconta la leggenda l’ imperatore Giustiniano poggiò la testa sulla sua superficie umida guarendo all’ istante dall’ emicrania. Io ci appoggio direttamente la mia di testa! Non si sa mai….Un altro edificio storico di Istanbul è la cisterna Basilica, situata a sudovest di santa Sofia. Questa grande cisterna sotterranea voluta da Giustiniano, per le sue numerose colonne alte 9 metri (336) che sorgono dall’ acqua è stata denominata dal popolo come “il palazzo immerso” (Yerabatan). Due teste di Medusa usate come piedistalli sotto due colonne all’ angolo nordovest sono oggetto di curiosità da tutti i visitatori del sito. No si sa l’ esatto significato della loro collocazione. Un ottimo pranzo al ristorante indiano Dubb Ethnic che si trova affianco al nostro albergo e poi ci dirigiamo verso il porto dove ci aspetta la nostra guida che ci accompagnerà nella crociera sul Bosforo. Dopo la confusione del centro una gita in battello offre una prospettiva totalmente diversa della città. La nostra simpatica guida un arzillo personaggio che si chiama Atese (Fuoco!) ci illustra, con grande competenza devo dire, i vari edifici storici che si affacciano lungo le rive dal Museo di Arte Moderna al Museo della Marina alle varie Moschee e al famoso Palazzo di Dolmabahce. Il ponte sul Bosforo poi, inaugurato nel 1973, che con i suoi 1560 metri di lunghezza unisce l’ Europa all’ Asia, è il sesto ponte sospeso più lungo al mondo. Rientriamo in albergo, ci prepariamo per cenare in un caratteristico ristorante all’ aperto che propone anche la famosa danza derviscia al suono della musica Sufi. Lo spettacolo offerto dai Dervisci rotanti è assolutamente  intenso, emotivamente e spiritualmente. Il rituale prevede una danza rotatoria dove la mano sinistra è abbassata verso la terra mentre la mano destra è girata verso il cielo. Il danzatore diviene così il medium tra la terra ed il cielo.  Per evitare il capogiro, il derviscio tiene la testa leggermente inclinata verso destra e gli occhi fissi sul palmo della mano sinistra.  L’educazione di un derviscio è particolarmente ardua e consiste in 1001 giorni di penitenza e prevede il digiuno e la meditazione. Queste danze, secondo i Dervisci Rotanti, sono il loro modo per  allontanare la mente da ogni contatto con le cose terrene e per far si che le loro anime si allontanino dai corpi così da potersi riunire a Dio. A noi non resta che ammirare, a volte rapiti e senza fiato, questa forma di arte e misticismo, antica e coinvolgente.

3 settembre

Visita al Grand Bazar, uno degli edifici più grandi al mondo: contiene una rete di 61 vie coperte e occupa una superficie di 307.00 mq. Ogni giorno in questo brulicante mercato ben 30.000 commercianti in 4500 negozi socializzano e mercanteggiano con 400.000 clienti tra abitanti e turisti da tutto il mondo. Attivo del 1461, è il mercato coperto più antico del mondo. Entriamo dal gate 7 (in tutto ci sono 22 porte) e siamo letteralmente presi dalla folla di persone che senza sosta si riversano all’ interno. E’ una sensazione che da un lato ci affascina a dall’ altro ci spaventa! Gente, colori, luci e odori ci avvolgono in maniera quasi irreale. Che emozione, credetemi! Tra questa bolgia infernale riusciamo a raggiungere un oasi di pace: Zincirli Han. Gli han fornivano alloggio, cibo e stalle ai mercanti itineranti e questo è il più antico dei 40 della zona. Restaurato con molta cura ospita Sisko Osman Halcilik, un importante rivenditore di tappeti. Usciamo dal mercato e ci dirigiamo verso l’ Università, fondate nel 1863. La sorveglianza è molto stretta, e non riusciamo a visitare il parco ma intravediamo la elegante Torre di Beyazit in marmo bianco sorta nel 1828 come vedetta per gli incendi e detta appunto Torre del fuoco.
In traghetto raggiungiamo la costa asiatica. Questa parte i Istanbul è prevalentemente residenziale e ci delude non poco; ci rimane solo la vista della Torre di Leandro nome italiano dato a questo edificio del XVIII secolo che si erge su un isolotto al largo di Uskudar (Scutari) in omaggio allo sfortunato amante che annegò mentre cercava di attraversare a nuoto i Dardanelli per recarsi dalla sua amata Ero sacerdotessa a Sestos sull’ altra sponda. Al ritorno il traghetto ci ferma a Karakòy e ci avviamo alla torre Galata, una delle icone della città. Alta 62 m fu costruita nel 1348 dai genovesi, partner commerciali dell’ impero bizantino, come torre di guardia. L’ ascensore ci conduce a una loggia panoramica da cui si gode superbe vedute del Corno d’ Oro e della città. Al bar gustiamo ottmo caffè con biscottini a forma di torre…..Galata! Nota curiosa: la zona è a traffico controllato e ci sono dei dissuasori stradali, che definirei “criminali”, costituiti da veri e propri speroni metallici! Incredibile! a Napoli sarebbero veramente utili! Tornando all’ albergo incontriamo molti edifici fatiscenti costruiti in legno che si alternano con altri invece mirabilmente restaurati. Ultima chicca della giornata: alcune carrozze del treno che passa lungo la linea costiera viaggiano a porte aperte…..Dopo cena sentiamo musica provenire da una strada vicino all’ albergo. Incuriositi scendiamo e andiamo a vedere di che si tratta. E’ una festa di matrimonio con tanto di suonatori e ospiti che danzano per festeggiare la sposa in un attillatissimo abito verde. Non mi faccio mancare l’ occasione e riprendo la scena con la videocamera!
Domani ultimo giorno a Istanbul.

4 settembre
Ci svegliamo tardi e scegliamo di fare una lunga passeggiata lungo la Kennedy Caddesi la strada che corre lungo la costa che si affaccia sul mare di Marmara. Il tracciato della strada segue grosso modo le vecchie mura del Mare della città.  Lo storico faro Feneri Ahirkapi, ancora in uso, si trova a Cankurtaran quartiere vicino alla omonima stazione ferroviaria. Le mura marittime di Costantinopoli vennero erette per prevenire attacchi via mare. Questa essendo infatti ormai protetta via terra grazie alle imponenti mura teodosiane, doveva essere difesa anche sul mare. Per questo vennero stese catene galleggianti tra il Corno d’Oro e la penisola di Galata, per impedire che navi straniere entrassero senza permesso nel porto e venne costruita una cerchia di mura che correva lungo le coste per bloccare qualunque tentativo di sbarco sulla città. E oltre le mura si intravedono i minareti della moschea Blu. E proprio nei pressi della moschea facciamo sosta prima dei preparativi per la partenza allo Yesi Ev una vera oasi di pace nella caotica Istanbul! Un giardino con una splendida fontana per gustare birra, raki o vino. Il servizio è ottimo forse i prezzi un pò cari…. E’ stata una scelta perfetta per un pranzetto romantico di fine estate a coronamento del nostro soggiorno memorabile a Istanbul. Alle 17 il pulmino ci viene a prendere per portarci all’ aeroporto Sabiha Gokcen, sulla riva asiatica dove prendiamo l’ aereo per Roma con ancora nei nostri cuori la magia di Istanbul.


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